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POLONIA - LITUANIA in camper

LUGLIO 2000

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1° giorno - 13 luglio - giovedì ore 15:20 partenza da Mirandola. Il conta chilometri segna Km 17588. Con un viaggio tranquillo ci dirigiamo verso il confine austriaco, cenando alle 20:00 in un grill poco prima di raggiungere il Tarvisio. Proseguiamo fino a pochi km prima di Graz, uscendo dalla autostrada austriaca per trovare un posto per la notte. Dopo varie ricerche ci sistemiamo in una piazzetta vicino ad una stazione.

2° giorno - 14 luglio - venerdì ore 7:45: Attraversiamo la periferia di VIENNA, diretti verso Nord, con l’aiuto delle preziose indicazioni di Autoroute Express che si presenta molto dettagliato. Dopo Vienna proseguiamo sulla E461 verso il confine con la Rep. Ceca, che raggiungiamo verso le ore 12, dopo 835 Km., in località MIKULOV. Pranziamo poco dopo il confine in un piccolo piazzale, poi proseguiamo sulla E 462, verso Olomouc che raggiungiamo dopo 1000 Km. Da Mirandola. Ci dirigiamo verso Est fino al confine con la Polonia di CESKY TESIN. Sono le 16:40 e abbiamo percorso Km. 1078. Alla dogana c’è un po’ di fila ma in 30 minuti passiamo. Cambiamo il denaro in un distributore di benzina. Uno ZLOTI (sloti) vale 506 Lire. Proseguiamo verso CRACOVIA per incontrarci con Giorgio. Percorriamo dopo Katovice l’unico tratto a pagamento della autostrada polacca fino a Cracovia, ove ci sistemiamo in un campeggio in periferia verso le ore 18:30. Il tempo è un po’ incerto. Ceniamo da Giorgio, progettando le tappe successive.

3° giorno - 15 luglio – sabato Dal campeggio, tramite due successivi autobus, raggiungiamo STARE MIESTO, il centro di Cracovia e iniziamo la visita dal MUSEO CZARTORYSKI che, per noi italiani rappresenta una tappa immancabile in quanto vi si può ammirare la Vergine con l’Ermellino di Leonardo da Vinci. Spettacolare la piazza del mercato, con le caratteristiche bancarelle di artigianato nel mercato coperto e LA CHIESA DI S. ADALBERTO, da cui alle ore 12 viene suonata una tromba in ricordo delle invasioni dei tartari. Mangiamo al Mc Donald (sic) per accontentare le bimbe e nel pomeriggio ci spostiamo verso il WAWEL, il castello, raggiungibile a piedi. Visitiamo i cortili e la CATTEDRALE, salendo fino alla CAMPANA DI S. SIGISMONDO. Passeggiamo poi per le piccole strade e i vicoli, incrociando vari matrimoni.

4° giorno - 16 luglio - domenica Il mattino è decisamente nuvoloso, la giornata ideale per dirigersi verso il CAMPO DI AUSCHWITZ. Sbagliamo strada e rimaniamo bloccati da un sottopassaggio impraticabile per i Camper. Finalmente, con pioggia battente, arriviamo al parcheggio. Il campo è diviso in due aree, distanti pochi Km. l’una dall’altra: La prima area è denominata AUSCHWITZ 1 e corrisponde al primo nucleo di concentramento. Le varie baracche contengono in parte oggetti appartenuti ai detenuti (scarpe, valigie, occhiali etc.) e in parte musei allestiti da varie Nazioni, anche dall’Italia. Mi colpisce particolarmente la baracca allestita da Israele, ove viene presentato un percorso fotografico che rievoca le persecuzioni degli ebrei e che termina in una cappella molto suggestiva. Impressionanti i reticolati, il muro delle fucilazioni, le camere a gas e i forni crematori. Dopo un breve pranzo in Camper, ci spostiamo verso il secondo campo, BIRKENAU, costruito dai tedeschi e finalizzato allo sterminio. Conviene andarci in Camper, evitando il bus, visto che vi è  un ampio parcheggio. L’area è molto vasta e attraversata dalla linea ferroviaria. Le baracche hanno mantenuto le caratteristiche interne originali, anche se molte sono state incendiate. L’area delle cremazioni è stata totalmente distrutta dai tedeschi in ritirata. Verso sera ci fermiamo a Messa in una chiesa cattolica delle vicinanze. Ci dirigiamo verso CZESTOKOWA in serata e raggiungiamo il campeggio situato nei pressi della cattedrale vero le ore 21:00. Km. percorsi: 1442. Il campeggio è tranquillo ed economico. Ha il pregio di essere a 300 mt. dalla Cattedrale.

