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GRECIA, CRETA e SANTORINI IN CAMPER

Luglio 2004

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Martedì 6: Pur essendo partiti ben presto dopo il mio turno di guardia, il viaggio fino a Brindisi ha richiesto molte ore, grazie a vari intoppi lungo la A14. Lavori in corso e alcuni incidenti con lunghe colonne di auto hanno allietato la mia prima giornata di vacanza. Dalle 10:15 alle 16:00 per arrivare ad Ancona !! Si è sommato a questo uno sbaglio all’altezza di Cerignola che ci ha fatto visitare Canosa, paese  noto per il forte vento. Rimanendo in contatto telefonico con l’equipaggio Ciccarelli in versione ridotta (Chiara e Lisa sono rimaste a casa), siamo riusciti a raggiungere BARI (770 Km. da Mirandola) e ci siamo sistemati per la notte in un parcheggio sul lungomare di TORRE A MARE.

Mercoledì 7: Sono partito alle 6:30 e ho percorso gli ultimi 110 Km. fino a BRINDISI per l’imbarco al Porto Moreno. Giorgio era già in fila allo sportello della Compagnia AGOUDIMOS, greca, la più economica che fornisce il WEB (200 € andata e ritorno), e la Ionian Sky era già all’ormeggio, con il camper Ciccarelli davanti. Siamo stati sistemati in Upper Deck che significa non sul ponte come promesso dalla pubblicità ma in un garagione intermedio, tra camions, auto e odore di gasolio. L’interno della nave peraltro si è dimostrato nettamente superiore alle aspettative, con arredi di lusso ed aria condizionata a 300 orari. La nave si è staccata dal porto alle 12:30 diretta a Igoumenitsa ove siamo sbarcati alle 20:30. A pochi Km, nella nota spiaggetta di PLATARIA, abbiamo trovato una tranquilla sistemazione.

Giovedì 8: Il risveglio è stato decisamente brusco, grazie ad una ruspa pulisci-spiaggia. Nel porticciolo è possibile fare acqua senza difficoltà. La strada verso PATRASSO è scorrevole ma molto tortuosa. Verso le 12:30 ci siamo affacciati di nuovo sulla costa e, adocchiata dall’ultimo tornante una gradevole spiaggetta nei pressi di un cimitero, ci siamo fermati per un tuffo e abbiamo pranzato. Dopo pochi Km. al porto di ANDIRIO ci siamo imbarcati verso il Peloponneso (da Igoumenitsa ad Andirio 255 Km., dalle 9 alle 12:30). I traghetti sono numerosissimi e a riempimento (14 €). La traversata è molto breve. Di fianco, in attesa della inaugurazione, il grande ponte a quattro campate collega le due coste. Una nuova tangenziale ci ha permesso di evitare il centro di Patrasso e, seguendo le indicazioni di altri camperisti, abbiamo deviato dalla E55 poco prima di Andravida, attraversando Neohori e Kastro fino alla GOLDEN BEACH, tanto decantata (dal traghetto alla spiaggia Km. 87). Dal comodo parcheggio, superata una piccola duna appare una spiaggia chilometrica, sabbiosa con mare pulito ma ben poco appariscente. Pare che la Golden Beach appartenga ad un residence situato più a nord, dove si intravede una costa alta. Forse lì è un po’ meglio. Mentre pregustavamo un piacevole pernottamento vicino al mare, un turista ci ha segnalato le frequenti incursioni della polizia locale specificamente rivolte ai camperisti che pernottano in questa località.  Abbiamo subodorato un connubio tra la polizia e il vicino campeggio per cui, dopo l’inevitabile bagno, ci siamo spostati al porto di KILINI, più a nord, per la cena e la notte.

