Mirano – Stra – Mira – Padova - Vicenza
Il veneto è una regione dalle mille risorse, decisamente adatta per
brevi week-end. Questa volta la scelta è caduta sul triangolo
Venezia, Padova, Vicenza, alla scoperta della architettura del
Palladio e della pittura di De Chirico.
SABATO
28/4:
Regolare partenza da Mirandola alle 15:30 con gli amici Pozzetti in
versione ridotta. La prima tappa prevista era Mirano, alle porte di
Mestre, raggiunto in poco meno di 2 ore (Km. 145). Il paese non è
meraviglioso ma il suo “pezzo forte” è costituito da VILLA
BELVEDERE, circondata da un vasto parco, con ruscello e laghetto, al
centro del quale sorge una strana costruzione, il CASTELLETTO. Il
parco è aperto fino al tramonto e l’ingresso è gratuito. Abbiamo
parcheggiato senza difficoltà presso la stazione dei Carabinieri e
visitato a piedi il parco, il cui accesso è proprio al centro del
paese. L’unico edificio visitabile all’interno è Villa Morosini, di
stile palladiano, ora adibita a biblioteca che ospita mostre ed
esposizioni. L’insieme è discreto e rilassante ma si può vivere
tranquillamente anche senza esserci stati.
Verso l’ora
di cena ci siamo spostati a STRA (a 17 Km.) per trascorrere la
notte. Casualmente ho trovato una sistemazione a dir poco
strategica: superata Villa Pisani, attraversare il Naviglio Brenta a
prendere a sinistra. Si entra nella frazione S. Pietro. Dopo 300-400
mt. seguire a destra l’indicazione Palazzetto dello sport – Scuole
Elementari. Si raggiunge un tranquillo e vasto parcheggio. Cena e
notte silenziosa.
DOMENICA
29/4:
Consiglio di visitare VILLA PISANI*** al mattino, puntuali all’
apertura (ore 9). Il parcheggio della villa infatti è piccolo e
viene progressivamente “inondato” da auto e pullman. La stessa
visita risulta più gradevole in quanto meno affollata. L’ingresso
costa 5 € per gli adulti ed è gratuito sotto i 18 anni. Abbiamo
cominciato dal vasto parco con il lago artificiale, le scuderie, la
caffè-house, l’esedra e il famoso labirinto, di siepe di bosso,
veramente contorto, tanto che non ne saremmo venuti a capo senza
l’aiuto della guida sulla torretta. All’interno del palazzo si
visitano liberamente numerose stanze con affreschi e begli arredi.
Ci siamo aggregati ad un gruppo con guida le cui spiegazioni sono
risultate molto utili. Famoso il Salone da Ballo, con il soffitto
affrescato da Tiepolo, e le stanze abitate a suo tempo da Napoleone
e da Vittorio Emanuele II°. Siamo usciti verso le 11:15.
Costeggiando il Naviglio Brenta si supera il centro di MIRA e dopo
un paio di Km., sulla sinistra, ecco la VILLA WIDMANN REZZONICO
FOSCARI*, un elegante palazzetto del ‘700, in stile barocco
veneziano, sede, all’epoca, di sfarzose feste dei nobili della
laguna. Facile il parcheggio accanto alla villa. Il giardino è
modesto e mal curato. Alcuni pavoni scorazzano qua e là, tra statue
ed erbacce. L’edificio principale è arredato e affrescato. Le varie
stanze si visitano rapidamente. Interessante la struttura a
ballatoio del piano superiore. Usciti dalla villa, a piedi, si
attraversa un ponticello sul Naviglio e si raggiunge, sull’altra
sponda, la BARCHESSA VALMARANA*. La parte aperta al pubblico è la
foresteria, costituita da una successione di tre saloni, con begli
affreschi del ‘700 (Michelangelo Schiavoni) e arredi originali. Da
notare che gli affreschi erano stati ricoperti a calce per adattare
le barchesse a stalle e sono stati recuperati nel 1962. Il biglietto
d’ingresso di 8 € (ridotto 7 €) è valido per questa villa e la
precedente.
La visita
di VILLA FOSCARI MALCONTENTA*** è consentita il mercoledì e il
sabato mattina, oppure su prenotazione telefonica (041-5470012) e
proprio in questo modo siamo riusciti ad aggregarci ad una altro
gruppo. Ci siamo spostati pertanto in camper (6 km.), sostando per
il pranzo in un parcheggio poco distante. L’ingresso costa 8 €. Alle
15:00 siamo entrati nel vasto parco e raggiunto la splendida villa,
costruita da Andrea Palladio nel 1560. Curiosa l’origine del nome.
La giovane sposa di un Foscari era stata relegata nella villa dal
marito geloso per allontanarla dalle feste veneziane ed era
chiaramente “malcontenta”. Più probabilmente il nome deriva dalla
facilità del Naviglio di esondare, “mal contenuto” dagli argini.
L’edifico è alto sul terreno e di forma cubica, circondato da
colonne ioniche nel tipico stile neoclassico del Palladio. Le sale
sono splendidamente affrescate. Il piano superiore non è visitabile
in quanto utilizzato dai Foscari per brevi soggiorni estivi.
