Sabato 4 agosto:
Partiti alle ore 14:00. Viaggio tranquillo fino a Montepulciano dove
siamo arrivati verso le 17 nel parcheggio della stazione autobus, presso
la caserma dei pompieri. E’ un’area camper a pagamento (10 euro/24 ore;
5 euro per 6 ore dalle 8 alle 14 oppure dalle 14 alle 20) segnalata sul
portolano e ben indicata (Park 4/5). Abbiamo preferito andarcene subito
visto che il piazzale, peraltro molto comodo e ombreggiato ai bordi, era
occupato da tamburini e sbandieratori in erba (età asilo o scuole
elementari) in tragico allenamento per le manifestazioni in calendario.
Dopo 11 Km circa abbiamo raggiunto MONTICCHIELLO**, piccolo borgo
fortificato e ci siamo sistemati a destra in un piazzaletto di sterrata.
Qui si può dormire senza problemi. Percorrendo la strada verso le mura
del paese, sulla destra, vi è un parcheggio ufficiale, ma è spesso pieno
e la manovra di inversione a U è complicata. Evitare di scendere per la
stradina di sterrata perché ci si infogna. Nel caso, unica possibilità
di ritorno è il piazzaletto del cimitero. E’ un piccolissimo borgo,
circondato da mura con una torre ed una porta di accesso. Molto bello il
panorama** sulla campagna circostante. A questo proposito occorre
ricordare che la cartolina più famosa della Toscana (strada a tornanti
fiancheggiata da alti cipressi) è stata scattata proprio qui. Per la
foto, occorre uscire dal paese e imboccare la strada verso Pienza. Dopo
circa 500 mt. parcheggiare di fronte ad una grande croce di ferro sulla
destra. Salire a piedi sul viottolo sterrato che parte dal lato sinistro
della strada fino ad uno slargo. Inquadrare e scattare.
Salendo per le vie contorte in un attimo siamo arrivati in una bella
piazzetta con pozzo a fianco della Chiesa dei Santi Leonardo e
Cristoforo*. E’ qui l’ingresso del ristorante Taverna di Bronzone* ove
con modica spesa (26 € in due) ci siamo pappati una enorme porzione di
Pici all’aglione e ceci all’olio e pepe alla Valdorciana). La Chiesa
costituisce certamente il monumento più notevole di Monticchiello.
Appartiene al XII secolo e ha anche subito un restauro durante il '700.
Un nuovo restauro del 1933 ha portato in vita numerosi affreschi,
tuttavia la maggior parte di essi ha risentito della calce e solamente
otto sono rimasti interi. Nel coro, a sinistra del finestrone fu
scoperta una colossale figura di San Cristoforo dell'altezza di quasi
cinque metri che costituisce l'esempio più antico e imponente in
territorio senese.
Dopo un breve percorso per le viuzze (non vi sono altri particolari
monumenti), abbiamo acquistato i biglietti di ingresso allo spettacolo
teatrale all’aperto che da 46 anni costituisce la grande attrattiva del
paese. Si tratta del "Teatro Povero" ** divenuto una delle principali
istituzioni culturali della zona. Nella seconda quindicina di luglio gli
abitanti presentano un "autodramma" (come ebbe a definirlo Giorgio
Strehler) elaborato collettivamente nell'inverno che a partire dalla
storia della comunità affronta tematiche di attualità. Lo spettacolo è
realizzato con un gusto ed una qualità invidiabili da molti dei più
acclamati attori e registi professionisti. Lo spettacolo nasce e si
sviluppa giorno dopo giorno, durante le prove dei testi e delle scene.
Il tema si evolve sotto la guida del regista, degli autori e con i
suggerimenti degli "attori", che stanno già provando. In realtà non
eravamo a conoscenza di questa tradizionale rappresentazione e siamo
capitati nella sera giusta per semplice coincidenza. Ingresso 13 euro.
