LAGO
BALATON - BUDAPEST -
SZENTENDRE
-
VISEGRAD
-
HOLLOKO
- HORTOBAGY - BUGAC
- KECSKEMET - ESZTERGOM - PANNONHALMA
- GYOR - FERTOD - SOPRON
Chi
può resistere al fascino dei paesi dell’EST? Dopo aver visitato la
Repubblica Ceca è giunto il momento dell’Ungheria, in un percorso
camperistico durante le feste Pasquali. Il viaggio è concordato con
l’equipaggio Malavasi, che quando gli proponi nuovi itinerari è come
invitare un’oca a bere.
Mercoledì
26 marzo
I mezzi ricreazionali si muovono da Mirandola alle ore 15,40.
Sostiamo nell’area di servizio Sella est a pochi km da TARVISIO, dove
ceniamo e ci armiamo di bollini per l’autostrada austriaca. Dopo 353 km
arriviamo al CONFINE con l’AUSTRIA.
Dormiamo in un parcheggio a pochi km dall’uscita della A2, presso
Wolsberg.
Giovedì
27 marzo
Ripartiamo da Wolsberg alle 8,00. La mattina non è certo entusiasmante,
visto che il cielo è bigio e comincia a nevicare. Alle 9,30 arriviamo al
CONFINE con l’UNGHERIA (RABAFUZES) dopo 610 km. La viabilità in
Ungheria è complessivamente discreta ma occorre prestare attenzione ai
limiti di velocità: pare che la polizia ungherese sia particolarmente
spietata con gli stranieri, probabilmente per rimpinguare le casse dello
stato. Il tempo è decisamente migliorato e alle 12,00 ecco il mitico LAGO
BALATON, noto per essere “lungo, stretto e poco profondo” e
aggiungerei sufficientemente brutto, almeno in questa stagione. A
KESZTHELY visitiamo il palazzo settecentesco dei FESTETICS. Qui nel 1779
Gyorgy Festetics fondò la prima facoltà di Scienze Agrarie in Europa e
nel 1997 Maria Rosa ricevette un trauma contusivo all’occhio destro da
Elena. Ci destreggiamo tra i lavori in corso della piazza principale per
trovare la farmacia del paese, alla ricerca di un collirio (ma come si
dice collirio in Ungherese?). Costeggiamo
il lato settentrionale del lago fino alla penisola di TIHANY. Al centro
del villaggio sorge una famosa Abbazia benedettina ma la troviamo
maledettamente chiusa. Per fortuna il tempo è ora buono e invita ad una
bella passeggiata tra caratteristiche villette con il tetto di paglia.
Alle 17,00 arriviamo a VESZPREM. Ci dirigiamo verso la città alta e
posteggiamo a qualche centinaia di metri dal VAR (castello). Una
bellissima via (Var Utca) arriva ad un belvedere con un panorama
mozzafiato. Una sosta per la cena e, alle 22, ripartiamo alla volta di
BUDAPEST. Andiamo a posteggiare sulla collina di Buda alla CITTADELLA, in
un bel parcheggio panoramico a pagamento.
Venerdì
28 marzo.
La giornata è uggiosa. Ci spostiamo col camper nei pressi della FORTEZZA
di VARHEGY. L’area monumentale è particolarmente caratteristica,
percorsa da viuzze medioevali che collegano i numerosi monumenti.
Visitiamo la bellissima CHIESA di MATTIA e il BASTIONE DEI PESCATORI.
