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L’EDEN
RITROVATO
(7
min. 30 sec.) |
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Molte
persone sono spesso alla ricerca del proprio Eden
ideale. Questa potrebbe essere una di queste storie ...
o anche la mia. Attirato dal fascino della città, poi
ne subisce la frenesia e il caos… quindi fugge per
ritrovare il luogo dei ricordi, dove finalmente ritrova
la propria spensieratezza e immerso nel suo Eden …
infine sogna. |
DALL’ALBA
AL TRAMONTO (12
min.) |
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Eventi
che si susseguono sull’arenile scandiscono un percorso
di tempo e di immagini che mutano nei colori e nella
luce che va dall’Alba al Tramonto. |
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Recensione
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Lunedì
6 novembre,
ore 21
ARRIGO
BARBIERI |
LE
VALLI DEI DOSSI E DELLE ACQUE
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I
MAGICI SIBILLINI |
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Fotonaturalista. E’ vicepresidente
del Circolo Fotografico “L’IMMAGINE” di
Castelnuovo Rangone (Modena), socio del G.A.D. di Reggio
Emilia e del fotoclub COLIBRì di Modena. Da alcuni anni
svolge una attività di ricerca sul paesaggio: Forma,
Colore, Luce, Essenza. Ha ricevuto lusinghieri
consensi nell’ambito di diversi incontri col mondo
fotoamatoriale e presso Circoli Fotografici. Una
galleria delle sue immagine è presentata nei siti
internet www.focherini.it,
www.valledeidossi.it,
www.fotoclubcolibrì.it.
Attrezzatura usata: fotocamera Contax RTS III; obiettivi
Carl Zeiss dal 15 mm. al 300 mm. con Mutar II2X.
Pellicole di bassa sensibilità: 50 ASA.
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LE
VALLI DEI DOSSI E DELLE ACQUE (9 minuti) |
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I
MAGICI SIBILLINI (9 minuti) |
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Recensione
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Lunedì
27 novembre, h. 21
STEFANO
MALFETTI
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BANHOFF |
UN
GIORNO COME UN ALTRO |
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Nato
a Terni nell’aprile del 1959 risiede a Firenze da
ormai 30 anni. Appassionato d’arte fin da ragazzo ha
trovato nella fotografia il modo di esprimere le proprie
sensazioni. La frequentazione del Gruppo Fotografico il
Prisma, dove ricopre la carica di Vice Presidente dopo
averlo guidato per sei anni, gli ha permesso di
confrontare le proprie idee e esperienze fotografiche
con altri appassionati, contribuendo alla sua crescita
fotografica.
Ha
esposto i suoi lavori in molte città d’Italia e in
alcune paesi extraeuropei. Manifestazione
contemporanee (Catania – Scandicci – S. Benedetto
del Tronto); Omaggio
a Klimt (Firenze – Misterbianco – S. Benedetto del
Tronto - Figline Valdarno); Stazione Fi SMN (Firenze –
Figline V.no – Livorno); Transiti
(Museo della fotografia Caltagirone – Firenze - Prato);
Tatoo (Fasano –
Prato); Acquerelli
(Firenze rassegna regionale circoli F.I.A.F. –
S.Benedetto del Tronto – Imperia); Mutazioni
(Scandicci - Terni);
Singapore
Collettiva autori A.N.A.F.; Vietnam
Collettiva autori A.N.A.F.; Arabia
Saudita Collettiva autori A.N.A.F.
Ha collaborato alla
pubblicazione del libro “I possedimenti contadini”
edito dal comune di Scandicci. Alcune sue immagini sono
state pubblicate all’interno delle riviste del
settore. Nel 1996 è stato selezionato con un’immagine
del portfolio “Omaggio a Klimt” al
Polaroid Italian Photograph Awards. La
partecipazione ai concorsi fotografici nazionali gli ha
permesso di ottenere importanti riconoscimenti; presente
nelle statistiche delle due maggiori organizzazioni
fotografiche nazionali F.I.A.F. e A.N.A.F., da
quest’ultima ha ricevuto per due volte l’onorificenza
ORGANAF per meriti organizzativi e l’onorificenza
TECANAF per meriti artistici. Negli ultimi anni la sua
produzione fotografica si è indirizzata alla
realizzazione di portfoli e lavori completi, con alcuni
dei quali realizza audiovisivi. Fotografa sia in B/N che
a colori e ultimamente è passato all’utilizzo di
apparecchiature digitali. |
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BANHOFF
(5
minuti) |
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La voce dell’annuncio di
un treno in arrivo, di un treno in partenza, rompe il
rumoroso silenzio di una stazione. Quante persone,
quante sensazioni diverse in ognuno di loro, la gioia di
un arrivo, la malinconia per una partenza. La stazione,
luogo tetro e cupo, si anima della moltitudine di genti
che la popolano. La stazione è il mio luogo di lavoro,
ci passo gran parte della giornata, ho l’occasione di
vedere, conoscere e magari cercare di capire il suo
popolo. Cosa penserà il clochard che vive giorno dopo
giorno nel suo angolo, che penserà, come vedrà tutta
la gente che ignorandolo gli scorre davanti, ma poi chi
dei due ignora l’altro? L’uomo con il giornale in
mano attento a leggere l’ultima notizia sul suo
quotidiano, il manager in continua simbiosi con il suo
telefonino, il bacio innocente di una giovane coppia o
soltanto chi si siede su una panchina per riposarsi.
Questo lavoro cerca di raccontare tutte questi aspetti,
un lavoro non chiuso, un working
in progress perché ogni giorno potrebbe essere
arricchito di nuovi personaggi e nuove storie.
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UN
GIORNO COME UN ALTRO (13
minuti) |
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Ho avuto la fortuna di
partecipare alla realizzazione del cortometraggio “Un
giorno come un altro” del giovane regista
fiorentino Leandro Giribaldi. Il film tratto da un
racconto di Arthur Schnitaeler si svolge nella Firenze
di fine ottocento. Partecipare alla realizzazione di un
film, vivere nell’ambiente cinematografico è stata
un’esperienza molto emozionante. Con le immagini
scattate ho cercato di ricostruire la storia usando le
musiche originali e ottenendo la collaborazione di un
attore del cast, Riccardo de Felice, che ha commentato
le mie immagini come voce fuori campo. Il compito più
difficoltoso è stato quello di far entrare nella durata
di un audiovisivo l’intera trama del film senza
snaturarne il significato. L’uso del bianco e nero è
per coerenza con la pellicola.
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Recensione
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Lunedì
18 dicembre,
ore 21
LUCA
PASTORINO |
HAKUNA
MATATA (TANZANIA) |
Luca
Pastorino nasce il 21 ottobre 1960 a Parma dove ancora
oggi vive e lavora. Fotografa
da circa 15 anni ed e'
tra i fondatori del circolo "Parma
fotografica". Da alcuni anni ama raccontare le sue
esperienze di viaggio attraverso gli audiovisivi e
cerca, mediante questo mezzo espressivo, di trasmettere
ai fruitori le proprie emozioni. Ha realizzato numerosi
audiovisivi fotografici di grande successo, alcuni dei
quali premiati in concorsi nazionali. Di
seguito, in ordine cronologico, i lavori fino ad oggi
realizzati:
Una
giornata qualunque (New York) - Da un viaggio in Mali -
People (Etiopia) – Tracce… d’indiani - Terraeacqua
(Lungo la Costa degli Schiavi) - Nostalgia delle origini
(Namibia) - Oltre il tempio…e il tempo (Kathmandu) -
Sopravvivendo, Guatemala - La vita non è un film (Rajastan)
- Dal sogno alla realta’ (Bolivia) - Nella Citta’
delle vedove, ricordando la vita (india) –
Contrappunto (Burkina Faso) - Hakuna matata
(Tanzania) - Uomini e fantasmi (Yemen)
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HAKUNA
MATATA (TANZANIA) |
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La
felicità è un arte, risiede nelle cose più
semplici: una
caccia produttiva, la riuscita della pesca, la danza
quale momento di gioia collettiva. La vita scorre lenta
e trae nutrimento da questa felicità; così come
l’albero si nutre e cresce grazie alla linfa, allo
stesso modo l’uomo costruisce la propria esistenza
attraverso la felicità; con la sua presenza l’uomo
vive.
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Recensione
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Lunedì
22 genn. 2007,
h 21
FERNANDO BASSI
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INDIA |
INDIA, TSUNAMI ED ALTRI RACCONTI |
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Appassionato di fotografia da sempre, ha trovato in
questo mezzo il modo di raccontare esperienze di viaggio
con immagini che prediligono soggetti umani; fermo nella
convinzione che un tramonto può, sì, comunicare
emozioni, ma che gli occhi di un bambino che ti
attraversano l’anima ti fanno sentire che sei in un
posto unico al mondo.
E’
iscritto al GAD dallo scorso anno e come presidente
dell’Associazione Culturale “Spazio Aperto” di Rolo
organizza, da più di un decennio, la rassegna ITINERARI
D’AUTORE ove diversi viaggiatori-fotografi (alcuni
conosciutissimi al GAD) possono proporre le loro opere
ad un pubblico non esperto ma aperto e disposto ad
emozionarsi. Collabora da alcuni anni con sue immagini
alla realizzazione del calendario dell’ISI e, come
cineoperatore, ha realizzato nel 2003 un documentario
per il PIME di Milano sull’esperienza delle adozioni a
distanza di Padre Colombo nell’Andhra Pradesh in India. |
INDIA |
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<<
L’India è l’ultimo baluardo contro la globalizzazione,
l’unica cultura ancora in grado di resistere contro
l’avanzata maniacale del materialismo >>. So che rischio
di essere frainteso ( << Ah, tu sei contro lo
sviluppo, vuoi che gli indiani restino poveri!>>), ma
lo dico sperando di aver ragione. Se l’India, << guru
delle nazioni>>, come la vedeva un grande saggio
indiano all’inizio del secolo, salva la sua identità, ce
ne verrà qualcosa anche a noi. TIZIANO TERZANI
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INDIA,
TSUNAMI ED ALTRI RACCONTI |
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Da
due giorni l’esercito ha tolto i blocchi sanitari. "Vedi
se trovi qualcuno per coordinare eventuali aiuti" mi
aveva detto Padre Colombo sapendomi in partenza per le
zone costiere del Tamil Nadu frustate alcuni giorni
prima da un’onda che aveva portato via interi villaggi.
Sulla costa tra i due fiumi l’onda era stata clemente…
Solo poche centinaia di morti… Più a sud no.… A
Velanganni e Nagapattinam è arrivata altissima.
Cicatrici profonde, barche capovolte, vite rovesciate.
Immagini forti, una tragedia immensa. Dodici giorni
dopo l’onda. Quattro giorni fra tendopoli, relitti,
disperazione e coraggio. |
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Recensione |
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Lunedì
12 febb. 2007,
h 21
ERMANNO FORONI
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BLOCCO 18 |
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Nasce a Reggio Emilia nel 1958 e si accosta alla
fotografia intorno al 1985. Da subito pone particolare
attenzione ai temi sociali, dell'emarginazione, dello
sfruttamento del lavoro minorile, della condizione
femminile e più in generale del disagio in cui vivono le
popolazioni dei cosiddetti terzo e quarto mondo. Il
primo materiale fotografico raccolto in Brasile nel 1986
è emblematico: la scoperta della realtà delle Favelas e
l’incontro con i Garimperos, i cercatori d’oro della
Sierra Pelada, nella miniera d'oro a cielo aperto. Da
quel viaggio l’interesse per la fotografia si trasforma
in passione ed impegno sociale. A seguito di questa
esperienza brasiliana, intraprende un gran numero di
viaggi lunghi ed avventurosi, da cui scaturiscono
reportage fotografici di grande intensità espressiva e
di notevole valore documentario. I reportage di viaggio
di Ermanno diventano così diari di viaggio, suggestivi
racconti che si dipanano attraverso le immagini.
