Martedì
6:
Pur
essendo partiti ben presto dopo il mio turno di guardia, il viaggio fino a
Brindisi ha richiesto molte ore, grazie a vari intoppi lungo la A14.
Lavori in corso e alcuni incidenti con lunghe colonne di auto hanno
allietato la mia prima giornata di vacanza. Dalle 10:15 alle 16:00 per
arrivare ad Ancona !! Si è sommato a questo uno sbaglio all’altezza di
Cerignola che ci ha fatto visitare Canosa, paese
noto per il forte vento. Rimanendo in contatto telefonico con
l’equipaggio Ciccarelli in versione ridotta (Chiara e Lisa sono rimaste
a casa), siamo riusciti a raggiungere BARI (770 Km. da Mirandola) e ci
siamo sistemati per la notte in un parcheggio sul lungomare di TORRE A
MARE.
Mercoledì
7:
Sono
partito alle 6:30 e ho percorso gli ultimi 110 Km. fino a BRINDISI per
l’imbarco al Porto Moreno. Giorgio era già in fila allo sportello della
Compagnia AGOUDIMOS, greca, la più economica che fornisce il WEB (200 €
andata e ritorno), e la Ionian Sky era già all’ormeggio, con il camper
Ciccarelli davanti. Siamo stati sistemati in Upper Deck che significa non
sul ponte come promesso dalla pubblicità ma in un garagione intermedio,
tra camions, auto e odore di gasolio. L’interno della nave peraltro si
è dimostrato nettamente superiore alle aspettative, con arredi di lusso
ed aria condizionata a 300 orari. La nave si è staccata dal porto alle
12:30 diretta a Igoumenitsa ove siamo sbarcati alle 20:30. A pochi Km,
nella nota spiaggetta di PLATARIA, abbiamo trovato una tranquilla
sistemazione.
Giovedì
8:
Il
risveglio è stato decisamente brusco, grazie ad una ruspa
pulisci-spiaggia. Nel porticciolo è possibile fare acqua senza difficoltà.
La strada verso PATRASSO è scorrevole ma molto tortuosa. Verso le 12:30
ci siamo affacciati di nuovo sulla costa e, adocchiata dall’ultimo
tornante una gradevole spiaggetta nei pressi di un cimitero, ci siamo
fermati per un tuffo e abbiamo pranzato. Dopo pochi Km. al porto di
ANDIRIO ci siamo imbarcati verso il Peloponneso (da Igoumenitsa ad Andirio
255 Km., dalle 9 alle 12:30). I traghetti sono numerosissimi e a
riempimento (14 €). La traversata è molto breve. Di fianco, in attesa
della inaugurazione, il grande ponte a quattro campate collega le due
coste. Una nuova tangenziale ci ha permesso di evitare il centro di
Patrasso e, seguendo le indicazioni di altri camperisti, abbiamo deviato
dalla E55 poco prima di Andravida, attraversando Neohori e Kastro fino
alla GOLDEN BEACH, tanto decantata (dal traghetto alla spiaggia Km. 87).
Dal comodo parcheggio, superata una piccola duna appare una spiaggia
chilometrica, sabbiosa con mare pulito ma ben poco appariscente. Pare che
la Golden Beach appartenga ad un residence situato più a nord, dove si
intravede una costa alta. Forse lì è un po’ meglio. Mentre
pregustavamo un piacevole pernottamento vicino al mare, un turista ci ha
segnalato le frequenti incursioni della polizia locale specificamente
rivolte ai camperisti che pernottano in questa località. Abbiamo subodorato un connubio tra la polizia e il vicino
campeggio per cui, dopo l’inevitabile bagno, ci siamo spostati al porto
di KILINI, più a nord, per la cena e la notte.
Venerdì
9:
Dal
porto di Kilini al sito archeologico di OLIMPIA sono 60 km di buona
strada. Il sito (9 € adulti, studenti gratuito) non è molto esteso e vi
è annesso il museo archeologico. Me lo avevano descritto come quattro
pietre alte 15 cm. ma in realtà la visita è risultata interessante. Vi
sono resti del tempio di Zeus e di altri piccoli templi, le colonne della
palestra e la spianata dove si svolgevano i giochi. Abbiamo approfittato
delle spiegazioni di una guida turistica che ci ha fornito molte
informazioni. Bello il piccolo museo. Verso le 12 ci siamo spostati sulla
spiaggia di NEOHORI (34 km. da Olimpia), semideserta, con docce, ma
decisamente di scarso pregio. Bagno, pranzo e spostamento presso ELEA
(prima di Kalo Nero) dove nidificano le tartarughe marine Caretta Caretta.
