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Maramures:
Baia Mare, Harnicesti, Budesti, Sarbi, Breb, Ocna Sugatag,
Sapanta, Sighet, Viseo de Sus
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Bucovina:
Moldovitza, Suceviza, Arbor, Dragomine, Humor, Voronet, Neamt
-
Transilvania: Brasov,
Bran, Viscri, Sighisoara, Biertan, Sibiu.
-
Mirandola - Confine Slovenia:
300 km
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Confine Slovenia - Confine Ungheria:
350 km
-
Confine Ungheria - Confine Romania (Petea):
571 km
La Romania
aderisce alla Unione Europea ma ha mantenuto la sua moneta, il Lei.
1 € = 4,4 lEI.
Le strade in
Romania sono dissestate e i distributori sono scarsi. I veri
campeggi sono poco frequenti ma spesso i contadini adibiscono il
cortile a campeggio, offrendo doccia, corrente e cena.
Lunedì 3
agosto: Siamo partiti da
Mirandola e, dopo 300 km. circa, abbiamo varcato il confine con la
Slovenia nei pressi di Gorizia. Occorre procurarsi una “vigneta”
per il percorso autostradale in Slovenia presso un’area di servizio.
Il costo mensile è di 30 euro. Il gasolio è meno caro rispetto
all'Italia. Abbiamo incontrato i nostri compagni di viaggio (altri 4
camper) in un grill nei pressi di Murska Sobara, in
prossimità del confine con l’Ungheria, e abbiamo sostato per la cena
e la notte. Un'altra “vigneta” per l’Ungheria, questa volta
al costo di 33 euro.
Martedì 4
agosto: Verso le 7,30 ci
siamo avviati, raggiungendo Budapest verso le 10. Abbiamo preferito
attraversare la città evitando la tangenziale M0 che compie un lungo
giro esterno ed è spesso trafficata. Abbiamo ripreso il viaggio dopo
la pausa pranzo, raggiungendo il confine con la Romania verso le
17.00, avendo percorso 1200 Km. Ancora prima del confine termina
l’autostrada e la strada diventa tortuosa e dissestata. Alle 18
siamo arrivati a Satu Mare (40 km dopo il confine) e, in una
breve sosta in centro, abbiamo acquistato una carta sim della
Orange, per avere traffico telefonico (500 min, messaggi 500 sms e
internet - 1 giga per 1 mese al costo di 11 euro). Dopo altri 60
km., verso le 19,30, abbiamo parcheggiato nei pressi del centro
sportivo di Baia Mare, per una cena e una notte tranquilla.
Mercoledì 5
agosto:
Baia Mare*
è una graziosa cittadina, con un centro storico ben conservato e con
un bel mercato, ricco di colore, ove i commercianti propongono
prevalentemente prodotti alimentari locali. Sistemato (si fa per
dire) un problema alle gomme del camper, ci siamo addentrati nella
regione del Maramures**, per una strada di montagna stretta e
dissestata. Una sorgente lungo il percorso ci ha permesso di
caricare acqua mediante la tanica. In località Mara abbiamo
incontrato altri amici e abbiamo pranzato egregiamente a base di
trota e patate (10 euro). Una sosta in questo ristorante è da
prendere in considerazione.
Nel pomeriggio
abbiamo continuato per Harnicesti, deviando poi verso
Budesti, un piccolo villaggio che accoglie una tra le più
rinomate chiese di legno della regione, dedicata a San Nicola**.
La visita è stata possibile grazie alla presenza della custode (5
Lei, + 10 Lei per fotografare l’interno). Questa abitudine si
ritroverà in tutta la Romania. Poco distante, Sarbi, il
villaggio ove i nostri amici hanno una casetta**,
ristrutturata mirabilmente nel rispetto dello stile dei luoghi.
Siamo stati ospitati nell’ampio giardino. I villaggi Maramures hanno
abitazioni rurali rigorosamente in legno, con facciate e recinzioni
impreziosite da intagli. L’ingresso dei cortili è costituito da un
grande portale pure intagliato e nel cortile è possibile trovare
mucche, pecore e maiali in appositi recinti.