1992: SARAJEVO in pieno evento bellico; 1994: SUD AFRICA
la difficile convivenza tra bianchi e neri; 1995: INDIA
le difficoltà del vivere quotidiano e il rito della
cremazione; 1996: IRIAN JAJA la testimonianza sulle
tribù primitive dei Dani e dei Korowai. 1997:
BANGLADESH è in questo paese che matura la sua
predilezione per la fotografia in bianco e nero.
Realizza la sua prima mostra ottenendo subito un
successo di critica e pubblico. 1998: EL SALVADOR la
processione del santo Patrono della capitale; 1999:
ROMANIA la valle dei minatori; 2000: BOLIVIA prosegue la
sua ricerca sulla vita dei minatori. Dopo le miniere di
carbone della Romania si cala nelle miniere d'argento di
Potosi; 2001: ROMANIA a Bucarest fotografando la vita di
persone che vivono nei tombini; 2002: AFGHANISTAN E
PALESTINA; 2003: KENYA la discarica di Korogocio; 2003:
CONGO Uganda la vita di un piccolo paese; 2004:
MADAGASCAR le miniere di zaffiri; 2005: CONGO miniere
per l'estrazione del coltan.
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BLOCCO 18 |
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Nel 2006 fotografa SIGHET un piccolo paese in ROMANIA,
al confine con l'Ucraina, nella regione del Maramures,
uno dei centri cresciuti sotto il governo di CEAUSESCU,
in un affastellarsi di case dormitorio e infrastrutture
fatiscenti. Gli scatti di Ermanno rendono, meglio di
qualsiasi parola o racconto, le condizioni di abbandono
e di emarginazione sociale di questo paese, legate alla
difficile situazione economica, alla disoccupazione
diffusa e al grave disagio sociale. |
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Lunedì 5 Marzo '07, ore 21
ENRICO DONNINI |
...MI SONO
INNAMORATO DI TE...
(Firenze, luoghi di arte e
poesia) |
LUCE SMARRITA |
Nasce e vive a Firenze.
Gli studi ed il lavoro privilegiano un indirizzo
tecnico-giuridico, ma fin da giovane Enrico Donnini
guarda con particolare interesse al mondo dell'immagine.
Ritiene infatti che il linguaggio della fotografia,
oltre ad essere "strumentale" per molte attività umane,
è anche e soprattutto "comunicazione". Comunicazione
intesa come mezzo e possibilità per manifestare emozioni
e sentimenti con autonoma efficacia , diversa da quella
ottenibile con altre forme di espressione, come la
parola detta o scritta. |
L'avventura fotografica di Enrico comincia presto, con
una modesta (ma non dimenticata) fotocamera tutta
italiana, la “Condor” delle Officine Galileo di Firenze.
Poi, per un certo periodo, alla passione fotografica si
aggiunge quella per il cinema a passo ridotto: è così
che il nostro, diventato socio del Fotocineclub “Il
Marzocco” di Firenze, realizza - con buoni risultati -
oltre quaranta film a passo ridotto. |
Nel 1983 Enrico Donnini si iscrive al Gruppo Fotografico
“Il Cupolone”, associazione fotografica fiorentina ben
nota in Italia a tutti gli appassionati. E qui, complice
forse la definizione e la luminosità delle immagini
fotografiche rispetto a quelle ottenute con le pellicole
a passo ridotto, realizza i primi audiovisivi
fotografici. |
Nei suoi lavori, Donnini tratta gli argomenti più
diversi. Sempre però cerca di privilegiare “la sequenza”
concepita come precisa volontà di raccontare sempre
qualcosa, con un progetto chiaro e leggibile e con buone
fotografie. Dal 1986 ad oggi Enrico Donnini effettua
oltre quattrocento proiezioni presso circoli
fotografici, associazioni culturali, meeting fotografici
in Italia e all’estero ricevendo ovunque ambiti
riconoscimenti. Cura personalmente tutte le fasi dei
propri lavori. E' socio del G. F. Il Cupolone,
dell’Officina Arti Visive Fotoclub K2 (ambedue di
Firenze), dell’AIDAMA (Associazione Italiana degli
autori di multivisione artistica), dell’A.I.F.
(Associazione Italiana Fontoamatori). Fa parte del
direttivo del Dipartimento Audiovisivi Fotografici (DI.A.F.)
della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche
(FIAF). |
Fra i numerosi premi e riconoscimenti nazionali ed
internazionali che al nostro sono stati assegnati,
Enrico ama ricordare il “Premio Immagini, cultura e
spettacolo” – considerato nell’ambiente come un vero e
proprio “premio alla carriera” - assegnatogli nel 2003
dallo team “Lido Andreella Photo” di Busto Arsizio che
organizza ogni anno - a Busto Arsizio - la
manifestazione “ Dia sotto le stelle”, punto d’incontro
e di riferimento per tutti coloro che amano gli
audiovisivi fotografici. |
...MI
SONO INNAMORATO DI TE...
(Firenze, luoghi
di arte e poesia) - durata 7' |
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…“
perché l’armonia delle colline, la serenità dei
dintorni, i monti che sfumano nell’azzurro che da lì
posso ammirare mi aiutano a credere ancora nei sogni.” |
LUCE
SMARRITA
- durata 3' |
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Nonostante l’inizio, non è un lavoro triste. Anzi. Le
immagini del “Magico Carnevale” di San Felice sul Panaro
– leggibili nella loro disarmante umanità ed intimità –
dallo schermo allo spettatore volano lievi come
farfalle. Per tutti coloro che hanno paura di non avere
più davanti a sé la libertà e la vita. |
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Lunedì 26 Marzo '07, ore 21
LORENZO
DAVIGHI |
CAREZZE |
L'UOMO
VIVO |
Nato
a Salsomaggiore Terme ove tuttora risiede, presidente
del locale C.F. ZOOM. Promotore di diverse iniziative
fotografiche fra le quali il famoso “ IMMAGINI SOTTO LE
STELLE” rassegna di diaporama d’Autore giunto alla 18°
edizione. Cinque seminari della DIAF (Dipartimento
Audiovisivi Fotografici) tenutisi a Salsomaggiore e
Tabiano Terme, diversi concorsi fotografici nazionali e
locali, corsi di fotografia, collaborazioni con gli Enti
Pubblici locali, mostre fotografiche di autori a livello
nazionale ed internazionale e mostre storiche del
territorio parmense. Da alcuni anni, le immagini degli
avvenimenti sportivi, fra cui la nota “MARATONA NELLE
TERRE VERDIANE” fanno parte dell’archivio del
territorio.
Numerosi sono stati i riconoscimenti avuti nei concorsi
nazionali ed internazionali sia nel campo del diaporama
che in quello fotografico. Degno di nota è il premio
conseguito a Campogalliano nell’anno 2000 nell’ 8°
concorso fotografico internazionale come migliore autore
assoluto. Nel 2002 gli è stato conferito dalla FIAF
(Feder. Italiana Associazioni Fotografiche ) il
riconoscimento di “Benemerito della Fotografia
Italiana”.
Numerose immagini sono esposte nella mostra permanente
allestita all’interno delle Terme Berzieri di
Salsomaggiore denominata “ARTE alle TERME”. Note sono le
personali (SORRIDI, SEMPLICEMENTE DONNA, SEMPLICEMENTE
PAOLA, COLLEZIONE PRIVATA e NEW ECONOMY), alcune
sono ancora oggi itineranti in città Italiane. Sue sono
le immagini per il 2006 per il calendario del comune di
Soragna .
Nei
prossimi giorni in tutte le edicole di Salsomaggiore si
potranno acquistare le figurine di due album che
faranno parte della storia sportiva della città Termale
con le oltre 1800 immagini scattate tra giovani e
veterani di tutti gli sport. Noti sono pure i calendari
(1991-1996) dedicati alla Salsomaggiore recente. Con
l’aiuto di Roberto Tanzi, la storia della città di
Salsomaggiore Terme è illustrata e descritta in altri 7
calendari che sono diventati oggetto da collezione, ma
ancor più quelli dal 2000 al 2007 con immagini di nudo
femminile in un nebbioso bianco e nero, filtrato
attraverso uno sguardo mai ammiccante che ha sfumato
particolari, accentuato visi, destrutturandone le forme
talvolta sognanti, in tutta la sua massima espressione
nell’ essere semplicemente DONNA. |
CAREZZE |
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Raccontare storie. Ecco
ciò che rende la gente unica. Gli uomini, le donne
raccontano storie, ascoltano storie, sono, loro stessi,
storie. Di incontri, di abbandoni… emozioni che
bersagliano e abbagliano nel farsi e nel concludersi.
Lieto e amaro. La più bella, la più raccontata, quella
che non smette mai di appassionare e far riflettere è la
storia di un amore. Iniziato e finito, impossibile,
oltre le cose.
È ciò che Lorenzo Davighi
racconta. Due ragazze che s’incontrano e come navi nel
mare, aerei nel cielo, navigano, volano, per un po’
affiancate, per infine proseguire il viaggio in altre
direzioni. Resta il ricordo? Il desiderio del ritorno?
Restano le carezze, la coccola ingenua d’un regalo che
tenta di riaccendere una passione spenta.
Davighi
suggerisce tutto questo con la semplicità (non la
banalità) e il garbo delle immagini, con la ruvida
dolcezza della musica di Gianna Nannini. Corpi che si
attraggono e si respingono come calamite, sorrisi e
ritrosie, pena e gioia, dolcezza e amarezza, timidezza
ed ansia. Corpi che si fanno persone, identità. Giovani
donne con insicurezze, fragilità, ma anche con la forza
di lasciarsi un amore alle spalle e di conservare la
nostalgia del ricordo senza perdersi... per potersi
raccontare ancora.
Guardano lontano, davanti
a sé, perse nei loro pensieri, nelle loro emozioni. Il
fotografo è un’ombra impalpabile, altra, incapace di
turbare, anche solo col rumore dello scatto, l’intimità
che si va costruendo.
Né
l’intento delle ragazze è quello di civettare con
l’obiettivo. Non ci sono giochi maliziosi destinati a
chi guarda, ma solo due persone che s’incontrano
condividendo un attimo di intensità.
Chissà se Davighi si è
ricordato di “La natura ambigua dell’amore” di
Denys Arcand. Un bel film, una bella storia, dove un
regalo non colto, un amore disperso, chiude il breve
viaggio di due persone.
Roberto S. Tanzi |
L'UOMO
VIVO |
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Dalla
nebbia che si dirada compaiono dei fantasmi: |
sembrano angeli, ma
anche diavoli |
entrambi lo vogliono |
diverse figure in
un'interminabile processione |
piangono, ricordano,
commentano, |
camminano lentamente e
poi si fermano a guardare |
con stupore persone e
cose |
c'è una sensazione di
presagio nell'aria |
e il silenzio ne
avvisa la presenza |
la città ha preso il
colore dei sogni,dei ricordi |
e di tutto ciò che è
stato |
amore e sventura... |
infine è festa
|
l'uomo
è ancora vivo |
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Lunedì I6 Aprile '07, ore 21
LA LANTERNA DI MOCABALU'
|
I
PESCATORI DEL GOLFO DEL BENGALA |
CALCUTTA,
SPECCHIO DELL'INDIA |
Cos'è? E' un sodalizio tra due coppie di amici,
fotografi, appassionati di viaggi e "patiti"
dell'audiovisivo che, sotto questo "marchio", hanno
prodotto una serie di lavori in comune. Il nome scelto
vuole evocare suggestioni d'altri tempi riconducendoci
alla vecchia lanterna magica, primo strumento di
proiezione mentre MOCABALU' altro non è che un acronimo
(le prime due lettere dei cognomi degli autori). Chi
sono? In ordine: Carlo Moscardi, Mauro Carli, Cristina
Bartolozzi, Sandra Lumini.
