Venerdì 14:
Questa volta abbiamo tradito il Camper e optato per una comoda
sistemazione nel classico agriturismo. Un breve week-end in una
splendida località marchigiana, San Severino e dintorni, organizzato
dagli amici Federico e Roberta.
La cittadina dista da Mirandola circa 320 Km. ed è
raggiungibile dalla A14 uscendo ad Ancona Nord, percorso breve ma
tortuoso, da Loreto, seguendo la Statale 361, una fondovalle
discretamente veloce, o da Civitanova Marche. Abbiamo adottato
quest’ultima soluzione, nonostante sia più lunga di 40 Km circa,
perché permette di inserirsi sulla superstrada di Civitanova Marche
(SS 77) mantenendo una discreta velocità fino a Tolentino, in
pratica fino alle porte di San Severino.
Siamo partiti un po’ tardi e in poco più di 4 ore
(traffico bloccato sulla tangenziale di Bologna) ci siamo congiunti
in serata con gli amici che ci hanno guidato all’agriturismo “LA
PIEVE”, situato sulla statale 361 (via Pieve, 42 – tel.
0733638027), nella tranquilla campagna del maceratese (N 43° 14’
12,6” – E 13° 12’ 21,3”). Dispone di poche stanze per cui è
opportuna la prenotazione. Comodo e ben arredato, si avvale di una
posizione invidiabile per la tranquillità e il silenzio. Abbondante
la prima colazione. Contenuto il prezzo. Decisamente consigliabile.
Abbiamo cenato presso il Ristorante LK RISTORO,
in località Parolito (N 43° 13’ 36,6” – E 13° 12’ 58,6”). La scelta
dei ristoranti è stata affidata del tutto a Federico che si è
dimostrato decisamente all’altezza della situazione, ben sapendo di
aver invitato delle buone forchette.
Sabato 15:
Parcheggiare a San
Severino è semplice. Poco distante dal centro storico (3 minuti a
piedi), nei pressi del convento di San Domenico, sono individuabili
alcuni parcheggi strategici (Piazza Marconi, Piazzale del Mercato
con spazio sosta per camper, Via Virgilio da San Severino). Come se
non bastasse, nei pressi del Palazzetto delle Sport, in Viale
Mazzini, è situata una comoda area camper per parcheggio,
carico e scarico. Sulla piazza principale è reperibile la Pro Loco
(Piazza del Popolo, 43) che fornisce mappe dettagliate della
cittadina e dei borghi limitrofi.
Il nucleo
urbano ruota intorno a Piazza del Popolo, risalente al 1200,
di forma ellittica e circondata da portici e splendidi edifici
rinascimentali. E’ chiusa da un lato dalla scenografica Torre
dell’Orologio, attraverso la quale si accede alla Chiesa di
S. Maria della Misericordia. Accanto a questo portale, la
Fonte della Misericordia.
Di fronte al
Palazzo Municipale due busti in bronzo ricordano due illustri
cittadini di San Severino: l’anatomista Bartolomeo Eustachio e lo
scultore Ercole Rosa. Grazie a Federico abbiamo potuto visitare le
sale interne del palazzo, con begli affreschi e alcune opere del
pittore Filippo Bigiali e, poco distante, l’interno del Teatro
Feronia. Anche la Chiesa di San Giuseppe, con interno
barocco, si affaccia sulla Piazza del Popolo.
Attraverso Via
Garibaldi si raggiunge la cattedrale di Sant’Agostino.
Superato il bel portale, l’interno accoglie, in una cappella
laterale, la statua in bronzo di San Severino vescovo. Saliti fino
alla Porta di San Lorenzo, abbiamo visitato l’omonima
Basilica, sicuramente una delle chiese più suggestive della
città. L’interno, di linee essenziali, conserva pareti ancora in
parte affrescate. Interessanti affreschi anche nella splendida
cripta che costituiva il primitivo edificio della Basilica. Non è
stato possibile visitare la Chiesa di San Rocco, di pianta
esagonale, perché chiusa. Intorno a via Lazzarelli un dedalo
di vicoli, fino all’appartamento che Federico ha da poco
ristrutturato. Abbiamo pranzato presso la stuzzicheria-ristorante
Javà Cafè (Via Gorgonero, 7 – tel 0733645656), anche questa
un’ottima scelta.
Nel pomeriggio
Federico ci ha accompagnato ad esplorare i dintorni. A circa 10 km.,
in direzione nord-est, sorge il Castello di Pitino. E’
facilmente raggiungibile in auto ma sconsiglio vivamente il percorso
dell’ultimo tratto ai camper, per le dimensioni esigue della
sterrata che è pure molto sconnessa. La località è in abbandono. Un
tentativo di restauro è stato interrotto da tempo. Un piccolo
cimitero dismesso, un ossario presso la torre ed una cinta muraria
sono quanto rimane di una località abitata fino a qualche anno fa.