I nostri amici
conoscono numerose famiglie del villaggio e per questo motivo
abbiamo potuto visitare vari cortili e qualche abitazione. Le
condizioni di vita sono molto arretrate. L’acqua viene raccolta
mediante cisterne e l’igiene è decisamente scarsa. La gente è molto
ospitale e ti invita con orgoglio nella sua abitazione, magari
offrendoti grappa casalinga.
In cima ad una
salita, la chiesetta di legno** di Sarbi, con annesso
cimitero. Abbiamo assistito ad una breve funzione religiosa. Cena in
festosa compagnia e notte tranquilla. Da segnalare che nel vicino
paese di Breb (a 6 Km.) è indicato un campeggio raggiungibile
mediante una stretta strada sterrata, molto dissestata. E' adatto
per le tende ma non per i camper. In questa zona non è facile
sistemarsi liberamente perché le strade sono molto strette e
scoscese.
Giovedì 6
agosto: A pochissimi Km
da Sarbi, in località Ocna Sugatag, tutti i giovedì mattina
si svolge il mercato settimanale**, a cui affluiscono intere
famiglie dai paesi limitrofi per vendere i loro prodotti. Il
villaggio è niente in tutto, ma sulla spianata del mercato si torna
indietro nel tempo. Su bancarelle improvvisate o direttamente
sull’erba, vengono esposti abiti usati, scarpe spaiate e altri
oggetti di vestiario, rigorosamente di seconda mano. C’è
l’esposizione dei mobili e il fabbricante di lapidi che scolpisce le
generalità del possibile defunto. Poi ogni tipo di animale, cavalli
lucidi e ben pettinati, mucche e caprette. I maialini sono ammassati
in cassette di legno il cui coperchio viene aperto giusto per
l’acquirente. Venditori e compratori vestono costumi tradizionali,
con il caratteristico copricapo di paglia. Qua e là sono disposti
carretti con intere famiglie rom che, approfittando del mercato,
sguinzagliano i bambini per l’elemosina. Dappertutto sporcizia e
miseria. Un mondo rimasto fermo a 50 o forse 100 anni fa. Siamo
rimasti dalle 8.30 alle 11.00 e poi abbiamo raggiunto la chiesetta
di Sarbi per assistere ad una funzione religiosa. Pochi devoti,
anche qui in costume tradizionale.
Abbiamo
pranzato in case e, nel pomeriggio, abbiamo avuto l’occasione di
fotografare alcune ragazze del villaggio, prima di andare a visitare
il Monastero di Bersana**. Si trova a nord ovest, ad una
ventina di Km. E’ costituito da splendidi edifici di legno,
costruiti di recente nello stile tipico del Maramures, in un vasto
parco ben curato. E’ abitato da suore che abbiamo incontrato
visitando la chiesa, durante una funzione religiosa. Un altro
edificio contiene un piccolo museo di oggetti religiosi. Sulla
strada abbiamo notato un campeggio. Si tratta di prati recintati che
accolgono turisti di passaggio. Verso le 19.30 siamo rientrati per
la cena con gli amici e la notte.
Venerdì 7
agosto: In località
Sapanta, circa 10 Km ad occidente di Sighet, si trova il
Cimitero Vesel, il cosiddetto Cimitero Allegro**. Il
motivo di questa denominazione è evidente fin dall’ingresso: le
numerosissime lapidi sono dipinte a colori decisamente sgargianti,
con raffigurazioni della attività svolta dal defunto. Così
ritroviamo il contadino che ara il campo, il fabbro che forgia il
ferro, il medico che assiste il paziente. Altre volte è raffigurata
la causa di morte: un incidente sulla strada, una malattia e,
talvolta, una morte violenta. Si visita con molta curiosità e
sicuramente le raffigurazioni inducono un sorriso per la loro
ingenuità un po’ naif. E’ un’occasione per fare fotografie
decisamente insolite, in un paio d’ore di visita.