Eravamo un po’ scettici ma ne è valsa veramente le pena. Una vecchia
favola del povero Campriano sfruttato da avidi speziali è lo spunto per
affrontare temi attuali. Lo spettacolo si replica per circa tre
settimane a cavallo tra Luglio e Agosto nella Piazza del Teatro (esclusi
lunedì) alle 21:30. Per informazioni: tel./fax 0578 755118 oppure:
www.teatropovero.it.
Abbiamo dormito senza problemi dove indicato poco sopra.
Domenica 5 agosto:
Siamo ritornati a MONTEPULCIANO** nell’area camper. Un ascensore
gratuito conduce all’ingresso del borgo fortificato. Superata la
monumentale Porta al Prato, i vicoli si snodano nel borgo e su questi si
affacciano negozi che propongono i tipici prodotti del luogo: vini, olio
e formaggi. Merita una sosta la Fattoria Pulcino**, a sinistra poco dopo
la Porta, in cui Marco propone innumerevoli assaggi gratuiti di crostini
e vini e poco più avanti la Cantina Ercolani* nella quale si visita
liberamente la “Città sotterranea”. Il borgo è lungo e stretto e le vie
si snodano in salita alternandosi a piccole piazze. Sulla Piazza Grande
si affacciano il Duomo*, il Palazzo Comunale* e altri magnifici palazzi
del ‘400 e del ‘500, ben restaurati. Lungo il percorso numerose chiese
spesso con belle facciate (Santa Maria dei Servi) ma con rifacimenti
interni barocchi e poco significativi. In piazza Michelozzo, la Torre di
Pulcinella è sormontata da un automa che batte le ore. Fuori
dall’abitato la bella chiesa di San Biagio. Abbiamo pranzato con i
crostini offerti in abbondanza presso la Fattoria Pulcino, ripagando la
gratuità con vari acquisti di prodotti tipici.
Dopo un breve riposo in camper ci siamo recati a BAGNO VIGNONI*, situato
a 26 Km a est, dopo Pienza e San Quirico d’Orcia, località termale
storica, nota fin dall’epoca dei Romani. Il villaggio si sviluppa
intorno ad una grande vasca rettangolare, entro cui sgorgano le acque.
Intorno alla vasca si disposero le abitazioni, le locande ed in seguito
la chiesa di San Giovanni Battista, dove attualmente è possibile vedere
il frammento restaurato dell'affresco raffigurante Cristo risorto
attribuito a Ventura Salimbeni. Dalla vasca, oltrepassato un ponte
porticato, le acque raggiungevano le terme e poi andavano ad alimentare
una serie di mulini disposti sul ripido ciglio degradante verso il fiume
che oggi è possibile visitare grazie. ad un risanamento conservativo
dell'area, recentemente effettuato dal Comune di San Quirico d'Orcia
(Parco dei mulini)Oggi Bagno Vignoni è nota come pregiata località
termale, situata in un comprensorio paesaggistico d'imponente bellezza,
nel cuore del Parco Artistico Naturale e Culturale della Val d'Orcia.
All’ingresso del borgo è indicato un parcheggio per camper sulla destra
Nessun servizio. A piedi si arriva alla antica vasca delimitata dal bel
loggiato di Santa Caterina. Il centro termale è all’interno dell’Hotel e
i costi sono elevati (38 €/di). Esiste anche una piscina pubblica che
però chiude alle 18:00 (15 € l’ingresso).
Visto l’orario e la scarsa fruibilità dell’ambiente, ci siamo spostati
più a sud, raggiungendo dopo 12 Km BAGNI SAN FILIPPO** una piccola
località termale in Val D’Orcia nel sud della Toscana. Da segnalare i
bellissimi panorami lungo il breve percorso. Storicamente nota per le
sue acque, Bagni San Filippo é la meta ideale per un’ intima e
rilassante vacanza. Lo stabilimento termale dotato di piscina e centro
benessere offre eccezionali trattamenti curativi e di bellezza
completamente naturali grazie all’ uso delle acque sulfuree, dei suoi
sedimenti e fanghi. Il FOSSO BIANCO** è un torrente immerso nel bosco
dove confluiscono diverse sorgenti di acqua calda in un susseguirsi di
“pozze” (vasche) dove e’ possibile fare il bagno tutto l’ anno e
ammirare le particolari formazioni calcaree che per le suggestive forme
hanno ispirato diversi nomi come la balena bianca o il ghiacciaio. L’
area è raggiungibile da una strada a monte del paese. All’incrocio
seguire l’indicazione sulla sinistra verso FOSSO BIANCO. La strada è a
senso unico e conviene parcheggiare a destra appena si trova posto.