5° giorno - 17 luglio - lunedì  Il mattino è interamente dedicato alla visita della Cattedrale, sotto una pioggia battente. Assistiamo alla messa e alla processione dei fedeli nella cappella della MADONNA NERA. L’ambiente è estremamente suggestivo per la notevole atmosfera di devozione. Colpiscono le stampelle e i pro-voto appesi alle pareti del luogo sacro. Visitiamo altre aree della basilica, in particolare una sala dove sono esposte fotografie della visita del Papa alle varie Nazioni. Mi colpisce la fotografia della Collina delle Croci, in Lituania, e mi ripropongo di inserirla nel nostro itinerario. Purtroppo la visita della parte esterna alla Basilica è ostacolata dalla pioggia. Torniamo in camper e ci avviamo verso Nord, diretti a ZELAZOWA WOLA (distante 233 Km), per visitare la Casa di Chopin. Il fondo stradale è estremamente dissestato, per la presenza di profondi avvallamenti determinati dai veicoli pesanti (indicati peraltro con opportuna segnaletica) e la guida risulta difficoltosa. Sul bordo della strada si alternano venditori di funghi porcini (a prezzi decisamente bassi) o mirtilli e prostitute che, con gesti inequivocabili, cercano di attrarre la nostra attenzione. La CASA DI CHOPIN è chiusa (è lunedì). Dormiamo nel parcheggio di fronte (molto rumoroso).

6° giorno - 18 luglio - martedì  E’ una bella giornata e, dalle 9,30, percorriamo il parco (molto bello) e visitiamo l’abitazione (meno interessante) del compositore. Ci dirigiamo poi verso VARSAVIA, a 49 Km., e ci sistemiamo nel CAMPEGGIO N° 123, in periferia. Dopo pranzo, mediante l’autobus, raggiungiamo il centro storico (STARE MIASTO) e visitiamo la cattedrale, altre importanti chiese e una mostra (molto bella) di Cartier-Bresson. Il castello è in restauro. I monumenti sono stati ricostruiti dopo i bombardamenti della guerra e questo fa perdere di interesse la visita. Molto affascinante la PIAZZA STARIEGO MIASTA e i vicoli che la circondano. Visitiamo l’interno, estremamente suggestivo, di alcuni ristoranti rinomati. Seguendo la mappa, cerchiamo di raggiungere ciò che è rimasto del GHETTO di VARSAVIA. In realtà ben poco. Il quartiere è costituito da palazzoni e punteggiato di monumenti in bronzo che ricordano le deportazioni degli ebrei verso i Campi. Cena in campeggio.

7° giorno - 19 luglio - mercoledì  Dedichiamola mattina alla visita del PALAZZO SULL’ACQUA, situato nel PARCO LAZIENSKY. I bimbi sono estasiati dalla facilità con cui si possono avvicinare gli scoiattoli. Il palazzo è interessante. Colpisce, all’interno, una mostra fotografica che illustra le condizioni di grave degrado dell’edificio popola guerra. Veramente notevole l’opera di restauro. Dirigiamo i mezzi ricreazionali verso EST, verso il PARCO DEI BISONTI di BIALOWIEZA. Il paesaggio è monotono e la strada trafficata da veicoli pesanti. Si alternano colline coltivate a foreste molto fitte, con alberi di grandi dimensioni. Attraversiamo Hajnowka per raggiungere il villaggio di Bialowieza (Km. percorsi 1986), ove ci sistemiamo in un grande parcheggio presso un ristorante tipico. Chiediamo di conoscere BORIS, una anziana guida di cui abbiamo letto su Plain Air. Tutti lo conoscono in paese e dopo poco arriva e si mette a disposizione per l’itinerario all’interno del parco  per il giorno successivo. Parla un italiano ben comprensibile e racconta le sue vicende di guerra. Ceniamo nel ristorante a base di Pirogi (specie di tortelli con carne) e carne ai ferri.