Poco lontano,
nei pressi di Sighet, in una vasta radura, sorge il monastero
Sapanta Peri* che sembra essere l’edificio religioso in legno
più alto d’Europa. Si tratta di una grande chiesa in legno,
circondata da strutture monastiche ancora in costruzione. Abbiamo
approfittato dell’ombra del bosco per la sosta pranzo. Entrati in
Sighet e sistemati i camper in una viuzza periferica, è stato
possibile, per una combinazione, visitare il piccolo cimitero
ebraico, in verità molto malandato e in semiabbandono. La
custode infatti, visti i camper, ci ha raggiunto con le chiavi e con
una piccola mancia ci ha fatto entrare. Molto più suggestiva la
visita al vecchio Carcere dei dissidenti del regime comunista**,
ora adibito a museo. Gli allestimenti delle celle, suddivisi per
tematiche, ci hanno riportato ai momenti di grande sofferenza di un
popolo che per decenni è stato vittima di oppressori. Le due ore che
abbiamo dedicato alla visita si sono dimostrate appena sufficienti.
A est di Sighet,
poco lontano dal centro abitato, è stato allestito un “villaggio
museo”, denominato Satului Maramures*. Chiude alle 18, ma con
un po’ di insistenza, siamo riusciti ad ottenere il biglietto
d’ingresso. Sulle colline sono stati ricostruiti numerosi rustici in
legno, tipici della architettura maramures dello scorso secolo.
Alcuni sono arredati e visitabili. Sono esposti attrezzi di lavoro,
fienili, oggetti domestici. In cima alla collina una chiesetta con
un alto campanile. Siamo rientrati per la cena in compagnia verso le
20.
Sabato 8 agosto: In poco meno di 30 minuti
abbiamo parcheggiato a Sighet* nei pressi della abitazione
del premio Nobel per la pace Elie Wiesel, sopravvissuto
all'Olocausto, autore di numerosi libri nei quali racconta la sua
personale esperienza di prigioniero nei campi di concentramento di
Auschwitz e Buchenwald. La casa (47.9298 – 23.8943) è stata
trasformata in un interessante museo, visitabile in poco meno di
un’ora.
Poco lontano abbiamo attraversato il mercato della
frutta e verdura e poi ci siamo diretti verso est per raggiungere la
seconda regione prevista nel nostro itinerario: la Bucovina. Una
sosta per il pranzo in camper e poi, nel pomeriggio, un breve
deviazione ci ha portato a visitare il Monastero di Leud*
(47.6757 – 24.2304). Nel piccolo villaggio si trovano in realtà due
monasteri, uno antico, di stile tipicamente Maramures, e uno
moderno, meno interessante. La visita di entrambi richiede poco più
di mezz’ora.
In località Bogdan Voda abbiamo deviato sulla DJ 188
e in circa un’ora di strada particolarmente dissestata, abbiamo
raggiunto alle 15,30 la cittadina Viseo de Sus, sistemando i
camper nel parcheggio della piccola stazione del treno turistico a
vapore (Lat 47.7148 Lon 24.4434). La gita in treno, quando
prevista di sabato o di domenica, va prenotata e noi siamo stati
assegnati alla domenica mattina alle 9.30. Il costo è di 40 Lei per
persona (11 euro). Nei pressi della stazione è presente una
fontanella, ma il flusso d’acqua è talmente scarso da sconsigliare
l’approvvigionamento.
Verso sera, con un taxi, ci siamo fatti condurre in
centro (dista poco più di 1 Km.) e abbiamo cenato discretamente al
ristorante Montana spendendo 40 Lei, angosciati però dalla estrema
lentezza del servizio. Siamo tornati a piedi alla stazione, ma
abbiamo avuto la tragica sorpresa di trovare i cancelli del
parcheggio chiusi con un grosso lucchetto. Abbiamo fermato qualche
auto di passaggio, ottenendo solo tanta solidarietà, poi abbiamo a
lungo battuto sul cancello nel tentativo di attrarre l’attenzione di
qualche guardiano, infine io e qualche altro temerario, abbiamo
scavalcato, nonostante i cani. Per fortuna un guardiano è
intervenuto con la chiave ed è stato possibile trascorre la notte in
tranquillità nei nostri letti.
Domenica 9
agosto: In realtà ben
cinque treni a vapore partono in successione per la gita,
trasportando una notevole quantità di turisti. I vagoni sono aperti
e per fortuna nell’andata siamo stati assegnati all’ultimo, la qual
cosa ci ha consentito di fare belle foto nelle numerose curve, ma
soprattutto di evitare il fumo della locomotiva. La ferrovia a
scartamento ridotto costeggia un torrente e attraversa belle vallate
e strette gole. Il paesaggio è gradevole, anche se non eccezionale.
