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Luglio – sabato Siamo partiti alle 15,20 inconsapevoli
delle disavventure che ci attendevano e con notevole carica abbiamo
raggiunto e superato il confine per cenare in un’area
all’altezza di Montecarlo. Abbiamo poi proseguito fino alle 23,30,
sostando per la notte – ahinoi – in una famigerata area della
Costa Azzurra nei pressi di Aix-en-Provence. Ci siamo fermati lì,
nonostante le disastrose esperienze passate, dopo profondi
ragionamenti da una parte sul pericolo di furto e dall’altra nella
convinzione dei provvedimenti già presi per evitare i rischi
(allarme, cavo tra i portelloni) e in base ad un ingenuo
ragionamento sul calcolo delle probabilità.
6 luglio – domenica
E immancabilmente alle 3,00 è scattato l’allarme del mio
camper, al chè sono balzato in cabina ululando “al ladro, al
ladro” e ho trovato il cavo con cui avevo legato i portelloni
maledettamente tagliato. In un lampo mi sono chiesto come avevano
fatto, visto che le portiere erano chiuse, ma dal deflettore
sinistro entrava un drammatico spiffero d’aria fresca che mi ha
rivelato l’amara realtà: era stato tolto con atto vandalico di
alta precisione il deflettore !!! Anche il camper di fianco era
stato aperto ma grazie al nostro allarme i filibustieri si erano
dati alla fuga senza concludere il fattaccio. Con l’aiuto
dell’amico di sventura, ho incerottato il vetro, per fortuna
ancora intatto, e siamo usciti dall’autostrada, raggiungendo
Aix-en-Provence. Ci siamo sistemati sul bordo della strada più
trafficata della città e tra mille rumori siamo riusciti a prendere
sonno. Parte della mattinata se ne è andata alla ricerca di una
gendarmerie per la denuncia. Ci siamo fermati a pranzo vicino a
Narbonne. Negli ultimi 250 Km siamo usciti dall’autostrada avendo
capito che i ladri in Francia sono anche gli esattori dei caselli.
Del resto la nazionale è buona. Eravamo a BAYONNE, nel campeggio La
Cheneraie alle 20:30, giusto per la cena (piccolo, tranquillo, con
piscina, servizi puliti, 19 €).
7 luglio – lunedì Abbiamo
iniziato di buon mattino una affannosa ricerca di un carrozziere
disposto a rimontare il vetro. Uno dei primi interpellati ci ha
indirizzato alla concessionaria FIAT di Bayonne ma anche lì
avrebbero dovuto ordinarlo in Italia. L’arrivo del pezzo era
previsto per il mattino successivo, dopo le 9,30. Abbiamo cercato
anche in altre concessionarie, visto che i modelli FIAT,
Peugeot e Citroen sono identici, ma è stato tutto inutile.
Abbiamo trovato un parcheggio sul lungomare di Biarritz che ci ha
permesso una breve passeggiata e il pranzo, ma l’immancabile
vigile ci ha invitato ad andarcene. In direzione Bidart, sul
lungomare, abbiamo miracolosamente trovato un’area camper
attrezzata: luce, scarichi, il tutto per 6 €/24 ore. Abbiamo così
trascorso il pomeriggio tra le onde dell’Atlantico.
8 luglio – martedì La
telefonata alla concessionaria FIAT ci ha finalmente rallegrato: la
guarnizione richiesta era arrivata e potevamo passare a prenderla.
Siamo partiti di gran carriera ritrovando la strada con facilità.
Nel magazzino l’addetto ci ha consegnato il pacco ma la mia indole
sospettosa mi ha suggerito di verificare: maledizione !!! si
trattava della guarnizione del finestrino destro mentre avevamo
ordinato il sinistro. Sembrava tutto troppo facile. Siamo ritornati
all’area camper con la coda tra le gambe. Recuperato il posto e la
220 V ci siamo nuovamente tuffati tra le onde tra una imprecazione e
l’altra, approfittando della bellissima giornata.
9 luglio – mercoledì Siamo
ancora una volta ritornati speranzosi alla concessionaria FIAT e il
sorrisone dell’addetto ci ha fatto capire che questa era la volta
buona. Erano infatti arrivate ben due guarnizioni, la destra e la
sinistra. Impossibile sbagliarsi. Non avevano però tempo per
montarle per cui siamo ritornati alla officina iniziale e il
carrozziere in quattro e quattr’otto, con un ingegnoso sistema di
corda, l’ha sistemata, per la modesta cifra di 20 €.
Finalmente abbiamo potuto riprendere il viaggio e in autostrada
siamo arrivati a BILBAO (Biarritz-Bilbao Km 148). Ci siamo
addentrati in città, alla ricerca del Museo Guggeneheim, seguendo
le scarne indicazioni. In effetti il museo è ben appariscente, in
riva al fiume, ma è molto più problematico trovare un parcheggio:
i naturali parcheggi sono sostituiti dal cantiere Ria 2000 che ha lo scopo di ristrutturare l’area
circostante il museo. Abbiamo girato come delle trottole attorno
all’enorme area e, dopo aver rigato il camper in una manovra
difficile, solo con l’aiuto di un automobilista sono riuscito ad
imboccare il ponte Deusto dove, a metà, si apre una
strada-parcheggio (a pagamento) che porta al cantiere,
da cui si può accedere anche al museo che abbiamo visitato
subito dopo pranzo. L’architettura del Museo è veramente notevole
e a mio parere è molto più bello l’esterno che il contenuto (20
€ in tre). Alcune sale espongono infatti delle vere e proprie
assurdità: di particolare interesse la vetrina degli aspirapolvere,
la pila di piatti giganti, l’enorme gatto nella calza etc.
