Sono
trascorsi ben sei anni dall’ultima scorribanda ai tropici
italiani. E’ giusto che anche Elena, dopo averne sentito tanto
parlare, possa finalmente vedere un’acqua un po’ decente,
diversa da quella dei lidi ferraresi. Il viaggio è organizzato con
Giorgio, Paola & C., conosciuti per l’appunto nel
lontano ’95 in una di quelle spiagge.
Sabato
7 luglio:
Nel pomeriggio, con calma e con poco traffico, oltrepassiamo
l’Appennino emiliano sulla famigerata A1, diretti verso la costa
toscana, per l’imbarco previsto per lunedì. Vogliamo concederci
un anticipo di vacanza con aggancio culturale e la scelta ricade su
POPULONIA che in effetti ha il pregio di avere un’ottima area
camper e di essere a pochi chilometri da Piombino: effettivamente
gli Etruschi la sapevano lunga.
Domenica
8 luglio:
Ci sistemiamo, su consiglio dei parcheggiatori, nello spiazzo
destinato ai visitatori della zona archeologica e questo consente di
non pagare nulla per la sosta, visto che è compresa nel costo del
biglietto degli scavi. In pochi anni, dall’ultima visita nel
’95, l’area degli scavi si è molto estesa e ha cambiato
fisionomia. Sono stati creati diversi itinerari ma ne vengono
consigliati sostanzialmente due: uno con accompagnatore e l’altro
da soli, seguendo il sentiero nel bosco. In mattinata visitiamo le
numerose tombe situate nella piana vicina all’ingresso. La guida
ci illustra nei dettagli la ricostruzione storica di questa comunità
etrusca, ma del resto siamo degli esperti, visto che siamo reduci
dalla mostra sugli Etruschi di Palazzo Grassi. Nel primo pomeriggio,
dopo aver pranzato in camper, completiamo il giro, percorrendo
l’itinerario nel bosco. Raggiungiamo così altre tombe, non più
circolari, ma scavate come loculi in un ambiente molto suggestivo.
Completiamo la giornata facendo un meritato bagno in mare,
tuffandoci nei cavalloni.
Lunedì
9 luglio:
Mi sposto presto fino al porto di Piombino ove ci attende la solita
situazione caotica. Occorre raggiungere l’ufficio delle Linea dei
Golfi (ma dov’è?) per far vidimare il biglietto e ottenere la
carta di imbarco (inutili peregrinazioni all’italiana inventate
per far impazzire la gente alle 6 del mattino). Finalmente, con
un’ora di ritardo (alle 8), il traghetto parte e dopo sette ore e
mezza siamo in vista della sospirata Sardegna. Attraversiamo Olbia
senza difficoltà e, dopo una breve tappa al porticciolo di
Cannigioni, dove salutiamo il collega Manzotti e una strisciata (per
fortuna con scarsi danni) contro un guardrail, finalmente
incontriamo la “banda”, ora attrezzata con il tanto sospirato
Challenger. Baci, abbracci ed esplorazione del nuovo mezzo
ricreazionale. Ceniamo e sostiamo sulla spiaggia nei pressi del
campeggio Capo d’Orso ma durante la notte comincia a piovere.
Martedì
10 luglio:
Il tempo è inaspettatamente cambiato per cui risulta più indicato
effettuare una visita (negozietti inclusi) al vicino Porto Cervo. Il
centro è molto caratteristico: portici e scalette collegano le
numerose piccole piazzette situate su livelli diversi. Al porto sono
ormeggiate barche miliardarie, ma non vediamo personaggi famosi
(probabilmente al mattino se ne stanno a letto). Al ritorno
scopriamo di aver cuccato una multa per divieto di sosta (area per
pullman), ma ormai è fatta. Il porticciolo di PALAU è poco
distante e senza tante formalità di imbarchiamo per la MADDALENA,
con una traversata di circa mezz’ora. La prima meta sull’isola
è la località GIARDINELLI, ove l’amico Claudio, grande
conoscitore dell’isola, mi ha segnalato una spiaggia da non
perdere. Si tratta delle spiaggia denominata TESTA DI POLPO che si
rivela superiore alle aspettative. Una caletta con tutte le
sfumature del blu in uno scenario di massi di granito rosa modellati
dal vento. Ceniamo e trascorriamo la notte nel comodo parcheggio,
ormai vuoto.