Vengono effettuate alcune soste di ristoro che hanno consentito
ulteriori foto. La stazione di arrivo è affiancata da un ristorante,
ma eravamo forniti di pranzo a sacco per cui ci siamo arrangiati.
Verso le 14.30 siamo ripartiti ma, questa volta, il nostro vagone
era proprio dietro alla locomotiva per cui abbiamo masticato il
denso fumo del camino per tutto il viaggio.
Siamo rientrati
verso le 16.30 e dopo un breve pausa, siamo ripartiti verso la
Bucovina attraversando il Passo Pasul Prislop (1416 mt). Fino
al passo la strada è discreta, ma dopo diventa dissestata per molti
chilometri. Sul passo è in costruzione un nuovo monastero.
Verso le 18,
superate le montagne, ci siamo fermati nel Campeggio Valdimir a
Botos (47.5167 - 25.2205), una sistemazione ottima perché, con pochi
Lei, abbiamo avuto la luce, la doccia e anche un’ottima cena (camper
20 Lei; cena 25 lei a testa. In tutto 7,5 euro a testa). Notte
discreta, nonostante l’abbaiare dei cani.
Lunedì 10
agosto: La Bucovina**,
patrimonio dell’UNESCO, è una vasta regione nota per la presenza di
numerosi monasteri risalenti al 1300 - 1400, in gran parte
affrescati. Alcuni sono stati restaurati e ospitano ancora gruppi di
monaci o monache. Abbiamo effettuato una selezione, visitando in un
paio di giorni i principali luoghi di culto. Il percorso di un
centinaio di Km. è pressappoco circolare, con qualche piccola
deviazione. Il territorio è collinare e la viabilità è buona.
Prima tappa il
monastero di Moldovita**, a circa 40 Km a nord del nostro
campeggio. Si parcheggia con facilità e, superato un portale in
legno ove risiede la biglietteria, si entra nell’area circondata
dalle mura, al centro della quale sorge la chiesa. Una
caratteristica della maggior parte dei monasteri sono gli affreschi,
realizzati anche sulle pareti esterne delle chiese. Raffigurazioni
religiose di stile ortodosso, con colori e forme meravigliose.
Bellissimi anche gli interni. La visita richiede poco più di un’ora.
Gli ingressi vengono 5 Lei, 10 Lei per fotografare gli esterni. Non
è consentito fotografare gli interni. Abbiamo proseguito per altri
35 Km. verso il monastero di Sucevita**, circondato da alte
mura. I monasteri erano luoghi fortificati, adatti ad accogliere la
popolazione in caso di aggressioni. In questo monastero il cortile
interno è molto ampio. Splendidi affreschi sia all’esterno che
all’interno. In una struttura laterale un piccolo ma interessante
museo di oggetti religiosi.
Abbiamo
pranzato nel parcheggio e poi abbiamo proseguito il tour, facendo
sosta in un piccolo villaggio lungo la strada, caratteristico per le
fabbriche di vasi di ceramica rigorosamente neri. Poco distante il
Monastero Arbor, più piccolo e peggio conservato rispetto ai
precedenti. Non abbiamo potuto visitare l’interno per la presenza di
lavori di restauro. Qualche decina di Km. poi il Monastero di
Dragomirne**, dotato di una voluminosa cinta muraria.
All’interno vari padiglioni e la chiesa, questa volta, affrescata
solo all’interno. Nelle fotografie esaminate a casa si notava uno
splendido riflesso su un piccolo lago, ma ora questo è prosciugato.
Verso sera
abbiamo raggiunto il parcheggio del Monastero di Humor** che
siamo riusciti a visitare prima della chiusura. E’ questo uno dei
più rinomati e dei più visitati tanto che, lungo il sentiero di
accesso, vi è un corteo di innumerevoli bancarelle. Al centro della
cinta muraria la chiesa, e, di fianco, una torre campanaria
visitabile, dalla quale si gode una bella veduta sulle colline
circostanti. Abbiamo cenato all’aperto e trascorso la serata
nell’area camper (30 Lei con la corrente) nei pressi del vicino
Monastero di Voronet.