Nel complesso queste spiagge tanto osannate nelle relazioni di
turismoitinerante.it sono risultate deludenti. Non ci rimaneva che
procedere verso GITHIO, luogo di imbarco per Creta, per conoscere i giorni
e gli orari dei traghetti. Lo spostamento è risultato lungo e
impegnativo. 170 chilometri via Kalamata e Areopoli lungo la penisola Mani
con strade molto tortuose e strette. Siamo arrivati a destinazione, nel
porto di Githio verso le 20:30. Il paese è carino, con un lungomare di
vecchie case di pescatori ora trasformate in negozi e ristoranti ed un
promontorio con una vecchia taverna ed una bella chiesetta ortodossa.
Abbiamo cenato in un ristorantino a base di souvlaki e dormito nel porto.
Sabato
10:
L’agenzia
turistica a Githio (Sophia Th. Rozaki – Shipping and Travel Agency –
tel.: 27330-22207 e 222650) ci ha informato che i traghetti della ANEN LINES per Creta partono solo di martedì alle
17:00 e di mercoledì alle 16:00, facendo tappa a Kythira. Si sbarca a
Kissamos Kasteli, a ovest di Creta. Il ritorno avviene il mercoledì alle
8:00, il giovedì e la domenica alle 10:30. 322 € andata e ritorno. Alla
luce di questi dati, abbiamo deciso di sostare nel vicino Camping Meltemi,
discretamente attrezzato e con piscina (23 € al giorno per equipaggio).
La spiaggia del campeggio è piatta e insignificante e solo la piscina ci
ha permesso di tollerare l’ondata di caldo.
Domenica
11:
Ancora
spiaggia e piscina, poi alle 17:00 abbiamo lasciato il Camping. Giorgio
era in preda alla “sacca”, un terribile fenomeno che incombe sulle
vacanze del camperista e che rischia di risucchiare risorse ed energia.
Tornati al porto, per un soffio abbiamo perso la possibilità di
imbarcarci, con un supplemento di 50 € a camper, per Kythira ove avremmo
potuto soggiornare fino al martedì, in attesa del traghetto per Creta. Ci
siamo consolati con una cena a base di polipo sul lungomare. Notte
estremamente afosa al porto.
Lunedì
12:
Su
consiglio di un camperista ci siamo diretti verso nord e dopo pochi
chilometri abbiamo avvistato la SPIAGGIA DEL RELITTO che si raggiunge
tramite una breve sterrata. E’ una sistemazione ottima. Il parcheggio è
ampio e piano e c’è un ristorante con doccia. La spiaggia è sabbiosa
ma la scogliera sulla destra ci ha consentito una simpatica immersione con
maschera e pinne con cui abbiamo esplorato piccole grotte. Più in là, a
pochi metri dalla riva, il relitto di un cargo arenato. Nel pomeriggio con
Elena ho esplorato l’interno del relitto, entrando da una enorme falla
sulla fiancata e salendo poi sul ponte mediante una scaletta arrugginita.
Elena era molto emozionata. Verso sera siamo ripartiti alla ricerca di
nuove sistemazioni. Abbiamo fatto provviste a SKALA e abbiamo trascorso la
notte in un piccolo porticciolo molto arieggiato poco più a sud.
Martedì
13:
Un’altra
caletta decisamente carina si raggiunge dalla strada, mediante una
scalinata, dopo aver lasciato i mezzi in uno slargo della strada
principale. Di fronte alla spiaggia di sabbia, tre piccole isolette
raggiungibili con pinne e maschera. Nel primo pomeriggio siamo ritornati
al porto di Githio per l’imbarco. I camper sono stati stivati
sottocoperta mentre noi ci siamo sistemati su scomode poltroncine
nell’ampio soggiorno. Siamo arrivati a Creta (LIMANI KISSAMOS) all’una
di notte e abbiamo dormito nel porto.