Anche l’uscita da Bilbao è stata una impresa. Ci siamo
diretti verso SANTILLANA DEL MAR e le Grotte di Altamira
(Bilbao-Santillana del Mar = Km 123) utilizzando l’autostrada che
dopo Bilbao non è più a pagamento. A Santillana del Mar, che
peraltro non è sul mare, abbiamo trovato, dopo varie
peregrinazioni, il parcheggio comunale, grande, comodo, silenzioso
(2 €) e vicinissimo al borgo. Dopo cena abbiamo percorso le vie
caratteristiche del paese medioevale che ci è apparso molto bello.
10 luglio – giovedì In
realtà le grotte di Altamira non si possono visitare perché la
presenza di turisti altererebbe il microclima e rovinerebbe gli
affreschi preistorici. Sono ammessi solo 120 persone alla settimana,
con prenotazioni di anni. I furboni hanno costruito le NEOCUEVAS,
cioè le “nuove grotte”, una ricostruzione perfetta, progettata
col computer e realizzata in polistirolo. I turisti sono ammessi
alla visita guidata di questo falso e dell’annesso museo (per
fortuna solo 4,90 €). Il risultato comunque è eccellente e siamo
rimasti decisamente soddisfatti. Il resto della mattina se n’è
andato con il pellegrinaggio tra i negozietti di Santillana, dopo
aver assaggiato la "tartra de queso" (torta al formaggio) acquistabile di
fronte alla Collegiata, aver visitato l’interno della
Collegiata, l’annesso Chiostro e il Museo Diocesano (unico
biglietto). Quest’ultimo va visto, sia per la struttura in cui è
ambientato che per la ricchezza
dell’oggettistica esposta. Continuando sulla nazionale 634,
a tratti sconnessa ma nel complesso molto scorrevole, dopo aver
attraversato San Vicente dal la Barquera (solo 27 Km da Santillana),
abbiamo pranzato nel ristorante Belvedere, tipicamente per
camionisti, con ampio parcheggio sulla strada (31 € in 3, ben
spesi, a base di pesce). Una tirata di 137 Km ci ha portato ad
OVIEDO, elegante cittadina con facili parcheggi in centro a
tassametro (0,70 €/ora). Il centro storico, di lato ad un vasto e
ordinato parco, è chiuso al traffico e sui vicoli e le piazze si
affacciano splendidi palazzi. Siamo usciti dalla città alle 19,30
e, raggiunta la costa, abbiamo cominciato una estenuante caccia al
posto per trascorrere la notte. Alla fine siamo capitati nel porto
di SAN ESTEBAN DE PRAVIA, un paesino poco noto ma alquanto carino (a
53 km da Oviedo).
11 luglio – venerdì In
una giornata decisamente uggiosa (foschia e pioggerellina), abbiamo
attraversato tutta l’Asturia, toccando località descritte nelle
relazioni di viaggio, tipo Tapia di Casariego o Ribadeo. Forse per
il maltempo non ci sono sembrate all’altezza delle descrizioni. Si
cominciano a vedere i caratteristici Horreos, depositi di granaglie
in granito sollevati di qualche metro da terra mediante colonnine in
muratura. La strada è un saliscendi fra estesi boschi di eucalipti.
Da Ribadeo a SANTIAGO DI COMPOSTELA sono 166 Km. in parte di
superstrada. Inaspettatamente è ritornato il sole. Ci siamo
sistemati al campeggio As Cancelas (26 €), proprio all’ingresso
della città. E’ pulito e ben organizzato, con bei bagni e
piscina, sfruttata subito dopo pranzo. Con l’autobus n° 6 (passa
ogni 30 minuti - fermata vicino al campeggio – 0,70 €) siamo
arrivati nel centro medioevale e a piedi, tra turisti e pellegrini,
in breve ci siamo ritrovati di fronte alla splendida cattedrale.
L’interno è solenne e l’altare, con la statua di S. Giacomo al
centro, è grandioso. Di frante all’altare il “butafumiero” il
grande turibolo appeso che viene utilizzato nelle grandi ricorrenze.
Nel portale interno, coperto
dalla facciata barocca, c'è una colonna con l'immagine di Santiago
sulla quale bisogna posare la mano destra e chinare tre volte la
fronte chiedendo la remissione dei peccati. Nell'abside c'è una
statua di Santiago ricoperta d'argento dorato e tempestata di
pietre: i pellegrini salgono da una scala apposita per abbracciarlo
per poi scendere nella sottostante cripta a vedere il sarcofago con
le reliquie.L’atmosfera, nel complesso, non porta al
raccoglimento ma ha un sapore sostanzialmente turistico. Colpiscono
in verità i pellegrini che arrivano con grossi zaini e scarponi,
affaticati ma visibilmente soddisfatti della grande impresa. Abbiamo
bighellonato per le vie del centro, fermandoci in un bar per una
birra e poi raggiungendo la pulperia “O Catro” per assaggiare il
famoso polpo alla gallega. L’ambiente è molto rustico, una specie
di latteria in uno scantinato. Il vino viene servito in una tazza e
un cartello avverte che è proibito cantare (31 € per una
abbondante cena).