Scendere a piedi lungo il sentiero. Le prime pozze e le prime formazioni
calcaree sono poco distanti mentre per vedere la famosa cascata e fare
il bagno nelle bianche acque sulfuree si deve andare oltre. Attraverso
un suggestivo percorso pedonale immerso nel verde della boscaglia si
arriva alle pozze, accompagnati dal fruscio dell'acqua. L’ Acqua
Passante è una piccola fonte a valle del paese conosciuta per la
ricchezza di minerali e la composizione chimica. Vi si arriva tramite un
breve percorso pedonale in corrispondenza del Parco Citerni a valle del
centro abitato. Alcuni abitanti e villeggianti della località termale
usano bere questa acqua durante i pasti. L’ambiente è molto suggestivo
e ci siamo concessi un bagno decisamente prolungato e molto rilassante.
Le pozze al di sotto delle formazioni calcaree sono di acqua calda ma
più a monte ci si può rinfrescare in vasche di acqua fredda. Siamo poi
rientrati a San Quirico d’Orcia che è dotata di un’ampia area camper
molto comoda con acqua e scarichi. Costo 10 euro/24 ore; 5 euro per 6
ore dalle 8 alle 14 oppure dalle 14 alle 20 ma gratuito per noi visto
che il parchimetro era guasto. Cena e notte.
Lunedì 6 agosto:
SAN QUIRICO D’ORCIA* è posto su una collina al confine tra la Valle
dell’Asso e d’Orcia. Il borgo è un esempio notevole di struttura
urbanistica medievale. Buona parte della cinta muraria quattrocentesca è
ancora integra e ben conservata. La Porta dei Cappuccini è l'unica
rimasta della prima cinta muraria. Sulla Via Dante Alighieri con le
piazze Chigi e della Libertà, si affacciano tutti i monumenti della
cittadina. Di particolare pregio la Collegiata, la chiesa di Santa Maria
Assunta**, molto antica e suggestiva, con interno ad una navata e
l’antistante Ospedale della Scala, da restaurare, utilizzato nel
duecento dai pellegrini che percorrevano la via Francigena. Interessante
anche il giardino rinascimentale degli Horti Leonini con il monumento a
Cosimo de’ Medici e il sovrastante Giardino delle Rose. La visita
richiede un paio d’ore. In centro si raggiunge comodamente a piedi
dall’area camper.
Terminata la visita abbiamo ripreso la Cassia deviando dopo pochi Km a
destra verso CASTIGLIONE D’ORCIA, minuscolo borgo medioevale sormontato
dalla antica Rocca Aldobrandesca, che sovrasta il paese. Trovare il
parcheggio è un colpo di fortuna. Abbiamo sistemato il camper sulla
strada provinciale in modo abbastanza precario, presso la Chiesa dei
Santi Stefano e Degna. Il centro, con le sue vecchie stradette
lastricate, è pittoresco soprattutto nella Piazza Il Vecchietta,
dedicata a Lorenzo di Pietro (1412-1480) detto Il Vecchietta, pittore,
scultore ed architetto. Al centro della piazza, tutta in pendio, è una
bella fonte in travertino del 1618. Di fronte è il Palazzo Comunale. La
passeggiata all'interno di Castiglione deve includere anche la splendida
chiesa di S. Maria Maddalena, romanica, con facciata del Duecento e
splendido campanile. Il borgo è carino ma non eccezionale per cui, se
non si trova il parcheggio o si ha poco tempo, si può tranquillamente
evitare.
