NOTA n° 1: L'itinerario manca
di alcune località fondamentali che avevamo visitato in viaggi
precedenti. Faccio riferimento a Cefalù, Agrigento, Siracusa, Catania e
Taormina.
NOTA n° 2: La Sicilia a
cavallo tra luglio e agosto mette a dura prova i nervi del camperista
per la maledetta coincidenza delle "TRE C", notoriamente nemiche di ogni
equipaggio: CALDO - CANI - CASINO. Infatti il CALDO non scherza e in
certe notti in cui non si muove un filo d'aria incombe una cappa
notevole, insopportabile per chi non ha l'aria condizionata e solo in
parte risolvibile con un grosso ventilatore (lo consiglio "caldamente").
I CANI randagi sono di facile reperimento e "dialogano" tra loro ad alta
voce con una spiccata preferenza per le ore notturne, preferibilmente
dopo il primo sonno del cristiano (ma perchè non dormono?). Il CASINO è
diurno (strade strette,
macchine parcheggiate con la maliziosa volontà di impedire il passaggio,
mancate precedenze agli stop, sorpassi a destra ecc.) ma anche
notturno specie se si ha la malaugurata idea di parcheggiare in
prossimità di un bar o simile, visto che i volumi della musica non
hanno mezze misure, oppure se proprio sotto la finestra della mansarda
un gruppetto di amici se la racconta in allegria fino alle tre.
Poi il tutto è compensato
dalla bellezza delle città, dei luoghi storici e archeologici e dal mare
per cui, se non si hanno periodi alternativi, si va.
NOTA n° 3: Per gli amanti
dello snorkeling: lasciare a casa pinna e maschera perchè non c'è un
gran ché da vedere. Portare invece le biciclette. Molte città infatti
(Palermo compresa) hanno una struttura abbastanza pianeggiante e le
bici in tantissimi casi hanno risolto situazioni difficili. Del
ventilatore gigante ho già detto.
Martedì 23 luglio:
Partiti da Mirandola alle
11,00, dopo una sosta per il
pranzo in un grill dell'autostrada, abbiamo fatto la tradizionale tappa
a San Vittore (547 Km) verso le 18,15 per un rifornimento di
mozzarelle di bufala che si trovano in una rivendita proprio di fronte
all'uscita dell'autostrada. La sosta è ormai una abitudine ricorrente se
passiamo da queste parti. Un assaggio di mozzarelle e ricotta sul
tavolaccio e un rifornimento per la cena. Appena fuori dalla uscita di
Monte Corvino - Pugliano (Km. 692) ci siamo sistemati per la cena e la
notte nel vasto parcheggio di un Decathlon, ben visibile dallo svincolo
autostradale.
Mercoledì 24 luglio:
Verso le 8.30 siamo ritornati in
autostrada, gratuita da Salerno all'imbarco (Villa San Giovanni -
Km.1095). Abbiamo trovato pochissimo traffico per cui siamo riusciti a
mantenere una buona media, nonostante vari rallentamenti dovuti ai
numerosi cantieri aperti. Alle 13.45 siamo riusciti ad imbarcarci a
Villa San Giovanni (ben 59 euro di traghetto solo andata) e dopo
circa 45 minuti siamo sbarcati a Messina. Senza perdere altro tempo,
tramite la A30, in 45 Km. abbiamo raggiunto Milazzo e successivamente il
Campeggio Riva Smeralda (tel 0909282980), situato più a Nord, verso
Capo Milazzo, in Strada Panoramica. Il campeggio non è
particolarmente attrezzato. Non c'è il negozio ma in compenso è dotato
di un ristorante rinomato nella zona. Le piazzole sono vicinissime al
mare e abbastanza ombreggiate. La spiaggia è di fine ghiaia, l'acqua
molto bella. 28 euro al giorno (camper e due adulti).
Giovedì 25 luglio:
Giornata trascorsa pigramente in
campeggio, tra camper, spiaggia e bagni. Un po' di snorkeling in fondali
poco interessanti. Abbiamo cenato al ristorante del campeggio con
grigliata mista, del tutto normale.
Venerdì 26 luglio:
Siamo partiti poco dopo le 9.00 avendo
fatto il carico d'acqua ma senza aver svuotato, visto che manca uno
scarico per i serbatoi nautici. Ci siamo diretti verso nord, per
raggiungere l'estremità del Capo. Il faro è recintato e le spiagge in
questa zona sono raggiungibili solo mediante scoscesi sentieri.
Interessante la visita all'Eremo di Sant'Antonio da Padova*,
approdato qui dopo un naufragio. La chiesetta è molto piccola e la
visita richiede pochi minuti. Abbiamo proseguito sul versante
occidentale del Capo, raggiungendo Milazzo. La cittadina è
dominata da una fortezza abbastanza scenografica. Il resto ci è sembrato
di scarso interesse per cui abbiamo ripreso l'autostrada verso Palermo.