CARLO MOSCARDI:
di
Prato. Si avvicina alla fotografia seguendo la passione
della moglie Cristina. E’ iscritto al GF Imagoclub di
Prato. Si ritrova particolarmente nella foto di
viaggio, privilegiando la gente. Nel 2002 pubblica
insieme alla moglie un libro fotografico dal titolo
“OLTRE IL FIUME” sull’Ecuador. Nel 2004 in Inghilterra
vince, con la squadra italiana FIAF, la coppa del mondo
per Diapositive. Costruisce insieme alla moglie gli
audiovisivi ed è passato al montaggio delle
presentazioni in digitale.
MAURO CARLI:
nato a Firenze, vive a Sesto Fiorentino. I suoi primi
scatti risalgono agli anni 70. Dal 1987 è responsabile
della sezione fotografica “ARCA foto spazioimmagine”.
Appassionato di audiovisivi fotografici, nel 1987 ha
dato vita alla Rassegna del Diaporama, a Firenze, ora
alla XX° edizione. Ha realizzato numerosi audiovisivi
vincendo premi nazionali importanti. Socio FIAF e
collaboratore del DI.A.F., ha ricevuto l’onorificenza di
B.F.I. (Benemerito della Fotografia Italiana). Ha
partecipato con successo a concorsi fotografici e
allestito varie mostre. Alcune sue immagini sono state
selezionate per il campionato del mondo FIAP in Gran
Bretagna nel 2004 e in ANDORRA nel 2005.
CRISTINA BARTOLOZZI:
di
Prato. Ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte di
Firenze ove ha maturato la sua passione fotografica. Dal
1978 è iscritta al Gruppo Fotografico Imagoclub di cui è
stata Presidente per 13 anni. Delegato Provinciale FIAF
dal ’96, è ora Delegato Regione FIAF della Toscana. Ha
realizzato mostre, audiovisivi, corsi fotografici e
pubblicato un libro fotografico dal titolo ”OLTRE IL
FIUME”. Ha organizzato congressi FIAF e FIAP (Prato –
2001) e Portfoli fotografici (dal 2004 al 2006 a Prato).
Ha ricevuto dalla Federazione il titolo di BFI
(Benemerito della Fotografia Italiana) e, per meriti
artistici, quello di AFI (Artista Fotografo Italiano).
SANDRA LUMINI:
di Sesto Fiorentino. Condivide da anni la passione
fotografica con il marito Mauro e, insieme a lui, fa
parte del Fotoclub ARCA Spazioimmagine di Firenze. Ha
ottenuto lusinghieri risultati in concorsi nazionali e
internazionali. Ama viaggiare e si documenta a fondo
prima di un nuovo itinerario tanto da essere considerata
"segretaria di redazione" nel sodalizio di "La lanterna
di Mocabalù". Partecipa attivamente alla realizzazione
degli audiovisivi del gruppo con le sue belle immagini e
con una critica pertinente e costruttiva. |
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I
PESCATORI DEL GOLFO DEL BENGALA
(6' 30" -
2005) |
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Tra le città di Puri e di Konark, in balia dei capricci
del tempo e del mare su una lunga striscia di spiaggia
si adagia, con le capanne ammassate le une vicino alle
altre, il “Villaggio dei pescatori”. Un agglomerato di
circa 50.000 persone totalmente dedite alla pesca, loro
unica risorsa. Fin dalle prime luci del giorno la
spiaggia si anima e diventa un caleidoscopio di colori:
le barche, le reti, la gente. Tra le capanne le donne
preparano i cibi, i bimbi giocano, gli uomini riparano
le reti. Gesti quotidiani ripetuti all’infinito.
Nell’aria il fumo si mescola agli odori ed ai rumori.
Questa è la vita del villaggio. |
CALCUTTA, SPECCHIO DELL'INDIA
(8' 15" -
2006) |
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Pensando all’India, dalla mente affiora subito un nome:
Calcutta. Non la ricca Delhi o l’industrializzata
Bombay, non la sacra Varanasi o l’aristocratica Madras.
Solo Calcutta. La città dove le contraddizioni sono più
evidenti: la ricchezza è enorme, la povertà estrema.
Profughi, ricchi solo di Bambini, vivono per le strade
sotto teli di plastica, quartieri in cui artigiani
“inventati” lavorano giorno e notte, mercati colorati
templi affollati. Traffico, a dir poco, impossibile per
noi occidentali tra risciò scampanellanti, taxi e bus
sferraglianti. La suggestione dell’Hoogli, le abluzioni
mattutine e Suor Teresa, elevata a simbolo. E cosi
Calcutta, sinonimo anche di cultura, religione,
tradizioni è diventata nell’immaginario comune lo
specchio dell’India. |
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Lunedì 28 maggio '07,
h 21
GIGI MONTALI |
UN GIORNO, UNA VITA, LA VITA IN UN GIORNO |
UN ANNO DOPO |
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Nato a Parma nel 1962, si avvicina alla
fotografia solamente a 26 anni, ma l'amore per la stessa
diventa instancabile e ancora adesso appena ha un attimo
di tempo prende la macchina e va in cerca di immagini.
Presidente del G.F. Color's Light Colorno, con lo stesso
organizza mostre fotografiche e proiezioni estive
cercando di promuovere la cultura fotografica. Fa parte
del consiglio nazionale A.N.A.F. ed è anche iscritto al
D.I.A.F, per una fotografia senza bandiere dove lo
spirito deve essere solamente fare cultura e promuovere
attività. Vuole fotografare la vita quotidiana e la
natura nella sua bellezza, senza modificare cose o
persone. Utilizza pellicole diapositive a colori. Ama
conoscere altre culture per cui, quando è possibile,
trascorre le ferie in altri Paesi, raccogliendo immagini
per poter raccontare poi i suoi viaggi attraverso le
proiezioni di diapositive. |
MOSTRE FOTOGRAFICHE PERSONALI:
Casalmaggiore (CR), Colorno (PR),
Cremona, Ravenna, Catania e Parma. |
MOSTRE
FOTOGRAFICHE COLLETTIVE: Reims
(F), Milano, Cremona, Graz (A), Fidenza (PR),
Salsomaggiore (PR) e Colorno (PR). |
AUDIOVISIVI: Il mito Harley; Un mare di tulipani;
Highlands Scozia '99; Sul molo di Santa Maria
(CapoVerde; Souvenir du Maroc; Passaggio a Cuba; Autunno
(immagini padane); Madonnari a Curtatone; Sicilia di
mare e di terra; Un giorno a Pompei; Perù Rail; L'altro
Egitto; Acuna Matata (Zanzibar); Atmosfere bretoni; Vi
racconto il Rajasthan; Hanoi; Puzzle Vietnamita; Un
anno dopo (Londra '06). |
Ha realizzato uno splendido sito
internet di cui lui stesso è webmaster:
www.gigimontali.it |
LA VITA IN UN GIORNO,
UN GIORNO, UNA VITA... |
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A Le
Grazie nei pressi di Mantova il 15 di agosto di ogni
anno, in occasione della festa dell’Assunta, si svolge
un raduno di "madonnari", forse il più famoso al mondo.
L’arte dei madonnari è effimera, in quanto l’opera
creata con tanta fatica si dissolve con la prima
pioggia. Sembra quasi un racconto della vita condensato
in un giorno: ci si mette molta fatica a costruirla e
basta un niente per farla finire.
Nella
parte iniziale si vede la costruzione del disegno che
lentamente appare sul manto bituminoso. Quando questo è
terminato diventa quasi una cosa sola con il suo autore
ma basta un temporale e tutto si dissolve, in un gioco
di trasparenze
e fusione tra reale ed
irreale, tra disegni e persone. |
UN ANNO DOPO |
(Durata: 10 min) |
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Londra è sempre stata e sempre sarà la
città multirazziale per eccellenza. Sicuramente
l’attentato del luglio 2005 ha rotto un meccanismo che
funzionava alla perfezione, ad un anno dall’attentato la
vita della città è tornata alla normalità ma quando si
entra in metropolitana il pensiero torna alle immagini
che ci hanno segnato, immagini di sangue e di paura. La
domanda che corre spontanea è perché in una città così
cosmopolita c’è chi ha rifiutato la possibilità di
integrarsi ed ha iniziato a fare il terrorista ?
La proiezione cerca di raccontare una
giornata Londinese che inizia dalle corse nel parco la
mattina fino al ritorno a casa dal lavoro. Le immagini
sono state scattate nel luglio del 2006. |
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Recensione |
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Lunedì 11 giugno '07,
h 21
GAETANO POCETTI |
SOLI |
IL PARADISO NASCOSTO
(Myanmar -
Birmania) |
Nasce a Cortona (Arezzo) nel 1955. Sin da ragazzo
sviluppa la passione per la fotografia e diventa
fotografo per professione a 32 anni. E' fotografo
ritrattista, matrimonialista e fotografo dei Musei
MAEC e Diocesano di Cortona; riproduzioni d'arte sono
presenti anche in pubblicazioni Electa (Pietro
Berrettini detto il Cortona e l'iconografia di Santa
Margherita da Cortona). E' socio fondatore del Fotoclub
Etruria dal 1971, in collaborazione con il quale ha
organizzato numerose manifestazioni fotografiche,
festivals e concorsi per audiovisivi. Iscritto alla FIAF
e al DiAF, è stato insignito della onorificenza AV-BFI
(Benemerito della Fotografia Italiana). |
SOLI |
(Durata
4' 10" - audiovisivo digitale) |
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IL
PARADISO NASCOSTO
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(Durata 9
minuti - audiovisivo digitale) |
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La
speranza di uscire da un secolare isolamento e l'anelito
di libertà del popolo birmano sono racchiusi nella fede,
nella fierezza e nel sorriso dell'anima. |
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Recensione |
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Lunedì 8 ottobre '07,
h 21
WALTER TURCATO |
LE NUVOLE |
GOD OF THUNDER
(ETNA) |
www.turcatowalter.it |
Nato a Rho (Mi) nell'aprile '57, fotografa per passione
dal 1976, alternando periodi di sola progettazione
dell'immagine a periodi finalizzati alla partecipazione
a concorsi fotografici nei quali ha conseguito ottimi
risultati. Nel 1986 e nel 2004 ha rispettivamente
ottenuto le onorificenza FIAF
A.F.I.
- Artista Fotografo Italiano - e B.F.I.
- Benemerito della Fotografia Italiana. E’ presidente
del G. F. San Paolo di Rho di cui cura programmazione e
immagine. |
Nel 2000 ha curato la realizzazione della monografia
FIAF “L’Ottavo giorno” dedicata ai 20 anni del Gruppo
Fotografico. Nel 2003 la FIAF gli ha assegnato la prima
“Stella”
- sezione portfolio - per le ammissioni conseguite in
Concorsi Nazionali patrocinati. Nel 2005 ha prodotto un
reportage sullo Sciacchetrà (vino delle Cinque Terre)
che è stato inserito nel libro “Immagini del gusto”,
prodotto da Slow Food in collaborazione con Fiaf. Nel
2007, la FIAP gli ha conferito l'onorificenza
AFIAP
(Artiste de la FIAP) per meriti fotografici in campo
internazionale. |
E’ orientato verso una fotografia molto personale
ottenuta sia con una ricerca rigorosa in fase di
ripresa, sia con successive manipolazioni ed
interventi/elaborazioni (ora elettroniche).