Venerdì 9: Dal porto di Kilini al sito archeologico di OLIMPIA sono 60 km di buona strada. Il sito (9 € adulti, studenti gratuito) non è molto esteso e vi è annesso il museo archeologico. Me lo avevano descritto come quattro pietre alte 15 cm. ma in realtà la visita è risultata interessante. Vi sono resti del tempio di Zeus e di altri piccoli templi, le colonne della palestra e la spianata dove si svolgevano i giochi. Abbiamo approfittato delle spiegazioni di una guida turistica che ci ha fornito molte informazioni. Bello il piccolo museo. Verso le 12 ci siamo spostati sulla spiaggia di NEOHORI (34 km. da Olimpia), semideserta, con docce, ma decisamente di scarso pregio. Bagno, pranzo e spostamento presso ELEA (prima di Kalo Nero) dove nidificano le tartarughe marine Caretta Caretta. Nel complesso queste spiagge tanto osannate nelle relazioni di turismoitinerante.it sono risultate deludenti. Non ci rimaneva che procedere verso GITHIO, luogo di imbarco per Creta, per conoscere i giorni e gli orari dei traghetti. Lo spostamento è risultato lungo e impegnativo. 170 chilometri via Kalamata e Areopoli lungo la penisola Mani con strade molto tortuose e strette. Siamo arrivati a destinazione, nel porto di Githio verso le 20:30. Il paese è carino, con un lungomare di vecchie case di pescatori ora trasformate in negozi e ristoranti ed un promontorio con una vecchia taverna ed una bella chiesetta ortodossa. Abbiamo cenato in un ristorantino a base di souvlaki e dormito nel porto.

Sabato 10: L’agenzia turistica a Githio (Sophia Th. Rozaki – Shipping and Travel Agency – tel.: 27330-22207 e 222650) ci ha informato che i traghetti  della ANEN LINES per Creta partono solo di martedì alle 17:00 e di mercoledì alle 16:00, facendo tappa a Kythira. Si sbarca a Kissamos Kasteli, a ovest di Creta. Il ritorno avviene il mercoledì alle 8:00, il giovedì e la domenica alle 10:30. 322 € andata e ritorno. Alla luce di questi dati, abbiamo deciso di sostare nel vicino Camping Meltemi, discretamente attrezzato e con piscina (23 € al giorno per equipaggio). La spiaggia del campeggio è piatta e insignificante e solo la piscina ci ha permesso di tollerare l’ondata di caldo.

Domenica 11: Ancora spiaggia e piscina, poi alle 17:00 abbiamo lasciato il Camping. Giorgio era in preda alla “sacca”, un terribile fenomeno che incombe sulle vacanze del camperista e che rischia di risucchiare risorse ed energia. Tornati al porto, per un soffio abbiamo perso la possibilità di imbarcarci, con un supplemento di 50 € a camper, per Kythira ove avremmo potuto soggiornare fino al martedì, in attesa del traghetto per Creta. Ci siamo consolati con una cena a base di polipo sul lungomare. Notte estremamente afosa al porto.

Lunedì 12: Su consiglio di un camperista ci siamo diretti verso nord e dopo pochi chilometri abbiamo avvistato la SPIAGGIA DEL RELITTO che si raggiunge tramite una breve sterrata. E’ una sistemazione ottima. Il parcheggio è ampio e piano e c’è un ristorante con doccia. La spiaggia è sabbiosa ma la scogliera sulla destra ci ha consentito una simpatica immersione con maschera e pinne con cui abbiamo esplorato piccole grotte. Più in là, a pochi metri dalla riva, il relitto di un cargo arenato. Nel pomeriggio con Elena ho esplorato l’interno del relitto, entrando da una enorme falla sulla fiancata e salendo poi sul ponte mediante una scaletta arrugginita. Elena era molto emozionata. Verso sera siamo ripartiti alla ricerca di nuove sistemazioni. Abbiamo fatto provviste a SKALA e abbiamo trascorso la notte in un piccolo porticciolo molto arieggiato poco più a sud.

Martedì 13: Un’altra caletta decisamente carina si raggiunge dalla strada, mediante una scalinata, dopo aver lasciato i mezzi in uno slargo della strada principale. Di fronte alla spiaggia di sabbia, tre piccole isolette raggiungibili con pinne e maschera. Nel primo pomeriggio siamo ritornati al porto di Githio per l’imbarco. I camper sono stati stivati sottocoperta mentre noi ci siamo sistemati su scomode poltroncine nell’ampio soggiorno. Siamo arrivati a Creta (LIMANI KISSAMOS) all’una di notte e abbiamo dormito nel porto.