8° giorno - 20 luglio - giovedì Al mattino Boris ci raggiunge con due carri tirati dai cavalli e inizia l’escursione. Una grande pietra segna il centro della foresta. Visitiamo lo zoo ove vivono numerose specie di animali del luogo: lupi, cervi, cinghiali e bisonti. Molto particolare l’incrocio tra una mucca e un bisonte europeo. L’itinerario prosegue verso la parte più folta della foresta dove ammiriamo l’immensa mole di alcune querce secolari. La gita è molto interessante. Rientrati ai camper, Boris ci ha propinato, a prezzo elevato, alcuni vasi di miele raccolto dalla moglie. In effetti Boris è un furbacchione ma la conoscenza dell’italiano ci permette di capire tanti aspetti della vita e della storia della Polonia. Ospitiamo Boris a pranzo in Camper e, dopo aver pagato una modesta somma per il parcheggio, ci dirigiamo verso Nord, diretti al VILLAGGIO TARTARO. La strada è disastrosa, lastricata per decine e decine di Km. con pavé. Dobbiamo mantenere molto bassa la velocità per ridurre al minimo le vibrazioni. Decidiamo di deviare nel bosco seguendo tratti di strada sterrata. Arriviamo al villaggio tartaro di Kruszyniani alle 19:00. Non appare molto interessante visto che i tartari sono polacchi vestiti normalmente e le abitazioni poco caratteristiche. Interessante un piccolo cimitero con lapidi e scritte arabe ed una piccola moschea. Questa deviazione può essere tranquillamente evitata. Dormiamo nei pressi del villaggio, in un prato.

9° giorno - 21 luglio – venerdì  Dal villaggio tartaro ci dirigiamo verso il confine della Lituania, facendo tappa a SEJNI. Il piccolo paese è noto per un CONVENTO DOMENICANO ma la visita risulta di interesse modesto, visto che il monastero è in restauro. Alle ore 13:00 raggiungiamo il CONFINE DELLA LITUANIA, avendo percorso 2278 Km. da Mirandola.

21 luglio - pomeriggio Sbrighiamo le formalità doganali che sono numerose, con controlli in ripetizione e vero le 14:30 entriamo in territorio Lituano. Il paesaggio è collinare, caratterizzato da minuscoli agglomerati di case, spesso con il tetto di paglia.    I contadini sono al lavoro nei campi, ma non vediamo macchine agricole. La trebbiatura viene eseguita a mano, con la collaborazione dell’intera famiglia. La prima tappa è TRAKAI, che raggiungiamo dopo 143 Km. di strada quasi del tutto priva di traffico. Si tratta di un villaggio molto caratteristico, situato alle rive di un lago, al centro del quale, su un’isolotto, troneggia un CASTELLO MEDIOEVALE. Il quadretto è molto scenografico, peccato che il castello sia stato del tutto ricostruito nel dopoguerra. Il restauro però è stato eseguito a regola d’arte, per cui la visita si dimostra interessante. Le varie sale sono state allestite a mostra e vengono esposti oggetti di antico artigianato, porcellane, armi, pipe etc. Sulle rive del lago sono numerose le bancarelle che propongo L’AMBRA DEL MAR BALTICO, a prezzi veramente modesti. Ci sistemiamo in un campeggio poco distante, economico ma lontano dall’abitato. E’ comunque l’unica sistemazione sicura possibile.

