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MATERA

in camper - AGOSTO 2007

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Lunedì 27

Non si può passare per il sud dell’Italia senza fare sosta a Matera. Era quindi doveroso inserire questa tappa anche in una breve vacanza balneare. Da Mirandola abbiamo percorso l’A14, senza intoppi, fino ad Andria dove siamo usciti dall’autostrada dopo 675 Km (una sosta per il pranzo in un grill a Giulianova Marche – km 370). Un breve raccordo conduce sulla strada provinciale 231 (ex statale 98), comoda e a 4 corsie. Dopo 46 Km siamo usciti a Bitonto e abbiamo raggiunto la statale 96 fino ad Altamura. Da qui la statale 99 (lavori in corso nell’ultimo tratto) fino a Matera (da Mirandola 775 km). In sostanza abbiamo viaggiato dalle 8:45 alle 18:40.

Servendoci del navigatore abbiamo cercato una sistemazione per la notte nei pressi di Piazza Matteotti. Meglio impostare Viale Aldo Moro per arrivare direttamente all’entrata di un gigantesco parcheggio a pagamento vicinissimo al centro, comodo e silenzioso per la notte. La tariffa è di 0,50 €/ora oppure 10 €/24 ore. Molti camper scelgono un altro parcheggio in Via Lanera, nei pressi dell’ospedale vecchio. Ha il vantaggio di essere gratuito ma può ospitare pochi mezzi ed è un po’ scosceso (occorrono i cunei). Oltre a questo, è più distante dal centro. 

Individuata la sistemazione, siamo andati alla ricerca del famoso Belvedere, un magnifico punto di veduta dell’intera città vecchia. Occorre uscire dalla città verso nord e seguire la strada verso Laterza (statale 7). Dopo circa 3 km, a destra (contrada Murgia Timone) si trova una indicazione che conduce ad un vasto piazzale asfaltato. Qui si può sostare di giorno ma di notte è vietato dormire e i controlli pare siano frequenti. Consiglio vivamente di raggiungere il piazzale all’imbrunire: lo spettacolo dei “Sassi” che si illuminano al tramonto è indimenticabile. 

Abbiamo cenato alla Trattoria Lucana, situata in Via Lucana 48, molto vicina al parcheggio di Viale Aldo Moro. E’ una sosta da tener presente per l’ottimo rapporto qualità/prezzo. Del resto è la trattoria scelta da Mel Gibson durante le lavorazione del film PASSION. I camerieri vi racconteranno volentieri qualche aneddoto.

Martedì 28 agosto 2007

Lasciato il camper nel parcheggio, abbiamo cercato l’Ufficio Turistico, situato in una traversa della vicina Via Roma. Raccolto qualche depliant, abbiamo iniziato la visita dei Sassi dalla Piazza Vittorio Veneto, ove sorge la Chiesa di S. Domenico. Il vicino Belvedere permette una splendida veduta del Sasso Barisano, con il Duomo sullo sfondo. Appare un vero e proprio labirinto di vicoli, con abitazioni in parte scavate nel tufo e in parte completate da una facciata in muratura, con piccole porte e anguste finestrelle. Gli stretti vicoli scendono e salgono incrociandosi apparentemente senza alcuna regola. Gli ingressi delle case si sovrappongono sul fianco della roccia, collegati da scale di pietra e ballatoi, tanto che il tetto di una abitazione può costituire il pavimento dell’altra. Si alternano archi e grotte, con palazzetti signorili, ballatoi, orti e ampie terrazze da cui sbucano, improvvisi, i caratteristici comignoli o i campanili di chiese ipogee.

La città vecchia è divisa in due parti dallo sperone roccioso su cui sorge il Duomo: a nord il SASSO BARISANO, più turisticizzato e abitato, con ritrovi, bar e alberghi, tutti naturalmente nel pieno rispetto della struttura urbanistica, con ristrutturazioni veramente di alto livello; a sud il SASSO CAVEOSO, che appare meno insediato. In questa area prevalgono grotte e abitazioni in abbandono e si possono visitare alcune Chiese Rupestri molto suggestive. 

Non esiste un vero itinerario: meglio perdersi nei vicoli, curiosando nei cortili e negli orti o salendo nei punti più alti che permettono una visuale ampia. Bella la facciata del Duomo, il cui interno, attualmente in restauro, non si può visitare.

Il piazzale di S. Pietro Caveoso è stato utilizzato per le scene della flagellazione del film Passion. Dal piazzale una bella veduta sulla vallata del torrente Gravina e la veduta, di fronte, delle rocce utilizzate per le riprese della Crocifissione. L’interno della chiesa è intimo e suggestivo. Abbiamo acquistato un biglietto cumulativo per la visita di 6 chiese rupestri, in un itinerario che si sviluppa nel Sasso Caveoso (6 € adulti e 3 € sotto i 16 anni).

Poco distante dalla chiesa abbiamo raggiunto la CASA GROTTA di vico Solitario. E’ un buon modo di iniziare la visita: con una modica spesa (1,5 €) si entra in una abitazione perfettamente arredata, con mobili e attrezzi d’epoca, che permette di capire come era organizzata la vita nei Sassi. Accanto alla abitazione, all’interno di un’altra grotta, è possibile assistere ad un video che fornisce importanti informazioni sulla vita nei Sassi nel passato e in epoche più recenti.

Le chiese rupestri di S. Maria de Idris e di S. Giovanni in Monterrone sono poco distanti. Begli affreschi di ispirazione bizantina negli interni. Dalla chiesa di S. Lucia alle Malve, percorrendo intricati vicoli, abbiamo raggiunto il Convicinio S. Antonio. Era una antico convento, articolato in varie grotte ancora in parte affrescate. Per raggiungere la Chiesa di S. Barbara occorre uscire dal sasso Caveoso su via Castelnuovo. Attenzione agli orari di apertura (12:15; 15:15; 18:15 e solo per ½ ora). Ne vale comunque la pena. Meno interessante S. Maria de Armenis, situata all’inizio di Via Buozzi, priva di affreschi.

La visita si è conclusa ritornando in Piazza Vittorio Veneto e di qui al camper. Poi via, verso il mare.

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