Quindi VARPALOTA, il PALAZZO REALE (mastodontico ma non bello). Notevole
il panorama della città di PEST, con il bellissimo PARLAMENTO sulle rive
del Danubio. Con molta difficoltà, riusciamo a sostare i camper vicino al
PONTE delle CATENE. Piove molto forte ma non dura molto. Dopo pranzo ci
dirigiamo verso la VACI UTCA. La via, chiusa al traffico, è piena di
bellissimi negozietti di bambole, ricami e vestiti tipici. Budapest è
particolarmente rinomata per le strutture termali e tra queste di rilievo
sono le TERME GELLERT, in stile
Liberty, veramente affascinanti. L’acqua termale è ad una temperatura
ideale e il bagno è
straordinariamente rilassante. Peccato per Mirco & C. che non hanno
portato i costumi da bagno! Verso le 18,45 usciamo da Budapest prendendo
la strada verso SZENTENDRE. Ci fermiamo prima della cittadina in un
ristorante sulla strada (Hotel Roz). Mangiamo una zuppa con dentro lo
spezzatino non piccante (Goulyash) e un buon secondo ricoperto da pancetta
grassa. Dormiamo in un tranquillissimo posteggio dietro al ristorante.
Sabato 29 marzo.
La cittadina è molto bella e caratteristica e la visita veramente
gradevole, nonostante le prolungate soste nei negozietti di bambole.
Mirco ha un problema al freno del camper. Si sente un gran rumore
tutte le volte che tocca il freno. Nonostante sia la vigilia di Pasqua,
riusciamo a trovare una officina in un grosso posteggio di corriere e qui
conosciamo un medico radiologo dell’ospedale di Budapest, che sta
aspettando la riparazione della sua auto. Questi si presta a fare da
interprete, spiegando al meccanico il nostro problema. Bisogna cambiare le
pastiglie dei freni, ma il pezzo di ricambio si trova a Budapest. Il
professore ci porta in città con la sua utilitaria, percorrendo strade
secondarie, e finalmente riusciamo a
trovare le pastiglie nuove pochi minuti prima della chiusura del
magazzino. Invitiamo il
professore a pranzo in camper e per riconoscenza lo riempiamo di prodotti
italiani. Verso le 15,30 circa il meccanico ha cambiato le pastiglie e
possiamo così ripartire. Visitiamo lo SZABADTERI NEPRJZI MUZEUM, un museo
all’aperto fuori città, con ricostruzioni di antiche case che ricreano
il tipico ambiente rurale ungherese.
Proseguiamo verso l’ansa del Danubio e arriviamo verso il
tramonto a VISEGRAD, famosa per le rovine del castello reale. I minuti che
precedono il tramonto creano una luce bellissima sul Danubio. Decidiamo di
proseguire a est, per Holloko. Passiamo il fiume a VAC mediante un
traghetto e ci fermiamo a dormire a RETSAG. La serata è limpida e
avvistiamo la stella cometa di cui tutti parlano da diverse settimane.
Domenica 30 marzo (Pasqua):
Seguendo un itinerario tra le colline arriviamo a HOLLOKO, villaggio molto
caratteristico, che fa parte del Patrimonio dell’UNESCO. La domenica di
Pasqua viene festeggiata con la Messa ed una solenne processione per le
viuzze del paese e, nel pomeriggio, con canti e balli in costume
tradizionale. Pranziamo in un piccolo ristorante caratteristico.
Inaspettatamente comincia a nevicare ma dopo breve torna il sole. Sono
arrivate anche le giostre: cosa c’è di meglio per concludere la
giornata? Verso le 16 ripartiamo e ci dirigiamo verso est, diretti al
parco di HORTOBAGY, nella PUSTZA UNGHERESE. Arriviamo nel paesino verso sera e ci fermiamo a
dormire.
Lunedì
31 marzo: La
Pustza è una immensa steppa, punteggiata di piccole fattorie bianche, con
il tetto di paglia ove vengono allevate migliaia di oche. Ci sbalziamo su
di un carro trainato da due cavalli partecipando ad una escursione
turistica che comprende la visita ad un allevamento ed uno spettacolo di
cavalieri in costume tradizionale. I bimbi fanno un giretto sul cavallo.