Terminata la visita, siamo ritornati a Bagni San Filippo per una nuova
immersione nell’acqua termale e pranzo a sacco nel bosco. Magnifico!
Siamo ripartiti deviando dalla Cassia e passando per Abbadia San
Salvatore ma abbiamo preferito proseguire fino a PIANCASTAGNAIO*. Il
paese è dotato di un’area camper gratuita con acqua e scarichi, situata
sul bivio che porta al Monte Amiata. E’ comoda ma disturbata di notte
dall’intenso traffico. Dopo una gradevole doccia in camper,
indispensabile dopo i bagni nell’acqua termale calcarea, abbiamo
superato le mura del borgo e la Rocca Aldobrandesca* e ci siamo
addentrati per i vicoli, raggiungendo Piazza Vittorio Emanuele* ove alla
Pro loco abbiamo trovato mappe ed informazioni. Molto interessanti la
Piazza dell’Orologio, il Palazzo comunale, l’antica Chiesa di Santa
Maria Assunta. Dalla Piazza del Belvedere si gode di un bel panorama
sulle campagne circostanti. La visita richiede un paio d’ore.
Martedì 7 agosto:
Alla ricerca di un po’ di fresco, ci siamo avviati verso il Monte Amiata*
percorrendo una comoda e larga strada provinciale nei boschi. Dopo circa
20 Km siamo approdati a Prato della Contessa, un vasto prato circondato
da splendidi boschi e di lì, dopo 4 km di buona strada, abbiamo
parcheggiato sul monte Amiata (parcheggio a pagamento 2,5 €/6 ore), la
cui vetta a 1738 metri sul livello del mare si raggiunge a piedi con una
passeggiata di pochi minuti. Il Monte Amiata è dotato di impianti di
risalita e di circa 15 chilometri di piste di discesa. E' anche
possibile praticare lo sci di fondo su percorsi che attraversano boschi
di faggi famosi per la loro bellezza. In cima alla montagna una enorme
croce eretta i primi del ‘900 e un bel panorama. Il bosco di castagni e
faggi è molto affascinante ma purtroppo il paesaggio è in parte
deturpato da una innumerevole quantità di ripetitori televisivi e
telefonici.
Abbiamo pranzato in uno dei ristoranti con pici ai funghi porcini,
polenta e cinghiale, dolce, spendendo 22 € a testa. Ritornati a Prato
della Contessa, abbiamo visitato anche l’altra località alla base degli
impianti, Prato delle Macinaie, altro prato circondato da boschi con
numerosi negozietti e tanti camper parcheggiati. Quest’area è attrezzata
per lo sci durante il periodo invernale, con piste a dire il vero
alquanto modeste. Abbiamo cenato e dormito a Prato della Contessa, al
fresco e nella più profonda pace.
Mercoledì 8 agosto:
Siamo scesi dalle pendici dell’Amiata verso ABBADIA SAN SALVATORE*
(circa 10 Km comodi nel bosco) il più popoloso centro dell'Amiata. Il
paese deve il nome alla famosa abbazia fondata nel 743 da Erfo, di
nobile famiglia longobarda. Il paese si sviluppò intorno alla abbazia
soprattutto nel XII secolo. Interessanti, oltre alla abbazia, il museo
minerario. Nel piccolo comune si estraeva infatti il cinabro, minerale
da cui si ricavava il mercurio, ed oggi le miniere chiuse sono diventate
un affascinante museo. Si può dire che questi due monumenti, l'abbazia e
la miniera, rappresentano i due poli principali attorno ai quali ha
ruotato la storia del paese.
Poco prima dell’ingresso del paese ci siamo imbattuti nell’agglomerato
di edifici abbandonati delle miniere di cinabro. Abbiamo visitato
l’interessante Museo delle Miniere spendendo 8 € a testa. La visita
consta di un itinerario didattico con spiegazioni, peraltro molto
toccanti, da parte di un minatore in pensione che oltre a dare le
opportune informazioni, ha raccontato numerosi episodi della sua vita.