Dopo 30 Km. siamo usciti a Falcone,
seguendo le indicazioni di Tindari* una piccola frazione
arroccata sulla montagna, rinomata per l'area archeologica e un grande
Santuario, meta di pellegrinaggi. Ci siamo sistemati (ore 12,40) in un
comodo parcheggio a pagamento (3 euro la prima ora e 1 euro le
successive). Una navetta (0,80 A/R) ogni 10 minuti accompagna i turisti
nei pressi del Santuario.
L'area archeologica* rimane
aperta fino a sera mentre il Santuario segue orari precisi, riaprendo
alle 14,30. Con un biglietto di 4 euro si visita il sito di epoca
romana, il piccolo museo, il teatro e l'area termale. Il Santuario
è stato edificato nel dopoguerra ed è assolutamente privo di interesse.
Dalle 15 alle 16 (al mattino solo dalle 11 alle 12) è possibile accedere
al Vecchio Santuario, del 1600, non particolarmente interessante
se si eccettua la incredibile veduta su Capo Tindari e i
laghetti di Marinello**, possibile solo dalla finestra della
sagrestia (chiedere al custode).
Siamo scesi verso Oliveri, un
piccolo paese ai piedi della rupe e abbiamo trascorso parte del
pomeriggio in spiaggia. Esiste da qui un servizio di barche che
conducono i turisti ai laghi di Marinello, raggiungibili peraltro anche
in bicicletta.
Ripresa l'autostrada verso le 18, siamo
usciti a Patti, diretti a Capo Calavà (a 18 Km.), rinomato per
alcune belle spiagge. Un primo paese, San Giorgio, è risultato veramente
accessibile, con disponibilità di sosta per camper anche notturna. Ahimè
abbiamo proseguito, ma la strada, nel primo tratto, rimane sempre alta
sulla costa, per cui le spiagge non sono fruibili. Nel lato di ponente,
dopo il Capo, si susseguono vari paesi di difficile accesso per un
camper e con mare non raggiungibile.
Sperando in una maggiore fortuna ci
siamo avvicinati a Capo d'Orlando (a 19 Km.) ma anche in questo
caso abbiamo percorso il lungomare senza trovare una collocazione. I
parcheggi (a pagamento) sono infatti risultati sempre occupati. Verso
sera, nella estremità ovest del paese, siamo riusciti a trovare una
piccolo parcheggio (Via Trazzera Marina - 38° 8' 13,3" N - 14° 43' 8,5"
E) con vari spazi liberi presso il ristorante Capo Nettuno dove abbiamo
cenato e trascorso una notte tranquilla.
Sabato 27 luglio:
Ripresa l'autostrada in direzione
Palermo, siamo usciti a Castel di Tusa (56 Km.), per visitare il
territorio denominato "Fiumara d'Arte". In un'area estesa per almeno 25
Km. sono stati edificati 11 giganteschi monumenti d'arte moderna, grazie
al sostegno del mecenate Antonio Presti e della sua Fondazione. Tra i
monumenti spicca la" Piramide del 38° parallelo" e la "Finestra sul
Mare". Il punto di riferimento per le informazioni è situato nell'Art
Hotel Atelier sul Mare**, un albergo situato in Castel di Tusa (Via
Cesare Battisti 4 - 0921334295), all'interno del quale ogni stanza è
stata realizzata con estrema originalità creativa da un artista
contemporaneo. Da non perdere la visita guidata delle stanze, aperta al
pubblico (7 euro per persona) ogni giorno solo dalle 12 alle 13.30. Una
notte in Hotel in una stanza creativa costa 80 euro per persona.
Sistemare il camper non è molto agevole.
Dalla strada statale si scende lungo la via Stazione ove le auto sono
parcheggiate alla disperata. Al bivio voltare a destra (anche se l'Hotel
è indicato a sinistra) e passare sotto la ferrovia. Proseguire a destra
cercando un parcheggio. In fondo alla strada che costeggia il mare ci
sono vari spazi, adatti alla sosta (proibito il pernottamento). Docce
libere sulla spiaggia! (38° 0' 33,6" N - 14° 15' 40,4" E). Di qui si
torna all'Hotel in bicicletta (a piedi, col caldo, non è il massimo). La
strada è chiusa per cui per tornare sulla statale si deve fare a ritroso
la strada dell'andata, sperando di non incrociare altre auto visto che
gli spazi di manovra sono molto limitati.
Dopo un bel bagno, una doccia e il
pranzo siamo ripartiti verso Villa Margi, sulla Statale verso
est, ove, sulla spiaggia è allestita la gigantesca "Finestra sul Mare",
opera del 1989 di Tano Festa. L'opera è interessante ma in notevole
degrado. Abbiamo rimandato il tour delle altre opere a tempi migliori,
per il notevole caldo, la mancanza di tempo e la viabilità, da
informazioni raccolte, non sempre adatta ad un camper.