Mercoledì 14: Al risveglio abbiamo preso contatto con una agenzia del porto per partecipare alla gita a Gramvusa e Balos (dalle 10:15 alle 17:30 – 25 € per equipaggio). Il battello, stracolmo di turisti, è partito puntuale e ci ha portato in una prima tappa all’isola di GRAMVUSA, dove abbiamo visitato la fortezza veneziana salendo per circa 20 minuti sul colle. Da lì si gode una vista stupenda. Anche qui un relitto nell’acqua cristallina. Dopo pranzo siamo sbarcati nei pressi della laguna di BALOS. I colori dell’acqua, le rocce intorno creano uno scenario davvero incantevole. Questa volte le relazioni del WEB non ci hanno tradito. Rientrati al porto, ci siamo spostati alla spiaggia di FALASARNA, a 15 chilometri, per cenare in un comodo parcheggio. Questo tratto di costa alterna strisce di sabbia a piccole calette rocciose, situate più a nord, facilmente raggiungibili anche a piedi. Il rischio della esplorazione delle calette sta nella possibilità di incappare in piccole comunità di nudisti che purtroppo sono prevalentemente babbione cadenti e incartapecorite e vecchi marpioni flosci, di dubbia tendenza. Questo può creare gravi problemi digestivi e incubi notturni.

Giovedì 15: Abbiamo trascorso l’intera mattina e parte del pomeriggio nella spiaggia per poi dirigerci a sud, verso la rinomata ELAFONISSOS, con la prospiciente isola di ELAFONISI. Abbiamo scelto la strada dell’interno, ritornando a Kastelli Kissamos e scendendo verso Epos e Vathi attraversando le belle gole di TOPOLIA. Sono 64 Km. discretamente impegnativi. L’ultimo tratto ora è largo e asfaltato. Dopo gli ultimi 200 mt. di sterrata ci siamo trovati nel vasto parcheggio e abbiamo cercato uno spazio tra cespugli e bassi cedri. Di fronte a noi una splendida laguna, delimitata di fronte dall’isola, unita alla terraferma da una sottile lingua di sabbia. Abbiamo trascorso una serata magica, alle prese con un tramonto rosso fuoco e, più tardi, con un incredibile cielo stellato.

Venerdì 16: Preso da smania podistica, ho trotterellato seguendo il perimetro dell’isola Elafonisi, fino alla chiesetta e al faro in fondo, poi sono rientrato seguendo il versante di sinistra, una successione di magnifiche calette di sabbia bianca e rosa bagnate da una sequenza di tonalità dall’azzurro al cobalto. Di fronte alle calette si possono raggiungere con maschera e pinne alcuni scogli. Bello il fondale, peraltro scarso di pesci. Verso sera siamo ripartiti alla volta di Iraklion (206 Km) in vista dell’imbarco del giorno successivo per Santorini. Siamo giunti al porto verso le 22:00 e ci siamo sistemati poco distante, sulla strada litoranea, tra gli alberi.

Sabato 17: La notte è stata infame per l’intenso traffico sulla strada prospiciente e i numerosi aerei che partivano dal vicino aeroporto. Sono stato risvegliato alle 6:30 da Giorgio che mi faceva notare che eravamo letteralmente circondati dalle bancarelle di un mercato in allestimento. Con grosse difficoltà siamo riusciti a recuperare la strada del porto e finalmente abbiamo trovato la biglietteria del ferry per Santorini. La partenza era prevista per le ore 16:00 per cui con un Taxi abbiamo raggiunto le rovine della reggia di CNOSSO e più tardi il Museo Archeologico. Entrambe le visite sono risultate molto interessanti. Rientrati al porto nel pomeriggio, abbiamo scoperto che la partenza del traghetto era stata posticipata alle 18:30, causa il mare molto mosso e il forte vento. Abbiamo preferito rinviare l’escursione e, ottenuto il rimborso del biglietto, siamo ripartiti verso est, sostando a KRITSA (71 Km. da Iraklion), un magnifico paese di case bianche situato a 10 km. da Agios Nikolaos, all’interno. Poco prima del paese abbiamo visitato la chiesetta PANAGIA KERA, con antichi affreschi bizantini. Ci siamo poi persi nel dedalo delle viuzze tra le bianche case arroccate contro la montagna. La modesta cena a base di una scarsa porzione di agnello ha completato una giornata sfortunata.