Iscritto al DIAF (Dipartimento Audiovisivi Fotografici
della Fiaf) fin dal suo nascere, per alcuni anni ha
realizzato audiovisivi in analogico con tre proiettori e
ora realizza videoproiezioni digitali: due di queste,
nel 2006 e 2007, si sono aggiudicate la Coppa DIAF. |
Sue immagini sono presenti in 19 diverse annate
dell’Annuario FIAF, sulle monografie Fiaf “Il paesaggio
fotografico”, “Foto creativa”, “Foto digitale”, “Forme
del nudo”, su riviste di settore e cataloghi di Concorsi
Nazionali, su diversi portali internet. |
LE NUVOLE |
Durata: 6’ 00” - anno 2007 - digitale |
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Parlare delle nuvole guardando un campo di papaveri ... |
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GOD OF THUNDER
(ETNA) |
Durata: 3’ 20” – anno 2006 – digitale |
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Impressioni da una breve gita sull’Etna |
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Recensione |
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Lunedì 29 ottobre '07,
h 21
STEFANO ANZOLA |
UN SALTO PER FASUM
(ETIOPIA) |
Stefano Anzola nasce il
30 ottobre 1957 a Colorno, dove ancora oggi vive e
lavora. Fotografa dal 1980 ed è iscritto al circolo
fotografico Color's Light. |
Sito web:
www.stefanoanzola.it
|
Presentare il lavoro
fotografico di Stefano Anzola risulta allo stesso tempo
semplice e complicato. Semplice, perchè l'opera
complessiva si identifica talmente con la personalità
lineare, a tratti ruvida dell'autore; complicato, perchè
la varietà dei temi trattati e le diverse tonalità che
qua e là affiorano incrinano l'apparenza granitica
dell'insieme. |
Anzola è un viaggiatore infaticabile, curioso, onnivoro
ai limiti del cannibalismo: il suo modo di fronteggiare
la realtà e soprattutto le persone che incontra rivela
una forza che par quasi plasmare i soggetti. Non si
notano nel suo lavoro pregiudizi di tipo ideologico o
attitudini sociologistiche; la realtà è là, davanti alla
macchina fotografica che si trasforma quasi in una mano
vigorosa che tocca, che afferra, che si impossessa del
mondo esterno. |
E' la vena realistica rifacentesi ad una secolare
tradizione artistica, tutta emiliana e padana, che
determina la "facilità dello sguardo d'insieme
dell'opera, eppure ... eppure affiorano con discrezione,
direi quasi con umiltà, tonalità diverse, quasi velature
che attenuano la vividezza dei colori. Lo stupore
sussurrato per uno spettacolo naturale, un'emozione
simpatetica davanti ad un gesto o uno sguardo, una
commozione mai declamata di fronte alla povertà; non c'è
compiacimento voyeristico nè pauperismo corrivo. |
Fotografando in Paesi in cui domina la miseria, l'autore
non la trasforma in soggetto pittoresco nè in "pesce in
faccia" al fruitore, ma con animo positivo, quasi
fraterno, sa cogliere piuttosto la dignità con cui essa
viene quotidianamente affrontata, affidando magari al
sorriso di un bimbo, insieme alla speranza, il valore
universale, malgrado tutto, di ogni vita vissuta. |
G. Marchetti |
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UN SALTO PER FASUM
(ETIOPIA)
Durata: 15’ 00” – anno 2007 – digitale |
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Salto del toro, rito etiope d’iniziazione dove un
giovane salta una fila di tori per diventare adulto ed
entrare a far parte dei ragazzi da corteggiare. Un
audiovisivo puntato sul corteggiamento dei giovani
etiopi, secondo le loro tradizioni a volte con metodi
molto particolari. |
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Recensione |
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Lunedì 19 novembre '07 - h 21
GUIDO
FORINO |
PERU' ...
DOVE LA STORIA VIVE |
UNA
PROFEZIA SCOLPITA NELLA PIETRA |
Nato a Torino nel 1951, è attualmente residente nel
comune limitrofo di Collegno. Nel 1970, all’età di 19
anni, compra una Reflex Yashica TL Electro X e inizia a
scoprire la gioia di fotografare. Ma è soprattutto dopo
il matrimonio, a 24 anni, che il suo percorso
fotografico assume una svolta definitiva.
Grazie infatti alla sua grande passione per i viaggi,
condivisa con la moglie, inizia a percorrere le strade
dell’Europa, del nord Africa, del Nord e Sudamerica e
dell’estremo Oriente sino a raggiungere le lontane terre
dell’Australia. Un viaggio fra le immagini del mondo,
che anno dopo anno lo portano sempre più alla ricerca di
nuovi paesi, permettendogli di esprimere soprattutto la
sua fotografia di reportage.
Nel 2000 entra a far parte del DIAF ed inizia a
progettare i primi Audiovisivi, realizzando uno dei suoi
sogni nel cassetto. Attualmente è socio del Circolo
Fotografico Dipendenti Comunali di Torino, dove si
impegna per la divulgazione di questa affascinante arte
fotografica. |
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PERU' ... DOVE LA STORIA VIVE |
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Durata: 11’ 30” – 2005 – analogico |
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Un
passaggio in Perù alla ricerca della città perduta,
attraverso gli elevati altipiani andini, con un pensiero
rivolto all'impero Inca e alla conquista spagnola. |
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UNA PROFEZIA SCOLPITA NELLA PIETRA |
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Durata: 8’ 53” – 2007 – digitale |
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Giungla, umidità, radici secolari in un paese, la
Cambogia, devastato da uno dei più grandi genocidi della
terra. Templi, enormi statue, chilometri di bassorilievi
costruiti mille anni prima, che sembravano annunciare
che sarebbe successo qualcosa di pazzesco. Una profezia
scolpita nella pietra. |
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Recensione |
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Lunedì 17 dicembre '07 - h 21
GIANNI
ROSSI |
HAPPY DAYS |
IL CIRCO,
immagini del
presente, ricordi del passato |
Appassionato di audiovisivi fotografici e
di viaggi, ha realizzato il suo primo diaporama nel
1984. A questo sono seguiti una cinquantina di altri
lavori che ha proiettato con successo nel corso di
rassegne pubbliche e manifestazioni culturali. Ha
conseguito numerosi riconoscimenti in concorsi per audiovisivi a
livello nazionale e internazionale.
E' stato per anni presidente del C. F.
Mirandolese, promovendo iniziative culturale di grande
interesse. Fa parte dello staff del G.A.D. (Gruppo
Amatori Diapositive) di Reggio Emilia come organizzatore
e moderatore delle serate. I suoi articoli sul tema
dell’audiovisivo vengono pubblicati regolarmente sui
notiziari del settore. Organizza workshops e tiene corsi
didattici, con riferimento sia ai contenuti generali che
all’allestimento con tecnologia digitale.
Cura personalmente il suo sito internet
www.giannirossi-fotoviaggi.com ricco di immagini,
articoli, recensioni. Un importante punto di riferimento
per gli appassionati di
fotografia. |
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HAPPY DAYS |
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Durata: 3’ 03” – 2007 – digitale |
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E’ Natale: le vetrine colme di regali, l’illuminazione
delle vie ci ricordano che è giunto un momento di grande
gioia.
Giorni felici, ma non per tutti. C’è infatti chi non
può condividere questa felicità: sono milioni di uomini,
donne, fanciulli ben lontani dal nostro mondo opulento.
E’ nella culla di uno di questi fanciulli
che Cristo ha voluto incarnarsi. |
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IL
CIRCO,
IMMAGINI
DEL PRESENTE, RICORDI DEL PASSATO |
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Durata: 4’ 27” – 2007 – digitale |
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L’edizione 2007 del Carnevale di S. Felice sul Panaro,
dedicata al CIRCO diviene una occasione di riflessione.
Le immagini del circo e dei suoi
figuranti richiamano alla mente i ricordi e le emozioni
semplici dell’infanzia. |
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Recensione |
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Lunedì 17 dicembre '07 - h 21
ERMANNO
FORONI |
SIERRA
LEONE: Scarpette Bianche |
Nasce a Reggio Emilia nel 1958 e si accosta alla
fotografia intorno al 1985. Da subito pone particolare
attenzione ai temi sociali, dell'emarginazione, dello
sfruttamento del lavoro minorile, della condizione
femminile e più in generale del disagio in cui vivono le
popolazioni dei cosiddetti terzo e quarto mondo. Il
primo materiale fotografico raccolto in Brasile nel 1986
è emblematico: la scoperta della realtà delle Favelas e
l’incontro con i Garimperos, i cercatori d’oro della
Sierra Pelada, nella miniera d'oro a cielo aperto. Da
quel viaggio l’interesse per la fotografia si trasforma
in passione ed impegno sociale. A seguito di questa
esperienza brasiliana, intraprende un gran numero di
viaggi lunghi ed avventurosi, da cui scaturiscono
reportage fotografici di grande intensità espressiva e
di notevole valore documentario. I reportage di viaggio
di Ermanno diventano così diari di viaggio, suggestivi
racconti che si dipanano attraverso le immagini.
1992: SARAJEVO in pieno evento bellico; 1994: SUD AFRICA
la difficile convivenza tra bianchi e neri; 1995: INDIA
le difficoltà del vivere quotidiano e il rito della
cremazione; 1996: IRIAN JAJA la testimonianza sulle
tribù primitive dei Dani e dei Korowai. 1997:
BANGLADESH è in questo paese che matura la sua
predilezione per la fotografia in bianco e nero.
Realizza la sua prima mostra ottenendo subito un
successo di critica e pubblico. 1998: EL SALVADOR la
processione del santo Patrono della capitale; 1999:
ROMANIA la valle dei minatori; 2000: BOLIVIA prosegue la
sua ricerca sulla vita dei minatori. Dopo le miniere di
carbone della Romania si cala nelle miniere d'argento di
Potosi; 2001: ROMANIA a Bucarest fotografando la vita di
persone che vivono nei tombini; 2002: AFGHANISTAN E
PALESTINA; 2003: KENYA la discarica di Korogocio; 2003:
CONGO Uganda la vita di un piccolo paese; 2004:
MADAGASCAR le miniere di zaffiri; 2005: CONGO miniere
per l'estrazione del coltan. |
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SIERRA
LEONE: Scarpette Bianche |
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Immagini in bianco e nero sonorizzate - Anno 2007 –
analogico |
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Oggi è
il primo paese al mondo per mortalità infantile sotto i
5 anni, con 283 decessi su 1000 prima del quinto anno di
vita. La già grave situazione socio-economica del paese
si è ulteriormente aggravata con la guerra civile che ha
avuto luogo dal 1991 al 2002, quando la guerra in corso
in Liberia sconfinò nel paese innescando tensioni
interne latenti e gli interessi economici legati alle
compagnie di diamanti. |
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Una
guerra spaventosa, combattuta a colpi di machete anche
per mano di soldati bambini, ha causato almeno 75000
vittime con migliaia di persone deliberatamente
mutilate. |
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Oggi,
nonostante i progressi in termine di stabilità politica
interna ed assistenza umanitaria alla popolazione, le
condizioni di vita restano molto gravi e la popolazione
della Sierra leone non ha accesso ai servizi base.
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Recensione |
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Lunedì 11 gennaio '08 - h 21
ANDREA
PIVARI |
PRECIOUS
WATER |
CRITTERS
(CREATURE) |
www.andreapivari.com |
Andrea
Pivari è nato a Ferrara il 9 Febbraio 1945. Attualmente
risiede a Colà di Lazise in provincia di Verona. È
istruttore FIPS dal 1977 e per molti anni si è dedicato
all'insegnamento. Appassionato di mare e di Fotografia
ha unito queste due passioni e ciò gli ha consentito di
attenere pregevoli risultati nel campo della Fotografia
subacquea.