Dalla collina il superbo panorama si estende verso le montagne
limitrofe e, più lontano, fino al Gran Sasso. Rientrati a San
Severino, siamo saliti in auto fino al Castello, il nucleo
più antico della città, dominato dalla Torre Comunale. A
fianco il Duomo Vecchio, ora in restauro e l’annesso
chiostro. Dalla collina una splendida veduta del tramonto e dei
tetti della cittadina. Scendendo, abbiamo fatto sosta nei pressi
dell’elegante porticato che ospita la Fonte delle Sette Cannelle.
Dopo un
aperitivo a casa di Federico, ci siamo spostati verso il borgo di
Treia, per cenare all’agriturismo “I DUE MORI” (Contrada da
Piangiano, 4 – Treia; tel. 0733.210004). Ottima cucina in un
ambiente cordiale ed ospitale. Al ritorno abbiamo attraversato il
borgo medioevale di Treia, circondato dalle mura e valorizzato
da una sapiente illuminazione.
Domenica 16:
L’itinerario in San Severino è stata completata con la visita al
convento e al chiostro di San Domenico. Certamente altri
interessanti angoli della città sono stati trascurati ma potranno
essere oggetto di una prossima visita. Il tempo è tiranno per cui ci
siamo incamminati in direzione nord-ovest fino al minuscolo paese di
Elcito. Situato in cima ad un colle, è uno dei luoghi più
suggestivi del comune. Il piccolo borgo, quasi del tutto disabitato,
sorge intorno alla chiesa. Molti edifici sono in ristrutturazione e
sicuramente hanno richiamato l’interesse di persone in cerca di
tranquillità e silenzio. Splendida la veduta delle vallate intorno.
Proseguendo
sulla stessa strada, abbiamo finalmente raggiunto l’altopiano di
Canfaito dove la famiglia di Federico ha in affitto un casolare
ristrutturato. La strada asfaltata si interrompe in una rotonda con
un cippo. La prima uscita a destra prosegue verso Pian dell’Elmo.
Occorre prendere la seconda sterrata verso sinistra, in certi tratti
stretta e molto dissestata. E’ a senso unico e dopo un paio di km
ecco le piane, vaste radure circondate da faggeti secolari. Ideale
per passeggiate, escursioni o assoluto relax. La terza uscita dalla
rotonda rappresenta la via di ritorno ma, essendo più agevole, la
consiglierei anche all’andata ai camperisti che temono contatti con
rami bassi.
Al casolare ci
aspettava la calda ospitalità della famiglia di Federico ed una
grigliata da non dimenticare. Poco distante, in una radura, il
faggio più grande d’Italia e intorno un bosco tutto da esplorare. Un
valido motivo per ritornare.
Informazioni sul sito del comune di San
Severino Marche:
www.comune.sanseverinomarche.mc.it area turismo.
Altri
Ristoranti:
“Da
Marisa”: situato a 7/8 km da San Severino Marche, in
località Stigliano. Buon ristorante, cucina casereccia, ottimi i
primi fatti in casa, e la cacciagione (ampio menù a la carta).
Strada asfaltata, in un punto il passaggio è un po’ stretto.
“Le
Borgianelle”: agriturismo aperto da qualche mese, cucina
casereccia, non ha un menù a la carta, propone dei menù giornalieri
con scelta fra 2 primi e 2 secondi. Situato a 6 km da San Severino
Marche, in località Gaglianvecchio. Strada asfaltata, ultimi 2 km è
imbrecciata, facilmente raggiungibile.
“Ponte dei
Canti”: agriturismo aperto da qualche mese, cucina
casereccia. A sentir dire si magia veramente bene. Situato a una
decina di km da San Severino Marche, in località Ponte dei Canti,
lungo la strada statale cingolata. Strada completamente asfaltata.
“La mia
Cucina” – “Cavallini” – “da Piero”: tre ottimi ristoranti
situati in paese circa 150 m di distanza l’uno dall’altro, conviene
lasciar la macchina in piazza e raggiungerli a piedi, sono
facilmente individuabili, perché conosciuti da tutti in paese. Hanno
dei prezzi un po’ più alti degli altri. “La mia cucina” è forse il
più particolare di tutti, max 20 posti a sedere. Oltre alla classica
cucina propone dei menù particolari……Messicano, fonduta di carne,
polenta ecc. ecc. Il titolare è un bergamasco che da diversi anni
vive a San Severino e si diverte a proporre dei menù particolari.
Ringrazio sentitamente l'amico Federico Bonifazi, e la fidanzata
Roberta che hanno organizzato questo tour e che sapremo ricambiare con la nota ospitalità emiliana. |