10° giorno - 22 luglio – sabato Spostamento verso la capitale della Lituania: VILNIUS. Non è difficile trovare il parcheggio per i camper: il traffico è decisamente modesto per cui parcheggiamo vicino al centro. A poche centinaia di metri troviamo il Municipio e alcune chiese molto interessanti, cattoliche e ortodosse. Colpisce molto una cappella, visibile dalla strada, a cui si accede mediante una lunga gradinata (detta del Calvario) che i fedeli percorrono in ginocchio. All’interno della cappella, sull’altare, vi è una icona della Madonna, oggetto di venerazione di tanti pellegrini. Le strade del centro sono affollate e piene di bancarelle. Altri monumenti di rilievo sono la Chiesa di S. Anna e quella di S. Bernardino, purtroppo chiuse per restauro. L’esterno degli edifici comunque costituisce un notevole colpo d’occhio. Visitiamo la Cattedrale, caratteristica per il suo campanile isolato nella piazza e di pianta rotonda. Sui gradine delle chiese e sui marciapiedi tanta povera gente chiede l’elemosina. Ragazze straordinariamente belle passeggiano per strada guardando i pochi negozi. Poco lontano si trova il MUSEO DEL KGB. E’ il vecchio palazzo ove la polizia segreta del regime Sovietico imprigionava i dissidenti politici. Impressionanti le celle, la stanza delle torture e la stanza delle fucilazioni. Pensare che questi luoghi sinistri hanno “ospitato” prigionieri fino al 1991 ! E’ sabato pomeriggio e le vie si riempiono di gente. Dai tavolini di una birreria all’aperto, sulla strada principale commentiamo i cambiamenti della storia recente di questo popolo. Terminiamo la visita a Vilnius nei pressi del parlamento, ancora in piccola parte circondato dalle barricate erette nel 1991, in difesa dei carri armati sovietici. Siamo ora diretti a NORD, sulla A2, una autostrada semideserta, diretti a SIAULIAI, che raggiungiamo verso sera, alle 21:00, dopo circa 265 Km. A pochi Km. dalla città, in direzione EST, non senza fatica riusciamo a rintracciare, in aperta campagna, LA COLLINA DELLE CROCI. L’area religiosa è costituita da due colline, totalmente ricoperte di migliaia di croci, di tutte le forme e misure. Piccoli sentieri permettono di arrivare sulla cima, per venerare la statua della Madonna, pure circondata di croci e di fiori. Secoli fa qui pare sorgesse un piccolo castello, poi caduto in rovina e ricoperto dalla terra. Dal secolo scorso la tradizione popolare ha voluto che la gente piantasse una croce per chiedere una grazia o per ringraziamento. Durante il regime sovietico più di una volte le ruspe del governo di Mosca avevano divelto le croci ma durante la notte queste venivano ricollocate dai lituani. Per questo motivo il luogo è diventato una simbolo della opposizione del popolo ai Sovietici. E’ una serata di festa, la ricorrenza della visita del Papa e, nel piazzale antistante le colline, è stato allestito un palco ove gruppi musicali formati da frati si esibiscono in brani di musica rock, con gli strumenti a tutto volume. I giovani intorno ballano ma poco dopo si raccolgono per una suggestiva Via Crucis illuminata dalla fiaccole. A mezzanotte la Messa e poi via di nuovo con la musica. Per poter dormire dobbiamo allontanarci di qualche Km. con i camper, sistemandoci presso il convento dei frati.

 11° giorno - 23 luglio – domenica E’ una bellissima giornata e una folla di pellegrini sale lungo i sentieri delle colline per depositare croci e pregare in una spontanea processione che si snoda sul pendio. Assistiamo alla messa nella chiesa moderna.  Un coro di ragazze, guidate da una giovane maestra di musica, contribuisce a creare una atmosfera molto commovente. Al termine della cerimonia conosciamo un frate che parla italiano e lo tempesto di domande riguardanti il periodo del regime e le ultime settimane prima della sua caduta. Ci racconta di aver partecipato alla difesa del Parlamento Lituano dentro le barricate, quando le truppe sovietiche avevano invaso la capitale e conquistato la sede della televisione.Ripartiamo verso nord-ovest per raggiungere Klaipeda (a 155 Km) e la prospiciente penisola di Neringa. Il traghetto è particolarmente caro e a questa spesa si aggiunge l’accesso al parco naturale situato sull’isola. L’isola è lunga e stretta, caratterizzata da dune di sabbia di notevole altezza che dividono il bosco dalla spiaggia. Il tempo è nuvoloso e la visita non risulta particolarmente interessante. Siamo allietati da una famigliola di cinghiali che, attratta dai bocconi di cibo gettato dai turisti, si fa fotografare sul bordo della   strada.Dormiamo in un parcheggio nei pressi di Nida, il paese più rinomato, ma peraltro molto al di sotto delle aspettative. Col senno di poi questa parte del viaggio si poteva evitare: le dune mobili della Polonia sono molto più affascinanti.