Mercoledì
14:
Al
risveglio abbiamo preso contatto con una agenzia del porto per partecipare
alla gita a Gramvusa e Balos (dalle 10:15 alle 17:30 – 25 € per
equipaggio). Il battello, stracolmo di turisti, è partito puntuale e ci
ha portato in una prima tappa all’isola di GRAMVUSA, dove abbiamo
visitato la fortezza veneziana salendo per circa 20 minuti sul colle. Da lì
si gode una vista stupenda. Anche qui un relitto nell’acqua cristallina.
Dopo pranzo siamo sbarcati nei pressi della laguna di BALOS. I colori
dell’acqua, le rocce intorno creano uno scenario davvero incantevole.
Questa volte le relazioni del WEB non ci hanno tradito. Rientrati al
porto, ci siamo spostati alla spiaggia di FALASARNA, a 15 chilometri, per
cenare in un comodo parcheggio. Questo tratto di costa alterna strisce di
sabbia a piccole calette rocciose, situate più a nord, facilmente
raggiungibili anche a piedi. Il rischio della esplorazione delle calette
sta nella possibilità di incappare in piccole comunità di nudisti che
purtroppo sono prevalentemente babbione cadenti e incartapecorite e vecchi
marpioni flosci, di dubbia tendenza. Questo può creare gravi problemi
digestivi e incubi notturni.
Giovedì
15:
Abbiamo
trascorso l’intera mattina e parte del pomeriggio nella spiaggia per poi
dirigerci a sud, verso la rinomata ELAFONISSOS, con la prospiciente isola
di ELAFONISI. Abbiamo scelto la strada dell’interno, ritornando a
Kastelli Kissamos e scendendo verso Epos e Vathi attraversando le belle
gole di TOPOLIA. Sono 64 Km. discretamente impegnativi. L’ultimo tratto
ora è largo e asfaltato. Dopo gli ultimi 200 mt. di sterrata ci siamo
trovati nel vasto parcheggio e abbiamo cercato uno spazio tra cespugli e
bassi cedri. Di fronte a noi una splendida laguna, delimitata di fronte
dall’isola, unita alla terraferma da una sottile lingua di sabbia.
Abbiamo trascorso una serata magica, alle prese con un tramonto rosso
fuoco e, più tardi, con un incredibile cielo stellato.
Venerdì
16:
Preso
da smania podistica, ho trotterellato seguendo il perimetro dell’isola
Elafonisi, fino alla chiesetta e al faro in fondo, poi sono rientrato
seguendo il versante di sinistra, una successione di magnifiche calette di
sabbia bianca e rosa bagnate da una sequenza di tonalità dall’azzurro
al cobalto. Di fronte alle calette si possono raggiungere con maschera e
pinne alcuni scogli. Bello il fondale, peraltro scarso di pesci. Verso
sera siamo ripartiti alla volta di Iraklion (206 Km) in vista
dell’imbarco del giorno successivo per Santorini. Siamo giunti al porto
verso le 22:00 e ci siamo sistemati poco distante, sulla strada litoranea,
tra gli alberi.
Sabato
17:
La
notte è stata infame per l’intenso traffico sulla strada prospiciente e
i numerosi aerei che partivano dal vicino aeroporto. Sono stato
risvegliato alle 6:30 da Giorgio che mi faceva notare che eravamo
letteralmente circondati dalle bancarelle di un mercato in allestimento.
Con grosse difficoltà siamo riusciti a recuperare la strada del porto e
finalmente abbiamo trovato la biglietteria del ferry per Santorini. La
partenza era prevista per le ore 16:00 per cui con un Taxi abbiamo
raggiunto le rovine della reggia di CNOSSO e più tardi il Museo
Archeologico. Entrambe le visite sono risultate molto interessanti.
Rientrati al porto nel pomeriggio, abbiamo scoperto che la partenza del
traghetto era stata posticipata alle 18:30, causa il mare molto mosso e il
forte vento. Abbiamo preferito rinviare l’escursione e, ottenuto il
rimborso del biglietto, siamo ripartiti verso est, sostando a KRITSA (71
Km. da Iraklion), un magnifico paese di case bianche situato a 10 km. da
Agios Nikolaos, all’interno. Poco prima del paese abbiamo visitato la
chiesetta PANAGIA KERA, con antichi affreschi bizantini. Ci siamo poi
persi nel dedalo delle viuzze tra le bianche case arroccate contro la
montagna. La modesta cena a base di una scarsa porzione di agnello ha
completato una giornata sfortunata.