Domenica 18: Verso le 9:00 abbiamo ripreso il percorso lungo la costa nord, diretti alla famosa spiaggia di VAI (154 Km da Iraklion), una baia circondata da rocce situata sul bordo di un immenso palmeto. Sistemati i camper nel comodo parcheggio tra gli oleandri (4,5 €), ci siamo abbrustoliti sulla spiaggia di fine ghiaia. Con maschera e pinne ho raggiunto i tre scogli prospicienti. Alcune passeggiate tra le rocce permettono di raggiungere punti di belvedere per osservare la spiaggia dall’alto. Il luogo è veramente incantevole soprattutto per il palmeto. La spiaggia in riva al mare è costellata da numerosi ombrelloni di paglia, mentre più all’interno è possibile riposare all’ombra delle palme.

Lunedì 19: Ogni tanto è necessaria un’alzataccia anche in un viaggio di relax. Abbiamo percorso i 154 Km a ritroso, favoriti dalla assoluta assenza di traffico e alle 8:30 sistemavamo i camper nel parcheggio custodito del porto (1,5 € per notte). Preparati gli zaini con sacchi a pelo e tende ci siamo affrettati alla biglietteria della MINOAN LINE (37 € andata e 33 € ritorno) diretti a SANTORINI. Molto accogliente la nave (DEDALUS). Gli ultimi 30 minuti di navigazione sono già spettacolo. La nave (dopo 3 ore e 30) entra nella caldera che è circondata da un lato da una impressionante parete verticale di lava disposta a semicerchio, alta fino a 350 metri e lunga 18 chilometri. Il nero crinale è imbiancato da una successione di minuscoli paesini che sembrano spruzzate di neve. Al centro della caldera tre isole, anch’esse nere di lava. Al porticciolo ci siamo rivolti ad una delle numerose agenzie e abbiamo contrattato due auto (una Matiz a 30 € ed una C3 a 40 € al giorno) ed un appartamento con due stanze, in grado di ospitarci tutti e sei, all’interno dell’ Hotel Holiday Beach, a PERISSA, un paesino situato a sud, nei pressi delle spiagge più rinomate. La spesa è stata veramente limitata: 55 € in totale per notte. Abbiamo così rinunciato, non certo a malincuore, ad utilizzare le tende. L’agenzia ci ha portato in pulmino all’ Hotel percorrendo le ripide rampe della parete verticale. Dopo poco ci sono state consegnate le auto. L’isola si percorre in auto molto agevolmente e non vi sarebbero difficoltà nemmeno con i camper. Vi sono punti sosta per la notte un po’ dappertutto. La prima tappa è stata FIRA (detta anche Phira o Chora), il capoluogo, un agglomerato di case bianche collegate da strette viuzze e da gradinate. Si tratta principalmente di negozietti, ristoranti e alberghi, affacciati sul bordo della caldera con un risultato scenografico decisamente notevole. E’ evidente la trasformazione in senso turistico dell’economia e quindi anche dell’architettura dell’isola. Ancora più spettacolare è IA (anche Oia), il paesino situato all’estremo nord, distante circa 10 chilometri da Fira. Anche qui case bianche ma anche case colorate di tenui colori pastello. Minuscole e intricate scalette intonacate in bianco e azzurro collegano vari livelli del paese. Tra le case spiccano numerose cappelle e chiesette, con il tipico tetto a cupola, rigorosamente azzurro, affiancate da piccoli campanili con croci bianche. Dalle numerose terrazze la veduta spazia dai paesini a picco sulla parete del vulcano alle isole situate al centro della caldera. Assieme ai numerosissimi turisti ci siamo appostati all’estremità nord del paese, nei pressi di un mulino a vento per assistere ad un tramonto indimenticabile. Siamo poi rientrati verso Fira ma lungo l’itinerario abbiamo sostato in un piccolo ristorante, la Tasos Taverna per un’ottima cena.