12° giorno - 24 luglio - lunedì Nei pressi di Nida, visitiamo un parco di Mostri: grandi statue intagliate nel legno in una fitta boscaglia. Molto divertente per i bimbi. Ritornati sulla terraferma, percorrendo la A1, ci portiamo a KAUNAS, la seconda città della Lituania per importanza. Arriviamo alle ore 19:00 e ci sistemiamo nei pressi del castello, in un vasto parcheggio, pressoché vuoto. Già all’ingresso della città desta meraviglia la struttura delle strade, caratterizzate da edifici interamente in legno, poco più che baracche colorate che ospitano abitazioni e negozi. Il traffico è molto limitato, le vie sono ordinate e pulite, con pochi modesti negozi. Il centro è rappresentato da un lungo viale alberato, con spartitraffico pedonale, nominato zona  NO-SMOKING. Un piccolo opuscolo suggerisce un ristorante con menù tipicamente lituano. L’arredamento è caratteristico e le cameriere sono in costume tradizionale. Ci abbuffiamo con piatti caratteristici (un enorme stinco) allietati (si fa per dire) da un ubriaco che fa amicizia con Giorgio. Nonostante sia uno dei migliori ristoranti di Kaunas, spendiamo ben 10.000 lire a testa. Ritorniamo ai camper servendoci di taxi guidati a tutta velocità.

13° giorno - 25 luglio – martedì Di nuovo una passeggiata per la città con visita alla cattedrale e foto ricordo (con le magliette di Pikaciu) davanti al castello. Nei pressi della stazione una lunga fila di contadini cercano di vendere i pochi prodotti della loro terra esponendoli sul marciapiede, in un improbabile mercatino. A pochi Km. da Kaunas visitiamo il MUSEO DELLA VITA RURALE. Si tratta di un percorso nel bosco ove sono stati ricostruiti edifici caratteristici, in parte arredati. E’ una bella giornata e il posto molto gradevole. Non vediamo particolari differenze tra queste case-museo e le abitazioni che già abbiamo visto lungo la strada. Dopo pranzo ci dirigiamo al confine che superiamo senza particolari difficoltà, rientrando in POLONIA. Superato il confine, ci sistemiamo a GIZYCKO (a 120 km dal confine) in una zona di laghi molto rinomata.

14° giorno - 26 luglio - mercoledì A pochi km. verso ovest, una breve deviazione di conduce a GIERLOZ, ove è possibile visitare le ROVINE DEL BUNKER DI HITLER. Il tempo è uggioso e la visita è affrettata. E’ una vasta area nella fitta boscaglia dove Hitler aveva eretto il suo quartier generale e da cui dirigeva le manovre belliche. Si trattava di un elevato numero di edifici, di cemento armato, con pareti spesse alcuni metri e in parte interrati. Poco prima della ritirata le strutture erano state distrutte con l’esplosivo, per cui le macerie sono visitabili solo dall’esterno. Il luogo incute timore e soggezione. L’itinerario successivo segue la strada n° 513 che si rivela tortuosa e stretta. Siamo al castello di MALBORK dopo 240 km. ma il risultato è una notevole stanchezza. La fortezza è molto vasta e superaffollata di turisti. Attraversiamo cortili, sale e corridoi e, appena mettiamo piede sul camper ci sorprende un forte acquazzone.Da Malbork a DANZICA sono 55 km. Seguendo le indicazioni della guida del TCI, scoviamo un parcheggio a pagamento, custodito per 24 ore, in prossimità del centro, a cui si può arrivare a piedi. Siamo tutti molto colpiti da questa grande città, il cui centro storico appare un vero gioiello. Sappiamo che è stato totalmente ricostruito dopo i bombardamenti delle 2° guerra mondiale ed è ammirevole la grande capacità degli architetti di mantenere lo stile originale degli edifici e dell’urbanistica. In alcune chiese e palazzi, mostre fotografiche fanno vedere Danzica prima e dopo il restauro. Ceniamo sotto un grande tendone, sul fiume, pesce fresco, patatine fritte e birra.