Verso le
16:30 abbiamo raggiunto il Camping Fusina, a pochi Km. e, dopo la
sistemazione, ci siamo imbarcati (alle 17) per Venezia, dal
porticciolo vicino al campeggio (6 € solo andata). La puntata a
Venezia era doverosa, vista la bella giornata e la breve distanza.
Siamo rientrati al campeggio con l’autobus da piazzale Roma (n° 2
fino a Mestre poi n° 11 per complessivi 1 €).
LUNEDì 30/4:
Il campeggio è risultato oltremodo caro: 38 € per una notte in 3
persone con camper. Ci siamo spostati alla Stazione di PADOVA*** per
prelevare Maria Rosa in arrivo con il treno delle 10, poi, aiutati
dal navigatore, ci siamo sistemati nel parcheggio a pagamento
situato presso Prato della Valle (ex Foro Boario), in pieno centro,
non lontano dalla basilica di Sant'Antonio (illuminato, a pagamento
con parchimetro dalle 7.30 alle 20.30; 6 € tutto il giorno, gratis
di notte. Attacco per il carico acqua). E’ un’area sosta
estremamente furba. Una breve passeggiata ci ha condotto a Palazzo
Zabarella ove abbiamo visitato al mostra di DE CHIRICO (10 €), molto
bella se ci si serve dell’audioguida (altri 5 € - ma ci vogliono
spolpare?). Anche senza prenotazione non abbiamo avuto attesa.
Il centro storico di Padova è molto
interessante e i luoghi più caratteristici sono la Basilica di Sant’Antonio***,
con l’Arca del Santo, la Cappella di S. Felice e i bronzi di
Donatello; il Palazzo della Ragione (affreschi)**, prospiciente a
Piazza delle Erbe, la Piazza dei Signori, con la Loggia del
Consiglio e il vicino Battistero**, pure con begli affreschi del
1300.
Non si può
lasciare Padova senza aver visitato la CAPPELLA DEGLI SCROVEGNI***
che era un’altra importante tappa della gita. Occorre assolutamente
la prenotazione che avevamo effettuato via Internet (www.cappelladegliscrovegni.it)
pagando con la carta di credito. Sono ammesse 25 persone alla volta,
dopo aver assistito ad un filmato didattico di 15 minuti in un
brutto box di vetro che ha lo scopo di stabilizzare il microclima.
Siamo entrati alle 18:30 ad ammirare il capolavoro di Giotto.
Davvero fantastico. Uno dei massimi monumenti della pittura
italiana, recita il Touring e non sbaglia.
Abbiamo
trascorso una notte tranquilla nel parcheggio presso Prato della
Valle.
MARTEDì 1/5:
Sulle colline alla periferia di Vicenza (in località Capra Valmarana)
sorgono due splendide ville che è d’obbligo visitare. Si sale con il
camper per una stretta strada asfaltata e ci si sistema a lato, poco
dopo la prima villa, denominata LA ROTONDA (ALMERICO)*** edificata
da Andrea Palladio nel ‘500. Abbiamo avuto l’occasione di vedere
anche gli interni (aperti solo il mercoledì e le feste principali),
con gli affreschi cinquecenteschi. L’ingresso è decisamente caro (10
€) visto che la visita è breve. I costi elevati sono dovuti al fatto
che queste ville appartengono a privati che si fanno carico della
manutenzione. La purezza della architettura palladiana compensa
ampiamente.
Proprio di
fronte all’ingresso della Rotonda una breve salita conduce alla
VILLA VALMARANA detta AI NANI**.
Narra la leggenda di una principessa nana che vi viveva reclusa,
circondata da nani, in modo da non accorgersi di essere deforme. Un
giorno vide un bellissimo principe aggirarsi nel giardino e,
realizzando la sua diversità, si gettò dalla torre. I nani dal
dolore si trasformarono in statue. E in effetti le statue dei nani
ci sono sul muro di cinta. Ma oltre ai nani ci sono, magnifici, gli
affreschi dei TIEPOLO, padre e figlio. Al padre Giambattista il
merito della Palazzina con temi tratti da poemi storici, al figlio
Giandomenico quello della Foresteria, con temi più “mondani”.
Ingresso 8 €.
Abbiamo
pranzato in una via nei pressi della stazione di Vicenza e a piedi
abbiamo visitato il centro. L’opera da non perdere è il TEATRO
OLIMPICO***, in fondo a Corso Palladio (bei palazzi) con uno
stupefacente interno realizzato da Palladio, arricchito di statue,
stucchi ed di una fastosa scena.
La
BASILICA, pure opera del Palladio, in effetti non è una chiesa ma un
palazzo amministrativo, purtroppo in parte in restauro. In Piazza
dei Signori la Loggia del Capitano. Nei pressi del Duomo abbiamo
assistito ad alcune battute del Festival della musica Senegalese,
manifestazione totalmente popolata da extracomunitari nei tipici
costumi.
Rientro
tranquillo a Mirandola. |