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PROCIDA - POSITANO - PORTICI

in camper - APRILE 1996

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Le festività Pasquali sono sempre l’occasione per spostare il mezzo ricreazionale e per raggiungere località turistiche rinomate per antiche e consolidate tradizioni. Dalla collega Anna (ZiaZua) e da Giorgio, profondo conoscitore della tradizione Campana, avevo ripetutamente sentito parlare delle Processioni e dei Riti della Settimana Santa, in particolare della Processione degli Incappucciati di Procida. Siamo partiti nel primo pomeriggio, con la “banda Malavasi” quasi al completo. Cenato in un grill presso Frosinone (480 Km), abbiamo proseguito fino a Pozzuoli (Km. 640) guidando fino a mezzanotte.

Giovedì 5 aprile: Al mattino ci siamo imbarcati sul traghetto CAREMAR diretti a Procida. Abbiamo speso circa 100.000 £ per il camper e 3500 £ a testa. A PROCIDA ci stavano aspettando Anna e Giorgio. Questi era riuscito a riservare uno spazio per i nostri camper in un tranquillo angolo del porticciolo. Nelle stradine del piccolo villaggio di pescatori gruppi di giovani stavano allestendo i carri per la processione. Abbiamo così potuto osservare i preparativi visitando gli androni e i cortili delle povere case. Molte case di Procida sono di proprietà di Capitani di lungo corso, ora in pensione, o di altri ricconi, residenti per lo più a Napoli o in altre città della costa. Fino ad ora questi sono riusciti a mantenere alla larga il turismo di massa, limitando al massimo la disponibilità di posti letto sull’isola. Infatti vi sono pochissimi alberghi e pensioni e i turisti vengono accolti in case private o pernottano, come noi, in camper. Procida ha mantenuto così la sua fisionomia, al contrario delle altre isole dell’Arcipelago che si sono pian piano modificate in funzione del turismo. Queste cose ce le ha raccontate un amico di Giorgio, per l’appunto un capitano di lungo corso, di fronte ad un aperitivo, presso il Ristorante Eldorado. E’ qui che abbiamo pranzato, sotto un pergolato di limoni, ovviamente all’aperto, grazie al clima più che temperato. Dalla terrazza del ristorante il paesaggio verso il mare era splendido per cui ho potuto fare delle magnifiche fotografie. Siamo poi scesi per piccole stradine e gradinate fino al porticciolo situato sulla costa opposta. Qui l’atmosfera era ancora più caratteristica: case colorate con tinte pastello, muri scrostati, panni stesi, barche rovesciate e pescatori alle prese con la riparazione delle loro reti. Grazie a Giorgio siamo riusciti a trovare una barca con la quale abbiamo potuto ammirare dalla giusta distanza il pittoresco villaggio. Il primo appuntamento con le cerimonie è rappresentato dalla Messa del Giovedì Santo. Questa si è svolta in una piccola chiesa in riva al mare. Dodici figure incappucciate, rappresentanti i Dodici Apostoli, erano sedute intorno all’altare e, al momento dell’Offertorio, il Sacerdote ha officiato alla cerimonia della Lavanda dei Piedi. Passando attraverso la folla, sono riuscito a sistemarmi in prima fila, fotografando così i momenti più suggestivi. Al termine della Messa, una piccola processione è uscita dalla chiesa e ha raggiunto il mare. Il Sacerdote ha recitato alcune preghiere per i pescatori di fronte ad crocifisso in riva al mare, illuminato dalla luce calda del tramonto. Incappucciati e fedeli sono poi saliti per le vie del paese, raggiungendo un’altra chiesa ove era stata allestita una lunga tavolata per il rinfresco. Naturalmente i posti a sedere erano riservati ai religiosi, alla autorità e agli incappucciati, che per l’occasione si erano tolti il cappuccio. Ai fedeli sono state distribuite focacce di pane benedetto. Queste, secondo la tradizione, non devono essere consumate fino al giorno di Pasqua.