15° giorno - 27 luglio - giovedì Tutta la giornata è dedicata alla visita della città, dalla Cattedrale, con salita sul campanile al Municipio, alla Piazza Dluga, alla piccola via Mariacka, forse la più caratteristica. Ci concediamo un ristorante di lusso per il pranzo, il ristorante ARNO, arredato con quadri ispirati a Firenze. La padrona risulta scostante e antipatica, ma le portate sono ottime. Le vie centrali della città nel pomeriggio si riempiono di turisti, attratti da numerosi musicisti improvvisati.

16° giorno - 28 luglio - venerdì Partiamo al mattino diretti a NORD, verso il PARCO NATURALE DI LEBA. A Lebork salutiamo Giorgio che purtroppo deve rientrare in Italia qualche giorno prima di noi. Leba dista 123 Km da Danzica. E’ un ameno paese di villeggiatura estiva e ci sistemiamo in campeggio. I camper sono veramente rari in queste zone. I campeggi sono popolati di tende o piccole roulotte. Raggiungiamo il mare a piedi, dopo una bella pineta. La spiaggia è battuta da un vento gelido e i bagnanti si riparano tendendo lunghi e bassi teli colorati dietro ai quali si raccolgono intere famiglie. Elena ed io tentiamo l’avventura del bagno nel Baltico, ma l’esperimento risulta terrificante. Dopo cena stacchiamo dal camper le biciclette per una gita in paese, il cui centro è poco distante.

17° giorno - 29 luglio - sabato E’ una bella giornata, l’ideale per una gita in bici verso le famose dune mobili di Leba. L’itinerario è dapprima nel bosco e, dopo aver attraversato le dune non senza qualche difficoltà, continua sul bagnasciuga per alcuni chilometri. Sostiamo sulla spiaggia battuta dal vento, cercando riparo dietro le bici, attrezzate con asciugamano frangivento. A piedi è possibile raggiungere una grande duna dalla quale si gode un panorama molto bello. Il rientro in bici si svolge controvento per cui procedere diventa veramente difficoltoso.

18° giorno - 30 luglio - domenica Siamo ora diretti verso sud e facciamo tappa a TORUN, a 290 km. da Leba. La città è particolarmente famosa ma la visita del centro storico è al di sotto delle aspettative.  Proseguiamo poi verso Varsavia che raggiungiamo alle 21:00, dopo altri 214 km. Sostiamo in una altro campeggio di periferia, tranquillo e silenzioso.

19° giorno - 31 luglio - lunedì L’itinerario prosegue verso le regioni del sud-est della Polonia, particolarmente rinomate perché in gran parte risparmiate dai danni della guerra. Una prima tappa è rappresentata da KAZIMIEREZ DOLMY, un piccolo villaggio sulla Vistola. La piazzetta è circondata da numerosi edifici del 600 e del 700, in parte in legno e in parte in muratura. Alcune facciate sono affrescate. La breve deviazione si rivela decisamente gradevole. Attraversata Lublino, proseguiamo verso sud-est,fino a ZAMOSC. Secondo la guida del TCI Zamosc vale il viaggio in Polonia e in effetti la sua piazza è di gran lunga la più straordinaria. La città è patrimonio dell’UNESCO. Fu costruita da una architetto italiano, Bernardo Morando, nel 1600, in stile veneziano. In effetti all’epoca era abitata da ricchi mercanti provenienti da diverse regioni dell’Europa e dalla Armenia che desideravano avere abitazioni particolarmente lussuose. Gli edifici sono percorsi da portici e le facciate sono in parte finemente affrescate e in parte ornate da bassorilievi e stucchi. Verso le 19:30 siamo a JAROSLAW, a 120 km. e troviamo riparo in un parcheggio custodito estremamente economico. Il custode ci indica una locanda dove, spendendo una somma irrisoria, ci serve un’ottima cena. Alla TV un telefilm americano, non tradotto, viene commentato da una voce fuori campo.