Collabora da alcuni anni con riviste del settore; ha
partecipato a concorsi nazionali ed esteri conseguendo
importanti riconoscimenti. Usa la fotografia come
espressione delle proprie emozioni che cerca di
trasmettere allo spettatore. Per questo si dedica
frequentemente a sperimentare tecniche diverse o
utilizzare angoli di ripresa che meglio gli consentano
di esprimersi. |
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PRECIOUS WATER |
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5’ 31” - anno 2006 -
Wings Platinum |
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In
Florida esistono più di 700 sorgenti calde. Esplorarne
alcune ha significato vivere esperienze completamente
diverse tra loro. La trasparenza di Rainbow Spring si
contrappone a Ginnie Spring, dove i tannini in
decomposizione rendono le acque rosse e inquietanti. La
lenta discesa in corrente dei fiumi porta ad incontri
con pesci incuriositi e l’incontro con i Lamantini di
Cristal River è veramente emozionante. |
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Terzo posto al festival mondiale dell’immagine subacquea
di Antibes. |
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CRITTERS (CREATURE) |
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5’ 58” - anno 2007 -
Wings Platinum |
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Lo
Stretto di Lembeh |
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L’Indonesia è il più vasto arcipelago del mondo e le sue
17.000 isole si distendono tra l’Oceano Indiano e il
Pacifico, in una vastissima zona di mare da sempre
teatro della complessa storia dell’uomo. Il Sulawesi, la
Celebes dei navigatori spagnoli e portoghesi, è una di
quelle isole. Lembeh è un canale che s’insinua tra la
terraferma e un’isola da cui prende il nome. Lungo circa
12 km e largo da 200 fino a 1200 metri, è paragonabile a
una enorme pass in cui si mescolano le acque del Mar di
Celebes con quelle del Mare delle Molucche, creando un
habitat particolarmente ricco di vita endemica. |
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Fino ad alcuni anni fa…. |
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Fino ad alcuni anni fa,
se si domandava ad un fotografo subacqueo, cosa volesse
significare la parola “Critter”, avrebbe risposto
spalancando gli occhi in modo interrogativo o, nel caso
conoscesse l’americano, avrebbe detto “Creatura”, ma
avrebbe continuato a guardarti e a non capire. Fino
ad alcuni anni fa, “Creature” o meglio “Critters”
come Frogfish, Pigmy Sea Horse, Dragonet, Ghost Pipefish,
Leaf fish, Bleu ring Octopus e molti altri, erano
conosciuti solo da chi si interessava di biologia
marina. Il loro incontro era raro e per studiarli nelle
loro diverse forme erano costretti a ricercarli in
luoghi diversi. Fino ad alcuni anni fa, pochi
conoscevano lo Stretto di Lembeh e la sua particolare
concentrazione di queste forme di vita. |
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Recensione |
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Lunedì 3 marzo '08 - h 21
STEFANO
NEGRI |
ASPETTANDO
IL NIRVANA |
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Nato
a Rio Saliceto (RE). Pittore-decoratore di professione,
fotografo per hobby, viaggiatore per passione, ha
collaborato in passato con alcune riviste. Autodidatta,
è socio e assiduo frequentatore del GAD di Reggio
Emilia.
I
suoi audiovisivi sono di tipo emozionale, con una
particolare attenzione per l’abbinamento tra musica ed
immagini; trasmettono allo spettatore la curiosità e
l’entusiasmo vissuti, e soprattutto la voglia di partire
al più presto, per ricercare l’emozione provata. |
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ASPETTANDO IL NIRVANA |
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10' - anno 2005 -
Analogico |
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In
questo audiovisivo cerco di spiegare, agli altri come a
me stesso, il magnetismo che suscita l’India nei miei
confronti, e cerco la ricchezza di questo popolo, che
sta nell’accettare gli accadimenti solo perché sono, e
la soluzione che ci sarà, in questa vita o nella
prossima. Questa mia ricerca avviene a Calcutta. Cito un
articolo trovato sulla rivista Gulliver:
(…) E’ il mistero di un popolo che malgrado tutto e
malgrado tutti vive e ancora spera. E’ l’eterno miracolo
dei diseredati che ogni giorno arrivano magari ai bordi
di una strada, magari nel fango e nello sterco. E’ la
magia che ha il sorriso di un bambino nudo, forse senza
famiglia, certamente senza futuro né passato, ma che
riesce ancora a sorridere e a giocare con il niente che
possiede.
E’ il volto di una donna ancora bambina,
con il corpo che sembra quello di una centenaria, carico
di offese, dove persino la maternità si è inscritta come
un’ennesima violazione, ma dove gli occhi sono ancora
capaci di luce. Di una luce che ci racconta di una
umanità sofferente che con tutto il suo essere grida il
diritto di esistere. (…..) La ragione non ha
risposta, ma il cuore la risposta crede di averla
trovata nei volti degli abitanti di quel paese, volti
che parlano di un destino che trova nella lotta la sua
dignità, nello slancio verso valori universali la
sua ragione, nella sofferenza la speranza. |
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Recensione |
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Lunedì 31 marzo '08 - h 21
CLAUDIO
TUTI |
1976 ... |
SPAVENTAPASSERI |
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Claudio Tuti è nato e vive a Gemona, nel cuore del
Friuli. Dopo alcune esperienze nel campo della pittura,
ha iniziato a fotografare nel periodo del post terremoto
testimoniando soprattutto la ricostruzione e la
rinascita del tessuto sociale. Da una ventina d’anni è
socio del Gruppo Fotografico Gemonese dove si è distinto
per impegno e risultati ottenuti anche con
riconoscimenti a livello internazionale.
Amante della natura e dell’avventura, da alcuni anni ha
intrapreso a viaggiare in vari paesi del mondo
documentando con grande interesse luoghi e popoli
misteriosi. Le sue immagini fotografiche parlano un
linguaggio semplice e immediato: realizzate con
passione, guardano con attenzione e rispetto a quanto lo
circonda.
Dal 2000 si dedica alla multivisione con
la quale cerca di trasmettere allo spettatore le
emozioni provate durante i suoi viaggi o nell’affrontare
tematiche naturalistiche e sociali |
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1976 ... |
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9'
58" - anno 2006 - digitale |
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6 maggio
1976, ore 21. In Friuli la terra trema. Nulla da quel
momento è stato come prima: non la terra, non le cose,
non le persone. In un minuto si è cancellato il passato
e arreso il presente; ma con coraggio quasi testardo, la
gente ha ricominciato a vivere, a sperare, a
ricostruire, a credere in un possibile futuro.
15
settembre 1976. In Friuli la terra trema, ancora. Fu
allora che i friulani pensarono che non solo il loro
presente, ma anche il loro futuro fossero vinti. Oggi
sappiamo che non è stato così. |
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SPAVENTAPASSERI |
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8' 50" - anno 2005 -
digitale |
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Tutto su questa terra viene contaminato. Gli
spaventapasseri vengono deturpati dagli agenti
atmosferici fino ad essere distrutti; l’uomo dalla
voglia di potere e possedere il mondo da parte dei
potenti con conseguenze che conducono alla guerra e
all’autodistruzione. |
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Recensione |
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Lunedì 21 aprile '08 - h 21
DAVIDE
NIGLIA |
QUANDO FU
IL GIORNO DELLA CALABRIA ... |
... QUESTO
DOVREBBE ESSERE UN FUNERALE ? |
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Nato nel 1980 a Varese, consegue nel 1999 la maturità
presso il Liceo Artistico della stessa città. Da sempre
appassionato di arte – pittura e scultura in primo luogo
– si avvicina, adolescente, alla fotografia, imparando
da subito le basi per lo sviluppo in camera oscura, che
utilizza a tutt’oggi.
Partecipa da alcuni anni a concorsi nazionali,
alternando tecniche antiche a metodi tradizionali,
preferendo alla fredda rappresentazione la più
suggestiva trasmissione delle emozioni. Predilige foto
paesaggistiche e reportage di viaggio; recenti
esperienze lo hanno spinto ad intraprendere il
linguaggio degli audiovisivi.
E’
attualmente studente in Architettura, presso il
Politecnico di Milano – Bovisa, saltuariamente collabora
con fotografi della provincia di Varese. |
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QUANDO FU IL GIORNO DELLA CALABRIA ... |
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11' 30" - anno 2005 -
digitale |
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L'audiovisivo trae ispirazione da una poesia di un
autore Calabrese: Leonida Repaci. Vengono affrescati
angoli della Calabria, la "creatura prediletta" da Dio
al momento della creazione. Come tasselli di una vasto
quadro di insieme, le immagini sono notazioni varie di
carattere storico, artistico, culturale e antropico.
Una regione contro la quale il Diavolo - invidioso della
predilezione divina - ha voluto scagliare tutta la sua
rabbia concretizzandola in umiliazione, privazioni e
calamità. L’audiovisivo si chiude sulla note della
speranza… |
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... QUESTO DOVREBBE ESSERE UN FUNERALE ? |
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6' 20" - anno 2007 -
digitale |
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L’idea ironica fa da collante ad immagini di un evento,
quello del Carnevale di San Felice sul Panaro.
L’Audiovisivo si concretizza in un racconto personale
caratterizzato dal gioco ossimoro morte-festa. |
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Recensione |
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Lunedì 26 maggio '08 - h 21
Giancarlo Bartolozzi |
SOGNO |
AETERNA
MONUMENTA |
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Nasce fotografo: stampa da
sé utilizzando la propria camera oscura, partecipa con
successo a diversi concorsi nazionali. Presto passa alle
ricerche con diapositive in dissolvenza attraverso la
multivisione. Approda all'Officina di Arti Visive nel 2000
per scambiare interessi, opinioni, esperienze.
Il
linguaggio della multivisione, la manipolazione delle
immagini unite a brani musicali, gli è particolarmente
consona per la libera espressione. La sua ricerca si basa
su emozioni talvolta dettate da un brano musicale,
talvolta dal vissuto quotidiano, o da immagini che passano
nella mente suggerendogli idee da elaborare.
Ama viaggiare
per avere maggiori stimoli visivi, ma trova ispirazione
anche dal mondo che lo circonda o dall'introspezione.
Conoscitore del mezzo, cura personalmente , attraverso
l'attrezzatura in suo possesso, ogni fase di realizzazione
delle opere. Ha iniziato da poco a produrre audiovisivi
col sistema digitale.
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SOGNO |
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6’
56” anno 2005 -
M-Object |
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|
Quando
il Mondo diventa Sogno, Il Sogno diventa Mondo. |
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AETERNA MONUMENTA |
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5’
38” anno 2006 – M-Object |
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Le
Chiese rupestri sono grotte scavate sui fianchi della
gravina, o nella roccia tufacea dei Sassi di Matera da
monaci provenienti prevalentemente dall’oriente tra l’VIII
e il XII secolo. Gli affreschi e gli elementi
architettonici interni delle chiese, hanno contribuito a
rendere preziose queste povere, buie e umide grotte,
trasformandole in luogo di culto e di vita. Oggi sono
testimonianza di un antico passato in un contesto
paesaggistico aspro e incontaminato. |
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Lunedì 6 Giugno '08 - h 21
Roberto Santini |
COS'E' MAI
LA VITA |
LA MELA |
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Curriculetto
(autobiografia a cura dell’autore) |
Prof.
Roberto
Santini,
medico dermatologo, sardo di nascita, parmigiano di
adozione e di animo e lecchese per una condanna
lavorativa a
oltre 30 anni di Primariato
Ops-e-daliero. Attualmente continua caparbiamente ad esercitare, senza
infamia e senza
loden,
(possiede infatti solo uno
sdrucito
impermeabile),
la
libera professione. Non tutti però lo conoscono in una
delle sue vesti più brillanti di creativo e musicofilo. |
Il
Prof. Santini è affetto da
AIF,
che
non è
AIDS,
ma è lo stesso
una
grave malattia,
purtroppo scarsamente contagiosa:
per quanti sforzi abbia fatto, non è infatti riuscito ad
attaccarla neppure alla sua famiglia che, sentendosi
trascurata per il registratore, lo ha perciò…emarginato
e diseredato!