Ripresa l'autostrada, dopo 93 Km., verso
le 17.00, siamo approdati a Palermo e ci siamo collocati in una
area sosta molto strategica, il Green Camper (tel 091-6515010)
(www.greencamperpalermo.it). Si tratta di un vasto cortile tra i
palazzi, in Via Quarto dei Mille, una traversa di Corso Calatafimi, a
500 mt. dal Palazzo dei Normanni. Con 20 euro al giorno offre luce,
docce, acqua e scarichi. E' custodito. Un autobus porta in centro (n.
104). Durante il giorno il caldo è notevole visto che i camper
parcheggiati sono molto vicini e gira poca aria. E' risultato
fondamentale l'impiego dei ventilatori.
Verso le 18 ci siamo avviati in
bicicletta lungo Via Calatafimi e, superata Porta Nuova, abbiamo
visitato la Cattedrale* (molto bella la facciata, meno
interessante l'interno). Raggiunto l'incrocio dei Quattro Canti,
abbiamo deviato a destra su Via Maqueda e piazzato le bici nei pressi
della Fontana Pretoria, restaurata di recente. Avendo trovato
chiuse le chiese di San Cataldo e della Martorana, abbiamo attraversato
il vicino quartiere Ballarò**. Molte delle strette viuzze sono
insediate da gente di colore, accampata di fronte agli androni delle
case o davanti ai negozi. Salendo verso la chiesa del Carmine una
miriade di bancarelle costituisce lo storico mercato semipermanente. Lo
scenario generale è di forte degrado e crea una certa inquietudine
passare accanto a gente di aspetto poco raccomandabile in mezzo a tanta
sporcizia. La chiesa non è un gran ch'è ma gli abbondanti addobbi
luminosi della facciata e delle vie limitrofe ci hanno fatto intuire di
essere in prossimità di una festa importante. Un passante infatti ci ha
confermato che erano in corso i preparativi per la processione della
domenica quando la Santissima Madonna del Carmine sarebbe stata portata
nella strade del quartiere.
Abbiamo proseguito il nostro itinerario
di visita in bicicletta percorrendo piccoli vicoli fino a Piazza
Marina e al Porto. Ci siamo poi fermati nella piccola Piazza di San
Francesco, antistante alla omonima Chiesa per cenare all'aperto presso
la Famosa Focacceria San Francesco*, locale noto nella città per
le storiche focacce e per i piatti tipici. Una scelta di antipasti, un
primo abbondante e il dessert ci sono costati 22 € a testa. Durante la
cena, in modo fortuito, abbiamo conosciuto Pamela Conti, famosa
giocatrice di football femminile, originari del quartiere Ballarò, che
ci ha invitato alla festa della Madonna.
Domenica 28 luglio:
In pochi minuti in bicicletta siamo
arrivati alla biglietteria del Palazzo Reale (dei Normanni)**
Attenzione agli orari di apertura: la domenica solo al mattino, con
Cappella Palatina chiusa dalle 9.45 alle 11.15 per le funzioni
religiose. L'ingresso è su Piazza Indipendenza. Il biglietto di 15 € per
persona, comprensivo di audioguida, ben fatta e indispensabile, consente
vari itinerari. Sicuramente il più importante è costituito dalla visita
alla Cappella Palatina**, stupefacente per la ricchezza di
mosaici. Segue, al secondo piano, la visita agli Appartamenti reali*,
numerose sale arredate del Palazzo (Sala di Ruggero e sala Duca di
Montalto) fino alle Mura punico-romane. La visita nel complesso
richiede un paio d'ore.
Proseguendo per Corso Vittorio Emanuele,
abbiamo potuto visitare la Martorana** con soffitto finemente
decorato e l'antistante San Cataldo**, più spoglia ma molto
suggestiva, entrambi con modica spesa di'ingresso. Restaurata di recente
la Fontana Pretoria** (o della Vergogna), caratterizzata da
numerosissime statue a tema mitologico. Poco lontano, all'ingresso del
quartiere Ballarò, abbiamo visitato la Chiesa del Gesù**
denominata Casa Professa, uno straordinario esempio di barocco siciliano
con enorme profusione di stucchi, sculture e pitture, restaurata da
pochi anni.
Attraversato Corso Vittorio Emanuele, ci
siamo inoltrati nel quartiere della Vuccirìa e del Mercato del
Capo, nei pressi di Porta Carini, un dedalo di viuzze a saliscendi
con mercati permanenti di pesce e di vari generi alimentari. Nelle
nostra peregrinazioni abbiamo visitato varie piccole chiese, alcune con
sontuosi interni barocchi. Tra queste anche la Chiesa di Maria
Santissima del Lume, ove erano in corso i preparativi per una festa
con processione prevista nel pomeriggio.