  Martedì 20: La notte in albergo non è stata il massimo per il caldo, il traffico nella via prospiciente e per l’impiego del letto supplementare dotato di uno stranissimo molleggio estremamente rumoroso, simile a quando si toglie la carta ad un uovo di pasqua. Siamo ritornati a Ia per scattare foto in tutta tranquillità e in migliori condizioni di luce e alle 11:00, dall’agenzia presso l’Hotel, in pullman, siamo partiti per un tour (15 €), con visita a NEA KAMENI, l’isola al centro della caldera con annesso bagno nell’acqua calda (tre ore in tutto). Nea Kameni è un agglomerato di lava nera che si formò in seguito ad eruzioni più recenti, l’ultima nel 1950. Una passeggiata di 30-40 minuti permette di osservare i 4 crateri. Il caicco ci ha poi sbarcato in una insenatura per il bagno nell’acqua calda, peraltro deludente. Dopo un bagno confortante nella piscina dell’ Hotel abbiamo raggiunto in auto PYRGOS, un bianco paese dell’interno, poco turisticizzato  e ancora autentico. A piedi siamo saliti per viuzze e bianche gradinate fino al castello. Una deviazione dalla strada principale ci ha condotto alla rinomata RED BEACH, una piccola spiaggia di sabbia scura in una insenatura formata da una stupenda colata di lava di colore rossastro. Ritornati a Fira, abbiamo proseguito fino al paese successivo, PHIROSTEPHANI, ormai unito a Fira. Dopo prolungate ricerche nel dedalo di vie, scale e terrazze affacciate sulla caldera, abbiamo finalmente trovato la chiesetta di Haghios Gherasimos, col tetto blu e il campanile bianco, quella delle cartoline. Raffiche di foto. Siamo poi ritornati a Ia per un nuovo splendido tramonto e al ritorno è stata inevitabile la sosta alla Tasos Taverna dove ci attendeva una meravigliosa cenetta tipicamente greca, preparata da “ maman “.

Mercoledì 21: Purtroppo alle 9:30 era pronto il Ferry della Minoan per riportarci a Creta. In conclusione Santorini merita più di due giorni. Mi è rimasto sul gozzo la salita a dorso di mulo dal porticciolo a Fira, la visita all’isola di Therasia, la White Beach, qualche ulteriore passeggiata, qualche spiaggia in più e un po’ di relax. Altra considerazione: con una spesa di poco maggiore, sarebbe meglio partire dal Pireo con il camper, scendere a Santorini e rimanervi per 4 giorni (utile comunque il noleggio dell’auto) e continuare poi per Creta. Al porto di Iraklion ci attendevano i camper con i quali ci siamo diretti verso la costa libica di Creta. Abbiamo sostato a FESTO, altra zona archeologica di estensione limitata, e abbiamo raggiunto la spiaggia di MATALA (67 Km. da Iraklion), famosa per le grotte che furono rifugio di Hippies negli anni ’70. Si può parcheggiare gratuitamente sulla strada di accesso al paese evitando il camping. Il parcheggio a pagamento è ora off limits per i camper. L’insenatura di Matala è veramente caratteristica. Le grotte, situate sulla parete rocciosa, erano in realtà una necropoli romana e si visitano gratuitamente, al contrario di quanto riferito da altre relazioni. Il paese è molto piccolo e decisamente turisticizzato. Abbiamo cenato sulla piazzetta con pita e kebab. Dopo cena ci siamo diretti ad ovest e, dopo vari tentativi ed una “infognatura”  a Kalamaki, finalmente ci siamo sistemati nel porticciolo di KOKKINOS PIRGOS, facile da raggiungere, molto ampio e decisamente silenzioso.