Grazie all’AIF
(eponimo che significa Associaziona Italiana
Fonoamatori)
ha vinto numerosi premi nazionali ed internazionali
Audio e, per ben 12 volte, ha conquistato il 1° premio
al
CIMES,
vero e proprio campionato europeo di registrazione
creativa, che si svolge ogni anno in ottobre presso la
sede di una
radio nazionale
(BBC, Radio France, Radio Praga, Monteceneri, Radio
Tedesca, ecc…eccetto mamma RAI ! ) |
Come
fotografo invece
NON
VALE UNA CICCA |
Tuttavia dal 1980 ha la faccia tosta di dedicarsi anche
al Diaporama, sopperendo però, con indubbia fantasia,
alle sue vistose carenze tecniche. Severamente mazzolato
dalle compassate giurie dei fotografi, egli prosegue
ostinatamente a
profanare
la nobile arte diaporamistica, ottenendo indubbiamente
miglior fortuna presso il pubblico più indulgente e meno
pretenzioso. Come potete ben capire, questo povero Prof.
Santini è quindi costretto a fare una vera e propria…
vita da cani
! |
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COS'E' MAI LA VITA |
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2'
49" - digitale |
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Vicissitudini di una normale coppia di coniugi,
simbolicamente rappresentati, in maniera un po’
inaspettata e del tutto originale e curiosa. Lampante
dimostrazione della forza espressiva dell’
idea
che in questo caso, con intento decisamente
provocatorio, prevale nei confronti della pura estetica
fotografica ironizzando su un tema di sempre viva
attualità. |
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LA MELA |
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10' 35" - digitale |
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La
mela è un frutto decisamente mitico e
leggendario che fa intima parte della
storia e della cultura dell’uomo: da Adamo ed Eva a
Ercole, da Paride a Guglielmo Tell, da Newton a
Napoleone, e via via fino ai nostri giorni, tutti -chi
più, chi meno- hanno avuto a che fare con qualche
mela…!
Questa lunga storia viene compendiata nei 10 minuti di
questo strabocchevole Diaporama, modesto omaggio ad un
frutto così umile e popolare, ma, allo stesso tempo,
così ricco di tradizioni e di storia. La Mela ha anche
vinto la seconda edizione del concorso
IdeaDia
che,
da allora, non si è più ripreso! |
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Lunedì 13 Ottobre '08 - h 21
RAL '81 |
LIBERA
USCITA |
DASTIN |
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RAL’81
è una sigla formata dai nomi degli autori – Roger,
Alessandro Bencivenni, Loris Fontana – e
dall’anno – il 1981, appunto – nel quale fu
realizzato il loro primo audiovisivo fotografico. |
Appassionati da molti anni di fotografia (dal
reportage di viaggio, alle immagini di
manifestazioni, come il Carnevale, in diverse città
europee, alla documentazione dell’architettura), con
l’avvento delle tecnologie digitali hanno intensificato
negli ultimi due anni la realizzazione di audiovisivi,
sempre prodotti in collaborazione. |
Se gli
audiovisivi fotografici sono, in prevalenza, opera di
singoli, ritengono, invece, che la complessità di lavori
nei quali hanno rilevanza la scelta del soggetto, la
sceneggiatura, la qualità della fotografia, le tecniche
dell’elaborazione e del montaggio, la colonna sonora, la
regia dell’insieme, ecc., richieda contributi e
competenze diversificate. Lavorare insieme è per loro
molto divertente; interagire costantemente
nel corso della preparazione di un’opera
arricchisce le possibilità e può stimolare la
creatività. |
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LIBERA USCITA |
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7' 30" - 2007 - digitale |
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Siviglia, notte, davanti alla Plaza de Toros della
Maestranza. Immaginare che il toro, durante la sua
‘ultima’ corrida, esca dall’arena … |
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DASTIN |
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5' 52" - 2008 - digitale |
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Dalla teoria dei figuranti, le ‘maschere’
del carnevale di San Felice, si stacca un
personaggio-guida, una star … |
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Recensione |
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Lunedì 24 Novembre '08 - h 21
Antonio
Mangiarotti |
LOMELLINA
2008 |
TOCCATA |
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Milanese di nascita, lomellino di adozione, Antonio
Mangiarotti scopre la fotografia nel 1970. Da allora ha
saputo ritagliarsi un importante spazio nel campo
amatoriale nazionale ed internazionale. |
Innumerevoli affermazioni nei concorsi nazionali e
soprattutto internazionali, lo portano al conseguimento,
nel 1983, del titolo di AFIAP (artiste de la fédération
internazionale de l'art photographique), della prima
stella nella sezione stampe a colori della PSA (società
fotografica Americana), della prima stella FIAF sempre
nella sezione stampe a colori. |
Dopo avere lavorato per 15 anni in camera oscura con
metodi tradizionali, stampando in bianco e nero su carta
baritata e il colore su carta Cibacrome, il nostro sta
sperimentando quanto offre la elaborazione digitale del
negativo e del positivo fotografico. |
Dal 2004 si interessa agli audiovisivi, essendo
dell'opinione che la unione immagine e suono dia un
impatto maggiore della singola foto. Gli audiovisivi di
Mangiarotti non raccontano di viaggi, ma vogliono
solamente comunicare sensazioni ed emozioni. |
Ha
partecipato a molti concorsi e manifestazioni di
audiovisivi, anche all’estero, salendo qualche volta sul
podio. Dal 2008 scatta anche in digitale. |
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LOMELLINA 2008 |
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4' 00" - 2008 - digitale |
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Sono nato per caso a Milano, ma sono
sempre vissuto in Lomellina. Ho visto le cascine quando
erano al massimo del loro splendore e della loro
opulenza. Perfettamente conservate e pulite. Quasi
borghi indipendenti. Popolati da moltissima gente.
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Per
non parlare del tempo del trapianto e della monda del
riso. Ricordo le mondine in lunghe file nelle risaie,
piedi e mani nell’acqua. Lavoravano tenute d’occhio dal
padrone sempre appoggiato a un bastone. Ci si chiedeva
come facessero, nella calura, quando la risaia pareva
metallo fuso, a trovare la forza di cantare.
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Noi,
giovanotti indigeni, a sera dicevamo di “andar per
mondine”. Quest’anno ho ripercorso le strade e le
cascine della mia gioventù e ho visto e ho provate le
emozioni che cerco di trasmettere a voi con questo mio
lavoro. |
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TOCCATA |
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2' 30" - 2008 - digitale |
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La musica, quando la senti, la
vedi. Scompare l’immagine dopo l’ultima nota o dopo
l’ultimo accordo. Ti rimane nel cuore tanta, tanta
emozione. |
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Recensione |
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Lunedì 15 Dicembre '08 - h 21
Andrea
e Paolo Colleoni |
X-MAS
FAILURE |
CANENERO |
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Andrea Colleoni, bergamasco, classe 1979, curioso.
Appassionato di fotografia fin da bambino, ho cominciato
a fotografare attivamente solo nel 2002 sul finire degli
studi in Scienze Ambientali e poco dopo comincio a
frequentare il Gruppo Fotoamatori Sestesi dove mi si
aprono nuovi orizzonti fotografici e dove assorbo come
una spugna da quelli che considero i miei maestri.
|
Fotograficamente sono per lo più interessato alla
fotografia di ricerca ed al reportage che realizzo sia
con tecniche analogiche (e stampa in camera oscura) che
digitali. Raramente penso a foto singole, preferisco
lavorare a progetti più complessi come i portfolio e gli
audiovisivi cercando di andare oltre la mera
espressività estetica mosso sempre dalla voglia di
“raccontare” un qualcosa. |
Fra i portfolio realizzati, particolarmente apprezzato da
critica e pubblico è stato “il frigochimico” un lavoro
realizzato per la manifestazione fiaf “le immagini del
gusto”, pubblicato sull’ omonimo volume ed esposto
presso il centro della Fotografia di Bibbiena insieme ad
Artefatti di Cybo, un audiovisivo realizzato in
collaborazione con gli amici del GFS. |
L’audiovisivo come modalità espressiva l’ho scoperto più
o meno inconsapevolmente un paio di anni fa a quattro
mani con mio geniale fratello Paolo (classe 1981,
curioso pure lui e appassionato di tutto). Da un gioco è
nato X-mas failure, un audiovisivo poco convenzionale
sia per la tematica che per la tecnica impiegata che ha
fatto molto discutere la comunità diaporamista Italiana
con diverse critiche ed apprezzamenti. E’ seguito poi “Canenero”,
dove finalmente ho trovato un accompagnamento musicale
perfetto ad un’idea che da un po’ avevo in mente. Il
tema non è dei più semplici, la pedofilia, ma viene
affrontato un aspetto che poco si conosce: l’incubo
continuo che perseguita negli anni. |
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X-MAS FAILURE |
2' 02" - 2007 - digitale |
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X-mas Failure è una riflessione in chiave ironica
sull’odierno Natale decadente dove addobbare l’albero
può essere ancora un piacere divertente (anche se sempre
più spesso vissuto in solitudine) ma fine a se stesso.
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La
“classica” e stereotipata atmosfera natalizia è rivista
in chiave odierna (ormai altrettanto stereotipata) dove
il Natale, come quasi tutto, lascia spazio e ruota
attorno alla TV. |
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CANENERO |
3' 11" - 2008 - digitale |
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Appena chiudi gli occhi "canenero" ritorna. Quando li
riapri è solo schifo e vergogna. |
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Recensione |
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Lunedì 19 Gennaio '09 - h 21
Arrigo Barbieri |
GENOVAGANDO |
PARCO
NAZIONALE DEL GRAN SASSO E DELLA MAJELLA |
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Fotonaturalista. E’ vicepresidente del Circolo
Fotografico “L’IMMAGINE” di Castelnuovo Rangone
(Modena), socio del G.A.D. di Reggio Emilia e del
fotoclub COLIBRì di Modena. Da alcuni anni svolge una
attività di ricerca sul paesaggio: Forma, Colore,
Luce, Essenza. Ha ricevuto lusinghieri consensi
nell’ambito di diversi incontri col mondo fotoamatoriale
e presso Circoli Fotografici. Una galleria delle sue
immagine è presentata nei siti internet
www.focherini.it,
www.valledeidossi.it,
www.fotoclubcolibrì.it. |
Attrezzatura usata: fotocamera Contax RTS III; obiettivi
Carl Zeiss dal 15 mm. al 300 mm. con Mutar II2X.
