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VAL D'ORCIA

Monticchiello - Montepulciano - Bagno Vignoni - Bagni San Filippo - San Quirico d'Orcia - Castiglione d'Orcia - Piancastagnaio -  Monte Amiata - Abbadia San Salvatore - Radicofani - Sarteano - Quercianella

in camper - AGOSTO 2012

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Sabato 4 agosto: Partiti alle ore 14:00. Viaggio tranquillo fino a Montepulciano dove siamo arrivati verso le 17 nel parcheggio della stazione autobus, presso la caserma dei pompieri. E’ un’area camper a pagamento (10 euro/24 ore; 5 euro per 6 ore dalle 8 alle 14 oppure dalle 14 alle 20) segnalata sul portolano e ben indicata (Park 4/5). Abbiamo preferito andarcene subito visto che il piazzale, peraltro molto comodo e ombreggiato ai bordi, era occupato da tamburini e sbandieratori in erba (età asilo o scuole elementari) in tragico allenamento per le manifestazioni in calendario.

Dopo 11 Km circa abbiamo raggiunto MONTICCHIELLO**, piccolo borgo fortificato e ci siamo sistemati a destra in un piazzaletto di sterrata. Qui si può dormire senza problemi. Percorrendo la strada verso le mura del paese, sulla destra, vi è un parcheggio ufficiale, ma è spesso pieno e la manovra di inversione a U è complicata. Evitare di scendere per la stradina di sterrata perché ci si infogna. Nel caso, unica possibilità di ritorno è il piazzaletto del cimitero. E’ un piccolissimo borgo, circondato da mura con una torre ed una porta di accesso. Molto bello il panorama** sulla campagna circostante. A questo proposito occorre ricordare che la cartolina più famosa della Toscana (strada a tornanti fiancheggiata da alti cipressi) è stata scattata proprio qui. Per la foto, occorre uscire dal paese e imboccare la strada verso Pienza. Dopo circa 500 mt. parcheggiare di fronte ad una grande croce di ferro sulla destra. Salire a piedi sul viottolo sterrato che parte dal lato sinistro della strada fino ad uno slargo. Inquadrare e scattare.

Salendo per le vie contorte in un attimo siamo arrivati in una bella piazzetta con pozzo a fianco della Chiesa dei Santi Leonardo e Cristoforo*. E’ qui l’ingresso del ristorante Taverna di Bronzone* ove con modica spesa (26 € in due) ci siamo pappati una enorme porzione di Pici all’aglione e ceci all’olio e pepe alla Valdorciana). La Chiesa costituisce certamente il monumento più notevole di Monticchiello. Appartiene al XII secolo e ha anche subito un restauro durante il '700. Un nuovo restauro del 1933 ha portato in vita numerosi affreschi, tuttavia la maggior parte di essi ha risentito della calce e solamente otto sono rimasti interi. Nel coro, a sinistra del finestrone fu scoperta una colossale figura di San Cristoforo dell'altezza di quasi cinque metri che costituisce l'esempio più antico e imponente in territorio senese.

Dopo un breve percorso per le viuzze (non vi sono altri particolari monumenti), abbiamo acquistato i biglietti di ingresso allo spettacolo teatrale all’aperto che da 46 anni costituisce la grande attrattiva del paese. Si tratta del "Teatro Povero" ** divenuto una delle principali istituzioni culturali della zona. Nella seconda quindicina di luglio gli abitanti presentano un "autodramma" (come ebbe a definirlo Giorgio Strehler) elaborato collettivamente nell'inverno che a partire dalla storia della comunità affronta tematiche di attualità. Lo spettacolo è realizzato con un gusto ed una qualità invidiabili da molti dei più acclamati attori e registi professionisti. Lo spettacolo nasce e si sviluppa giorno dopo giorno, durante le prove dei testi e delle scene. Il tema si evolve sotto la guida del regista, degli autori e con i suggerimenti degli "attori", che stanno già provando. In realtà non eravamo a conoscenza di questa tradizionale rappresentazione e siamo capitati nella sera giusta per semplice coincidenza. Ingresso 13 euro. Eravamo un po’ scettici ma ne è valsa veramente le pena. Una vecchia favola del povero Campriano sfruttato da avidi speziali è lo spunto per affrontare temi attuali. Lo spettacolo si replica per circa tre settimane a cavallo tra Luglio e Agosto nella Piazza del Teatro (esclusi lunedì) alle 21:30. Per informazioni: tel./fax 0578 755118 oppure: www.teatropovero.it. Abbiamo dormito senza problemi dove indicato poco sopra.