Domenica
18:
Verso
le 9:00 abbiamo ripreso il percorso lungo la costa nord, diretti alla
famosa spiaggia di VAI (154 Km da Iraklion), una baia circondata da rocce
situata sul bordo di un immenso palmeto. Sistemati i camper nel comodo
parcheggio tra gli oleandri (4,5 €), ci siamo abbrustoliti sulla
spiaggia di fine ghiaia. Con maschera e pinne ho raggiunto i tre scogli
prospicienti. Alcune passeggiate tra le rocce permettono di raggiungere
punti di belvedere per osservare la spiaggia dall’alto. Il luogo è
veramente incantevole soprattutto per il palmeto. La spiaggia in riva al
mare è costellata da numerosi ombrelloni di paglia, mentre più
all’interno è possibile riposare all’ombra delle palme.
Lunedì
19:
Ogni
tanto è necessaria un’alzataccia anche in un viaggio di relax. Abbiamo
percorso i 154 Km a ritroso, favoriti dalla assoluta assenza di traffico e
alle 8:30 sistemavamo i camper nel parcheggio custodito del porto (1,5 €
per notte). Preparati gli zaini con sacchi a pelo e tende ci siamo
affrettati alla biglietteria della MINOAN LINE (37 € andata e 33 €
ritorno) diretti a SANTORINI. Molto accogliente la nave (DEDALUS). Gli
ultimi 30 minuti di navigazione sono già spettacolo. La nave (dopo 3 ore
e 30) entra nella caldera che è circondata da un lato da una
impressionante parete verticale di lava disposta a semicerchio, alta fino
a 350 metri e lunga 18 chilometri. Il nero crinale è imbiancato da una
successione di minuscoli paesini che sembrano spruzzate di neve. Al centro
della caldera tre isole, anch’esse nere di lava. Al porticciolo ci siamo
rivolti ad una delle numerose agenzie e abbiamo contrattato due auto (una
Matiz a 30 € ed una C3 a 40 € al giorno) ed un appartamento con due
stanze, in grado di ospitarci tutti e sei, all’interno dell’ Hotel
Holiday Beach, a PERISSA, un paesino situato a sud, nei pressi delle
spiagge più rinomate. La spesa è stata veramente limitata: 55 € in
totale per notte. Abbiamo così rinunciato, non certo a malincuore, ad
utilizzare le tende. L’agenzia ci ha portato in pulmino all’ Hotel
percorrendo le ripide rampe della parete verticale. Dopo poco ci sono
state consegnate le auto. L’isola si percorre in auto molto agevolmente
e non vi sarebbero difficoltà nemmeno con i camper. Vi sono punti sosta
per la notte un po’ dappertutto. La prima tappa è stata FIRA (detta
anche Phira o Chora), il capoluogo, un agglomerato di case bianche
collegate da strette viuzze e da gradinate. Si tratta principalmente di
negozietti, ristoranti e alberghi, affacciati sul bordo della caldera con
un risultato scenografico decisamente notevole. E’ evidente la
trasformazione in senso turistico dell’economia e quindi anche
dell’architettura dell’isola. Ancora più spettacolare è IA (anche
Oia), il paesino situato all’estremo nord, distante circa 10 chilometri
da Fira. Anche qui case bianche ma anche case colorate di tenui colori
pastello. Minuscole e intricate scalette intonacate in bianco e azzurro
collegano vari livelli del paese. Tra le case spiccano numerose cappelle e
chiesette, con il tipico tetto a cupola, rigorosamente azzurro, affiancate
da piccoli campanili con croci bianche. Dalle numerose terrazze la veduta
spazia dai paesini a picco sulla parete del vulcano alle isole situate al
centro della caldera. Assieme ai numerosissimi turisti ci siamo appostati
all’estremità nord del paese, nei pressi di un mulino a vento per
assistere ad un tramonto indimenticabile. Siamo poi rientrati verso Fira
ma lungo l’itinerario abbiamo sostato in un piccolo ristorante, la Tasos
Taverna per un’ottima cena.