  Giovedì 22: La tappa della giornata era la spiaggia di PREVELI descritta dalle varie relazioni come un vero paradiso terrestre. Sulla spiaggia sfocia un torrente che attraversa una gola stretta ma ricca di vegetazione. Era nostra intenzione percorrere il sentiero che costeggia questo torrente ed arrivare così al mare, piantare le tende sulla spiaggia, e, dopo una grigliata, trascorrere qui la notte, rientrando il mattino successivo. Una sosta a SPILI (Km. 53 da Matala) ci è servita per fare rifornimento viveri e per fotografare la caratteristica fontana veneziana con 19 bocche di leone. Altri 15 Km ci hanno condotto al MONASTERO “PISO MONI PREVELI” che abbiamo visitato. Molto apprezzata la chiesetta con il tipico arredamento e il vicino museo. Il monastero è situato in una posizione favorevole con una splendida veduta sul mare. Dopo aver pranzato nel parcheggio, siamo ritornati indietro sulla strada, fino ad una taverna situata nei pressi di un antico ponte. Dalle relazioni sembrava di intuire che la taverna rappresentava il punto di partenza per raggiungere la mitica spiaggia di PREVELI. Preparati gli zaini con sacchi a pelo e tenda, ci siamo incamminati sotto gli sguardi allibiti dei turisti ospiti del ristorante, non senza aver fatto la foto di rito. Dopo appena 400 mt., in una radura lungo il torrente, abbiamo trovato una piccola roulotte, abitata da strani personaggi a metà tra zingari e drogati, in quel momento sicuramente imbottiti di birra o di coca. Uno di questi, con voce strascicata, ci ha spiegato che avevamo sbagliato strada e ci ha convinti a ritornare ai camper. Siamo vergognosamente ripassati davanti al ristorante e ci siamo spostati in un vasto parcheggio situato poco prima del monastero. Finalmente, armati di zaini, siamo scesi fino alla spiaggia in 20-30 minuti. In realtà quello che doveva essere un impegnativo trekking si è rivelata una semplice discesa al mare assieme a molti altri turisti lungo una facile gradinata. Il luogo però è incantevole. Nella baia sfocia un ruscello sulla cui riva cresce una folta vegetazione di palme e cespugli di oleandro. Piccoli sentieri permettono di risalirlo e di raggiungere più a monte lo stretto canyon con rocce e massi che formano piccole lagune di acqua dolce. Elena ed io abbiamo guadato, raggiungendo l’altra riva e siamo ritornati alla spiaggia. Visto che il vento tendeva ad aumentare, abbiamo piantato le tende tra le rocce sulla spiaggia, in un posto apparentemente riparato, cercando di rinforzare i picchetti con corde, sassi e mezzi di fortuna. Giorgio ha utilizzato veri e propri pali di ferro, trovati non so dove. Abbiamo poi acceso la carbonella per la grigliata non senza qualche difficoltà. Devo dire che la grigliata, su cui non avrei scommesso una cicca, è stato il pezzo forte della serata, comprese le patate alla brace. La notte invece è stata un vero disastro. Il vento è progressivamente aumentato di intensità, con violente raffiche che scuotevano la tenda. Una di queste ha letteralmente spezzato la paleria del mio igloo che si è afflosciato in parte. La tenda non è volata via proprio perché dentro c’eravamo noi.