Mercoledì
11 luglio:
Riversati i bimbi in spiaggia, con molta pazienza, gonfio il canotto
a remi che con tanta previdenza mi sono portato da Mirandola. Il
compressore a 12 volt si dimostra perfettamente inutile e riesco a
completare il lavoro solo con la pompa tradizionale. A fatica, lungo
il sentierino, porto il canotto in spiaggia, ma, una volta in mare,
vengo travolto dal forte vento e letteralmente spazzato via, verso
gli scogli. Meglio rinunciare. Tra bagni, sole e foto trascorriamo
l’intera giornata in tutto riposo. Un foglio sul parabrezza ci
comunica che non è consentita la sosta notturna sull’isola al di
fuori dei campeggi e ci viene suggerita un’area attrezzata per
camper alla periferia del capoluogo.
Giovedì
12 luglio:
L’area camper è di recentissima istituzione per cui risulta
semivuota, pulita e molto tranquilla. 20mila per la notte compreso
il carico di acqua e gli scarichi. E’ situata in prossimità del
ponte che collega La Maddalena a Caprera per cui è inevitabile
programmare la giornata con la visita alla CASA di GARIBALDI a
Caprera. Non è chiaro se l’accesso all’isola è consentito ai
camper: alcuni dicono di si, altri di no, ma noi entriamo
ugualmente. Una deviazione verso sinistra porta alla casa e
scopriamo, nostro malgrado, che sarebbe stato opportuno parcheggiare
lì, evitando di raggiungere il parcheggio, infatti l’accesso alla
casa è molto stretto e le auto parcheggiate ai bordi creano grossi
problemi di manovra, specialmente ad un camper. Con difficoltà
riusciamo a tornare indietro e ci sistemiamo sotto i pini marittimi.
Finalmente visitiamo quello che rimane della casa, tutt’ora ben
arredata e ricca di cimeli e, all’esterno visitiamo la tomba sua e
quelle dei suoi familiari. Caprera, al contrario della Maddalena, è
coperta da una folta pineta e ne approfittiamo per pranzare
all’aperto. Nel pomeriggio esploriamo altre zone della Maddalena,
fermandoci più a Nord in alcune spiagge incantevoli e tranquille,
purtroppo battute dal vento. In serata, dopo cena, visitiamo il
paesino della Maddalena che appare affollato ma decisamente
gradevole.
Venerdì
13 luglio:
Partiamo presto, per trovare il parcheggio nelle zone rinomate. La
spiaggia dello “Spalmatore” è già affollata per cui
raggiungiamo, nella zona Nord-Ovest, la spiaggia denominata CALA
MAIORE. Tra bagni e esplorazioni tra le rocce trascorriamo
l’intera giornata in relax. Prima di rientrare, percorriamo con i
camper alcuni itinerari per adocchiare Cala Francese ed altre
calette segnalate da Claudio. Serata in campeggio.
Sabato
14 luglio:
Ci spostiamo presto verso il Porto della Maddalena e ci imbarchiamo
sulla motonave DEBORAH, per l’escursione nell’arcipelago. I
biglietti si acquistano sul porto e questa motonave sembra il
migliore compromesso prezzo/qualità, visto che i piccoli non pagano
e il pranzo è compreso nella cifra (L. 50.000 + 10.000 per le
cozze). E’ una bellissima giornata e la motonave si dirige
all’Isola di S. Maria ove possiamo fare il bagno. Pranzo a bordo,
seguito da tuffo al largo della famosa località “LE PISCINE”.
Costeggiamo la “SPIAGGIA ROSA” di Budelli e facciamo di nuovo
tappa a CALA CORSARA, nell’Isola di Spargi, per un altro bagno.
Rientrati alla Maddalena, ci fiondiamo sul traghetto che riporta a
Palau, diretti verso l’interno. Le strade verso Sassari sono
tortuose e facciamo tappa a TEMPIO PAUSANIA. Ci sistemiamo nel
piazzale accanto alla Chiesa e dopo una breve visita serale del
centro storico (molto bello), trascorriamo la notte tra civette e
campane.