Venerdì 6 aprile: Il momento più suggestivo della Settimana Santa è rappresentato dalla processione che si svolge al mattino del Venerdì Santo. Si tratta di una sfilata di carri, con 39 raffigurazioni di carattere religioso. I carri vengono portati all’alba nella parte alta dell’isola, in una località denominata TERRE MURATE e verso le 8 del mattino inizia la discesa verso il porto. In passato, nella parte alta dell’isola, vi era un carcere per ergastolani. Secondo la tradizione, proprio il Venerdì Santo, costoro potevano uscire dal carcere per partecipare alla processione: questa era l’occasione per uscire dalla cella e per vedere, pur da lontano, i familiari. Informati da Giorgio sul significato della cerimonia e sui dettagli logistici, abbiamo raggiunto la località Terre Murate poco prima delle 8 e poi abbiamo seguito la processione per le vie del paese. I carri, raffiguranti momenti della vita di Cristo, erano portati a spalla da giovani del paese, anche loro rigorosamente incappucciati. Seguivano le autorità laiche e religiose e, per ultima, la banda. Il tutto in un misto di sacro e profano molto suggestivo. Al pomeriggio il tempo era cambiato, volgendo al brutto, per cui abbiamo riposato in Camper. Verso sera, si è svolta, per le vie del paese, la Via Crucis, illuminata dalle fiaccole. Abbiamo poi cenato al ristorante LA PARANZA.

Sabato 6 aprile: Abbiamo ripreso il traghetto per Pozzuoli e, evitata Napoli, siamo andiamo a PRAIANO, piccolo paese arroccato sui colli della costa meridionale della Penisola Sorrentina, poco distante da Positano. Abbiamo sistemato i camper in una meravigliosa insenatura situata ai piedi di Praiano. Al pomeriggio siamo andati in auto, con Giorgio, a POSITANO. Il rientro è stato particolarmente difficile, visto che gli autobus di linea previsti, in realtà non esistevano. Ci siamo serviti di taxi. Alla sera siamo stati ospitati nella casa che Giorgio ha in affitto a Praiano (per raggiungere l’appartamento si deve percorrere un sentiero in salita, con 190 gradini). La fatica è stata compensata dalla meravigliosa veduta del golfo di Positano dalla terrazza.

Domenica 7 aprile: E’ stata una domenica mattina indimenticabile: siamo rimasti in riva al mare in completo relax, guardando i bimbi giocare sulla spiaggia, nel silenzio rotto solo dal rumore della risacca. Abbiamo poi pranzato da ANTONIO. Nel pomeriggio abbiamo lasciato questo luogo incantevole e ci siamo diretti verso le  pendici del VESUVIO. Non è stato possibile raggiungere il cratere per motivi di orario ma ci siamo riproposti di trovare un’altra occasione per salire sulla vetta. Alla sera siamo stati ospitati ad ERCOLANO da Isabella, la figlia di Giorgio. Abbiamo potuto sistemare i camper nel cortile del palazzo.

Lunedì 8 aprile: Le tradizioni del meridione italiano ci hanno offerto un’altra grande occasione: la Processione della Madonna dell’Arco a Portici. La Madonna dell’Arco è la Protettrice dei marinai. Ogni lunedì dell’Angelo, nei paesi intorno a Napoli, al mattino, la gente semplice si raccoglie in un cortile ove è stato approntata una statua della Madonna su di un baldacchino sorretto a spalla dai giovani. Tutti i partecipanti indossano i costumi della Congregazione: camicia rossa e pantaloni bianchi, con uno strano asciugamano azzurro attorno al collo. Portano bandiere, stendardi con ex voto e una banda di pochi suonatori scandisce musiche sacre. La processione si snoda lentamente per le vie raggiungendo man mano altri cortili. I fedeli seguono la Madonna a file di otto persone, rimanendo abbracciati fianco a fianco e ondeggiando al ritmo della musica sacra. Questo movimento vuole ricordare le onde del mare. In ogni cortile, di fronte a piccole nicchie ed edicole religiose, si svolgono semplici cerimonie con invocazioni (incomprensibili) in dialetto napoletano. Vuoi la musica, vuoi le invocazioni urlate, pian piano si crea una forma di isterismo collettivo, per cui vedi gente che piange, che si abbraccia, che cade a terra per improvvisi malori. Giorgio mi ha segnalato ad uno degli organizzatori, suo amico, e ho avuto la possibilità di scattare fotografie da posizioni molto favorevoli. Purtroppo verso le 13:00 siamo ripartiti, senza poter vedere il seguito della cerimonia che si svolge al pomeriggio e che consiste in una corsa dei baldacchini portati a spalla verso una chiesetta della Madonna dell’Arco, sulle colline. Rientrando, abbiamo trovato una coda pazzesca sulla E45, per cui ci fermiamo a mangiare. Siamo arrivati a casa a mezzanotte.

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