Martedì 11
agosto: Il Monastero di Voronet** è sicuramente tra i più
importanti perche conserva il famoso affresco del Giudizio
Universale, perfettamente conservato sulla parete esterna. Molto
bello anche l’interno. Verso le 11, dopo 84 Km verso sud, abbiamo
raggiunto il Monastero di Neamt**, gestito da monaci
particolarmente disordinati e scalcinati, stranamente inclini a
farsi fotografare. Il monastero è preceduto da un vasto parcheggio e
circondato da alte mura imbiancate. Nel vasto cortile la chiesa,
affrescata solo all’interno, e intorno le abitazioni dei monaci. Da
un lato un edificio accoglie un museo di oggetti liturgici.
Terminata la
visita, abbiamo sostato per il pranzo in camper, lungo il bordo
della strada. Nel pomeriggio mi sono staccato dal gruppo che ha
proseguito verso le montagne, preferendo cercare in zona un
gommista, per risolvere il problema ancora persistente. La
sostituzione della gomma è avvenuta a Bacau e verso le 19 abbiamo
cenato presso lo splendido ristorante Club Karo (11 € a testa
per una super cena) e dormito nel parcheggio del ristorante.
Mercoledì 12
agosto: Ci siamo avviati in direzione Brasov (180 Km da Bacau) e
siamo arrivati verso le 12.00 al campeggio indicato nella varie
relazioni di viaggio. In realtà il campeggio è chiuso da qualche
mese e in vendita. Abbiamo atteso gli altri amici camperisti e, dopo
aver pranzato, ci siamo spostati a Bran (45.529 25.37023), a
circa 20 Km, al campeggio Vampire, una sistemazione molto
comoda, al prezzo di 72 Lei per notte (circa 16 euro). A poca
distanza dal campeggio sorge il castello del conte Dracula**
restaurato e molto turistico. Meglio andarci a piedi (un paio di
Km.) perchè nei pressi del castello non si trova il parcheggio. Dopo
aver superato una moltitudine di bancarelle e aver fatto la fila
alla cassa (30 Lei - 7,5 €), abbiamo iniziato la visita.
Il castello in
realtà non era la dimora del conte Dracula che vi aveva solo
soggiornato per breve tempo. L'edificio era stato ereditato da un
ricco americano che lo aveva messo in vendita. Non trovando
acquirenti, aveva avuto l'idea di trasformarlo nella dimora di
Dracula creando una proficua attrattiva turistica, peraltro ben
riuscita, vista la folla di visitatori. Le stanze sono ben
restaurate e, percorrendo un vero e proprio labirinto di salette,
scale e corridoi, si possono ammirare allestimenti e arredi e
persino i costumi cinematografici degli attori nelle varie versioni
dei film sul vampiro. Ne vale la pena. Siamo poi rientrati in
campeggio per la cena e la notte.
Giovedì 13
agosto: Lasciati i camper nel campeggio, mediante l'autobus di
linea, in 1 ora circa (7 Lei), abbiamo raggiunto la stazione dei
pullman di Brasov*. Da qui, con un taxi (10 Lei per auto),
siamo arrivati al centro della bella cittadina. Il centro storico,
tra piazze, palazzi, vie ordinate, risulta molto piacevole, senza
essere particolarmente straordinario. Di grande interesse la
Chiesa Nera** e il quartiere di piccole vie circostante. Abbiamo
pranzato in un ristorante all'aperto e dopo un breve riposo in un
giardinetto, siamo rientrati al campeggio, ove abbiamo trascorso il
resto del pomeriggio e la serata.
Venerdì 14
agosto: Verso le 8.30 siamo ripartiti in direzione Sighisoara ma
lungo il percorso abbiamo deviato verso il minuscolo villaggio di
Viscri **. La strada per il villaggio è molto stretta, tortuosa
e in gran parte sterrata ma la deviazione vale sicuramente. Si
tratta di un agglomerato di case di legno e sasso con piccoli
recinti per l'orto o per le mucche, che si affacciano su tre strade
non asfaltate. Carri di legno trainati da animali, galline, oche,
caprette e abbeveratoi di sasso. Sembra di tornare indietro di cento
anni. Un ripido sentiero porta al monastero** in cima alla
collina. E' circondato dalle mura e al centro del cortile vi è una
piccola chiesa con una torre campanaria dalla quale si gode una
bella veduta. In alcuni ambienti accanto all'ingresso si può
visitare un piccolo museo di arte contadina. Interessanti anche i
piccoli nuclei di case colorate abitate da rom lungo la strada.