12
luglio – sabato Il Museo annesso alla cattedrale ci ha un
po’ deluso (5 € gli adulti). La visita comprende il Chiostro, la
Cripta, la Biblioteca, raccolte
di arazzi e di oggetti liturgici. Abbiamo partecipato alla Messa del
pellegrino alle 12,00 e all’uscita siamo scesi fino alla Porta
Faxeira per percorrere il Paseo dos Leons da dove si gode un
magnifico panorama sulla cattedrale. Dopo il pranzo ed un breve
bagno nella piscina del campeggio siamo ripartiti in direzione CAPO
VILAN, distante 90 Km. Purtroppo il tempo era nuovamente cambiato e,
per la diffusa foschia, la costa intorno al capo, non è apparsa
particolarmente bella. Anche CAPO FISTERRA, 50 Km. più a sud, era
immerso nella nebbia per cui ci siamo limitati ad una visita
superficiale. Siamo ritornati nel porto di FISTERRA (o Finisterre
come si trova scritto da molte parti – per i latini “luogo dove
finisce la terra”) per la cena e la notte.
13
luglio – domenica Altra giornata uggiosa. Impossibile
rilassarsi in spiaggia, come avevo previsto dal programma. Siamo
pertanto ripartiti seguendo la costa verso sud, fino a Muros e Noia,
fermandoci ogni tanto a fotografare splendide spiaggette e graziosi
porticcioli. Devo ammettere che questo itinerario, pur fatto con il
maltempo, ci ha permesso di rivalutare la Galizia, che fino ad ora
non ci era apparsa un gran chè. Al confine abbiamo fatto sosta a
TUI (206 Km da Fisterra), visitando la cattedrale che ha un aspetto
veramente austero, simile ad un castello medioevale. Purtroppo era
chiusa per cui abbiamo visto l’interno solo attraverso il buco
della serratura. Siamo entrati in Portogallo attraversando il famoso
ponte in ferro costruito da Gustave Eiffel alla fine
dell’ottocento e, raggiunta l’autostrada (molto cara in tutto il
paese), in breve siamo arrivati a BRAGA (74 Km da TUI). L’unica
indicazione trovata in autostrada era lo stadio e proprio seguendola
alla fine abbiamo trovato il Santuario
del Bom Jesus do Monte, il secondo luogo di pellegrinaggio per i
portoghesi dopo Fatima. Dall’ampio parcheggio si può salire
tramite una scalinata nel bosco o mediante la funicolare (1 €).
Abbiamo ovviamente scelto questa seconda soluzione, peraltro
simpatica. Dall’alto si gode una bella vista sulla città,
limitata dalla foschia. L’interno del santuario non è un gran chè
ma il pezzo forte è la scalinata che crea un effetto altamente
scenografico. E’ affiancata da piccole cappelle con raffigurazioni
della Via Crucis a grandezza naturale. Da Braga a Guimaraes sono
pochi chilometri (20). La città è piccola e ben percorribile con
il camper. Siamo saliti fino al castello, affiancato da un vasto
parcheggio purtroppo vietato durante la notte. Il giro serale per il
paese è stato molto gradevole. Si susseguono piccoli vicoli e
piazzette con case
decorate con azulejos. La cattedrale gotico-rinascimentale di Nossa
Senhora da Oliveira merita una visita. Nel chiostro un bel museo.
Abbiamo parcheggiato per la notte in una via nei pressi del
castello.
14
luglio – lunedì Porto dista solo 50 Km da Giumares ma trovare
il campeggio (Campismo da Prelada) è stata una vera impresa e
abbiamo perso un sacco di tempo. Non esistono indicazioni e più di
una persona ha cercato di aiutarci facendoci girovagare con il
camper. Solo dopo 1 ora siamo riusciti a sistemarci all’interno
del parco. Vari autobus (1 €) portano al centro dopo un lento
percorso per il gran traffico. La città è veramente caotica e
sporca. I lavori in corso sulle strade del centro peggiorano
decisamente la situazione. Abbiamo raggiunto la Cattedrale detta Sé
(molto bello il chiostro decorato). Dal Ponte de Dom Luis sul
fiume Douro si gode una bella veduta
sulla città e sul fiume. La
parte più significativa della visita però parte dalla chiesa Santa
Clara e attraverso lunghe scalinate porta al quartiere Ribeira,
lungo il fiume. Le stradine sono strette, le case diroccate e tra di
esse passano fili su cui stanno stesi i panni. I cani ed i gatti
randagi sono moltissimi, si sente la musica provenire dagli
appartamenti, ci sono
negozietti minuscoli, che in 4 m² vendono di tutto. Il
tempo, fino a quel momento abbastanza clemente, è peggiorato e non
ci ha consentito di visitare la Chiesa di S. Francesco, di cui
abbiamo visto solo la facciata. Poi, sotto una fastidiosa
pioggerellina, siamo ritornati al modesto campeggio in autobus.