Domenica 5 agosto: Siamo ritornati a MONTEPULCIANO** nell’area camper. Un ascensore gratuito conduce all’ingresso del borgo fortificato. Superata la monumentale Porta al Prato, i vicoli si snodano nel borgo e su questi si affacciano negozi che propongono i tipici prodotti del luogo: vini, olio e formaggi. Merita una sosta la Fattoria Pulcino**, a sinistra poco dopo la Porta, in cui Marco propone innumerevoli assaggi gratuiti di crostini e vini e poco più avanti la Cantina Ercolani* nella quale si visita liberamente la “Città sotterranea”. Il borgo è lungo e stretto e le vie si snodano in salita alternandosi a piccole piazze. Sulla Piazza Grande si affacciano il Duomo*, il Palazzo Comunale* e altri magnifici palazzi del ‘400 e del ‘500, ben restaurati. Lungo il percorso numerose chiese spesso con belle facciate (Santa Maria dei Servi) ma con rifacimenti interni barocchi e poco significativi. In piazza Michelozzo, la Torre di Pulcinella è sormontata da un automa che batte le ore. Fuori dall’abitato la bella chiesa di San Biagio. Abbiamo pranzato con i crostini offerti in abbondanza presso la Fattoria Pulcino, ripagando la gratuità con vari acquisti di prodotti tipici.

Dopo un breve riposo in camper ci siamo recati a BAGNO VIGNONI*, situato a 26 Km a est, dopo Pienza e San Quirico d’Orcia, località termale storica, nota fin dall’epoca dei Romani. Il villaggio si sviluppa intorno ad una grande vasca rettangolare, entro cui sgorgano le acque. Intorno alla vasca si disposero le abitazioni, le locande ed in seguito la chiesa di San Giovanni Battista, dove attualmente è possibile vedere il frammento restaurato dell'affresco raffigurante Cristo risorto attribuito a Ventura Salimbeni. Dalla vasca, oltrepassato un ponte porticato, le acque raggiungevano le terme e poi andavano ad alimentare una serie di mulini disposti sul ripido ciglio degradante verso il fiume che oggi è possibile visitare grazie. ad un risanamento conservativo dell'area, recentemente effettuato dal Comune di San Quirico d'Orcia (Parco dei mulini)Oggi Bagno Vignoni è nota come pregiata località termale, situata in un comprensorio paesaggistico d'imponente bellezza, nel cuore del Parco Artistico Naturale e Culturale della Val d'Orcia. All’ingresso del borgo è indicato un parcheggio per camper sulla destra Nessun servizio. A piedi si arriva alla antica vasca delimitata dal bel loggiato di Santa Caterina. Il centro termale è all’interno dell’Hotel e i costi sono elevati (38 €/di). Esiste anche una piscina pubblica che però chiude alle 18:00 (15 € l’ingresso).

