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VAL TIBERINA E VAL D'ORCIA

in camper - NOVEMBRE 2001

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Giovedì 1 Novembre: Come altre volte, abbiamo dormito in camper davanti a casa, per essere più comodi alla partenza. In nostri compagni di viaggio, Claudio, Annamaria e prole al seguito, sono arrivati a rilevarci davanti a casa vero le 8:30. Era nostra intenzione percorrere la A1, ma già al casello di Borgo Panigale c’erano auto incolonnate, per cui abbiamo invertito la rotta verso la A14. Il viaggio è stato scorrevole. Una sosta per la colazione e l’arrivo alla nostra prima tappa, PIEVE SANTO STEFANO, a mezzodì, dopo 225 Km. Questo paese, si poteva proprio evitare. La Piazza Comunale, con il Palazzo omonimo, ha una strana fontana con due getti d’acqua e una leva che sembra una enorme spilla di sicurezza. La Chiesa di S. Stefano e il Santuario della Madonna dei Lumi, presso cui abbiamo parcheggiato, non hanno colpa. La sosta vale giusto per prendere il giornale o le sigarette (per chi fuma). A 8 Km. c’è il paese natale di Michelangelo, per l’appunto CAPRESE MICHELANGELO. Ci siamo fermati in un piazzale per pranzare e, a piedi, siamo saliti verso la casa natale del Buonarroti, in realtà un piccolo castello, ove abbiamo visitato il museo. Un breve video, in una saletta, ha riassunto i momenti salienti della vita dell’artista. Le bimbe lo hanno seguito con molta attenzione. Nelle sale e nei cortili era stata allestita una mostra di sculture moderne. Siamo ripartiti da Caprese Michelangelo verso le 16:00, per arrivare ad AREZZO all’imbrunire. Nella ricerca affannosa di una sistemazione vicino al centro storico, ci siamo infognati in un parcheggio superaffollato e, solo dopo disperate manovre, siamo usciti. Poco distante, superata la stazione ferroviaria, sul vialone ai piedi delle mura, abbiamo trovato diversi camper in sosta, in un’area destinata ai pullman, e finalmente abbiamo spento i motori. In pochi minuti ci siamo ritrovati nel centro storico, ove abbiamo visitato la Chiesa di S. Francesco, in gran parte affrescata da Piero della Francesca, la stupenda Piazza dei Vasari, con l’omonimo portico, Pieve Santa Maria, il Palazzo Pretorio, esageratamente tappezzato da stemmi di tutte le fogge (mi ha ricordato la porta interna del mio camper) e il Duomo. La via principale, Corso Italia, era superaffollata: il pensiero di Via Pico semideserta alla domenica sera mi ha intristito. Abbiamo cenato nel parcheggio sotto le mura e dopo cena, seguendo un intricato ma fortunoso itinerario siamo riusciti ad imbroccare la statale 73 e la famosa S.G.C. che ci ha portato a LUCIGNANO. Poteva essere una notte tranquilla se non fosse stato per quei maledetti cani. Il Portolano di Plein Air dovrebbe segnalare la presenza di canili presso le aree sosta !

Venerdì 2 Novembre: Giornata molto bella ma ventosa. A piedi, in pochi minuti siamo saliti al paese, attraversando le mura mediante una suggestiva porta medioevale, con tanto di reti di protezione per i piccioni. Lucignano si è rivelata una splendida tappa. La struttura urbanistica è ovale. Al centro, nella parte più alta, il Palazzo Comunale e la Chiesa di S. Francesco, del ‘300. Intorno gli edifici sono disposti in modo concentrico. Il tutto circondato da alte mura e, da un lato, la Fortezza Medicea, non visitabile. Fuori dalle mura abbiamo cercato la chiesetta della Madonna delle Querce di cui abbiamo potuto vedere solo l’esterno perché chiusa. Abbiamo attraversato poi Petroio, famoso per i vasi di terracotta, raggiungendo CASTELMUZIO, piccolissimo borgo medioevale fortificato. In pratica tre vie in tutto, circondate dalle mura. Un’atmosfera semideserta ma suggestiva, come recita turismoitinerante.it. Ad un paio di chilometri, una stretta via tra gli ulivi ci ha condotti alla Pieve di Santo Stefano a Cennano. Molto bello l’interno. Accanto alla Pieve una casa di contadini che ti chiedi cosa ci fa. Da qui a PIENZA sono pochi chilometri. Abbiamo trovato una sistemazione in un quartiere di villette a schiera poco fuori le mura, popolato da decine e decine di camper, per la gioia dei residenti. Dopo pranzo abbiamo visitato la cittadina: Piazza Pio II°, la Cattedrale, Palazzo Piccolomini e le vie del centro. Il tratto di strada successivo, nel pieno della Val d’Orcia, attraversa dossi e colline di terra rossastra, con piccoli casolari di sasso e filari di cipressi molto scenografici. Arrivati a BAGNO VIGNONI abbiamo trovato posto in un parcheggio superaffollato di camper e ci siamo immediatamente diretti alla Terme. Speravamo di trovare un ambiente tipo le Terme di Saturnia ma siamo rimasti decisamente delusi. Il bagno infatti si fa in una piscina all’interno di un albergo. Nella fattispecie non era possibile entrare per la enorme quantità di turisti. Le bimbe, con i loro costumini nello zainetto, si sono limitate a bagnare i piedi nell’acqua bollente che scorreva in piccoli canali nel parco adiacente allo stabilimento. Poco distante abbiamo visitato il centro storico del paese, con una antica vasca termale che in passato veniva utilizzata per le terapia. Abbiamo poi lasciato Bagno Vignoni e raggiunto CASTIGLIONE D’ORCIA ove ci siamo sistemati nei pressi della Pro Loco. Una breve visita al paese (bella piazza con fontana del 1600) ci ha permesso di scoprire che il paese è in abbandono “…per colpa dei compagni…” secondo il parere di un negoziante. Comunque non abbiamo trovato un ristorante e abbiamo pertanto cenato in camper.