Dopo il pranzo e la breve sosta
pomeridiana in camper nel caldo parcheggio, verso le 17.00, siamo
ritornati a Ballarò e ci siamo sistemati tra la folla nella Piazza del
Carmine, di fronte alla Chiesa. Abbiamo potuto così assistere alla
uscita della Madonna, portata a spalla da un gruppo di volontari della
Congregazione, tra voli di colombe, scoppi di mortaretti, urla e
preghiere della folla, il tutto accompagnato dal suono della banda. La
processione si è snodata nelle viuzze mentre noi ci siamo fermati in
Piazza Ballarò, presso il bar Conti ove abbiamo nuovamente
incontrato Pamela Conti, figlia dei proprietari, che ci ha raccontato
tanti aspetti sulla difficile vita della gente del quartiere. In Piazza
Bellini, presso la Martorana, abbiamo cenato con pizza e piano bar.
Lunedì 29 luglio:
Ancora una volta in bici, ci siamo
recati al Convento dei Cappuccini** per visitare le cosiddette
Catacombe, un cimitero sotterraneo ove, per secoli sono state accolte le
salme mummificate di nobili palermitani. Nei lunghi corridoi sono
esposte salme e scheletri, incredibilmente conservati, con i ricchi
abbigliamenti d'epoca. La visita è veramente straordinaria e
indimenticabile. E' vietato fotografare e il controllo è realizzato
mediante telecamere, evitabili con un po' di attenzione. La visita
richiede circa 1 ora.
Ritornati nei pressi della Piazza
Indipendenza, abbiamo visitato la Chiesa di San Giovanni degli
Eremiti**, di epoca normanna, sormontata da cinque cupole di colore
rossiccio (ingresso 6 € a testa). La chiesa, totalmente spoglia, è
preceduta da un giardino di piante esotiche e da un bel chiostro.
Recuperato il camper, abbiamo lasciato
il parcheggio diretti verso la zona nord di Palermo, ove si trova Via
D'Amelio, 64 (trasversale di Via dell'Autonomia Siciliana - 38° 8'
35.6" N - 13° 21' 17.9" E), teatro della strage in cui perse la vita
Paolo Borsellino. Davanti al condominio una lapide e un ulivo sui cui
rami la gente comune ha appeso bandiere, scritte, foto, ricordi.
Seguendo le indicazioni del navigatore
abbiamo sostato in una via interna di Mondello, dopo aver
percorso il lungomare e aver verificato la totale impossibilità a
trovare un parcheggio disponibile. Nel pomeriggio, recuperata
l'autostrada e, di seguito, le strade provinciali, in 85 Km. circa
abbiamo raggiunto San Vito lo Capo* e ci siamo sistemati
nel Campeggio Pineta, situato a circa 500 mt. dal centro del
paese (40 € al giorno), dotato di piscina, animazione, discreto negozio
e nel complesso molto organizzato. Ottimo il sistema di carico e scarico
per i camper. Il punto forte è comunque costituito dalla notevole ombra.
La spiaggia più vicina (a 300 metri) si raggiunge agevolmente in
bicicletta. Sabbia e mare turchese. Abbiamo trascorso nel campeggio tre
notti.
Martedì 30 - Mercoledì 31 luglio:
Fermi in campeggio a San Vito
lo Capo, tra bagni, passeggiate nel paese e cena a base di cus-cus
(specialità del posto), nel ristorante Il Cozzaro (ottimo il cus-cus del
Cozzaro a 25 €). Nel paese e nei dintorni vi sono numerose altre
possibilità di sistemazione per i camper come campeggio libero o in aree
sosta attrezzate, ove al costo di 20 €/24 ore si dispone di doccia e
elettricità. Sono però tutte prive di ombra.
Giovedì 1 agosto:
Siamo ripartiti dal campeggio diretti a
Erice** che dista 37 Km. Avevamo letto in una relazione
che era meglio utilizzare la funicolare per salire alla città per cui,
non senza qualche difficoltà, abbiamo reperito il luogo di partenza
nella periferia nord est di Trapani. L'informazione si è dimostrata del
tutto sbagliata visto che la cittadina dispone di una circonvallazione
con ottima viabilità e si trovano ottime sistemazioni per i camper in
parcheggi a pagamento. La salita ci è costata ben 9 € a testa più 1 € di
mancia al parcheggiatore abusivo. Siamo stati ripagati dalla notevole
bellezza della cittadina che gode di un bellissimo panorama e di un
centro storico in gran parte restaurato con numerose chiese
interessanti. Abbiamo visitato il castello del Balio* solo in esterno
perchè ci hanno detto che l'interno è poco interessante, le Chiese di
San Giuliano *, San Giovanni*, S. Pietro, la piazza, S. Salvatore, il
Duomo* e la Torre Campanaria*. Bello anche il lastricato delle strade
del centro. Esiste un biglietto cumulativo che consente la visita a
varie chiese (6 €).