20 ° giorno - 1 agosto - martedì Jaroslow si rivela una bella cittadina, ricca di monumenti. I negozi sono decisamente poveri: dopo aver girato qua e là, non riesco a trovare un paio di scarpe poiché non dispongono di tutte le misure. Ci dirigiamo verso Cracovia, seguendo la E40. Una deviazione di conduce a ZELIPE un piccolo villaggio famoso per gli affreschi floreali sulle facciate delle case. E’ un pretesto per una passeggiata in bicicletta, dopo tante ore di guida. In serata arriviamo alle MINIERE DI SALE DI WIELICZKA, ormai alla periferia di Cracovia.

21° giorno - 2 agosto – mercoledì In una delle pochissime giornate di sole, penetriamo nelle miniere di sale, per una visita guidata. Si rivelano decisamente interessanti. Nelle sale si alternano sculture a carattere religioso e profano, tutte rigorosamente di sale. Bellissima la chiesa, con altari e decorazioni ed una statua del Papa, pure di sale. Poco a sud di Cracovia sostiamo per il pranzo a Kalvaria, altro importante luogo di culto ma la basilica si rivela poco interessante. Siamo ora decisamente diretti a sud, verso i MONTI TATRA. Non senza qualche difficoltà per le scarse indicazioni, arriviamo in serata a CZORSZTYN (km. 157), un porticciolo sul fiume Dunajec, ove si trova l’imbarcadero per la discesa con gli zatteroni. E’ il parco dei Monti Pieniny.

22° giorno - 3 agosto – giovedì Siamo fortunati perché la giornata è molto bella. Saliamo sulle grosse zattere, guidate da vogatori in costume. L’itinerario è molto suggestivo. Nelle gole più strette la corrente diventa tumultuosa e si formano delle rapide che creano un po’ di suspance. Nel pomeriggio ci dirigiamo verso ZACOPANE, rinomata stazione turistica dei Monti Tatra, dopo aver visitato la bellissima chiesetta in legno di DEBNO. Sistemiamo il camper in un campeggio e passeggiamo verso il centro, facendoci strada tra i numerosissimi turisti che entrano ed escono dai negozi o sostano davanti alle numerose bancarelle. Ceniamo in un ristorante caratteristico.

23° giorno - 4 agosto - venerdì Mattina dedicata alla visita delle numerose case-museo in stile Zakopane (villa Koliba, villa Atma etc.) un tempo abitate da personaggi illustri. Un pranzo a base di pirogi al sugo di mirtillo è quanto ci vuole per mantenere il migliore ricordo della Polonia, dal momento che la lasciamo alle nostre spalle, superando il confine con la Repubblica Slovacca. Il paesaggio della Repubblica Slovacca risulta monotono. Ci dirigiamo verso LEVOCA, la cittadina più rinomata del paese, dal punto di vista turistico. E’ circondata da poderose mura e, all’interno, le vie e le piazze rinascimentali sono splendide. Colpisce, nella piazza del Duomo, una grande gabbia che pare servisse per mettere alla berlina le mogli infedeli. Trascorriamo la notte in un vasto parcheggio lungo la strada.

24° giorno - 5 agosto - sabato Attraversiamo BRATISLAVA e il confine con l’AUSTRIA, diretti a Vienna. La tappa è finalizzata solo alla visita del castello di SCHONBRUNN, per accontentare Elena che vuole vedere la Reggia di Sissi.

25° giorno - 6 agosto - domenica Dopo una sosta notturna sul lago di Maria Wortz, entro l’ora di pranzo siamo a Mirandola, avendo percorso in totale 6662 Km

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