15
luglio – martedì Siamo usciti da Porto recuperando
l’autostrada fino a COIMBRA (Km. 117). Città molto meno caotica,
consente un facile parcheggio sul fiume Mondego. Superata l’antica
Porta Almenida, si seguono piccoli vicoli e gradinate fino alla
Vecchia Cattedrale (Sé Velha), con una bella facciata ed un
chiostro rivestito di splendidi azulejos. Di qui si sale alla famosa
Università. Ci siamo trovati in un vasto patio (Patio das Escolas)
chiuso da tre lati dagli antichi edifici. La parte più interessante
è senz’altro la ricca biblioteca che si visita su prenotazione.
Accanto la bella Capela de Sao Miguel. Le altre sale (dos Capelos,
dos Almas) sono interessanti ma non splendide. Abbiamo pranzato in
un piccolo ristorante economico e poi siamo scesi verso la parte
nuova, fino al Mosterio de Santa Cruz. La navata è decorata ad
azulejos e da una porta laterale si accede alla Sagrestia, alle
tombe dei Re e al Claustro do Silenzio, in parte in restauro, ma
ugualmente molto bello. Anche i vicoli del centro popolati da una
grande quantità di negozi di scarpe in svendita, costituiscono una
piacevole passeggiata. Ancora in autostrada siamo arrivati a
FATIMA (da Coimbra 80 Km.) e abbiamo sistemato il camper presso
l’ufficio informazioni. Il Santuario è preceduto da una immensa
spianata, percorsa da molti pellegrini in ginocchio, in segno di
voto. A sinistra la piccola cappella delle apparizioni, coperta da
una brutta struttura in cemento. Poco distante grandi bracieri ove i
devoti ripongono candele votive. Avendo visitato altri luoghi di
pellegrinaggio, ho constatato l’assoluta mancanza di elementi
scenografici. Anche l’interno della cattedrale, che ospita le
spoglie di Giacinta e Francesco, risulta essenziale.
Alle 21 abbiamo partecipato al Rosario e alla processione
delle candele che, nella sua semplicità, ha sottolineato la sobria
ma profonda spiritualità del luogo.
16 luglio – mercoledì Visitata
la Cattedrale, alle 10 abbiamo assistito ad un audiovisivo su Fatima
in lingua italiana. Poco distante dalla zona sacra, siamo saliti su
una collina per fotografare alcuni antichi mulini a vento ancora in
funzione, che il mugnaio ci ha permesso di visitare. Un breve
itinerario ci ha condotto alla casa natale di Lucia e a quella di
Giacinta e Francesco. Nella stessa area vi sono alcuni luoghi di
apparizione della Madonna ai pastorelli ed una Via Crucis (Calvario
Ungaro). Dopo pranzo ci siamo spostati a TOMAR (32 Km di strada
tortuosa). Sulla collina che domina la città sorge il Convento de
Cristo, un immenso monastero sorto intorno ad una antica cattedrale
dei Templari. La visita è risultata molto interessante. L’interno
della cattedrale presenta un apside con ricche decorazioni ed una
bellissima cupola. Il monastero è una successione di chiostri
situati su piani diversi e ne risulta un vero dedalo da cui si esce
solo grazie alle indicazioni poste qua e là. In serata abbiamo
raggiunto BATALHA (da Tomar 50 Km) e ci siamo sistemati nel
parcheggio di fianco allo splendido Monastero di Santa Maria di
Vitoria che ho potuto fotografare con la luce del tramonto.
17 luglio – giovedì La
mattina è stata funestata dai classici problemi di scarico ma, dopo
aver trovato un posto adatto in uno stradello di campagna, con santa
pazienza sono riuscito a liberare il gavone. All’interno del
Monastero si visitano la fantastica Capela do Fundador, con le tombe
del re Joao I e della moglie Felipa de Lancaster, il Claustro Real,
la Sala do Capitulo e la Capelas
Imperfeitas il cui completamento fu abbandonato e che appare senza
tetto. Il Monastero sorse in seguito al voto fatto dal comandante
dell'esercito portoghese in caso di vittoria. In stile gotico
manuelino, fu eretto tra il XIV e il XV secolo ed è uno dei massimi
gioielli dell'architettura portoghese. Poco distante (19 Km.) il
Monastero di ALCOBACA con la Cattedrale di Santa Maria. Ospita le
spoglie di Pedro I° e della sua amante Ines de Castro. Molto
particolari le cucine con un grande camino munito di una cappa
altissima. Non l’ho trovato eccezionale. Siamo poi arrivati a
NAZARE’ (a soli 10 Km) e ci siamo sistemati nel campeggio Vale
Paraiso, molto bello, con piscina, situato su una collina distante
dal mare. Verso sera siamo saliti sullo sperone del Sitio che domina
Nazarè per ammirare il tramonto. La veduta è molto bella. Davanti
ai negozietti e alle bancherelle abbiamo fotografato le donne
anziane del paese con l’abbigliamento tipico: gonna colorata,
corta e larga, giacchetta e fazzoletto in testa. Per cena
un’ottima grigliata di carne.
18 luglio – venerdì Abbiamo
inutilmente cercato un parcheggio vicino al centro in Nazarè
marina: impossibile, causa un esteso mercato. Si è deciso di
prosegure fino ad OBIDOS, distante 36 Km. Il camper si sistema
ottimamente fuori le mura. Il centro storico, di casette bianche e
azzurre è molto bello anche se, ovviamente, bombato di turisti.