Venerdì 23: Al mattino ci siamo alzati stravolti. Il vento ha poi continuato con grande intensità per cui abbiamo preferito battere in ritirata, sconfitti dal temibile MELTEMI, e siamo risaliti ai camper, per fortuna poco lontani. In breve tempo abbiamo raggiunto la vicina BAIA DI AMMOUDI, vicino a Plakias, segnalata da Traveller tra le “top ten” della Grecia. Bella baia con rocce e acqua  limpida. Molto fruibile dal lato cameristico per un piccolo parcheggio tra gli eucalipti. E’ proprio lungo questo tratto di strada che, trascinato dal frenetico ritmo di Zorba, ho momentaneamente lasciato la guida del camper, sono sceso in strada e mi sono abbandonato con grande scioltezza ed armonia alle note del SIRTAKI, esibendomi in una danza travolgente peraltro scarsamente capita e apprezzata dai compagni di viaggio. Eccoci poi a FRANGOKASTELLO. Il castello non è un gran chè, ma la spiaggia e il colore dell’acqua sono decisamente degni di nota. Ci siamo concessi un meritato riposo e un magnifico bagno ristoratore. Il parcheggio è decisamente rumoroso per cui abbiamo preferito ripartire. Siamo risaliti verso nord per raggiungere RETHIMNO passando a pochi chilometri da Hora Sfakion e Vrysses (71 Km. di strada molto tortuosa – sarebbe stato meglio ritornare per Sellia, solo 51 km.). Sistemati i camper in un parcheggio a pagamento nel porto (con un meccanismo perverso mi hanno estorto 10 € per 3 ore), abbiamo visitato la cittadina che conserva numerosi palazzi di origine veneziana ed una bella moschea, ora adibita a conservatorio. Qui abbiamo ascoltato le malefiche prove di un coro tradizionale cretese. Giorgio si è poi divertito a discutere il prezzo del menù a base di pesce con i camerieri di almeno 10 ristorantini sul lungomare, per poi ripiegare su suvlaki e kebab. Ho approfittato della occasione per far provare ad Elena l’ebrezza della aragosta, a prezzo decisamente modico (27 €). Verso le 23 siamo usciti da Rethimno diretti ad ovest e abbiamo trovato un’ottima sistemazione notturna a GEORGIOPOLI (23,6 Km), in un vasto parcheggio in riva al mare.

Sabato 24: Una mattina di tutto relax in una spiaggia organizzata con tanto di sdraio e ombrelloni ci voleva. Sull’estremità del lungo molo una chiesetta bianca tra gli scogli rende il luogo molto fotogenico. Nel pomeriggio abbiamo visitato HANIA (Xania o Khania), a 33 Km., la seconda città dell’isola, anch’essa in stile veneziano, con un bel porto, una fortezza (parcheggio gratuito sotto le mura) e un intrico di viuzze, con palazzi antichi, trasformati in gran parte in negozi di souvenir o in ristoranti. Altri 40 Km. ci hanno riportato vero sera al porto LIMANI KISSAMOS pronti per l’imbarco del giorno successivo.

Domenica 25: Il Ferry della Anen Line è partito puntuale alle 10:30 dal molo riportandoci sul continente, ancora una volta a Githio. Siamo ripartiti immediatamente puntando i mezzi ricreazionali verso nord, in direzione Atene. Abbiamo attraversato Sparta e Tripoli (105 km.) e poco dopo abbiamo cercato nelle campagne una sistemazione per la notte. Siamo capitati nei pressi di una strana chiesa ortodossa circondata da alcuni tempietti in stile antica Grecia dove un fotografo stava immortalando una coppia di sposi.

Lunedì 26: In poche ore di viaggio siamo arrivati alla periferia di Atene e, non senza qualche difficoltà per le scarse segnalazioni, abbiamo raggiunto il porto del Pireo (153 Km. di autostrada) ove si era deciso di pernottare, seguendo le indicazioni di una coppia di italiani. Saremmo andati in centro da lì in metropolitana. In realtà abbiamo girovagato a lungo per l’immenso porto senza trovare ombra di un parcheggio decente e senza nemmeno trovare la fermata della metro. In preda ad una profonda crisi depressiva, abbiamo riesumato le relazioni di turismoitinerante.it e finalmente abbiamo trovato le indicazioni di un campeggio a nord-est della città. E’ stata la nostra salvezza !! Si trattava del Camping NEA KIFISSIA, poco lontano dalla autostrada diretta a Lamia, proprio nel quartiere Kifissia. Dopo aver girovagato a lungo nel quartiere finalmente lo abbiamo trovato. Comodo e con piscina che abbiamo opportunamente sfruttato. L’imprevisto della giornata è stata una gomma forata nel mio camper. I gommisti di Atene non devono essere molto attrezzati visto che non dispongono di un crick in grado di sollevare un camper. Il problema è stato risolto da Giorgio che dispone di una attrezzatura di tutto rispetto con la quale abbiamo sostituito la gomma. Parcheggiato poi il mezzo nei pressi della stazione della metropolitana, finalmente siamo arrivati in centro e, verso sera, abbiamo visitato l’Acropoli. Abbiamo poi gironzolato nella Plaka e cenato in un buon ristorante dove ci sono stati forniti ben 14 assaggi di specialità greche innaffiati da vino senza resina. Il ritorno è stato decisamente problematico: scesi dalla metropolitana e recuperato il camper non riuscivamo ad orientarci nel dedalo di viuzze del quartiere. Solo dopo vari tentativi siamo riusciti a ritrovare il campeggio.