La visita ha richiesto tutta la mattina
e nel primo pomeriggio, recuperato il Camper, ci siamo diretti alle
saline di Marsala, situate in prossimità dell'imbarcadero per l'Isola
di Mozia* (38 Km. a sud di Marsala 37° 51' 48,9" N - 12° 29' 6,6"
E). Una piccola imbarcazione (5 €) ci ha portato sull'isola dove abbiamo
visitato i resti di un insediamento dei fenici con un bellissimo piccolo
museo (altri 9 € l'accesso all'isola). La visita vale solo per il museo,
le rovine sono modeste. Al ritorno abbiamo visitato la Salina e il
mulino a vento*, molto interessante per le informazioni che si
ricavano dalla videoguida che viene consegnata all'ingresso, nel mulino
a vento (visita 8 € per persona). Molto bello il paesaggio al tramonto.
Verso le 19, siamo ritornati sull'isola per assistere ad uno spettacolo
teatrale, il Caligola di Camus. Molto bella la recitazione ma
particolarmente complesso il testo. Verso le 21.30 siamo ripartito per
Trapani e ci siamo sistemati nel vasto parcheggio Ilio, in
Via Isola Zavorra, adiacente alle piscine comunali (38° 0' 52" N - 12°
31' 21.7" E). Purtroppo il luogo, apparentemente tranquillo, è stato
occupato da un gruppo di sedicenti suonatori di sassofono e bongo che ci
hanno "allietato" fin verso le tre.
Venerdì 2 agosto:
Al mattino con le bici ci siamo recati
agli imbarchi (circa 500 mt.) e abbiamo acquistato il Tour
Favignana-Marettimo mediante la Blu Lines, con pranzo a bordo al
costo di 40 € per persona (costava 45 ma ci hanno fatto lo sconto perchè
ci hanno visti indecisi - consiglio pertanto di apparire indecisi !).
Il giro si è dimostrato decisamente al di sotto delle aspettative perchè
la maggior parte del tempo si trascorre sulla motobarca visto che
Marettimo è abbastanza distante. Si sbarca nel porticciolo e si visita
il paese in pochi minuti (tipico paese di pescatori del meridione senza
particolari attrattive) e poi si fa il bagno a ridosso del porto in
acqua stagnante. Il periplo dell'isola consente di vedere da lontano
qualche discreta caletta e alcune grotte di minimo interesse. E'
previsto il bagno con tuffo dalla motonave ma non è da tutti.
Decisamente buono e abbondante il pranzo a bordo. Al ritorno si rimane
per 1 ora e 1/2 a Favignana per una breve visita (il paese ci è apparso
più interessante di Marettimo) e un bagno in acqua ancora più stagnante.
Abbiamo conosciuto una coppia di giovani in vacanza a Favignana che ci
hanno suggerito un itinerario alternativo: andare direttamente a
Favignana con il traghetto normale e nella piazza noleggiare delle
biciclette o un motorino per raggiungere le due spiagge più belle (Cala
Azzurra e Cala Rossa) con un percorso abbastanza pianeggiante.
Lasciata Marsala verso le 19.30, con un
percorso di 35 Km. abbiamo raggiunto la zona archeologica di Segesta il
cui parcheggio, un tempo utilizzato dagli equipaggi, è ora chiuso di
notte. Ci siamo pertanto diretti verso la vicina Calatafimi e
proprio all'ingresso del paese, sulla sinistra, ci siamo imbattuti in un
vasto parcheggio un po' scosceso che abbiamo utilizzato per la notte
(37° 54' 54.2" N - 12° 51' 35.1" E). Da segnalare che l'area camper di
Calatafimi attualmente non è praticabile. La notte è stata questa volta
allietata dal latrare di numerosi cani.
Sabato 3 agosto:
A circa 5 Km, su una collina, è
possibile visitare l'ossario eretto in ricordo della battaglia di
Calatafimi dei garibaldini contro le truppe borboniche nel 1860. In
questa battaglia morì anche il nostro concittadino Francesco Montanari.
Occorre dare una mancia al guardiano che accompagna alla visita della
cappella, sormontata da una altissima stele. Alcune lapidi contengono
l'elenco degli eroi caduti le cui spoglie sono raccolte nella cripta. Se
si è in zona la visita (mezz'ora circa) è giustificata più per il
significato di questi luoghi che per l'aspetto monumentale.
Ritornati a Segesta** e sistemato
il camper nel vasto parcheggio, abbiamo visitato la zona archeologica
che è suddivisa in due aree: il Teatro greco**, raggiungibile con
un bus a 1,5 € (vivamente sconsigliato il percorso a piedi in estate) e
il grande Tempio** molto ben conservato, situato alle spalle
della biglietteria. L'ingresso costa 6 €. L'ambiente è notevolmente
scenografico.
Alle 11.30 siamo ripartiti verso
Gibellina*, nella Valle del Belice, teatro di una grave terremoto
nel 1968. La città è stata totalmente ricostruita ad una ventina di Km.
di distanza. Uscendo a Santa Ninfa, all'ingresso ovest del paese, tenere
la sinistra seguendo le sporadiche indicazioni per una decina di Km (37°
47' 8.2" N - 12° 58' 31.4" E). Il nucleo originale, inerpicato sulle
pendici di una collina, è stato sostituito da una enorme colata di
cemento che ha conservato il dedalo di viuzze che costituivano il paese.