E’ interamente circondato dalle mura dalle quali si gode una
magnifica vista sulla campagna circostante. Ci siamo spostati a
PENICHE (24 Km) e abbiamo raggiunto il CABO CARVOEIRO. Il paesaggio
qui è splendido. Le rocce di granito scuro sono modellate dal vento
e dalla violenza delle onde come torri che emergono dal mare.
Ritornati a Peniche, abbiamo superato le dune di sabbia e ci siamo
concessi un meritato bagno sulla vasta spiaggia, complice la bella
giornata di sole. Il percorso lungo la costa, per strada nazionale,
da Peniche alla nostra successiva meta, CABO DE ROCA (108 Km), è
bello dal lato paesaggistico ma molto difficoltoso per lo stato
delle strade e la completa mancanza di indicazioni. Il tratto poi da
Sintra al Capo (15 Km.) sembra interminabile. Siamo stati però
premiati dal bel tramonto che ha colorato gli scogli in rosa. Ci
siamo sistemati nel parcheggio per la notte. E’ il punto più
occidentale di tutta l'Europa, "laddove la terra finisce e il
mare comincia...", come dice l'epigrafe qui scolpita.
19 luglio – sabato Ritirato
il diploma rilasciato a 5 € per Elena, siamo ritornati a SINTRA e,
seguendo le indicazioni delle relazioni di altri camperisti, ci
siamo sistemati nel parcheggio della stazione degli autobus (1 €
ogni 24 ore). Di qui il 433 porta al centro storico, proprio di
fronte all’ingresso del Palacio Nacional. Il bus 434 poi porta al
Palacio da Pena. Si può fare un biglietto giornaliero a 3,5 €,
molto conveniente. La salita a questi luoghi col camper è
assolutamente da evitare: la strada al Palacio de Pena è pazzesca e
su non si trovano parcheggi. Il Palacio del Pena è indimenticabile:
situato in un immenso bosco, in cima alla montagna, presenta una
struttura decisamente insolita, unendo stili diversi in un insieme
molto armonioso. Gli interni sono arredati con il mobilio originale.
Nel pomeriggio abbiamo visitato il palazzo Paço Real (Palácio
Nacional) che merita le 2 stellette della guida del Touring.
All’interno sono molto particolari le cucine con due immensi
camini bianchi a forma di cono. E’ stato possibile vedere anche un
museo estemporaneo dedicato a Leonardo da Vinci. Purtroppo il
successivo percorso verso Lisbona è stato funestato da un
piccolo incidente per fortuna senza gravi conseguenze e danni
al camper. All’arrivo a LISBONA (Km 25) la solita confusione di
strade e tangenziali per cui ci siamo inevitabilmente persi. Solo
chiedendo ripetutamente a ignari residenti, con grande fatica,
abbiamo raggiunto il Parque de Campismo de Monsanto che si è
rivelato particolarmente bello e organizzato, con piscina, minigolf,
campi da tennis (peccato non avere la racchetta) e animazione serale
con un bravissimo cantante di colore (per due notti abbiamo speso 47
€).
20 luglio – domenica Abbiamo
deciso di aderire alla gita in pullman organizzata dal campeggio, un
po’ cara per la verità (26 € a persona) ma calcolando che Elena
non pagava (fino a 10 anni) ne è valsa la pena. Questa gita veniva
descritta nelle relazioni come una grande fregatura, un sali e
scendi dal pullman senza vedere niente e in realtà è stato così,
ma in fondo i monumenti visitati non richiedevano tanto tempo per
cui siamo stati soddisfatti. Abbiamo visitato il
quartiere di Belem, e il Monestero dos Jeronimos, il monumento
principale della città, con un bel chiostro, la Torre di Belem,
simbolo di Lisbona, che era il punto d'arrivo delle navi che
giungevano dalle colonie, il
Pedrao dos Descubrimientos (Monumento alle scoperte geografiche dei
Portoghesi). Sulla grande piazza che lo ospita è disegnata una
grande rosa dei venti con il planisfero che mostra, appunto, le
terre scoperte dai navigatori Portoghesi. Abbiamo attraversato
Piazza del Commercio e la Baixa con Rua Augusta. Il pullman è poi
salito al Castello di Sao Jorge (risparmiandoci una bella fatica) e
poi siamo scesi a piedi nel vecchio quartiere detto Alfama,
costituito da stretti vicoli collegati da scalinate (dove stavano
girando il film Adriana). Di nuovo con il pullman abbiamo visitato
il Rossio e Avenua da Liberdade,
fino alla Serra Botanica, uno degli orti botanici più curati che
abbia mai visto. Acquistato il biglietto turistico giornaliero in
metro (2,75 €) ci siamo spostati in piazza Figueira e con
l’autobus 14 siamo ritornati a Belem per il Museo delle Carrozze,
la più bella collezione esistente. Poi di nuovo al Rossio, in
piazza Don Pedro IV°, con la bella stazione, per provare
l’Elevador da Bica, di un allievo di G. Eiffel, e salire poi con
la cremagliera nel vicino quartiere Bairro Alto. Ritornati in centro
abbiamo cenato al ristorante Marisqueria Popular (situata nella via
parallela destra a Rua Augusta). Ottimo pesce con spesa onesta. Il
14 ci ha riportato al campeggio.