Sabato 3 Novembre: Siamo scesi da Castiglione d’Orcia fino alla stazione del famoso Treno Natura, per poi riprendere una strada già percorsa malauguratamente a piedi qualche anno fa. Abbiamo così raggiunto l’ABBAZIA DI S. ANTIMO, situata in una valletta circondata da splendide colline. L’edificio è del IX° secolo. Molto bello l’esterno ed estremamente suggestiva la visita all’interno, forse anche per il sottofondo di canti gregoriani. Dal 1992 è stata riattivata da frati cistercensi. Arrivati a  MONTALCINO e sistemati i mezzi in una pineta un po’ lontana dal centro, abbiamo fatto una gradita colazione con affettati, formaggi e un assaggio del noto Brunello in una degustazione, all’interno della Rocca. Visitato il centro storico e pranzato in pineta, ci siamo diretti a SAN QUIRICO D’ORCIA, ove abbiamo sostato in un ampio parcheggio poco distante dal centro. Nella chiesa della Collegiata, del 1200, siamo incappati nelle prove di un concerto per pianoforte a quattro mani organizzato dagli allievi di una scuola di musica di Roma. Veramente incantevole. Più il là siamo entrati in un parco sotto le mura, ove un tale Lippi esponeva sculture moderne di significato totalmente incomprensibile. Notevole “Il carro dello sposo”, di fronte al quale qualsiasi promessa sposa chiederebbe immediatamente il divorzio. Uno spostamento di un paio d’ore tra splendidi paesaggi al tramonto ci ha permesso, tramite un breve tratto di A1 e la mitica S.G.C. di Arezzo, di arrivare all’agriturismo “Locanda al Castello di Sorci”, poco distante da Anghiari, ove avevamo prenotato (tel. 0575-789066). Abbiamo cenato con tagliatelle, polenta e funghi (un fungo per porzione) e arrosti misti a L. 28 mila. Il vasto parcheggio è a disposizione dei camperisti per la notte, come segnalato dal Portolano.

Domenica 4 Novembre: Lo spostamento ad ANGHIARI un po’ presto al mattino ci ha permesso di trovare posto nell'area camper attrezzata. Già alle 9:00 eravamo in giro per il borgo medioevale. Abbiamo visitato il Palazzo Pretorio, con la Cappella dei condannati a morte, e il museo della Confraternita di Misericordia, in pratica il corrispettivo dei Volontari della Croce Rossa del 1700, con tanto di carro-ambulanza e “infermieri” incappucciati di nero (alta percentuale di infarti tra i malati che venivano soccorsi con questa messinscena). Lungo le vie del borgo e nella bella Via della Ronda, erano stati allestiti piccoli stand espositivi in occasione della Fiera del Turismo Rurale (www.terretrusche.com). In pratica le varie aziende di agriturismo della zona esponevano prodotti tipici (miele, olio, vini etc.) consentendo assaggi gratuiti. Ne è nata una vera e propria abbuffata, a partire da Elena, la Spudorata per arrivare a Maria Rosa, soprannominata la Gatta Morta dell’assaggio, che, pur protestando per la nostra invadenza, dietro le quinte si è data parecchio da fare. Poi sono arrivati i musicanti, con gli stornelli toscani. Presentati da un simpaticissimo personaggio, si spostavano da una piazzetta all’altra, seguiti da un folto pubblico, esibendosi in cori e canti popolari. Pur sazi, tornati ai camper, abbiamo trovato il coraggio di completare con salumi, formaggio e birra. Dopo il caffè ed una breve visita al centro storico di S. Sepolcro, abbiamo ripreso la E45 rientrando a Mirandola verso le 19:30.

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