Martedì
20:
La
notte in albergo non è stata il massimo per il caldo, il traffico nella
via prospiciente e per l’impiego del letto supplementare dotato di uno
stranissimo molleggio estremamente rumoroso, simile a quando si toglie la
carta ad un uovo di pasqua. Siamo ritornati a Ia per scattare foto in
tutta tranquillità e in migliori condizioni di luce e alle 11:00,
dall’agenzia presso l’Hotel, in pullman, siamo partiti per un tour (15
€), con visita a NEA KAMENI, l’isola al centro della caldera con
annesso bagno nell’acqua calda (tre ore in tutto). Nea Kameni è un
agglomerato di lava nera che si formò in seguito ad eruzioni più
recenti, l’ultima nel 1950. Una passeggiata di 30-40 minuti permette di
osservare i 4 crateri. Il caicco ci ha poi sbarcato in una insenatura per
il bagno nell’acqua calda, peraltro deludente. Dopo un bagno confortante
nella piscina dell’ Hotel abbiamo raggiunto in auto PYRGOS, un bianco
paese dell’interno, poco turisticizzato
e ancora autentico. A piedi siamo saliti per viuzze e bianche
gradinate fino al castello. Una deviazione dalla strada principale ci ha
condotto alla rinomata RED BEACH, una piccola spiaggia di sabbia scura in
una insenatura formata da una stupenda colata di lava di colore rossastro.
Ritornati a Fira, abbiamo proseguito fino al paese successivo,
PHIROSTEPHANI, ormai unito a Fira. Dopo prolungate ricerche nel dedalo di
vie, scale e terrazze affacciate sulla caldera, abbiamo finalmente trovato
la chiesetta di Haghios Gherasimos, col tetto blu e il campanile bianco,
quella delle cartoline. Raffiche di foto. Siamo poi ritornati a Ia per un
nuovo splendido tramonto e al ritorno è stata inevitabile la sosta alla
Tasos Taverna dove ci attendeva una meravigliosa cenetta tipicamente
greca, preparata da “ maman “.
Mercoledì
21:
Purtroppo
alle 9:30 era pronto il Ferry della Minoan per riportarci a Creta. In
conclusione Santorini merita più di due giorni. Mi è rimasto sul gozzo
la salita a dorso di mulo dal porticciolo a Fira, la visita all’isola di
Therasia, la White Beach, qualche ulteriore passeggiata, qualche spiaggia
in più e un po’ di relax. Altra considerazione: con una spesa di poco
maggiore, sarebbe meglio partire dal Pireo con il camper, scendere a
Santorini e rimanervi per 4 giorni (utile comunque il noleggio
dell’auto) e continuare poi per Creta. Al porto di Iraklion ci
attendevano i camper con i quali ci siamo diretti verso la costa libica di
Creta. Abbiamo sostato a FESTO, altra zona archeologica di estensione
limitata, e abbiamo raggiunto la spiaggia di MATALA (67 Km. da Iraklion),
famosa per le grotte che furono rifugio di Hippies negli anni ’70. Si può
parcheggiare gratuitamente sulla strada di accesso al paese evitando il
camping. Il parcheggio a pagamento è ora off limits per i camper.
L’insenatura di Matala è veramente caratteristica. Le grotte, situate
sulla parete rocciosa, erano in realtà una necropoli romana e si visitano
gratuitamente, al contrario di quanto riferito da altre relazioni. Il
paese è molto piccolo e decisamente turisticizzato. Abbiamo cenato sulla
piazzetta con pita e kebab. Dopo cena ci siamo diretti ad ovest e, dopo
vari tentativi ed una “infognatura”
a Kalamaki, finalmente ci siamo sistemati nel porticciolo di
KOKKINOS PIRGOS, facile da raggiungere, molto ampio e decisamente
silenzioso.
