Le festività Pasquali sono sempre l’occasione per
spostare il mezzo ricreazionale e per raggiungere località turistiche
rinomate per antiche e consolidate tradizioni. Dalla collega Anna (ZiaZua)
e da Giorgio, profondo conoscitore della tradizione Campana, avevo
ripetutamente sentito parlare delle Processioni e dei Riti della Settimana
Santa, in particolare della Processione degli Incappucciati di Procida.
Siamo partiti nel primo pomeriggio, con la “banda Malavasi” quasi al
completo. Cenato in un grill presso Frosinone (480 Km), abbiamo proseguito
fino a Pozzuoli (Km. 640) guidando fino a mezzanotte.
Giovedì 5 aprile: Al mattino ci siamo imbarcati
sul traghetto CAREMAR diretti a Procida. Abbiamo speso circa 100.000 £
per il camper e 3500 £ a testa. A PROCIDA ci stavano aspettando
Anna e Giorgio. Questi era riuscito a riservare uno spazio per i nostri
camper in un tranquillo angolo del porticciolo. Nelle stradine del piccolo
villaggio di pescatori gruppi di giovani stavano allestendo i carri per la
processione. Abbiamo così potuto osservare i preparativi visitando gli
androni e i cortili delle povere case. Molte case di Procida sono di
proprietà di Capitani di lungo corso, ora in pensione, o di altri
ricconi, residenti per lo più a Napoli o in altre città della costa.
Fino ad ora questi sono riusciti a mantenere alla larga il turismo di
massa, limitando al massimo la disponibilità di posti letto sull’isola.
Infatti vi sono pochissimi alberghi e pensioni e i turisti vengono accolti
in case private o pernottano, come noi, in camper. Procida ha mantenuto
così la sua fisionomia, al contrario delle altre isole dell’Arcipelago
che si sono pian piano modificate in funzione del turismo. Queste cose ce
le ha raccontate un amico di Giorgio, per l’appunto un capitano di lungo
corso, di fronte ad un aperitivo, presso il Ristorante Eldorado. E’ qui
che abbiamo pranzato, sotto un pergolato di limoni, ovviamente
all’aperto, grazie al clima più che temperato. Dalla terrazza del
ristorante il paesaggio verso il mare era splendido per cui ho potuto fare
delle magnifiche fotografie. Siamo poi scesi per piccole stradine e
gradinate fino al porticciolo situato sulla costa opposta. Qui
l’atmosfera era ancora più caratteristica: case colorate con tinte
pastello, muri scrostati, panni stesi, barche rovesciate e pescatori alle
prese con la riparazione delle loro reti. Grazie a Giorgio siamo riusciti
a trovare una barca con la quale abbiamo potuto ammirare dalla giusta
distanza il pittoresco villaggio. Il primo appuntamento con le cerimonie
è rappresentato dalla Messa del Giovedì Santo. Questa si è svolta in
una piccola chiesa in riva al mare. Dodici figure incappucciate,
rappresentanti i Dodici Apostoli, erano sedute intorno all’altare e, al
momento dell’Offertorio, il Sacerdote ha officiato alla cerimonia della
Lavanda dei Piedi. Passando attraverso la folla, sono riuscito a
sistemarmi in prima fila, fotografando così i momenti più suggestivi. Al
termine della Messa, una piccola processione è uscita dalla chiesa e ha
raggiunto il mare. Il Sacerdote ha recitato alcune preghiere per i
pescatori di fronte ad crocifisso in riva al mare, illuminato dalla luce
calda del tramonto. Incappucciati e fedeli sono poi saliti per le vie del
paese, raggiungendo un’altra chiesa ove era stata allestita una lunga
tavolata per il rinfresco. Naturalmente i posti a sedere erano riservati
ai religiosi, alla autorità e agli incappucciati, che per l’occasione
si erano tolti il cappuccio. Ai fedeli sono state distribuite focacce di
pane benedetto. Queste, secondo la tradizione, non devono essere consumate
fino al giorno di Pasqua.