Pellicole di bassa sensibilità: 50 ASA. |
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GENOVAGANDO |
7
minuti - Anno 2007 - Analogico |
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Una
città bellissima ed altrettanto caotica, dove l'uomo ha
perduto-è questa la sensazione che ho provato- la
propria entità, come un manichino ai supermercati,entra,
acquista senza avere la consapevolezza del perchè lo fa
e di ciò che gli serve veramente. Troppo in fretta,
tutto corre e tutti corrono, incuranti,indifferenti di
chi gli passa vicino. E' il trionfo dell'effimero. |
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PARCO NAZIONALE DEL GRAN SASSO E DELLA MAJELLA
5 MINUTI ANNO 2008 DIGITALE |
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Immensi spazi, assordanti silenzi. Tra l'infinitamente
grande
e l'infinitamente piccolo,incredibilmente, l'essere uomo
quasi spaventato ed intimorito, ritrova, riscopre se
stesso, ed i valori più alti del vivere. Tempi e
-soprattutto modi-. Dall'essere che è, diviene uomo. |
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Lunedì
16 Febbraio '09 - h 21 |
Giorgio
Alloggio - Sauro Fiorani |
Giorgio
Alloggio |
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Nasce a Torino nel 1947, attualmente
risiede in Giaveno. Si dedica alla fotografia dagli anni
’70; ha iniziato scattando immagini in bianco/nero che
sviluppava e stampava in proprio; il bianco/nero è
tuttora una delle sue grandi passioni.Negli anni ’80 ha
iniziato a realizzare alcuni “diaporama” avvalendosi di
attrezzature autocostruite. |
Il digitale è la tecnica che utilizza
attualmente per la realizzazione di immagini e di
proiezioni. Non predilige un genere particolare di
fotografia; ma è pronto a catturare qualsiasi soggetto
desti la sua curiosità. Nel 2001 è entrato a far parte
del Circolo Fotografico “Il Mascherone” di Giaveno (FIAF
688). |
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IL ROSSO |
3' 17" - 2006 - digitale |
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Sul crescendo della musica le immagini,
tutte rosse, si susseguono a ritmo incalzante. |
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Recensione |
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Sauro
Fiorani |
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Nato a
Frontone (PU), classe 1958. Appassionato di fotografia
sin dall’adolescenza, inizio a scattare all’inizio degli
anni 80. Agli inizi del 1990, con altri amici abbiamo
effettuato un reportage nella Romania post
Ceausescu. Con quelle immagini ho
realizzato il mio primo audiovisivo che ha vinto uno dei
pochi concorsi che si tenevano allora, ad Orciano di
Pesaro. Dal quel momento la mia attenzione si è
spostata, prevalentemente, verso il reportage, in quanto
mi dava modo di raccontare e di esprimere meglio le mie
sensazioni e le mie emozioni. Il digitale aumenta
considerevolmente le mie possibilità creative, lo scatto
diventa così solo il momento di nascita dell’immagine,
che poi può completarsi con riflessioni successive. Nel
2006 realizzo un reportage sull’archeologia industriale,
che parteciperà al primo circuito nazionale audiovisivi
FIAF classificandosi al 9 posto finale. Nel 2007, a
seguito di un viaggio nei luoghi dell’olocausto,
realizzo un audiovisivo su questo argomento. Questo
lavoro partecipa al 2 circuito nazionale audiovisivi
FIAF, classificandosi al 7 posto finale con due tappe
vinte. Il 2008, è stato un anno di ottime soddisfazioni
fotografiche, sempre con le foto dei campi di sterminio
abbinate a riflessioni poetiche, realizzo due mostre ed
un libro fotografico, inoltre vinco il concorso
nazionale di fotografia organizzato dal CRAL
dell’azienda dove lavoro e mi classifico al 3 posto nel
concorso fotografico abbinato al Ferrara Balloons
festival. |
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NEL VENTRE DEL MOSTRO |
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2006 - digitale |
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Realizzato nel 2006,
questo reportage è stato ideato inizialmente con
l’intento di ricercare luce, forme e colori all’interno
di vecchi stabilimenti industriali abbandonati.
Gli
scatti sono stati effettuati nell’arco di diverse
settimane, durante questo periodo il filo conduttore
dell’opera è stato modificato fino a farlo diventare una
vera e propria presa di coscienza dei pericoli che
queste strutture nascondono neanche tanto segretamente.
ecco allora che queste costruzioni si trasformano in
mostri ancora pericolosamente vivi e che in alcuni casi
diventano anche uteri ospitali per dei disperati che non
hanno altro. E’ poi il destino che, purtroppo, mi dà la
possibilità di scrivere un finale quasi preannunciato. |
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Recensione |
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Lunedì
16 Marzo '09 - h 21 |
IMERIO
RAFFAINI |
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JOHAN WERBROUCK (Belgio) |
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Imerio Raffaini |
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Nato in provincia di Bergamo, da qualche
anno risiede in quella di Milano pur continuando a far
parte del Circolo Fotografico Greppi di Bergamo. La sua
passione per la fotografia nasce vent’anni fa, si dedica
inizialmente alla fotografia di ritratto e di reportage
a colori e in bianco e nero stampato in proprio.
Ha ricevuto numerosi riconoscimenti
partecipando a concorsi nazionali e internazionali, ha
realizzato diverse mostre fotografiche personali e
collettive. Fotografo che ama sperimentare a
trecentosessanta gradi il mondo della fotografia, negli
ultimi quindici anni si è specializzato anche nella
realizzazione di audiovisivi fotografici. |
MOTHER
EARTH |
9 min 31 sec - Anno 2007 – Digitale – m.objects |
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La danza dei Nativi d’America si faceva
in cerchio, i tepee erano di forma circolare, come la
luna, il sole, la madre terra, come il cerchio che tra
loro formano la vita e la morte.
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Johan Werbrouck (Belgio) |
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Fin da giovane Johan dimostra un
particolare interesse fotografia e completa i suoi studi
presso la Ghent Academy, prestigiosa scuola di
fotografia e di cinematografia in Belgio. E’ uno dei
fondatori del Diaclub Kordial, un circolo che cerca di
realizzare un interessante confronto tra il mondo della
fotografia amatoriale e l’arte della fotografia.
Dimostra presto un grande interesse per gli audiovisivi
fotografici, un mezzo espressivo che gli consente di
condividere con il pubblico sentimenti e idee. I suoi
lavori esprimono il suo grande interesse per la
letteratura, l’arte e la musica.
Dal 2004 realizza proiezioni in digitale
e la maggiore libertà creativa di questo metodica gli
consente di realizzare opere di grande successo come
"The Vanishing Race", "Room 17" e soprattutto "Sirja
Lamia, The Night Born Vampire”, con il quale si
classifica al primo posto nel Supercircuito
Internazionale del 2007. E’ uno dei maggiori promotori
del diaporama e fa parte del Consiglio del DCB (Diaporama
Club of Belgium). |
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SIRJA LAMIA, the Night Born Vampire
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12
min - Anno 2006 – Digitale – m.objects |
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Un articolo di giornale della scrittrice
Inez Descheemaecker che descrive i turbamenti di una
diciassettenne morbosamente attratta dalla cultura del
gotico oscuro, costituisce il filo conduttore di questo
audiovisivo. Appare un mondo misterioso, popolato di
ombre, creature della notte e morte. |
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Il testo originale dell'audiovisivo,
in lingua inglese, è scaricabile cliccando l'icona
PDF col tasto destro del mouse e scegliendo "Salva
oggetto con nome". |
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Lunedì
20 Aprile '09 - h 21
Gigi Montali |
MIRAGGIO BLU' |
QUETZAL |
Nato a Parma nel 1962, si avvicina alla
fotografia solamente a 26 anni, ma l'amore per la stessa
diventa instancabile e ancora adesso appena ha un attimo
di tempo prende la macchina e va in cerca di immagini.
Presidente del G.F. Color's Light Colorno, con lo stesso
organizza mostre fotografiche e proiezioni estive
cercando di promuovere la cultura fotografica. Fa parte
del consiglio nazionale A.N.A.F. ed è anche iscritto al
D.I.A.F, per una fotografia senza bandiere dove lo
spirito deve essere solamente fare cultura e promuovere
attività. Vuole fotografare la vita quotidiana e la
natura nella sua bellezza, senza modificare cose o
persone. Utilizza pellicole diapositive a colori. Ama
conoscere altre culture per cui, quando è possibile,
trascorre le ferie in altri Paesi, raccogliendo immagini
per poter raccontare poi i suoi viaggi attraverso le
proiezioni di diapositive. |
MOSTRE FOTOGRAFICHE PERSONALI:
Casalmaggiore (CR), Colorno (PR),
Cremona, Ravenna, Catania e Parma. |
MOSTRE
FOTOGRAFICHE COLLETTIVE: Reims
(F), Milano, Cremona, Graz (A), Fidenza (PR),
Salsomaggiore (PR) e Colorno (PR). |
AUDIOVISIVI: Il mito Harley; Un mare di tulipani;
Highlands Scozia '99; Sul molo di Santa Maria
(CapoVerde; Souvenir du Maroc; Passaggio a Cuba; Autunno
(immagini padane); Madonnari a Curtatone; Sicilia di
mare e di terra; Un giorno a Pompei; Perù Rail; L'altro
Egitto; Acuna Matata (Zanzibar); Atmosfere bretoni; Vi
racconto il Rajasthan; Hanoi; Puzzle Vietnamita; Un
anno dopo (Londra '06). |
Ha realizzato uno splendido sito
internet di cui lui stesso è webmaster:
www.gigimontali.it |
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MIRAGGIO BLU' |
4 min 35 sec - Anno 2009 – Digitale – m.objects |
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Lungo la RN 7 del Madagascar sorge
Iliakaka un villaggio nato dal nulla dalla febbre dello
Zaffiro, la voglia di uscire dalla povertà ha portato
schiere di disperati a rischiare la vita alla ricerca di
un sassolino colorato. |
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QUETZAL |
3 min 10 sec - Anno 2008 – Digitale – m.objects |
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Secondo un racconto azteco
Quetzalcoatl fu sedotto dalla sorella gemella
Tezcatlipoca mentre era ubriaco, ma poi si uccise
dandosi fuoco per il rimorso. Il suo cuore divenne la
stella del mattino. |
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Lunedì
25 Maggio '09 - h 21 |
PENDOLANDO |
Vincenzo Fileccia |
INDIAN MARKET |
Nato a
Palermo nel 1949, vivo a Padova. Ho iniziato a
fotografare da giovane e da qualche anno sono passato al
digitale. Il mio particolare interesse è sempre stato la
foto di reportage centrata sull’uomo e il suo ambiente.
Utilizzo l’audiovisivo per aggiungere maggior forza alle
mie immagini, unendovi musiche e suoni ambientali. |
Il mio
obiettivo è porre lo spettatore in una condizione in cui
egli abbia la sensazione di vivere l’evento, di essere
presente. Ho ottenuto diversi riconoscimenti nazionali
con i miei lavori, tra cui il migliore è stato il quarto
posto, ex-equo, alla 7° Coppa DIAF con l’AV
“Pendolando”. Ho esposto le mie foto in diverse mostre
nella città di Padova. |
Sito web: http://www.flickr.com/photos/studio_fileccia/ |
Email:
studio_fileccia@libero.it |
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PENDOLANDO |
7 min 25 sec - Anno 2007 – Digitale |
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Da
pendolare, quale ero, ho voluto fissare alcuni aspetti
della mia vita di ogni giorno tra le stazioni
ferroviarie di Padova e Mestre. Con la macchina
fotografica ho cercato di riprendere le attese, le
corse, la solitudine, le ansie… lo stress dei pendolari.