21 luglio – lunedì La
seconda parte della visita della città è cominciata con il mitico
tram a rotaie n° 28 che parte dalla fermata presso piazza Figueras
e segue un percorso demenziale per i vicoli strettissimi della
Alfama e del Barrio Alto. Il divertimento consiste nello sfiorare in
velocità le auto parcheggiate malamente e la rottura di scatole è
nell’aspettare che altre auto si spostino dalle rotaie. Bene o
male siamo arrivati alla chiesa del Carmo, residuo senza tetto del
pauroso terremoto del 1755, ora adibita a museo (comprende anche due
mummie peruviane ?!!). Poco distante mi è molto piaciuto
l’interno della Chiesa di Sao Roque, con vari altari di marmi
policromi a mosaico e azulejos. Dopo il pranzo al Mc Donald, con il
metro siamo arrivati all’Expo, fermata “Oriente”.
L’architettura avveniristica dei padiglioni è veramente
straordinaria e pure molto bello è il grande “Oceanario”, tra i
maggiori d’Europa. Il 50 ci ha riportati al campeggio. Verso le
19, attraversato il famoso Ponte 25 Aprile, siamo usciti da Lisbona.
La tappa notturna ad ALCACER DO SAL (Km 90 da Lisbona), bel paesino
sulle rive del fiume, si è rivelata un disastro per l’estrema
rumorosità della zona.
22 luglio – martedì Abbiamo
evitato l’autostrada preferendo la nazionale della costa, molto
tortuosa nella prima parte ma assai paesaggistica. Una grande
foresta di sugheri per molti chilometri riveste le
colline e ogni tanto ci si avvicina al mare. Sosta molto
gradita in località ODECEIXE (123 km dal precedente), un bel
paesino bianco, dominato da un mulino a vento. Per spiaggia una
caletta riparata dal vento dove nonostante l’acqua decisamente
fredda, abbiamo potuto fare il bagno. Senza fretta e dopo una
seconda breve sosta a CARRAPATEIRA, paese letteralmente circondato
da una distesa di agave e con una bella spiaggia (Praia da
Bordeira), siamo arrivato a CABO SAO VICENTE (184 km da Alcacer –
247 da Lisbona), poco prima di uno splendido tramonto. Il paesaggio
è brullo e il promontorio è letteralmente spazzato dal vento. Le
falesie intorno sono alte pareti di roccia a picco sul mare.
Paesaggio con scorci favolosi. Abbiamo avuto la malaugurata idea di
trascorrere la notte nei pressi del capo. Il vento è
progressivamente aumentato, raggiungendo livelli tali da far
ondeggiare il camper, percorso da sinistri cigolii. Una notte
infernale.
23 luglio – mercoledì Nei pressi di SAGRES si visita l’antica fortezza del
‘600. L’ingresso ha un costo (3 € a persona) sproporzionato
per quello che si vede, cioè poco e niente: un bar scalcinato, una
chiesetta insignificante, e una palazzina chiusa.
Visto che i bimbi non pagano abbiamo pensato di mandare in
futuro Elena in avanscoperta con la videocamera e poi entrare se ne
vale la pena. Individuare le zone strategiche nell’Algarve non è
facile. Dalle guide sembra tutto bello mentre in realtà la maggior
parte delle località è talmente insediata da assomigliare a
Riccione o Torre Pedrera. Ci siamo serviti di un libro fotografico
sul Portogallo e di varie cartoline acquistate in giro. Abbiamo
provato le spiagge di Salema, Luz e Atalaia ma ci siamo persi tra i
condomini affacciati su strisce di sabbia superaffollate. Finalmente
siamo arrivati a LAGOS (31 km da Sagres), ove a pochi km. si trova
la rinomata Ponta de Piedade e qui lo spettacolo è veramente
notevole. Scendendo sugli scogli si raggiunge una barca che
organizza un breve tour per visitare le grotte (10 €). Non
l’abbiamo fatto ma forse ne valeva la pena. Siamo poi ritornati
poco più indietro alla spiaggia di Do Camillo. Ottima scelta, per
la bellissima insenatura e per la comoda sistemazione del camper.
Bella anche la spiaggia di Dona Ana. Dopo il bagno, indispensabile
per l’acqua assai invitante anche se a rischio di assideramento,
siamo tornati a Lagos e all’ingresso del paese abbiamo recuperato
un ampio parcheggio sotto le mura. La cittadina è molto animata,
con un bel centro storico di viuzze e piccole piazze. Si visita la
Fortaleza, la chiesa di Sant’Antonio, il portico degli schiavi. La
sistemazione notturna nel parcheggio si è dimostrata all’altezza
e finalmente abbiamo potuto riposare.
24 luglio giovedì:
Abbiamo saltato Alvor, pure indicato come bella località e
abbiamo attraversato PORTIMAO, un insieme di condomini sul mare,
alla ricerca della famosa Praia de Rocha. La spiaggia è
sostanzialmente irraggiungibile con il camper per il traffico
intensissimo, la mancanza di parcheggi e per passaggi stretti a
senso unico tra le case. Siamo letteralmente fuggiti a CARVOEIRO (29
km da Lagos), parcheggiando il camper lontano dal centro abitato.