Visto l’orario e la scarsa fruibilità dell’ambiente, ci siamo spostati più a sud, raggiungendo dopo 12 Km BAGNI SAN FILIPPO** una piccola località termale in Val D’Orcia nel sud della Toscana. Da segnalare i bellissimi panorami lungo il breve percorso. Storicamente nota per le sue acque, Bagni San Filippo é la meta ideale per un’ intima e rilassante vacanza. Lo stabilimento termale dotato di piscina e centro benessere offre eccezionali trattamenti curativi e di bellezza completamente naturali grazie all’ uso delle acque sulfuree, dei suoi sedimenti e fanghi. Il FOSSO BIANCO** è un torrente immerso nel bosco dove confluiscono diverse sorgenti di acqua calda in un susseguirsi di “pozze” (vasche) dove e’ possibile fare il bagno tutto l’ anno e ammirare le particolari formazioni calcaree che per le suggestive forme hanno ispirato diversi nomi come la balena bianca o il ghiacciaio. L’ area è  raggiungibile da una strada a monte del paese. All’incrocio seguire l’indicazione sulla sinistra verso FOSSO BIANCO. La strada è a senso unico e conviene parcheggiare a destra appena si trova posto. Scendere a piedi lungo il sentiero. Le prime pozze e le prime formazioni calcaree sono poco distanti mentre per vedere la famosa cascata e fare il bagno nelle bianche acque sulfuree si deve andare oltre. Attraverso un suggestivo percorso pedonale immerso nel verde della boscaglia si arriva alle pozze, accompagnati dal fruscio dell'acqua. L’ Acqua Passante è una piccola fonte a valle del paese conosciuta per la ricchezza di minerali e la composizione chimica. Vi si arriva tramite un breve percorso pedonale in corrispondenza del Parco Citerni a valle del centro abitato. Alcuni abitanti e villeggianti della località termale usano bere questa acqua durante i pasti.  L’ambiente è molto suggestivo e ci siamo concessi un bagno decisamente prolungato e molto rilassante. Le pozze al di sotto delle formazioni calcaree sono di acqua calda ma più a monte ci si può rinfrescare in vasche di acqua fredda. Siamo poi rientrati a San Quirico d’Orcia che è dotata di un’ampia area camper molto comoda con acqua e scarichi. Costo 10 euro/24 ore; 5 euro per 6 ore dalle 8 alle 14 oppure dalle 14 alle 20 ma gratuito per noi visto che il parchimetro era guasto. Cena e notte.

Lunedì 6 agosto: SAN QUIRICO D’ORCIA* è posto su una collina al confine tra la Valle dell’Asso e d’Orcia. Il borgo è un esempio notevole di struttura urbanistica medievale. Buona parte della cinta muraria quattrocentesca è ancora integra e ben conservata. La Porta dei Cappuccini è l'unica rimasta della prima cinta muraria. Sulla Via Dante Alighieri con le piazze Chigi e della Libertà, si affacciano tutti i monumenti della cittadina. Di particolare pregio la Collegiata, la chiesa di Santa Maria Assunta**, molto antica e suggestiva, con interno ad una navata e l’antistante Ospedale della Scala, da restaurare, utilizzato nel duecento dai pellegrini che percorrevano la via Francigena. Interessante anche il giardino rinascimentale degli Horti Leonini con il monumento a Cosimo de’ Medici e il sovrastante Giardino delle Rose. La visita richiede un paio d’ore. In centro si raggiunge comodamente a piedi dall’area camper.

Terminata la visita abbiamo ripreso la Cassia deviando dopo pochi Km a destra verso CASTIGLIONE D’ORCIA, minuscolo borgo medioevale sormontato dalla antica Rocca Aldobrandesca, che sovrasta il paese. Trovare il parcheggio è un colpo di fortuna. Abbiamo sistemato il camper sulla strada provinciale in modo abbastanza precario, presso la Chiesa dei Santi Stefano e Degna. Il centro, con le sue vecchie stradette lastricate, è pittoresco soprattutto nella Piazza Il Vecchietta, dedicata a Lorenzo di Pietro (1412-1480) detto Il Vecchietta, pittore, scultore ed architetto. Al centro della piazza, tutta in pendio, è una bella fonte in travertino del 1618. Di fronte è il Palazzo Comunale. La passeggiata all'interno di Castiglione deve includere anche la splendida chiesa di S. Maria Maddalena, romanica, con facciata del Duecento e splendido campanile. Il borgo è carino ma non eccezionale per cui, se non si trova il parcheggio o si ha poco tempo, si può tranquillamente evitare.