Troviamo un ottimo ristorante vicino a Egyek. Particolarmente gradito il
fegato d’oca e, per me, come dessert, un abbondante porzione di
TAGLIATELLE! Dopo pranzo, girovagando per i poveri villaggi, conosciamo un
contadino ungherese che ci accompagna a
casa sua e ci presenta la moglie PIRUSKA. La casa è di una
sporcizia indicibile. Due stanze comunicanti, riscaldate da un’unica
grossa stufa e, dietro la porta, nel suo lettone, il NONNO DELLA PIRUSKA,
col suo faccione bianco e rosso e i piedi che spuntano dalle coperte. Ci
fanno accomodare (io su una sedia che ha perso la paglia della seduta) e
ci offrono uno spuntino pomeridiano a base di avanzi di mezzodì: pollo
freddo e torta gelatinosa, il tutto bagnato da birra, offerta in bicchieri
di dubbia igiene. Per fare bella figura Mirco mette in tavola un
Verdicchio d’annata, ma il contadino, dopo averlo assaggiato, fa smorfie
di disgusto. Meglio la sua birra! Purtroppo i nostri amici devono
rientrare in Italia, mentre noi abbiamo a disposizione ancora qualche
giorno di vacanza. Siamo diretti a sud-ovest per visitare una seconda area
stepposa, la PUSTZA DI BUGAC.
Martedì
1 Aprile
Il
paesaggio è stepposo e ricorda il territorio già visitato. Piccoli
agglomerati di case con grandi pozzi a pertica nel cortile. Questa area
risulta però meno organizzata dal punto di vista turistico: poche
indicazioni e niente cartine. E’ comunque d’obbligo la gita sul carro
e uno spettacolo di cavalieri con la frusta nel cortile della fattoria.
Ritornando verso nord facciamo tappa a KECSKEMET, una graziosa cittadina,
famosa per la “CIFRA PALOTA” (casa sfarzosa), con facciata di
piastrelle policrome, e per una mitica gelateria. Seguendo le indicazioni
di un articolo letto, vado a caccia del MUSEO DELLE STATUE DEL REGIME.
Dopo la caduta del MURO DI BERLINO il nuovo governo ungherese ha raccolto
i bronzi di stampo filosovietico in una spianata che può essere visitata
come un piccolo museo. Ci aggiriamo tra gerarchi in divisa, atleti, eroine
e bandiere con falce e martello, in una sorta di sinistro cimitero,
illuminato dalla luce del tramonto. Arrivati a Budapest verso sera,
girovaghiamo alla ricerca di un parcheggio in posizione favorevole, per
sistemarci alla fine nei pressi della solita
Cittadella.
Mercoledì
2 aprile Disdegnando
monumenti e musei di Budapest, la nostra meta è un nuovo bagno termale. I
BAGNI SZECHNYI sono i più grandi e famosi della capitale. Un po’
complicato l’ingresso: rischiamo di essere dirottati a fare inalazioni a
base di zolfo. Finalmente, in una bella giornata di sole, ci immergiamo
nell’acqua calda. Le numerose vasche hanno diversa temperatura. Non c’è
che l’imbarazzo della scelta. Mitica è la piscina con i giocatori di
scacchi, che fanno partite immersi nell’acqua. Poco distante, nel parco,
è il castello VAJDAHUNYAD, un complesso molto caratteristico,
all’interno del quale visitiamo la MOSTRA DEGLI OVETTI KINDER, per la
gioia di Elena. Lasciamo la capitale nel pomeriggio, diretti a ESZTERGOM,
una cittadina sul Danubio nota per la BASILICA, in stile neoclassico.
All’interno sono notevoli la cappella BAKOCZ e il TESORO. Tappa
successiva è TATA, località turistica sul Lago Vecchio (OREG-TO’). Il
lungolago è caratterizzato
da antichi mulini a pale ed è immerso nel verde. Elena si diverte molto a
correre tra le aiuole. Il paese è tranquillo e possiamo trascorrere la
notte in un parcheggio.
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