Una breve passeggiata sull’alta scogliera ha condotto me ed Elena
ad alcuni passaggi tra le rocce letteralmente tappezzati di
conchiglie fossili. Abbiamo fatto il bagno nella bella caletta del
paese. Dopo pranzo finalmente siamo riusciti a trovare e fotografare
i faraglioni a forma di arco naturale visti sulla guida illustrata e
sulle cartoline. Occorre procedere sulla nazionale verso est fino al
cartello PRAIA MARINHA e seguire la stradina asfaltata fino al mare.
Continuando sulla nazionale 125, poco prima della periferia di Faro,
abbiamo seguito le indicazioni PRAIA DE FARO, arrivando in una
lingua di terra tra una laguna e il mare. Bel bagno con onde giganti
ma acqua purtroppo sempre fredda. Il porticciolo di FUSETA, con
grande parcheggio, era apparso adatto per la notte ma dopo cena
siamo stati costretti ad allontanarci per l’arrivo di un orda
selvaggia di auto con musica a tutto volume. La sistemazione
notturna in un quartierino interno apparentemente tranquillo si è
dimostrata un disastro per il continuo coro di cani ululanti e
abbaianti.
25 luglio venerdì:
Abbiamo
così salutato l’Algarve, conservando il ricordo di alte scogliere
e belle spiagge sempre più invase da residence e condomini sul mare
e quindi sempre più impraticabili. Il viaggio è continuato sulla
E1–A49, superstrada a scorrimento veloce. Pochi Km. prima di
Siviglia abbiamo deviato verso Al Monte fino a EL ROCHO (da Faro Km
174) e al vicino Parco di Doñana. Dopo aver prenotato la visita
del parco al Centro Visite di El Acebuche, abbiamo visitato la
cittadina gitana, in riva ad una laguna con fenicotteri. Sulle
strade di sabbia (percorribili solo a piedi o a cavallo) si
affacciano case rigorosamente bianche. Sulla piazza principale la
chiesa della Beata Vergine di El Rocho, meta di una grande
pellegrinaggio di gitani in occasione della Pentecoste. Il paese è
molto suggestivo e ricorda i pueblos di certi film western. La visita al PARCO DI DOÑANA dura circa 4 ore e richiede una prenotazione.
Utilizzando la lista di attesa abbiamo potuto salire sugli enormi
fuoristrada alle 17. L’itinerario attraversa lunghe spiagge
deserte, aree di macchia mediterranea, boschi di pini marittimi e
dune mobili alle foci del Guadalquivir. Abbiamo avvistato cinghiali
e gruppi di cervi. Pochi gli uccelli. Il percorso ci è sembrato
molto al di sotto delle aspettative e decisamente sproporzionato al
prezzo elevato (20 € sia adulti che bimbi). Siamo ritornati a El Rocho per la cena e per una birra,
apprezzando ancora la straordinaria atmosfera di questo villaggio.
Per la notte abbiamo trovato un angolo tranquillo fuori dal paese.
26 luglio – sabato:
Tutta la mattina e parte del pomeriggio se ne sono andati per lo
spostamento a Tarife, causa l’intenso traffico sulla costa del
fine settimana. Da Cadice ad Algeciras abbiamo utilizzato strade
interne e questo ha richiesto molto tempo ed una certa fatica (km
292 da El Rocho). Durante l’ultimo tratto di strada, poco prima di
Tariffe, ci siamo trovati la
costa africana in lontananza sull’orizzonte: grande emozione. A
TARIFE ci siamo sistemati nel campeggio RIO JARA "il più
meridionale d'Europa". La spiaggia, molto vasta e piatta è
battuta da un forte vento e il mare è percorso da wind-surfisti e
da ski-surfisti, praticamente appesi ad un aquilone. Un bus (caro
– 2,5 €) porta al centro. Il paese è decisamente bello e molto
animato. Attraverso una antica porta si superano le mura e si visita
la parte vecchia, con strette vie e case bianche fino al castello
sul mare. Abbiamo cenato in centro e siamo poi rientrati con
l’autobus. Per risparmiare 5 € di viaggio per persona varrebbe
la pena scendere al paese in camper parcheggiando gratuitamente
all’interno del porto (è possibile nonostante il divieto).
27 luglio – domenica: Un taxi ci ha prelevato in campeggio e ci ha condotto
al porto, per la gita di una giornata a TANGERI. La gita ha un costo
di 48 € per persona (36 € fino a 12 anni) e comprende traghetto,
spostamenti un pullman e pranzo. Notare che la sola traghettata
costa 45 € per cui non conviene. La traversata è breve (40 minuti
circa). Molto più lunga l’attesa alla dogana. Occorre la carta
d’identità. Qualcuno ha scelto la gita di 2 giorni (Tangeri e
Tetouan), conveniente perché costa 62 € con 2 pranzi, cena e
pernottamento, ma occorre il passaporto. La medina di Tangeri è
proprio di fronte al porto e si può raggiungere tranquillamente a
piedi. In realtà, dopo un lungo giro in pullman per la parte nuova
siamo stati scaricati proprio di fronte alla mura della città
vecchia e una guida ci ha condotto per gli stretti vicoli. Abbiamo
attraversato mercati di frutta e spezie dai colori straordinari e
raggiunto piccole piazze affacciate sul mare. Abbiamo pranzato a
base di cus-cus in un bel ristorante allietati da una orchestra
folkloristica. Ottimo trattamento. Nel pomeriggio è continuato il
percorso per le stradine e i vicoli, purtroppo una corsa affrettata
che ci ha condotto all’immancabile negozio dei tappeti e alla
farmacia delle spezie. Siamo poi risaliti sul pullman uscendo da
Tangeri e raggiungendo una località periferica per la foto con il
dromedario!!! La visita pomeridiana è stata deludente. Col senno di
poi varrebbe la pena mollare il gruppo subito dopo pranzo e visitare
la medina da soli, per scendere poi al porto a piedi alle 18:30, in
tempo per il traghetto del ritorno. Ritornati al porto di Tariffe
abbiamo avuto la sgradita sorpresa di non trovare i taxi previsti
dal pacchetto e, dopo una lunga attesa, siamo rientrati al campeggio
sfruttando un passaggio di un camerista italiano.