Domenica
15 luglio:
Tempio Pausania è dotata di un’area camper caratterizzata da una
forte pendenza, utilizzabile solo per vuotare gli scarichi e fare il
pieno di acqua. Verso Sassari la strada migliora e diviene a 4
corsie. Una sosta per visitare la chiesa di SS. TRINITA’ DI
SACCARGIA, ben conservata e con un bell’interno. Ad ALGHERO
parcheggiamo nei pressi dei giardini pubblici, alle porte del centro
storico. Dopo pranzo visitiamo la città, caratteristica per le
numerose oreficerie e per la lavorazione del corallo. Bello il giro
di mura che domina il porto. Siamo diretti a STINTINO, dopo una
breve deviazione a Porto Torres, per fare il pieno. In prossimità
della famosa spiaggia della PELOSA è stato creato un piccolo
parcheggio per camper. 15.000 L. solo per la sosta, senza scarichi.
Per fortuna è in un’ottima posizione.
Lunedì
16 luglio:
La spiaggia è molto affollata ma il colore dell’acqua è
indimenticabile. Peccato che la parte più estrema della spiaggia,
la cosiddetta Pelosetta, sia stata interamente rovinata da un
insediamento balneare, con bar, ristorante e terrazza sul mare. Il
pomeriggio non promette bene per cui decidiamo di spostarci verso
sud e di raggiungere, in una tirata unica di oltre 200 Km, la GIARA
DI GESTURI. Ceniamo in un ottimo ristorante esattamente di fronte
all’ingresso dell’insediamento nuragico di Barumini e
trascorriamo una notte tranquilla nel parcheggio.
Martedì
17 luglio:
E’ una bella giornata ma ventosa. In breve saliamo le pendici
della GIARA DI GESTURI. Si tratta di un altopiano di origine
vulcanica del diametro di circa 15 Km. con pareti a picco che domina
la pianura sottostante. E’ un’area naturalistica protetta, con
alberi da sughero, popolata dai famosi cavalli sardi, di piccola
taglia e allo stato selvaggio. Vicino all’ingresso visitiamo le
rovine di un nuraghe. Conviene effettuare la visita in Land Rover
perché il percorso è lungo e non vi sono mappe dei sentieri.
L’autista ci conduce nei pressi di alcuni piccoli laghi ove
possiamo fotografare i cavalli allo stato brado. L’escursione
risulta decisamente interessante. Nel pomeriggio scendiamo dalla
Giara per visitare l’INSEDIAMENTO NURAGICO DI BARUMINI, il più
importante dell’isola. La visita è guidata e l’accompagnatore
illustra la zona archeologica con grande competenza. E’ pomeriggio
inoltrato e puntiamo di nuovo verso il mare, diretti a CALA
DOMESTICA. La strada si inerpica sui monti, attraversando piccoli
paesi, per scendere poi verso il mare. L’insenatura si trova pochi
Km. dopo Bugerru. E’ uno splendido fiordo, con pareti a picco e
con una tranquilla spiaggia. Si sosta in una vasta area camper,
dotata di acqua ma priva di scarichi, per una lunga vertenza tra il
proprietario e il Comune. La spesa è modesta (L. 15.000/24 h).
Mercoledì
18 luglio:
La spiaggia di Cala Domestica, pure molto bella, si rivela
decisamente sporca soprattutto per il materiale portato a riva dalle
mareggiate e che nessuno raccoglie. Percorrendo un sentierino sulla
destra del fiordo si attraversa una galleria (era il percorso di una
vecchia ferrovia) e si raggiunge una piccola caletta. Trascorriamo
la mattinata tra sole e bagni. Dopo pranzo con il camper di Giorgio
andiamo a scaricare a Bugerru e ne approfittiamo per fare provviste
di carne per una grigliata serale.
Giovedì
19 luglio:
L’acqua ha colori meravigliosi. Un altro sentiero conduce in cima
al fiordo dal lato sinistro della baia e dall’alto è possibile
fare splendide fotografie. Le bimbe si esibiscono in straordinarie
evoluzioni nell’acqua e Elena trova 500 Lire nuotando tra i pesci
con maschera e pinne. Dopo il sacrosanto riposo pomeridiano partiamo
diretti a sud. Nel primo tratto la strada è molto tortuosa e
costeggia il mare, proponendo splendidi scorci. La nostra meta è
PORTO PINO, una insenatura molto rinomata ma anche particolarmente
insediata dal turismo. Il forte vento solleva molta sabbia ed è
impossibile parcheggiare vicino al mare. Approfittiamo di un
parcheggio sull’asfalto, più all’interno. Rimaniamo poco in
spiaggia, causa il forte vento. La notte è tormentata dalla musica
a tutto volume che proviene da una pizzeria.