Terminata la visita, siamo ritornati a Bagni San Filippo per una nuova immersione nell’acqua termale e pranzo a sacco nel bosco. Magnifico! Siamo ripartiti deviando dalla Cassia e passando per Abbadia San Salvatore ma abbiamo preferito proseguire fino a PIANCASTAGNAIO*. Il paese è dotato di un’area camper gratuita con acqua e scarichi, situata sul bivio che porta al Monte Amiata. E’ comoda ma disturbata di notte dall’intenso traffico. Dopo una gradevole doccia in camper, indispensabile dopo i bagni nell’acqua termale calcarea, abbiamo superato le mura del borgo e la Rocca Aldobrandesca* e ci siamo addentrati per i vicoli, raggiungendo Piazza Vittorio Emanuele* ove alla Pro loco abbiamo trovato mappe ed informazioni. Molto interessanti la Piazza dell’Orologio, il Palazzo comunale, l’antica Chiesa di Santa Maria Assunta. Dalla Piazza del Belvedere si gode di un bel panorama sulle campagne circostanti. La visita richiede un paio d’ore.

Martedì 7 agosto: Alla ricerca di un po’ di fresco, ci siamo avviati verso il Monte Amiata* percorrendo una comoda e larga strada provinciale nei boschi. Dopo circa 20 Km siamo approdati a Prato della Contessa, un vasto prato circondato da splendidi boschi e di lì, dopo 4 km di buona strada, abbiamo parcheggiato sul monte Amiata (parcheggio a pagamento 2,5 €/6 ore), la cui vetta a 1738 metri sul livello del mare si raggiunge a piedi con una passeggiata di pochi minuti. Il Monte Amiata è dotato di impianti di risalita e di circa 15 chilometri di piste di discesa. E' anche possibile praticare lo sci di fondo su percorsi che attraversano boschi di faggi famosi per la loro bellezza. In cima alla montagna una enorme croce eretta i primi del ‘900 e un bel panorama. Il bosco di castagni e faggi è molto affascinante ma purtroppo il paesaggio è in parte deturpato da una innumerevole quantità di ripetitori televisivi e telefonici.

Abbiamo pranzato in uno dei ristoranti con pici ai funghi porcini, polenta e cinghiale, dolce, spendendo 22 € a testa. Ritornati a Prato della Contessa, abbiamo visitato anche l’altra località alla base degli impianti, Prato delle Macinaie, altro prato circondato da boschi con numerosi negozietti e tanti camper parcheggiati. Quest’area è attrezzata per lo sci durante il periodo invernale, con piste a dire il vero alquanto modeste. Abbiamo cenato e dormito a Prato della Contessa, al fresco e nella più profonda pace.

Mercoledì 8 agosto: Siamo scesi dalle pendici dell’Amiata verso ABBADIA SAN SALVATORE* (circa 10 Km comodi nel bosco) il più popoloso centro dell'Amiata. Il paese deve il nome alla famosa abbazia fondata nel 743 da Erfo, di nobile famiglia longobarda. Il paese si sviluppò intorno alla abbazia soprattutto nel XII secolo. Interessanti, oltre alla abbazia, il museo minerario. Nel piccolo comune si estraeva infatti il cinabro, minerale da cui si ricavava il mercurio, ed oggi le miniere chiuse sono diventate un affascinante museo. Si può dire che questi due monumenti, l'abbazia e la miniera, rappresentano i due poli principali attorno ai quali ha ruotato la storia del paese.