28 luglio – lunedì:
L’agenzia
TURMARES, specializzata in avvistamenti di cetacei,
è situata proprio di fronte all’ingresso del porto. Effettua
tours per delfini e balenotteri e tours per le orche. Alle 9:00,
dopo aver parcheggiato il camper nel porto, ci siamo aggregati a
quest’ultima gita (40 €). La barca raggiunge il centro dello
stretto, una zona frequentata dai pescatori di tonno. Tra le piccole
barche dei pescatori si aggirano le orche che cercano di strappare
qualche pesce. Lo spettacolo è decisamente notevole. Le orche
emergono con movimenti eleganti dall’acqua ed è possibile vederle
a distanza ravvicinata. Al ritorno poi il fuori programma è stato
un gruppo di una ventina di delfini che ha letteralmente circondato la nostra barca
con grandi salti e tuffi. Abbiamo raggiunto GIBILTERRA nel
pomeriggio (44 Km), parcheggiando lungo la strada nel paese di La
Linea. Superato il confine a piedi e attraversata la pista di
atterraggio, abbiamo raggiunto
Main Street, l’unica via animata del paese, costellata di
brutti negozi di materiale audio-video, con prezzi solo raramente
convenienti. Visitata la cattedrale e alcune piazzette della
cittadina, abbiamo rinunciato alla escursione per le scimmie e siamo
rientrati. Seguendo la E15 – A340 è iniziato il lungo viaggio di
rientro. Dopo Marbella, una specie di Rimini spagnola, ci siamo
sistemati a CALA MIJAS (km 112 da Gibilterra), per un’ottima
paella in riva al mare. Abbiamo dormito poco distante, in un piccolo
paesino dell’interno.
29 luglio - martedì: La E 15 percorre la costa che è alta e frastagliata
e permette di cogliere scorci di mare molto belli. Altre zone sono
totalmente ricoperte di serre per ortaggi. E’ così che siamo
arrivati, verso le 13, a TABERNAS (254 km da Mijas), nella vasta
area di deserto roccioso utilizzata per numerosissimi film di
“western all’italiana” di Sergio Leone. Siamo entrati nel
parco denominato mini Hollywood (19 €), la riproduzione di un
villaggio del west, realizzata utilizzando le scenografie dei famosi
films. Abbiamo assistito agli spettacoli previsti dal programma: i
pappagalli (modesto, alcuni pappagalli si sono decisamente rifiutati
di effettuare gli esercizi previsti), il Can Can, ovviamente
all’interno del saloon e per ultimo la sparatoria sulla piazza
principale, con la musica di Ennio Morricone per sottofondo. E’
seguita la visita al piccolo museo del cinema e allo zoo.
L’insieme è modesto. Molto più belli gli scorci di panorama del
deserto che al tramonto assume colori rossastri. Recuperata la E15,
ho guidato verso est fermandomi per la notte in un quartiere
periferico di LUMBRERAS (km 99 da Tabernas).
30 luglio - mercoledì: Una ulteriore “tirata” cameristica durata tutta
la giornata ci ha permesso di superare il confine con la Francia
alle 18:30 e, usciti dalla autostrada dopo Narbonne approfittando
della comodità delle strade nazionali, siamo arrivati a VALRAS
PLAGES, nel campeggio Lou Village verso le 20:30, dopo 984 Km. Il
campeggio, bello e ben attrezzato, si è rivelato molto caro (36
€). Dal confine spagnolo al confine tra Francio e Italia ci sono
586 Km. e a Mirandola 1014 Km.
31 luglio – giovedì: Abbiamo approfittato del campeggio per una dormita
prolungata e per un bagno nella splendida piscina con ben 5 scivoli.
Siamo ripartiti alle 11:15 verso l’Italia, scegliendo di
continuare per strade nazionali ma abbiamo trovato un intoppo lungo
la costa che ci ha fatto perdere almeno 1 ora. Grazie alla carta
stradale dettagliata, abbiamo scelto un itinerario alternativo
all’interno che ci ha consentito di uscire dall’ingorgo. Siamo
rientrati in autostrada poco prima di St. Raphael e abbiamo
continuato fino al confine che abbiamo superato alle 19:35 (Km 428
da Mirandola). Il percorso alternativo ha comportato 40 Km e due ore
di viaggio in più. Ha però consentito un risparmio di oltre 100
€ di pedaggi autostradali. Sosta notturna in area di servizio dopo
TORTONA.
1 Agosto – venerdì:
Tranquillamente
siamo arrivati a MIRANDOLA alle 11:30. Alla partenza: Km. 61726
all’arrivo Km. 68674 = TOTALE KM 6948
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