Siamo poi saliti su un piccolo vagone per un breve percorso in una
galleria mineraria opportunamente costruita. Le miniere, abbandonate dal
1976, scendevano a oltre 400 mt. di profondità. Dal cinabro, con una
reazione chimica, si estraeva il mercurio, utilizzato per
apparecchiature di precisione e per l’industria bellica. Le miniere sono
state abbandonate visto che il minerale è stato soppiantato da analoghi
prodotti chimici a costi decisamente inferiori.
Abbiamo parcheggiato e pranzato in un vasto piazzale prospiciente alla
COOP e mediante un pedonale situato a destra dell’eliporto abbiamo
raggiunto l’Abbazia di San Salvatore**. La chiesa romanica, della prima
metà del VIII secolo, preceduta da un vasto piazzale, si presenta con
linee semplici, Il presbiterio è sopraelevato e la cripta è sorretta da
numerose colonne finemente decorate, di epoca barbarica. Tra le numerose
chiese visitate durante la vacanza questa è sicuramente la più
spettacolare. Una antica porta introduce al borgo medioevale, molto
suggestivo.
Un’altra quindicina di Km ci hanno permesso di raggiungere il borgo di
RADICOFANI*, dominato dalla possente Rocca. Radicofani è nella lista
'World Heritage Site' dell'UNESCO come parte del 'Parco Artistico
Naturale e Culturale della Val d'Orcia' e 'Bandiera Arancione' del
Touring Club Italiano. Per la sua importanza strategica la Rocca fu da
sempre contesa ed è quasi impossibile tracciare la sua storia molto
frastagliata. Ricordiamo che nel 1295 divenne il centro del famoso
brigante/soldato di ventura Ghino di Tacco, che da qui sferrò numerosi
attacchi ai senesi. All'interno del mastio è oggi ospitato il museo, con
reperti rinvenuti nel corso degli scavi archeologici eseguiti durante il
recente restauro. Nel borgo medioevale occorre visitare le chiese di San
Pietro* e di Sant Agata che conservano preziose terrecotte di Andrea
della Robbia (nipote di Luca), il Palazzo Pretorio e l’antico Palazzo
della Posta, tappa obbligata dei pellegrini sulla via Francigena. Ai
piedi del paese, all’ingresso orientale è situata una piccola area
camper con acqua e scarichi (in pessime condizioni). Abbiamo preferito
evitare di trascorrere la notte in quest’area per i rumori di un vicino
canile.
Verso sera abbiamo raggiunto SARTEANO, a 17 Km., vicino a Chiusi e
quindi all’ingresso dell’autostrada. Prima di entrare nel paese si
trovano le indicazioni di un’area camper, sulla sinistra, gratuita e
dotata di acqua e scarichi. Dall’area camper in pochi minuti a piedi si
raggiunge il paese il cui nucleo medioevale si percorre in pochi minuti.
Belle piazze si alternano ad antichi palazzi. Non ci sembra di aver
colto attrattive di rilevo.
9 – 10 – 11 – 12 - 13 agosto:
Siamo partiti dopo il carico d’acqua diretti al mare. Dopo 230 km siamo
arrivati all’ingresso dell’area camper “Il Cavalluccio” di QUERCIANELLA,
pochi chilometri a sud di Livorno, sulla statale Aurelia, indicataci
gentilmente dall’amico Mauro. I riferimenti sono: N 43°27’37,2” E
10°21’42,6” - Via Pascoli n° 10 (entrare da Via Colombo) - 0586492285
oppure 3395228364 (Nicola).
L’area è dotata di acqua, luce elettrica, doccia ed è immersa nel verde
di pini marittimi. A pochi metri, una scalinata porta agli scogli e poco
lontano una piccola insenatura con spiaggia. Abbiamo trascorso qui gli
ultimi giorni di estremo relax prima del rientro. |