Discutibile opera d'arte contemporanea. Intorno pochi edifici
semidistrutti tra cui il teatro. L'ambiente è nel più totale abbandono
ma la visita risulta ugualmente molto suggestiva. Abbiamo pranzato e
visitato l'area nel primo pomeriggio, poi ci siamo diretti a sud e dopo
40 Km. siamo approdati nel parcheggio dell'Area archeologica di
Selinunte**. Il parcheggio è gratuito e, superati i negozi, si
trova una magica fontana ove si può tranquillamente fare il carico
d'acqua. L'ingresso costa 6 € e anche in questo caso la visita è divisa
in due aree abbastanza distanti tra loro, collegate da auto elettriche
(con costo supplementare). Entrambe sono molto belle e sicuramente da
non perdere. Conviene visitare la prima area adiacente alla
biglietteria, poi recuperare il camper e, seguendo le indicazioni,
raggiungere la seconda area esibendo lo stesso biglietto. Il complesso è
molto esteso e la visita richiede almeno un paio d'ore. Verso il
tramonto lo scenario è notevole.
Alle 18.00 ci siamo incamminati verso
Sciacca*, distante circa 35 Km. Parcheggiare in questa città è
abbastanza complicato visto che l'area camper indicata si trova a
diversi chilometri dal centro. Dopo varie ricerche mi sono sistemato in
Via Ravasio (37° 30' 28.9" N - 13° 5' 24.2" E), una via chiusa al
traffico e molto vicina al centro, raggiungibile in pochi minuti a
piedi. Abbiamo visitato la Basilica di Santa Maria del Soccorso e
abbiamo cenato nella rinomata Osteria Cappellino (vicolo Cappellino, 24)
con ottimi antipasti e primi ma pietanze mediocri (28 € a testa).
Abbiamo poi passeggiato per la piazza principale, una vera e propria
terrazza sul mare* con tantissimo movimento. La notte poteva essere
tranquilla ma siamo stati funestati da un gruppo di amici che si sono
presi la briga di chiacchierare ad alta voce fino oltre le due sotto la
finestra del camper.
Domenica 4 agosto:
Lasciata la città, ci siamo diretto
verso est, alla ricerca del cosiddetto Castello Incantato** la
villa di Filippo Bentivegna, un artista che nel dopoguerra ha realizzato
migliaia di teste di pietra con le quali ha arredato il suo giardino. Il
luogo, in Via Bentivegna, sulla strada per Agrigento, non è facile da
reperire (37° 30' 21.3" N - 13° 6' 24.4" E) perchè il navigatore dà
indicazioni approssimative (via delle Sequoie). Occorre lasciare il
camper accostato sulla strada e salire a piedi per scarsi spazi di
manovra. Il parco si visita in poco più di un'ora (ingresso 6 €) ed è
davvero straordinario. Le teste, di dimensioni e fogge sempre diverse,
scolpite nelle rocce, nei sassi, nei tronchi d'albero, sono allineate e
ammassate l'una accanto all'altra lungo i vialetti della villa.
Ripresa la statale 115 per altri 52 Km.
abbiamo deviato per Torre Salsa alla ricerca di un bel bagno, seguendo
le indicazioni di un'area camper inclusa in un agriturismo. Dopo 2,5 Km.
in effetti abbiamo reperito l'area che offre la disponibilità solo per
soggiorni di almeno tre giorni. Ritornati sui nostri passi abbiamo
deviato verso Bovo Marina dove sono disponibili due parcheggi,
uno destinato anche ai camper (con carico e scarico - 10 €/24 h) e, per
fortuna (domenica!), abbiamo trovato un angolo per sistemarci. Superata
la bella pineta, finalmente abbiamo fatto il bagno su una spiaggia
sabbiosa, poco interessante ma con acqua limpida. Verso le 15 siamo
ripartiti (dopo complesse manovre per uscire dal parcheggio), lasciando
al parcheggiatore 5 € e dirigendoci verso Ragusa, distante 172 Km.
Ragusa**
è divisa in due parti, una nuova, di modesto interesse, e una antica e
storica, denominata Ragusa Ibla**. In un primo momento abbiamo
parcheggiato nel centro della zona nuova, in Viale Fante, da cui la
Cattedrale di San Giovanni Battista (monumentale ma non
particolarmente interessante) è facilmente raggiungibile. Seguendo le
indicazioni di una passante, abbiamo trovato la giusta sistemazione
proprio ai margini di Ragusa Ibla**, in un parcheggio
raggiungibile seguendo Via Risorgimento e poi Corso Don Minzoni (36° 55'
32.2" N - 14° 44' 11.6 E). A piedi la parte antica di Ragusa è
facilmente visitabile, partendo da Via del Mercato. Il piacere è
percorrere i vicoli contorti ammirando le facciate dei palazzi,
rigorosamente in stile barocco e le facciate delle chiese, alcune
visitabili. Superato il bellissimo Duomo, si raggiunge il
Giardino Ibleo ornato di sculture e fontane. Abbiamo cenato al
ristorante Federico II spendendo 18 a testa. La notte nel parcheggio è
stata finalmente tranquilla.