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(4°
posto ex-equo alla 7° Coppa Diaf del 2007) |
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INDIAN MARKET |
5 min 00 sec - Anno 2008 – Digitale |
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Un viaggio nei
mercati dell’India del Sud alla ricerca dei colori,
delle atmosfere, della gente e dei particolari che
rendono unico questo paese. |
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(3° posto al Digital Slide Show 2009 di Merano) |
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Lunedì
12 Ottobre '09 - h 21 |
OLTRE LA DUNA |
Gaetano Pocetti |
LA CITTA' PERDUTA |
‘ dovunque vai e qualunque cosa fai,
fallo con il cuore ’ |
Fotografo professionista dal 1987. Si occupa di servizi
per cerimonie, riproduzioni d’arte, ritrattistica,
pubblicità e reportage di viaggio. E’ fotografo del MAEC
Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona e
del Museo Diocesano di Cortona. Le sue fotografie sono
presenti in importanti pubblicazioni e cataloghi d’arte.
|
E’ socio fondatore del Fotoclub Etruria
nato nel 1971. Con il Fotoclub è organizzatore di eventi
fotografici, mostre e spettacoli di multivisione con il
patrocinio del Comune di Cortona. Dalla FIAF Federazione
Italiana Associazioni Fotografiche ha ottenuto il
riconoscimento AV-BFI (benemerito della fotografia) e
AV_AFI (artista della fotografia) per i riconoscimenti
ricevuti nella produzione di audiovisivi fotografici. |
www.cortonaphotographer.com
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OLTRE LA DUNA |
7
min 07 sec - Anno 2007 |
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Un viaggio nel deserto dell’Akakus libico
per ritrovare sé stessi … rivivendo la favola del
piccolo principe |
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LA CITTA' PERDUTA |
5 min 15 sec - Anno 2009 |
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Le immagini di ciò che resta di Angkor,
splendida capitale dell’antico impero Khmer, sono
l’occasione per una riflessione sul futuro del nostro
pianeta. |
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C’è
una moderna teoria infatti che spiega il declino del
ricco impero Khmer a causa di uno scellerato ed
insostenibile sfruttamento del territorio, che venne
intensamente irrigato da canali e bacini artificiali, e
di uno sproporzionato complesso urbano che causarono un
collasso ambientale. |
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E’ la
voce recitante della terra che ci fa riflettere… |
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Lunedì
9 Novembre '09 - h 21 |
LAURA
MOSSO |
ROBERTO
PUATO |
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Laura Mosso |
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Nata a
Torino nel 1954, arriva tardi alla fotografia: nel 1994
si iscrive a un corso di base. Di qui comincia a
fotografare assiduamente condividendo la passione con un
gruppo di amici fotoamatori. Si accosta da autodidatta
alla tecnica della camera oscura e stampa personalmente
le sue immagini in bianco e nero. Ha esposto le proprie
fotografie in varie mostre personali e collettive. |
Nel
1999 è tra i soci fondatori, insieme con gli amici di
sempre, del gruppo fotografico Eikon di Moncalieri
(Torino); attualmente ricopre la carica di segretario.
Dopo il passaggio alla tecnica digitale nel 2006, si
dedica principalmente alla produzione di audiovisivi
fotografici. Nei suoi lavori, solo apparentemente
semplici, vuole privilegiare l’aspetto dei contenuti,
suggerendo al pubblico domande, spunti di riflessione e
forse anche emozioni. |
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CAMMINI |
Durata: 5 min. 13 sec. – Anno 2008 – m.objects |
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Tre donne, tre esistenze che si
incrociano: si condividono gioie, speranze, tristezze e
angosce… Ma la brevità del tempo le separa. Si
ritroveranno un giorno?
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Roberto Puato |
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Nato
nel 1956, da sempre ama fotografare. Dal 1993 comincia
ad approcciarsi al mondo della fotografia amatoriale, e
si iscrive a un circolo fotografico. Nel 1999 è tra i
soci fondatori del gruppo fotografico Eikon di
Moncalieri (Torino) e nel 2006 ne diventa presidente.
Dal 2002 al 2009 ha organizzato e diretto come docente
responsabile dieci corsi di fotografia al circolo
fotografico Eikon. |
Da
alcuni anni si interessa agli audiovisivi fotografici,
che gli permettono di unire due grandi passioni: la
fotografia e la musica. Si adopera con passione per
diffondere questa forma d’arte e diventa nel 2007 il
coordinatore e l’anima del Circuito Nazionale
Audiovisivi Fotografici Digitali. |
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IL BRIVIDO DI ATOCHA |
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Durata: 5 min. 29 sec. – Anno 2009 – m.objects |
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La
stazione ferroviaria di Atocha a Madrid divenne
tristemente famosa l’11 marzo 2004, giorno in cui un
attentato causò la morte di 191 persone. L’inchiesta
ufficiale accertò che la strage fu progettata e
realizzata da una cellula terrorista di al Qaeda.
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Trovandomi in quel luogo e visitando il monumento
costruito per commemorare questa tragedia, ho provato un
brivido di commozione e un senso di compartecipazione al
dolore di tanta gente innocente. Ho provato a trasferire
tali sentimenti in questo lavoro. |
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Lunedì
14 Dicembre '09 - h 21 |
LE PASSANTI |
Enrico
Bernasconi |
INTIME PERCEZIONI |
Lecchese, ex dirigente d'azienda ed ora
pensionato, ha ripreso
solo recentemente a fotografare, dopo 25 anni di sofferto distacco. Passato senza rimpianti al digitale, continua
la sua personale ricerca fotografica affrontando temi diversi, ma con un
approccio di superamento della semplice riproduzione del reale.
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La fotografia per lui non è solo un
documento, ma è soprattutto un linguaggio che adatta a quello che vuole
esprimere. Per questa ragione spesso usa tecniche di ripresa meno
“tradizionali”, ovvero con sfocati, mossi, messa a fuoco selettiva, dominanti di
colore che creino una particolare atmosfera, ecc.
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A volte non gli basta cercare di trasferire
la sua idea con una serie di stampe fotografiche e quindi, ben volentieri, si
lascia trascinare dalla coinvolgente lotta di mettere insieme immagini, musica e
parole, nella speranza di provocare qualche emozione a chi vede l’audiovisivo.
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LE PASSANTI |
4
min 10 sec - Anno 2005 |
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Viene illustrata l’omonima canzone di Fabrizio De André,
su un nostalgico testo di Antoine Pol, che vuole
trasmetterci il senso di ineluttabilità dello scorrere
della vita.
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Momenti di possibile felicità ci sono passati davanti
senza che noi li potessimo cogliere, proprio come le
passanti che come visioni evanescenti si sono proposte
al nostro sguardo estasiato, restando però inafferrabili
e sfuggenti. Ci hanno fatto sognare, ma poi ci hanno
lasciato con i nostri amari rimpianti. |
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INTIME PERCEZIONI |
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5
min 06 sec - Anno 2009 |
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La natura è un pozzo di
stupende sensazioni, ancor più se ci lasciamo
trasportare nei suoi più intimi dettagli, dove forme e
colori, decontestualizzati, ci fanno vivere fantastiche
emozioni. |
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Lunedì
15 Febbraio '10 - h 21 |
PRESENZE (Canada) |
Andrea Spaggiari |
POI IL GIORNO |
Nasce
nel 1937 ad Asmara (Eritrea) e presto eredita dai
genitori l'interesse per il viaggio e per natura.
Allievo di grandi alpinisti dell'epoca, e divenuto
istruttore del Club Alpino Italiano di Parma, fonda con
altri amici, le scuole di Alpinismo e Sci-Alpinismo di
Parma. Riceve la qualifica di Aquila d'Oro del CAI
(50anni di attività) il 1°Premio Leoni per la didattica
svolta.
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Ha
viaggiato (soprattutto in camper ) in Europa, Turchia,
Jemen, Nord Africa, California, Canada, ecc. E' socio
attivo del Camper Club Italia di BO. Ha sempre
fotografato (tra i primi in digitale) per documentare i
viaggi e le attivita' svolte, dedicandovi il poco tempo
disponibile. Organizza, per il CAI, proiezioni di
audiovisivi. |
E' da
poco che si e' veramente appassionato all'audiovisivo,
ha partecipato al 2° Workshop Mauriziano su M.Object, e
dal 2008 è socio del GAD di Reggio Emilia. E' membro
della Societa' Stereoscopica Italiana. |
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PRESENZE
(Canada) |
9
min 04 sec - Anno 2009 |
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Forse, per meglio capire la filosofia dei
Nativi Americani,
e' necessario, dopo un primo viaggio in Quebec,
percorrere per due mesi, in camper e soprattutto a
piedi, le montagne del West Canada.....a me e' successo. |
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POI IL GIORNO |
4 min - Anno 2009 |
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Improvvisamente, di notte, lo svelarsi di
un paese sconosciuto..... |
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Lunedì
22 Marzo '10 - h 21 |
LUNGO LE VIE DEL TINKAT (Etiopia) |
Stefano Anzola |
TRACCE (Etiopia) |
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Stefano Anzola nasce il
30 ottobre 1957 a Colorno, dove ancora oggi vive e
lavora. Fotografa dal 1980 ed è iscritto al circolo
fotografico Color's Light. |
Sito web:
www.stefanoanzola.it
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Presentare il lavoro
fotografico di Stefano Anzola risulta allo stesso tempo
semplice e complicato. Semplice, perchè l'opera
complessiva si identifica talmente con la personalità
lineare, a tratti ruvida dell'autore; complicato, perchè
la varietà dei temi trattati e le diverse tonalità che
qua e là affiorano incrinano l'apparenza granitica
dell'insieme. |
Anzola è un viaggiatore infaticabile, curioso, onnivoro
ai limiti del cannibalismo: il suo modo di fronteggiare
la realtà e soprattutto le persone che incontra rivela
una forza che par quasi plasmare i soggetti. Non si
notano nel suo lavoro pregiudizi di tipo ideologico o
attitudini sociologistiche; la realtà è là, davanti alla
macchina fotografica che si trasforma quasi in una mano
vigorosa che tocca, che afferra, che si impossessa del
mondo esterno. |
E' la vena realistica rifacentesi ad una secolare
tradizione artistica, tutta emiliana e padana, che
determina la "facilità dello sguardo d'insieme
dell'opera, eppure ... eppure affiorano con discrezione,
direi quasi con umiltà, tonalità diverse, quasi velature
che attenuano la vividezza dei colori. Lo stupore
sussurrato per uno spettacolo naturale, un'emozione
simpatetica davanti ad un gesto o uno sguardo, una
commozione mai declamata di fronte alla povertà; non c'è
compiacimento voyeristico nè pauperismo corrivo. |
Fotografando in Paesi in cui domina la miseria, l'autore
non la trasforma in soggetto pittoresco nè in "pesce in
faccia" al fruitore, ma con animo positivo, quasi
fraterno, sa cogliere piuttosto la dignità con cui essa
viene quotidianamente affrontata, affidando magari al
sorriso di un bimbo, insieme alla speranza, il valore
universale, malgrado tutto, di ogni vita vissuta. |
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LUNGO LE VIE DEL TINKAT |
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Analisi sulle varie
sfaccettature del Tincat, l'epifania copta. |
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TRACCE |
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La mia prima esperienza di
proiezione in bianco e nero è una riflessione di un
bellissimo viaggio. |
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Lunedì
19 Aprile '10 - h 21 |
CURANDEROS |
Gianni Rossi |
VIVI NELLA MIA ASSENZA |
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Appassionato di audiovisivi fotografici e
di viaggi, ha realizzato il suo primo diaporama nel
1984. A questo sono seguiti una cinquantina di altri
lavori che ha proiettato con successo nel corso di
rassegne pubbliche e manifestazioni culturali. Ha
conseguito numerosi riconoscimenti in concorsi per audiovisivi a
livello nazionale e internazionale.
E' stato per anni presidente del C. F.
Mirandolese, promovendo iniziative culturale di grande
interesse. Fa parte dello staff del G.A.D. (Gruppo
Amatori Diapositive) di Reggio Emilia come organizzatore
e moderatore delle serate. I suoi articoli sul tema
dell’audiovisivo vengono pubblicati regolarmente sui
notiziari del settore. Organizza workshops e tiene corsi
didattici, con riferimento sia ai contenuti generali che
all’allestimento con tecnologia digitale.
Cura personalmente il suo sito internet
www.giannirossi-fotoviaggi.com ricco di immagini,
articoli, recensioni. Un importante punto di riferimento
per gli appassionati di
fotografia. |
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CURANDEROS |
5 min 30 sec - Anno 2010 |
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Le cerimonie dei curanderos
(guaritori) boliviani diventano una occasione di
confronto tra la medicina moderna e quella tradizionale
praticata delle popolazioni andine. |
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VIVI NELLA MIA ASSENZA |
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1 min 50 sec - Anno 2009 |
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Una personale interpretazione tratta
dalla poesia di Pablo Neruda “Se muoio sopravvivimi”.
Una riflessione di chi se ne va per chi rimane.
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