Giovedì
22:
La
tappa della giornata era la spiaggia di PREVELI descritta dalle varie
relazioni come un vero paradiso terrestre. Sulla spiaggia sfocia un
torrente che attraversa una gola stretta ma ricca di vegetazione. Era
nostra intenzione percorrere il sentiero che costeggia questo torrente ed
arrivare così al mare, piantare le tende sulla spiaggia, e, dopo una
grigliata, trascorrere qui la notte, rientrando il mattino successivo. Una
sosta a SPILI (Km. 53 da Matala) ci è servita per fare rifornimento
viveri e per fotografare la caratteristica fontana veneziana con 19 bocche
di leone. Altri 15 Km ci hanno condotto al MONASTERO “PISO MONI
PREVELI” che abbiamo visitato. Molto apprezzata la chiesetta con il
tipico arredamento e il vicino museo. Il monastero è situato in una
posizione favorevole con una splendida veduta sul mare. Dopo aver pranzato
nel parcheggio, siamo ritornati indietro sulla strada, fino ad una taverna
situata nei pressi di un antico ponte. Dalle relazioni sembrava di intuire
che la taverna rappresentava il punto di partenza per raggiungere la
mitica spiaggia di PREVELI. Preparati gli zaini con sacchi a pelo e tenda,
ci siamo incamminati sotto gli sguardi allibiti dei turisti ospiti del
ristorante, non senza aver fatto la foto di rito. Dopo appena 400 mt., in
una radura lungo il torrente, abbiamo trovato una piccola roulotte,
abitata da strani personaggi a metà tra zingari e drogati, in quel
momento sicuramente imbottiti di birra o di coca. Uno di questi, con voce
strascicata, ci ha spiegato che avevamo sbagliato strada e ci ha convinti
a ritornare ai camper. Siamo vergognosamente ripassati davanti al
ristorante e ci siamo spostati in un vasto parcheggio situato poco prima
del monastero. Finalmente, armati di zaini, siamo scesi fino alla spiaggia
in 20-30 minuti. In realtà quello che doveva essere un impegnativo
trekking si è rivelata una semplice discesa al mare assieme a molti altri
turisti lungo una facile gradinata. Il luogo però è incantevole. Nella
baia sfocia un ruscello sulla cui riva cresce una folta vegetazione di
palme e cespugli di oleandro. Piccoli sentieri permettono di risalirlo e
di raggiungere più a monte lo stretto canyon con rocce e massi che
formano piccole lagune di acqua dolce. Elena ed io abbiamo guadato,
raggiungendo l’altra riva e siamo ritornati alla spiaggia. Visto che il
vento tendeva ad aumentare, abbiamo piantato le tende tra le rocce sulla
spiaggia, in un posto apparentemente riparato, cercando di rinforzare i
picchetti con corde, sassi e mezzi di fortuna. Giorgio ha utilizzato veri
e propri pali di ferro, trovati non so dove. Abbiamo poi acceso la
carbonella per la grigliata non senza qualche difficoltà. Devo dire che
la grigliata, su cui non avrei scommesso una cicca, è stato il pezzo
forte della serata, comprese le patate alla brace. La notte invece è
stata un vero disastro. Il vento è progressivamente aumentato di intensità,
con violente raffiche che scuotevano la tenda. Una di queste ha
letteralmente spezzato la paleria del mio igloo che si è afflosciato in
parte. La tenda non è volata via proprio perché dentro c’eravamo noi.
Venerdì
23:
Al
mattino ci siamo alzati stravolti. Il vento ha poi continuato con grande
intensità per cui abbiamo preferito battere in ritirata, sconfitti dal
temibile MELTEMI, e siamo risaliti ai camper, per fortuna poco lontani. In
breve tempo abbiamo raggiunto la vicina BAIA DI AMMOUDI, vicino a Plakias,
segnalata da Traveller tra le “top ten” della Grecia. Bella baia con
rocce e acqua limpida. Molto fruibile dal lato cameristico per un piccolo
parcheggio tra gli eucalipti. E’ proprio lungo questo tratto di strada
che, trascinato dal frenetico ritmo di Zorba, ho momentaneamente lasciato
la guida del camper, sono sceso in strada e mi sono abbandonato con grande
scioltezza ed armonia alle note del SIRTAKI, esibendomi in una danza
travolgente peraltro scarsamente capita e apprezzata dai compagni di
viaggio. Eccoci poi a FRANGOKASTELLO. Il castello non è un gran chè, ma
la spiaggia e il colore dell’acqua sono decisamente degni di nota. Ci
siamo concessi un meritato riposo e un magnifico bagno ristoratore. Il
parcheggio è decisamente rumoroso per cui abbiamo preferito ripartire.