Venerdì
20 luglio:
Porto Pino è famoso per le alte dune che si immergono nell’acqua
ma da qualche anno l’accesso a questa area è vietato ai veicoli.
E’ possibile arrivare alle dune solo percorrendo la spiaggia, con
una escursione di alcuni chilometri che lasciamo fare a Giorgio. Noi
tutti ci limitiamo al bagno in un’acqua scura e poco invitante.
Riprendiamo la strada litoranea che propone ancora splendide calette
fino a BAIA CHIA. Ci attende una grande area camper, ben
organizzata, con carichi e scarichi e prezzi modesti (L. 10.000 solo
sosta, 20.000 con servizi). La spiaggia è distante ma la baia è
molto appagante. Un lungo tratto di sabbia bianca, le scogliere con
antiche torri di avvistamento ai lati e al centro un piccolo
isolotto raggiungibile facilmente da terra senza nuotare. C’è
molto vento, l’ideale per le evoluzioni di alcuni surfisti.
Sabato
21 luglio:
Nel fine settimana le spiagge della Sardegna si affollano ma la
spiaggia è vasta e c’è posto per tutti. I fondali intorno
all’isolotto sono particolarmente ricchi di pesci. Le bimbe non
vogliono più uscire dall’acqua. Anche il pomeriggio è dedicato
al più assoluto riposo, dopo una breve escursione al vicino market
per i rifornimenti.
Domenica
22 luglio:
Con Elena e Mari faccio una escursione verso la zona ovest della
spiaggia, raggiungendo così un’alta duna. Elena ne approfitta per
rotolarsi e insabbiarsi. Saliamo poi sulla collinetta prospiciente,
al di là della quale posso fotografare un’altra splendida
caletta. E poi di nuovo sole e bagni. Che noia !!! Temendo
l’inevitabile traffico domenicale partiamo da Baia Chia nel primo
pomeriggio e in effetti attraversiamo Cagliari senza particolari
intoppi. Anche la costa ad est del capoluogo presenta splendide
insenature ma ci limitiamo ad ammirarle dall’alto, visto che siamo
diretti a CAPO CARBONARA, nei pressi di VILLA SIMIUS. Seguendo le
indicazioni raccolte sulle riviste percorriamo una sterrata situata
esattamente di fronte all’ingresso del porto di Capo Carbonara e
raggiungiamo CALA GIUNCO. Il parcheggio alla fine della sterrata e
intasato di veicoli per cui cerchiamo una sistemazione provvisoria,
sapendo che verso sera troveremo un posto migliore. Rimangono
infatti pochi camper ed è possibile parcheggiare sotto i pini
marittimi. Verso sera ci spostiamo in paese, per visitare i negozi e
per una deliziosa cenetta. Rientriamo poi nella pineta, trascorrendo
così una notte molto tranquilla.
Lunedì
23 luglio:
Un’altra bella giornata di sole. Noleggiamo due pedalò con lo
scivolo e le bimbe si scatenano in tuffi e scivolate nell’acqua.
Dopo una breve escursione sulla scogliera, per fotografare la baia
dall’alto, Elena ed io facciamo una lunga nuotata tra gli scogli,
ammirando i fondali particolarmente ricchi di pesci colorati. Siamo
estremamente irrequieti: verso sera un nuovo spostamento. Al porto
di Capo Carbonara troviamo un rubinetto per il carico d’acqua e di
qui ci spostiamo verso PUNTA MOLENTIS, pochi chilometri a nord di
Villa Simius. E’ una località decisamente selvaggia e isolata,
che si raggiunge con una sterrata. Troviamo posto con facilità, in
uno spiazzo esattamente di fronte al mare.
Martedì
24 luglio:
Dal parcheggio, a piedi, in pochi minuti siamo sulla spiaggia. Punta
Molentis è uno stretto promontorio dotato, nel lato sud, di una
lunga striscia di sabbia, purtroppo superaffollata, e nel lato nord
di splendide rocce modellate dal vento, sullo stile della Maddalena.
Le bimbe si trasferiscono letteralmente nell’acqua che ha colori
molto invitanti. Ma anche l’esplorazione delle rocce e degli
scogli è piacevole e permette di scattare numerose foto.