Abbiamo
raggiunto Sighisoara** verso le 13 e abbiamo sostato per il
pranzo in camper nei pressi della stazione ferroviaria. Dopo pranzo
di siamo inerpicati lungo la circonvallazione del paese e, sistemati
i mezzi, a piedi abbiamo superato la enorme torre con orologio che
costituisce l'accesso alla cittadina fortificata. E' un piccolo
paese medioevale che vale sicuramente la sosta. Case in legno e
muratura, un monastero, accessibile mediante una lunga e ripida
gradinata ricoperta da una tettoia di legno, una piccola scuola con
oggetti antichi, la chiesa. La casa natale del Conte Dracula è ora
trasformata in un rinomato ristorante (Casa Vlad Dracul
Restaurante) ma al primo piano è ancora possibile visitare una
paio di stanze. Per assurdo, in una di queste è stata sistemata una
bara ove un figurante in costume cerca di spaventare i turisti.
Recuperati i
camper, abbiamo raggiunto in 30 Km. Biertan*, un piccolo
villaggio noto per un importante monastero fortificato, ancora una
volta circondato dalle mura. Il luogo è facilmente raggiungibile
dalla piazza del paese. Graziosa la chiesa, in parte in restauro.
Vicino al paese c'è un campeggio, ma è risultato pieno, causa la
festa della luna piena. Abbiamo trovato le indicazioni per un altro
campeggio denominato Doua Lumi, a 39 Km., in località Blajel
ma anche in questo non abbiamo trovato posto. Per fortuna il
proprietario ci ha consentito di sostare in uno spiazzo accanto ad
una strada di campagna. Abbiamo cenato e dormito lì, nonostante la
innumerevoli "tracce" del passaggio di mucche sul terreno.
Sabato 15
agosto: Sibiu**
è una cittadina molto graziosa ed elegante, distante 57 Km. dalla
precedente. Ci siamo sistemati, con qualche difficoltà di
reperimento, in un comodo parcheggio con sbarra (45.79213 -
24.14936). Abbiamo visitato alcune belle chiese e piazze collegate
da porticati e da vie ricche di negozi. Molto caratteristico il
Ponte di Ferro o Ponte delle Bugie. Secondo la tradizione, chi mente
sul ponte verrà prima o poi scoperto. Abbiamo anche assistito ai
preparativi di un matrimonio e pranzato in un bel ristorante (Crama
Sibiu Vechi**) situato in un seminterrato molto caratteristico.
Le cameriere vestono i costumi tradizionali e i piatti rumeni sono
di ottima qualità. In 20 Km abbiamo raggiunto il Campeggio Ananas
di Cisnadioara per la cena e la notte.
Domenica 16
agosto: Verso le 8.30 è iniziato per me il viaggio di ritorno in
Italia. Recuparata a Sibiu la autostrada A1, poco trafficata, in
340 Km sono arrivato al confine con l'Ungheria. Occorre procurarsi
una vignetta da 3 Lei in un distributore Patrom. Per brevi tratti
l'autostrada si interrompe e occorre seguire percorsi tortuosi di
montagna. Il confine si trova nei pressi di Nadlac. Da qui a Letenje
(confine tra Ungheria e Slovenia) sono altri 446 Km. Siamo arrivati
al confine verso sera, sotto una pioggia battente e abbiamo sostato
a Nedelica, un piccolo paese.
Lunedì 17
agosto: Volendo risolvere un nuovo problema alle sospensioni,
abbiamo trovato una autofficina FIAT a Letenje, 30 Km. verso sud. Di
qui il viaggio è ripartito verso il confine italiano (322 Km da
Letenje) e verso le 14 siamo arrivati a Trieste per la sosta pranzo.
In serata a Mirandola.
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