Siamo risaliti verso nord per raggiungere RETHIMNO passando a pochi
chilometri da Hora Sfakion e Vrysses (71 Km. di strada molto tortuosa –
sarebbe stato meglio ritornare per Sellia, solo 51 km.). Sistemati i
camper in un parcheggio a pagamento nel porto (con un meccanismo perverso
mi hanno estorto 10 € per 3 ore), abbiamo visitato la cittadina che
conserva numerosi palazzi di origine veneziana ed una bella moschea, ora
adibita a conservatorio. Qui abbiamo ascoltato le malefiche prove di un
coro tradizionale cretese. Giorgio si è poi divertito a discutere il
prezzo del menù a base di pesce con i camerieri di almeno 10 ristorantini
sul lungomare, per poi ripiegare su suvlaki e kebab. Ho approfittato della
occasione per far provare ad Elena l’ebrezza della aragosta, a prezzo
decisamente modico (27 €). Verso le 23 siamo usciti da Rethimno diretti
ad ovest e abbiamo trovato un’ottima sistemazione notturna a GEORGIOPOLI
(23,6 Km), in un vasto parcheggio in riva al mare.
Sabato
24:
Una
mattina di tutto relax in una spiaggia organizzata con tanto di sdraio e
ombrelloni ci voleva. Sull’estremità del lungo molo una chiesetta
bianca tra gli scogli rende il luogo molto fotogenico. Nel pomeriggio
abbiamo visitato HANIA (Xania o Khania), a 33 Km., la seconda città
dell’isola, anch’essa in stile veneziano, con un bel porto, una
fortezza (parcheggio gratuito sotto le mura) e un intrico di viuzze, con
palazzi antichi, trasformati in gran parte in negozi di souvenir o in
ristoranti. Altri 40 Km. ci hanno riportato vero sera al porto LIMANI
KISSAMOS pronti per l’imbarco del giorno successivo.
Domenica
25:
Il
Ferry della Anen Line è partito puntuale alle 10:30 dal molo riportandoci
sul continente, ancora una volta a Githio. Siamo ripartiti immediatamente
puntando i mezzi ricreazionali verso nord, in direzione Atene. Abbiamo
attraversato Sparta e Tripoli (105 km.) e poco dopo abbiamo cercato nelle
campagne una sistemazione per la notte. Siamo capitati nei pressi di una
strana chiesa ortodossa circondata da alcuni tempietti in stile antica
Grecia dove un fotografo stava immortalando una coppia di sposi.
Lunedì
26:
In
poche ore di viaggio siamo arrivati alla periferia di Atene e, non senza
qualche difficoltà per le scarse segnalazioni, abbiamo raggiunto il porto
del Pireo (153 Km. di autostrada) ove si era deciso di pernottare,
seguendo le indicazioni di una coppia di italiani. Saremmo andati in
centro da lì in metropolitana. In realtà abbiamo girovagato a lungo per
l’immenso porto senza trovare ombra di un parcheggio decente e senza
nemmeno trovare la fermata della metro. In preda ad una profonda crisi
depressiva, abbiamo riesumato le relazioni di turismoitinerante.it e
finalmente abbiamo trovato le indicazioni di un campeggio a nord-est della
città. E’ stata la nostra salvezza !! Si trattava del Camping NEA
KIFISSIA, poco lontano dalla autostrada diretta a Lamia, proprio nel
quartiere Kifissia. Dopo aver girovagato a lungo nel quartiere finalmente
lo abbiamo trovato. Comodo e con piscina che abbiamo opportunamente
sfruttato. L’imprevisto della giornata è stata una gomma forata nel mio
camper. I gommisti di Atene non devono essere molto attrezzati visto che
non dispongono di un crick in grado di sollevare un camper. Il problema è
stato risolto da Giorgio che dispone di una attrezzatura di tutto rispetto
con la quale abbiamo sostituito la gomma. Parcheggiato poi il mezzo nei
pressi della stazione della metropolitana, finalmente siamo arrivati in
centro e, verso sera, abbiamo visitato l’Acropoli. Abbiamo poi
gironzolato nella Plaka e cenato in un buon ristorante dove ci sono stati
forniti ben 14 assaggi di specialità greche innaffiati da vino senza
resina. Il ritorno è stato decisamente problematico: scesi dalla
metropolitana e recuperato il camper non riuscivamo ad orientarci nel
dedalo di viuzze del quartiere. Solo dopo vari tentativi siamo riusciti a
ritrovare il campeggio.