Mercoledì
25 luglio:
Purtroppo per i nostri amici la vacanza volge al termine e con
grande dispiacere dobbiamo lasciarci. In mattinata ripercorriamo la
litoranea verso Cagliari e, dopo un attraversamento questa volta un
po’ burrascoso per il traffico e i numerosi sensi unici, arriviamo
a NORA per visitare gli scavi della città di origine fenicia. Anche
in questo caso la visita è guidata ma dopo poco preferiamo
abbandonare l’accompagnatore per le spiegazioni troppo ampollose e
dettagliate. Le aree visitabili sono comunque dotate di pannelli
illustrativi con chiare spiegazioni. Pranziamo nel parcheggio sul
mare e poco dopo ci dirigiamo verso l’interno per raggiungere le
GROTTE DI IS ZUDDAS. La strada, stretta ma priva di traffico, si
inerpica tra le montagne. Superato un valico troviamo la deviazione
per le grotte. Arriviamo giusto in tempo per l’ultima visita
guidata. Ammiriamo belle sale percorse da un fiume interno con alte
cascate e straordinarie formazioni calcaree. Siamo ora diretti verso
nord, tramite la superstrada che costeggia Nuoro. In tarda serata
cerco un posto per sistemarmi e, inaspettatamente, capito in un
grande parcheggio sul mare dove ritroviamo Giorgio. Di nuovo grandi
abbracci e lunghe chiacchiere. Purtroppo la notte è funestata dalla
violenta musica della vicina discoteca per cui decido di spostarmi
in prossimità di un cimitero, ove finalmente trovo il silenzio.
Giovedì
26 luglio:
La tappa nella mattinata è S. TEODORO. E’ una graziosa cittadina,
famosa per la splendida spiaggia denominata LA CINTA. E’ lunga
alcuni chilometri con un’acqua dai colori caraibici. Non trovando
un campeggio comodo, ci spostiamo più a nord seguendo le
indicazioni del CAMPEGGIO CAPOCAVALLO. E’ qui che ci sistemiamo,
utilizzando l’unica piazzola rimasta, disponibile ancora per un
solo giorno. Il campeggio ha una spiaggia privata con sabbia e
scogli: l’ideale per bagni ed immersioni. Di fronte alla spiaggia
è l’isola di Tavolara che crea uno scenario molto suggestivo.
Maria Rosa ed Elena si tuffano nelle attività ricreative del
campeggio, a cominciare naturalmente dall’ACQUAGYM, soprannominato
GLUTEO-DANCE, vista la stazza matronale delle signore che si
lasciano coinvolgere. Durante un’escursione subacquea Elena ed io
troviamo una splendida stella marina. Il campeggio è dotato di una
piscina, piccola ma comoda, con una bagnina che organizza giochi per
i bimbi. E’ impossibile tenere Elena lontana dalla piscina.
Naturalmente dopo cena è d’obbligo partecipare alla animazione
che comincia alle 9,30 con la baby-dance e prosegue con i balli di
gruppo. Elena e Mari si lanciano nel vortice delle danze,
inserendosi in un gruppo di campeggiatori decisamente esperti.
Spiccano fra questi due tipi, uno denominato IL DINOCCOLATO per i
movimenti estremamente effemminati, tanto da suscitare chiari dubbi,
e l’altro il BRAGOLARO, per l’abbigliamento ridicolo.
Quest’ultimo conosce benissimo i passi di danza ma è rigido e
goffo come un orso che ha inghiottito un manico di scopa. Io
preferisco limitarmi a fare riprese video di questi personaggi.
Venerdì
27 luglio:
Siamo costretti a spostarci in una piccola area camper situata
all’ingresso del campeggio. Lo spazio è limitato (massimo 6
camper), ma troviamo l’ombra e siamo proprio di fronte alla
piscina. Oltre a questo, la tariffa di soggiorno risulta decisamente
ridotta rispetto alla piazzola, pur potendo usufruire liberamente di
tutti i servizi del camping. E’ l’occasione per fare amicizia
con altri camperisti nella nostra stessa situazione. Secondo il
regolamento, si dovrebbe sostare al massimo per 2-3 giorni, ma in
realtà tutti sostano più a lungo. Trascorriamo tutta la giornata
dividendoci tra spiaggia al mattino e piscina al pomeriggio. In
serata Elena si improvvisa cuoca, presentando una cenetta niente
male. La giornata termina naturalmente con l’animazione e i balli
di gruppo.
