Lunedì 27
Non si può passare
per il sud dell’Italia senza fare sosta a Matera. Era quindi doveroso
inserire questa tappa anche in una breve vacanza balneare. Da Mirandola
abbiamo percorso l’A14, senza intoppi, fino ad Andria dove siamo usciti
dall’autostrada dopo 675 Km (una sosta per il pranzo in un grill a
Giulianova Marche – km 370). Un breve raccordo conduce sulla strada
provinciale 231 (ex statale 98), comoda e a 4 corsie. Dopo 46 Km siamo
usciti a Bitonto e abbiamo raggiunto la statale 96 fino ad Altamura. Da
qui la statale 99 (lavori in corso nell’ultimo tratto) fino a Matera (da
Mirandola 775 km). In sostanza abbiamo viaggiato dalle 8:45 alle 18:40.
Servendoci del
navigatore abbiamo cercato una sistemazione per la notte nei pressi di
Piazza Matteotti. Meglio impostare Viale Aldo Moro per arrivare
direttamente all’entrata di un gigantesco parcheggio a pagamento
vicinissimo al centro, comodo e silenzioso per la notte. La tariffa è di
0,50 €/ora oppure 10 €/24 ore. Molti camper scelgono un altro parcheggio
in Via Lanera, nei pressi dell’ospedale vecchio. Ha il vantaggio di essere
gratuito ma può ospitare pochi mezzi ed è un po’ scosceso (occorrono i
cunei). Oltre a questo, è più distante dal centro.
Individuata la
sistemazione, siamo andati alla ricerca del famoso Belvedere, un magnifico
punto di veduta dell’intera città vecchia. Occorre uscire dalla città
verso nord e seguire la strada verso Laterza (statale 7). Dopo circa 3 km,
a destra (contrada Murgia Timone) si trova una indicazione che conduce ad
un vasto piazzale asfaltato. Qui si può sostare di giorno ma di notte è
vietato dormire e i controlli pare siano frequenti. Consiglio vivamente di
raggiungere il piazzale all’imbrunire: lo spettacolo dei “Sassi” che si
illuminano al tramonto è indimenticabile.
Abbiamo cenato alla
Trattoria Lucana, situata in Via Lucana 48, molto vicina al parcheggio di
Viale Aldo Moro. E’ una sosta da tener presente per l’ottimo rapporto
qualità/prezzo. Del resto è la trattoria scelta da Mel Gibson durante le
lavorazione del film PASSION. I camerieri vi racconteranno volentieri
qualche aneddoto.
Martedì 28
agosto 2007
Lasciato il camper
nel parcheggio, abbiamo cercato l’Ufficio Turistico, situato in una
traversa della vicina Via Roma. Raccolto qualche depliant, abbiamo
iniziato la visita dei Sassi dalla Piazza Vittorio Veneto, ove
sorge la Chiesa di S. Domenico. Il vicino Belvedere permette una
splendida veduta del Sasso Barisano, con il Duomo sullo
sfondo. Appare un vero e proprio labirinto di vicoli, con abitazioni in
parte scavate nel tufo e in parte completate da una facciata in muratura,
con piccole porte e anguste finestrelle. Gli stretti vicoli scendono e
salgono incrociandosi apparentemente senza alcuna regola. Gli ingressi
delle case si sovrappongono sul fianco della roccia, collegati da scale di
pietra e ballatoi, tanto che il tetto di una abitazione può costituire il
pavimento dell’altra. Si alternano archi e grotte, con palazzetti
signorili, ballatoi, orti e
ampie
terrazze
da cui sbucano, improvvisi, i caratteristici comignoli o i campanili di
chiese ipogee.
La città vecchia è
divisa in due parti dallo sperone roccioso su cui sorge il Duomo: a nord
il SASSO BARISANO, più turisticizzato e abitato, con ritrovi, bar e
alberghi, tutti naturalmente nel pieno rispetto della struttura
urbanistica, con ristrutturazioni veramente di alto livello; a sud il
SASSO CAVEOSO, che appare meno insediato. In questa area prevalgono
grotte e abitazioni in abbandono e si possono visitare alcune Chiese
Rupestri molto suggestive.
Non esiste un vero itinerario: meglio
perdersi nei vicoli, curiosando nei cortili e negli orti o salendo nei
punti più alti che permettono una visuale ampia. Bella la facciata del
Duomo, il cui interno, attualmente in restauro, non si può visitare.
Il piazzale di S.
Pietro Caveoso è stato utilizzato per le scene della flagellazione del
film Passion. Dal piazzale una bella veduta sulla vallata del torrente
Gravina e la veduta, di fronte, delle rocce utilizzate per le riprese
della Crocifissione. L’interno della chiesa è intimo e suggestivo. Abbiamo
acquistato un biglietto cumulativo per la visita di 6 chiese rupestri, in
un itinerario che si sviluppa nel Sasso Caveoso (6 € adulti e 3 € sotto i
16 anni).
Poco distante dalla
chiesa abbiamo raggiunto la CASA GROTTA di vico Solitario. E’ un
buon modo di iniziare la visita: con una modica spesa (1,5 €) si entra in
una abitazione perfettamente arredata, con mobili e attrezzi d’epoca, che
permette di capire come era organizzata la vita nei Sassi. Accanto alla
abitazione, all’interno di un’altra grotta, è possibile assistere ad un
video che fornisce importanti informazioni sulla vita nei Sassi nel
passato e in epoche più recenti.
Le chiese rupestri
di S. Maria de Idris e di S. Giovanni in Monterrone sono
poco distanti. Begli affreschi di ispirazione bizantina negli interni.
Dalla chiesa di S. Lucia alle Malve, percorrendo intricati vicoli,
abbiamo raggiunto il Convicinio S. Antonio. Era una antico
convento, articolato in varie grotte ancora in parte affrescate. Per
raggiungere la Chiesa di S. Barbara occorre uscire dal sasso
Caveoso su via Castelnuovo. Attenzione agli orari di apertura (12:15;
15:15; 18:15 e solo per ½ ora). Ne vale comunque la pena. Meno
interessante S. Maria de Armenis, situata all’inizio di Via Buozzi,
priva di affreschi.
La visita si è
conclusa ritornando in Piazza Vittorio Veneto e di qui al camper. Poi via,
verso il mare. |