Martedì 27: La mattinata è stata dedicata alla visita del bellissimo Museo Archeologico, raggiunto ancora una volta in metro. Molto apprezzate le sale della civiltà micenea, con la famosa maschera di Agamennone e i numerosi oggetti d’oro ritrovati a Micene e Tirinto. Recuperati i mezzi, ci siamo incamminati verso nord ovest, seguendo l’autostrada E 75 in direzione Lamia e la nazionale 48. raggiungendo DELFI (Km. 177) in serata. E’ vietato pernottare di fronte all’ingresso della zona archeologica, pena pesante contravvenzione: i vigili urbani ci hanno indirizzato al vicino campeggio dove, per il solo pernottamento, abbiamo dovuto lasciare – ahinoi – ben 24 €. Anche in questo caso è evidente il “conflitto d’interesse” tra vigili e proprietari del campeggio. Poi dicono di Berlusconi !! Avremmo dovuto proseguire dopo il campeggio e piazzarci in una delle tante aree a qualche km. di distanza.

Mercoledì 28: Nonostante il notevole caldo, la visita è stata decisamente gradevole, grazie ad alcuni articoli di Bell’Europa che ci hanno fornito una inquadratura storica del sito, ricca di simpatici aneddoti, e grazie anche alla reincarnazione della Pizia nientemeno che nella persona di Giorgio che si è prodigato in responsi alquanto sibillini ma molto illuminanti. Raggiunto il mare, abbiamo proseguito il viaggio seguendo la litoranea e costeggiando bellissime insenature solitarie e piccoli paesi di pescatori. Abbiamo sostato per il pranzo ed un bagno a AGIOS SPIRIDON , regno di pace e di tranquillità. Questa zona della Grecia, pur essendo molto bella, è poco battuta dal turismo ed è possibile trovare angoli del tutto deserti. In serata siamo arrivati alla spiaggia di AMMOUDIA (Km. 313 da Delfi), alle foci dell’ACHERONTE ove si sosta in un pioppeto proprio di fronte al mare. La baia, molto riparata e chiusa da scogliere su tre lati, è stupenda e la sistemazione dei mezzi molto comoda.

Giovedì 29: Abbiamo trascorso gran parte della mattinata in spiaggia ma dopo pranzo si è alzato un forte vento. Tra i turbini di sabbia siamo ripartiti alla volta di Igoumenitsa (52 Km.) ove ci siamo sistemati sul lungomare. Il resto del pomeriggio è trascorso tra i negozietti del paese. Dopo una gradevole cena al ristorante El Greco, ci siamo imbarcati, scegliendo questa volta una posizione comoda sul ferry, di fronte ai finestroni. Questo ci ha consentito di dormire nel camper durante tutta la traversata, iniziata alle 23:30.

Venerdì 30: Siamo sbarcati puntuali alle 7 sul molo di Brindisi e di qui ci siamo fiondata alla vicina ALBEROBELLO per dare un’occhiata ai trulli. Qui i camper sono graditi solo se pagano cifre iperboliche di parcheggio: non esistono tariffe inferiori a 6 € in qualsiasi parcheggio. Rimpiangendo l’assoluta libertà di cui abbiamo goduto in Grecia, abbiamo parcheggiato in periferia e visitato il centro storico. Purtroppo è così arrivato il momento degli addii e, dopo aver ascoltato i vaticini della Sibilla, siamo partiti verso Mirandola, rimpiangendo i meravigliosi momenti trascorsi assieme. Siamo arrivati, senza intoppi, alle 20:00, avendo percorso in totale 4550 Km.  

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