Sabato
28 luglio:
Un’altra giornata di tutto riposo nell’area camper del camping
CAPOCAVALLO. Il mattino in spiaggia, con una lunga escursione
subacquea e l’inevitabile “GLUTEO-DANCE” per Mari, e il
pomeriggio in piscina. L’unico diversivo è costituito dal
continuo andirivieni di camper nell’area. Conosciamo in tal modo
un dentista di Reggio (dott. Santacaterina) che ci fa visitare il
suo Hymmer megagalattico.
Domenica
29 luglio:
Arrivano anche Rolando, Odette e Marco che hanno programmato
quindici giorni a S. Teodoro in un grazioso appartamento in affitto.
Alcuni amici camperisti ci segnalano una vicina spiaggia, a poche
centinaia di metri dal campeggio, CALA BRANDINCHI, denominata TAHITI
per il colore meraviglioso dell’acqua. La camminata sotto il sole
viene abbondantemente ripagata dallo scenario naturale. L’acqua è
limpidissima, con mille sfumature dal turchese al blu scuro e la
sabbia è bianca, ombreggiata in parte da pini marittimi. Pranziamo
in camper e trascorriamo il pomeriggio in pieno relax in piscina.
Verso sera raggiungiamo la punta estrema della penisola ove è
situato il porticciolo
di Capo Cavallo. Il sole del tramonto crea un’atmosfera molto
suggestiva, colorando di rosso la laguna e le isole Tavolara e
Molara. Ceniamo nell’appartamento di Rolando e in serata
passeggiamo nelle vie di S. Teodoro, affollate di turisti.
Lunedì
30 luglio:
Rolando ha una appuntamento a Olbia con Gabriele e Ornella che
vengono da Bologna in aereo per trascorrere una settimana di
vacanza. Rimaniamo pertanto nella spiaggia del campeggio, ma nel
pomeriggio, quando arriva tutta la combriccola, ci spostiamo di
nuovo a Cala Brandinchi per un lungo bagno. E’ ora di lasciare il
campeggio: c’è infatti la possibilità di sostare nell’ampio
parcheggio presso l’appartamento di Rolando.
Martedì
31 luglio:
In bicicletta attraversiamo S. Teodoro per raggiungere la spiaggia
della CINTA. Anche qui l’acqua è molto invitante anche se non vi
sono scogli per fare immersione. E’ abbastanza affollata: del
resto siamo vicini al paese. Dopo la pennichella pomeridiana, con il
camper Mari ed io ci spostiamo in centro per fare acquisti. Abbiamo
infatti programmato una grigliata per la sera, nel giardinetto di
Rolando.
Mercoledì
1 agosto:
Partiamo presto al mattino, con auto e camper e percorrendo la
superstrada di Nuoro, deviamo verso Cala Gonone. L’ultimo tratto
di strada è preceduto da una lunga galleria con una volta
particolarmente bassa. La percorro con il cuore in gola nel timore
di toccare con il tetto del camper. I camper non possono scendere al
porto per motivi di spazio ma, all’ingresso del paese, posso
sistemarmi agevolmente lungo la strada. Acquistiamo i biglietti per
una escursione in motonave alla GROTTA DEL BUE MARINO e alla famosa
CALA LUNA. La Grotta del Bue Marino era abitata fino a pochi anni fa
dalla foca monaca ma l’arrivo dei turisti e le visite sistematiche
l’hanno allontanata verso i mari della Grecia. Il percorso è
comunque estremamente interessante: molte sale sono caratterizzate
da piccole lagune sulla cui superficie si riflettono le concrezioni
calcaree, creando giochi di luce. La seconda tappa, Cala Luna, non
smentisce la sua fama. E’ giustamente considerata la più bella
spiaggia della Sardigna. La scogliera che scende a picco sul mare è
costellata di numerose grotte collegate l’una all’altra da una
lingua di sabbia bianca. Alcune grotte si raggiungono solo a nuoto e
tra le rocce e gli archi naturali si possono ammirare pesci
colorati. Rientriamo a malincuore nel pomeriggio e in serata
rimaniamo nel giardinetto di Rolando per la pizza. Dopo cena,
salutati amici e parenti, mi avvio verso Olbia, visto che ormai la
vacanza volge al termine.
Giovedì
2 agosto:
La navigazione verso Piombino è regolare e raggiungiamo la
terraferma verso le 16:30. In serata siamo a Mirandola.
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