Lunedì 5 agosto:
Verso le 9.30 siamo ripartiti verso
Noto** (distante 50 Km.), altra importante città artistica testimone
del barocco siciliano. Per parcheggiare, seguire la statale 115 ed
entrare in Via Roma che è la sua continuazione. Verso la fine piegare a
destra per via Nicolò Mandalà, passare davanti alle scuole e collocare
il mezzo più avanti (36° 53' 8.7" N - 15° 4' 10.6 E). Il centro si
raggiunge a piedi e i monumenti più interessanti sono situati sulla
via Vittorio Emanuele*. Da non perdere il Convento di Santa
Chiara**, con la possibilità di salire sul terrazzi e visitare le
zone destinate alla clausura (2 €), la Chiesa di San Salvatore*,
il Duomo*, con la monumentale scalinata e il Palazzo Nicolaci**,
con i caratteristici balconi grotteschi e il bellissimo interno arredato
(4 €). La Chiesa di San Domenico è chiusa da tempo per restauro.
Abbiamo pranzato in un bar e siamo ritornati al camper verso le 14.30.
Nel pomeriggio ci siamo avvicinati al
mare alla ricerca dell'Oasi Naturalistica di Cavagrande del Cassibile ma
non siamo riusciti a reperirla per la totale mancanza di indicazioni.
Per tale motivo abbiamo raggiunto Marzamemi*, località di
pescatori trasformata da tempo in area turistica. L'area camper indicata
è molto lontana dal cento, poco fruibile e affacciata ad un pessimo
tratto di costa sassosa, per cui abbiamo preferito il campeggio Forte
Village, molto in ombra (39 € al giorno - camper e 2 persone).
La spiaggia è raggiungibile a piedi, a
poche centinaia di metri. Si tratta di un'ampia distesa di sabbia con
discreta acqua purtroppo infestata da alghe per cui il bagno non è stato
un gran ché. Per caso abbiamo trovato alcuni amici di Mirandola,
camperisti in vacanza come noi. Con loro, dopo cena, abbiamo visitato il
centro* che ha mantenuto la sua fisionomia originale di paese di
pescatori, arricchendosi di negozi, ristoranti e ritrovi.
Martedì 6 agosto:
Grazie alle preziose biciclette, abbiamo
visitato e fotografato il paese poi, seguendo la strada litoranea, ci
siamo spostati più a nord di pochi chilometri, fino alla scogliera e
finalmente abbiamo potuto fare un bagno senza alghe in acqua limpida.
Pomeriggio di tutto riposo e cena a base di pesce nel campeggio
(spaghetti al nero di seppia e grigliata molto abbondante ben fatta a 40
€).
Mercoledì 7 agosto:
Lasciato il campeggio al mattino abbiamo
percorso la litoranea verso sud per una decina di Km. fino a Porto Palo,
incontrando qualche bella caletta. Nulla di straordinario. Poi verso
Caltagirone* (117 Km.) ove abbiamo parcheggiato sulla Via
Circonvallazione in un ampio piazzale molto strategico nei pressi della
Chiesa di San Giacomo (37° 14' 17.8" N - 14° 30' 29.0 E), raggiungibile
mediante una scala dalla strada. Poche centinaia di metri permettono di
raggiungere la piazza principale e dopo poco la bellissima scalinata di
Santa Maria del Monte**, con 142 scalini con alzata in ceramica.
Inevitabile perdersi negli innumerevoli negozi di ceramica. Interessante
anche la Piazza del Municipio con i palazzi limitrofi e la Cattedrale
poco distante. La visita nel complesso richiede 1 ora e 1/2.
Da qui a Piazza Armerina sono 30
Km. per cui verso le 17.00 avevamo raggiunto il vasto parcheggio (3 €)
della Villa Romana di Casale**. L'area archeologica segue un
orario continuato e rimane aperta fino alle 23. Il biglietto costa 10 €.
E' possibile una visita guidata ma abbiamo preferito seguire un
itinerario libero. Scelta giusta vista la notevole quantità di cartelli
con spiegazioni all'interno di ogni padiglione. Attraverso passerelle
sospese, seguendo le indicazioni, è possibile ammirare i meravigliosi
mosaici in ottimo stato di conservazione che costituivano la
pavimentazione delle numerosissime stanze e delle grandiose sale.