Poco prima dell’ingresso del paese ci siamo imbattuti nell’agglomerato di edifici abbandonati delle miniere di cinabro. Abbiamo visitato l’interessante Museo delle Miniere spendendo 8 € a testa. La visita consta di un itinerario didattico con spiegazioni, peraltro molto toccanti, da parte di un minatore in pensione che oltre a dare le opportune informazioni, ha raccontato numerosi episodi della sua vita. Siamo poi saliti su un piccolo vagone per un breve percorso in una galleria mineraria opportunamente costruita. Le miniere, abbandonate dal 1976, scendevano a oltre 400 mt. di profondità. Dal cinabro, con una reazione chimica, si estraeva il mercurio, utilizzato per apparecchiature di precisione e per l’industria bellica. Le miniere sono state abbandonate visto che il minerale è stato soppiantato da analoghi prodotti chimici a costi decisamente inferiori.

Abbiamo parcheggiato e pranzato in un vasto piazzale prospiciente alla COOP e mediante un pedonale situato a destra dell’eliporto abbiamo raggiunto l’Abbazia di San Salvatore**. La chiesa romanica, della prima metà del VIII secolo, preceduta da un vasto piazzale, si presenta con linee semplici, Il presbiterio è sopraelevato e la cripta è sorretta da numerose colonne finemente decorate, di epoca barbarica. Tra le numerose chiese visitate durante la vacanza questa è sicuramente la più spettacolare. Una antica porta introduce al borgo medioevale, molto suggestivo.

Un’altra quindicina di Km ci hanno permesso di raggiungere il borgo di RADICOFANI*, dominato dalla possente Rocca. Radicofani è nella lista 'World Heritage Site' dell'UNESCO come parte del 'Parco Artistico Naturale e Culturale della Val d'Orcia' e 'Bandiera Arancione' del Touring Club Italiano. Per la sua importanza strategica la Rocca fu da sempre contesa ed è quasi impossibile tracciare la sua storia molto frastagliata. Ricordiamo che nel 1295 divenne il centro del famoso brigante/soldato di ventura Ghino di Tacco, che da qui sferrò numerosi attacchi ai senesi. All'interno del mastio è oggi ospitato il museo, con reperti rinvenuti nel corso degli scavi archeologici eseguiti durante il recente restauro. Nel borgo medioevale occorre visitare le chiese di San Pietro* e di Sant Agata che conservano preziose terrecotte di Andrea della Robbia (nipote di Luca), il Palazzo Pretorio e l’antico Palazzo della Posta, tappa obbligata dei pellegrini sulla via Francigena. Ai piedi del paese, all’ingresso orientale è situata una piccola area camper con acqua e scarichi (in pessime condizioni). Abbiamo preferito evitare di trascorrere la notte in quest’area per i rumori di un vicino canile.

Verso sera abbiamo raggiunto SARTEANO,  a 17 Km., vicino a Chiusi e quindi all’ingresso dell’autostrada. Prima di entrare nel paese si trovano le indicazioni di un’area camper, sulla sinistra, gratuita e dotata di acqua e scarichi. Dall’area camper in pochi minuti a piedi si raggiunge il paese il cui nucleo medioevale si percorre in pochi minuti. Belle piazze si alternano ad antichi palazzi. Non ci sembra di aver colto attrattive di rilevo.

9 – 10 – 11 – 12 - 13 agosto: Siamo partiti dopo il carico d’acqua diretti al mare. Dopo 230 km siamo arrivati all’ingresso dell’area camper “Il Cavalluccio” di QUERCIANELLA, pochi chilometri a sud di Livorno, sulla statale Aurelia, indicataci gentilmente dall’amico Mauro. I riferimenti sono: N 43°27’37,2” E 10°21’42,6” - Via Pascoli n° 10 (entrare da Via Colombo) - 0586492285 oppure 3395228364 (Nicola).

L’area è dotata di acqua, luce elettrica, doccia ed è immersa nel verde di pini marittimi. A pochi metri, una scalinata porta agli scogli e poco lontano una piccola insenatura con spiaggia. Abbiamo trascorso qui gli ultimi giorni di estremo relax prima del rientro.

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