Martedì
27:
La
mattinata è stata dedicata alla visita del bellissimo Museo Archeologico,
raggiunto ancora una volta in metro. Molto apprezzate le sale della civiltà
micenea, con la famosa maschera di Agamennone e i numerosi oggetti d’oro
ritrovati a Micene e Tirinto. Recuperati i mezzi, ci siamo incamminati
verso nord ovest, seguendo l’autostrada E 75 in direzione Lamia e la
nazionale 48. raggiungendo DELFI (Km. 177) in serata. E’ vietato
pernottare di fronte all’ingresso della zona archeologica, pena pesante
contravvenzione: i vigili urbani ci hanno indirizzato al vicino campeggio
dove, per il solo pernottamento, abbiamo dovuto lasciare – ahinoi –
ben 24 €. Anche in questo caso è evidente il “conflitto
d’interesse” tra vigili e proprietari del campeggio. Poi dicono di
Berlusconi !! Avremmo dovuto proseguire dopo il campeggio e piazzarci in
una delle tante aree a qualche km. di distanza.
Mercoledì
28:
Nonostante
il notevole caldo, la visita è stata decisamente gradevole, grazie ad
alcuni articoli di Bell’Europa che ci hanno fornito una inquadratura
storica del sito, ricca di simpatici aneddoti, e grazie anche alla
reincarnazione della Pizia nientemeno che nella persona di Giorgio che si
è prodigato in responsi alquanto sibillini ma molto illuminanti.
Raggiunto il mare, abbiamo proseguito il viaggio seguendo la litoranea e
costeggiando bellissime insenature solitarie e piccoli paesi di pescatori.
Abbiamo sostato per il pranzo ed un bagno a AGIOS SPIRIDON , regno di pace
e di tranquillità. Questa zona della Grecia, pur essendo molto bella, è
poco battuta dal turismo ed è possibile trovare angoli del tutto deserti.
In serata siamo arrivati alla spiaggia di AMMOUDIA (Km. 313 da Delfi),
alle foci dell’ACHERONTE ove si sosta in un pioppeto proprio di fronte
al mare. La baia, molto riparata e chiusa da scogliere su tre lati, è
stupenda e la sistemazione dei mezzi molto comoda.
Giovedì
29:
Abbiamo
trascorso gran parte della mattinata in spiaggia ma dopo pranzo si è
alzato un forte vento. Tra i turbini di sabbia siamo ripartiti alla volta
di Igoumenitsa (52 Km.) ove ci siamo sistemati sul lungomare. Il resto del
pomeriggio è trascorso tra i negozietti del paese. Dopo una gradevole
cena al ristorante El Greco, ci siamo imbarcati, scegliendo questa volta
una posizione comoda sul ferry, di fronte ai finestroni. Questo ci ha
consentito di dormire nel camper durante tutta la traversata, iniziata
alle 23:30.
Venerdì
30:
Siamo
sbarcati puntuali alle 7 sul molo di Brindisi e di qui ci siamo fiondata
alla vicina ALBEROBELLO per dare un’occhiata ai trulli. Qui i camper
sono graditi solo se pagano cifre iperboliche di parcheggio: non esistono
tariffe inferiori a 6 € in qualsiasi parcheggio. Rimpiangendo
l’assoluta libertà di cui abbiamo goduto in Grecia, abbiamo
parcheggiato in periferia e visitato il centro storico. Purtroppo è così
arrivato il momento degli addii e, dopo aver ascoltato i vaticini della
Sibilla, siamo partiti verso Mirandola, rimpiangendo i meravigliosi
momenti trascorsi assieme. Siamo arrivati, senza intoppi, alle 20:00,
avendo percorso in totale 4550 Km.
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