Usciti dalla visita che richiede circa 2
ore, ci siamo diretti a nord alla ricerca del fresco, raggiungendo il
laghetto di Pergusa (dopo 25 Km), circondato dall'anello di una
pista automobilistica (36° 43' 38.3" N - 15° 7' 15.0 E) . Ci siamo
sistemati nell'ampio parcheggio e la notte, nonostante i cani, è stata
tranquilla.
Giovedì 8 agosto:
Siamo ripartiti verso le 10 diretti a
Palermo con l'idea di raggiungere Piana degli Albanesi (167 Km.). Il
progetto è stato abbandonato per la difficoltà a reperire le giuste
indicazioni stradali e per tale motivo siamo approdati a Monreale**.
Venendo da Palermo, un primo segnale indica Monreale sulla destra.
Evitare assolutamente questo percorso che è interdetto ai camper e
proseguire sulla statale per altri 4-5 Km. Sulla destra si trova una
piazzetta che di mattina ospita un mercato. Salire per di lì seguendo la
piccola indicazione parcheggio auto e pullman. Si approda in un
vasto parcheggio a pagamento esattamente sotto il Duomo di Monreale,
raggiungibile di qui a piedi in pochi minuti (38° 4' 47.1" N - 13° 17'
31.15.1 E). Attenzione agli orari: il Chiostro** è aperto fino a
sera (ingresso 6 €) mentre la cattedrale chiude dalle 12.30 alle 14.30
(ingresso libero tranne la cappella barocca - 2 €). Visitato il Chiostro
abbiamo pranzato in un bar in attesa della apertura del Duomo**.
Eravamo già stati a Monreale diversi anni fa ma la straordinaria
bellezza di questi luoghi giustifica una rivisitazione.
Verso le 15.30 siamo partiti in
direzione Mondello ove ci siamo sistemati in un'area camper al
costo di 21 € a notte, dotata di acqua, luce e scarichi (Via del
Ciclope, ben indicata da vari cartelli). Abbiamo trascorso il
pomeriggio in spiaggia ed effettuato un giro in bicicletta alla sera. Si
prospettava una notte tranquilla ma verso le 24 è cominciata la musica a
tutto volume di una discoteca vicinissima pilotata da un Deejay urlante,
il tutto fino verso le tre. Totale disperazione.
Venerdì 9 agosto:
Seguendo i consigli di alcuni amici di
area camper, con le bici abbiamo cercato una spiaggia libera verso
l'estremità est del golfo, nei pressi delle spiagge private
dell'esercito e finalmente abbiamo trovato un mare veramente limpido.
Nel pomeriggio, dopo aver caricato acqua, abbiamo raggiunto Palermo e,
nei pressi della Capitaneria del porto, sul Foro Italico Umberto I° (38°
7' 11.9" N - 13° 22' 23.9" E). abbiamo collocato il camper in un vasto
parcheggio gratuito sul mare. Poi ci siamo avviati a piedi nel porto e
poco dopo nel parco di Piazza Marina*, per ammirare i giganteschi
ficus secolari. Di qui al quartiere Vuccirìa per un aperitivo e poco
dopo per la cena al ristorante Ai Macheronai a 16 € a testa. Il quartiere
era molto animato e nelle piazze veniva servito pesce alla griglia
preparato al momento. Siamo poi ritornati al camper per una notte ancora
una volta all'insegna della musica a tutto volume e delle chiacchiere
dei passanti nel parcheggio.
Sabato 10 agosto:
Abbiamo raggiunto l'imbarco della
compagnia Grandi Navi Veloci per la tratta Palermo-Napoli dalla banchina
situata in Via Cristoforo Colombo (costo per camper e 2 persone 261.75
€). Partiti alle 9.30, siamo sbarcati a Napoli senza difficoltà alle
19.30, come previsto. Impostato il navigatore in direzione L'Aquila,
abbiamo imboccato l'autostrada e poi la statale a scorrimento veloce e
abbiamo fatto tappa a Sora (da Napoli 137 Km.) per la notte. Uscendo a
Sora sud si trovano le indicazioni per un'area camper situata presso il
centro sportivo. L'abbiamo evitata per la contigua presenza di un locale
con musica a tutto volume. Abbiamo preferito sistemarci nei pressi della
stazione (41° 43' 2" N - 13° 37' 7.6" E)luogo funestato dalla partenza
dei pullman in primo mattino.
Domenica 11 agosto:
Dopo 95 Km finalmente siamo giunti
all'Aquila, ultima tappa del nostro viaggio. Non è stato difficile
sistemare il camper in Viale Duca degli Abruzzi e di lì a piedi abbiamo
seguito il Corso Vittorio Emanuele, constatando l'enorme danno dato dal
terremoto e l'estremo ritardo nella ricostruzione. Dopo pranzo abbiamo
raggiunto, per una personale documentazione, Via Fabrizio De Andrè, ove
sorge uno dei quartieri di condomini prefabbricati edificato dal governo
dell'epoca.
Siamo poi rientrati senza intoppi a
Mirandola dopo altri 475 Km. |