Venerdì 6 aprile: Il momento più suggestivo della
Settimana Santa è rappresentato dalla processione che si svolge al
mattino del Venerdì Santo. Si tratta di una sfilata di carri, con 39
raffigurazioni di carattere religioso. I carri vengono portati all’alba
nella parte alta dell’isola, in una località denominata TERRE MURATE e
verso le 8 del mattino inizia la discesa verso il porto. In passato, nella
parte alta dell’isola, vi era un carcere per ergastolani. Secondo la
tradizione, proprio il Venerdì Santo, costoro potevano uscire dal carcere
per partecipare alla processione: questa era l’occasione per uscire
dalla cella e per vedere, pur da lontano, i familiari. Informati da
Giorgio sul significato della cerimonia e sui dettagli logistici, abbiamo
raggiunto la località Terre Murate poco prima delle 8 e poi abbiamo
seguito la processione per le vie del paese. I carri, raffiguranti momenti
della vita di Cristo, erano portati a spalla da giovani del paese, anche
loro rigorosamente incappucciati. Seguivano le autorità laiche e
religiose e, per ultima, la banda. Il tutto in un misto di sacro e profano
molto suggestivo. Al pomeriggio il tempo era cambiato, volgendo al brutto,
per cui abbiamo riposato in Camper. Verso sera, si è svolta, per le vie
del paese, la Via Crucis, illuminata dalle fiaccole. Abbiamo poi cenato al
ristorante LA PARANZA.
Sabato 6 aprile: Abbiamo ripreso il traghetto per
Pozzuoli e, evitata Napoli, siamo andiamo a PRAIANO, piccolo paese
arroccato sui colli della costa meridionale della Penisola Sorrentina,
poco distante da Positano. Abbiamo sistemato i camper in una meravigliosa
insenatura situata ai piedi di Praiano. Al pomeriggio siamo andati in
auto, con Giorgio, a POSITANO. Il rientro è stato particolarmente
difficile, visto che gli autobus di linea previsti, in realtà non
esistevano. Ci siamo serviti di taxi. Alla sera siamo stati ospitati nella
casa che Giorgio ha in affitto a Praiano (per raggiungere l’appartamento
si deve percorrere un sentiero in salita, con 190 gradini). La fatica è
stata compensata dalla meravigliosa veduta del golfo di Positano dalla
terrazza.
Domenica 7 aprile: E’ stata una domenica mattina
indimenticabile: siamo rimasti in riva al mare in completo relax,
guardando i bimbi giocare sulla spiaggia, nel silenzio rotto solo dal
rumore della risacca. Abbiamo poi pranzato da ANTONIO. Nel pomeriggio
abbiamo lasciato questo luogo incantevole e ci siamo diretti verso le
pendici del VESUVIO. Non è stato possibile raggiungere il
cratere per motivi di orario ma ci siamo riproposti di trovare un’altra
occasione per salire sulla vetta. Alla sera siamo stati ospitati ad ERCOLANO
da Isabella, la figlia di Giorgio. Abbiamo potuto sistemare i camper nel
cortile del palazzo.
Lunedì 8 aprile: Le tradizioni del meridione
italiano ci hanno offerto un’altra grande occasione: la Processione
della Madonna dell’Arco a Portici. La Madonna dell’Arco è la
Protettrice dei marinai. Ogni lunedì dell’Angelo, nei paesi intorno a
Napoli, al mattino, la gente semplice si raccoglie in un cortile ove è
stato approntata una statua della Madonna su di un baldacchino sorretto a
spalla dai giovani. Tutti i partecipanti indossano i costumi della
Congregazione: camicia rossa e pantaloni bianchi, con uno strano
asciugamano azzurro attorno al collo. Portano bandiere, stendardi con ex
voto e una banda di pochi suonatori scandisce musiche sacre. La
processione si snoda lentamente per le vie raggiungendo man mano altri
cortili. I fedeli seguono la Madonna a file di otto persone, rimanendo
abbracciati fianco a fianco e ondeggiando al ritmo della musica sacra.
Questo movimento vuole ricordare le onde del mare. In ogni cortile, di
fronte a piccole nicchie ed edicole religiose, si svolgono semplici
cerimonie con invocazioni (incomprensibili) in dialetto napoletano. Vuoi
la musica, vuoi le invocazioni urlate, pian piano si crea una forma di
isterismo collettivo, per cui vedi gente che piange, che si abbraccia, che
cade a terra per improvvisi malori. Giorgio mi ha segnalato ad uno degli
organizzatori, suo amico, e ho avuto la possibilità di scattare
fotografie da posizioni molto favorevoli. Purtroppo verso le 13:00 siamo
ripartiti, senza poter vedere il seguito della cerimonia che si svolge al
pomeriggio e che consiste in una corsa dei baldacchini portati a spalla
verso una chiesetta della Madonna dell’Arco, sulle colline. Rientrando,
abbiamo trovato una coda pazzesca sulla E45, per cui ci fermiamo a
mangiare. Siamo arrivati a casa a mezzanotte.
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