CRES
- KRK - MOSTAR - SARAJEVO - MEĐUGORJE - DUBROVNIK - KOTOR -
SPALATO - TROGIR - P.N. KRKA - ISOLE INCORONATE - LAGHI DI PLITVICE
- Km 3190
Cambio in Croazia: 1 € = 7,18
Kune (Kn). In pratica 100 kune sono circa 14 €. Cambio in
Bosnia-Erzegovina: 1 € = 1,90 KM. In Montenegro non c’è cambio
ma si utilizza l’EURO. Le spese indicate comprendono 1 camper, due
adulti e 1 tredicenne. Rarissime le spiagge con sabbia: per lo più
ghiaia, ciottoli o roccia. Utili scarpe di gomma e pinne. Gli
accessi sono facilitati da piccoli pontili di cemento con scalette
in metallo. I lungomare spesso sono percorsi da chilometri di
pedonale asfaltato che collegano i campeggi ai paesi, ben
sfruttabili in bicicletta. Gli asterischi segnalano il livello di
gradimento.
8 luglio, sabato:
CRES (CHERSO). Siamo partiti alle 7:15 senza
trovare particolare traffico lungo la strada né al temuto casello
di Venezia Mestre, né al confine con la Slovenia a cui siamo
arrivati verso le 11:50 dopo 314 Km. Superato senza formalità il
confine abbiamo raggiunto Opatija (50 Km dal confine). L’ultimo
tratto è autostradale (1 €). Percorsa la litoranea per 30 km.
eccoci a Brestova, porticciolo d’imbarco per l’isola di CRES (CHERSO).
Il traghetto parte ogni ora (276 Kn) e la traghettata dura circa 30
m’. L’isola è molto brulla. Buona la strada che in 34 Km porta
la capoluogo, CRES**. Poco prima del paese, a destra, una deviazione
porta al campeggio Kovacine (www.camp-kovacine.com).
E’ un discreto campeggio, tra gli ulivi, ben ventilato ma con poca
ombra. Qui ci siamo ricongiunti con gli amici di Busto Arsizio. La
spiaggia è ghiaiosa (27 € a notte). Verso sera abbiamo raggiunto
a piedi il paese. Le case colorate si riflettono nell’acqua di una
piccola insenatura attrezzata a porticciolo per le barche dei
pescatori. Una graziosa piazzetta con i resti della loggia
veneta, ora mercato, la chiesa di S. Maria delle Nevi,
gotica. Un dedalo di viuzze porta alla torre merlata del
1500. Abbiamo cenato con buon pesce (17 € a testa).
9 luglio, domenica:
Da Cres a OSOR (Ossero)** sono 34 km. La strada domina il lago di
Vrana, di acqua dolce, la cui superficie è 16 mt. sotto il livello
del mare. Piacevole la sosta nel paese, situato nel punto in cui
Cres e l’isola di Lošinj si toccano. Sulla piazzetta si
affacciano la Cattedrale e il Palazzo Municipale.
Sculture moderne abbelliscono le vie del centro. Abbiamo raggiunto
MALI LOŠINJ (Lussinpiccolo) e ci siamo sistemati nel bel campeggio
Čikat, situato in una stupenda pineta degradante sul mare.
L’ombra è assicurata. Buoni i servizi. Spiaggia di ciottoli con
unico accesso degradante. www.camps-cres-losinj.com.
Alla sera grande festa per la vittoria dell’Italia ai Mondiali.
10 luglio, lunedì:
Il centro di Mali Lošinj dista circa 2 Km di pedonale dal
campeggio. E’ dominato dal Duomo barocco. Il porto è costeggiato
da un viale di palme. Superato il paese, il pedonale prosegue lungo
la costa orientale nel bosco di pini marittimi tra splendidi scorci
e calette di acqua cristallina. Abbiamo pedalato per circa 1 ora
fino a VELI LOŠINJ (Lussingrande)**, una piccola ma profonda
insenatura circondata da case colorate. Si sale fino alla Parrocchiale
di S. Antonio, bella facciata. Superato il paese ci siamo
sistemati in una spiaggia di ciottoli, con annesso bar, per il
pranzo e il bagno. Cena in campeggio.
11 luglio, martedì:
Sul litorale di Mali Lošinj vi è un’unica spiaggia di sabbia,
naturalmente di riporto. L’abbiamo raggiunta a piedi dal campeggio
in 20’ ma è risultata impraticabile per la grande quantità di
bagnanti dentro e fuori dall’acqua. Grande delusione! Pranzo a
sacco e rientro in campeggio ove, nonostante i ciottoli sulla
spiaggia, l’ambiente è più vivibile.
12 luglio, mercoledì:
KRK (VEGLIA). Saldato il conto al campeggio
(672 kn), siamo ripartiti verso il porto di MERAG diretti
all’isola di KRK (VEGLIA), porto di VALBISKA (ferry 268 Kn). In
breve (15 Km) siamo arrivati al capoluogo KRK**. Il centro storico
è in stile veneziano e attraverso strette e suggestive strade si
arriva alla bella Cattedrale (visita a pagamento: 2 €)
collegata alla basilica romana di S. Quirino, con annesso
museo di oggetti sacri. Abbiamo pranzato sul porto con modica spesa.
20 Km a sud di Krk si trova BASKA, la località turistica più nota
dell’isola. La spiaggia è risultata impraticabile per il super
affollamento: un vero carnaio. I campeggi erano full per cui siamo
ritornati verso nord e, superato il capoluogo, dopo 15 Km., ci siamo
imbattuti in un piccolo campeggio (Kamp Njivice: www.hoteli-njivice.hr)
in località NJIVICE. E’ un campeggio di livello medio-basso, in
gran parte occupato da stanziali, con pochi posti liberi, al sole.
Discreta la spiaggia, di ghiaia naturalmente. Durante une breve
ispezione del fondale con pinne e maschera Elena ha avvistato un
polipo tra le rocce. Ci siamo procurati una fiocina con la quale
sono riuscito a pescarlo. Grande emozione.
13 luglio, giovedì:
Pigra giornata di mare, con pranzo a base di polipo,
commestibile solo dopo una lunga cottura in pentola a pressione.
14 luglio, venerdì:
MOSTAR. Saldato il campeggio (355 Kn),
Giorgio è ripartito verso nord, dovendo rientrare in anticipo.
Abbiamo superato il ponte che collega Krk alla terraferma (pedaggio
solo in entrata) e in 62 Km. abbiamo raggiunto SENJ, seguendo la
litoranea. Da Senj all’ingresso della nuova autostrada sono 23 Km
di montagna. Il tratto autostradale di 258 Km. da Zuta Lokva a
Dugopolje è costato 155 Kn. Poco traffico. All’uscita della
autostrada abbiamo seguito la nazionale n° 62 diretti verso Mostar
ma la scelta si è rivelata un vero disastro perché la strada è
stretta, tortuosa e sconnessa. Con l’aiuto della mappa abbiamo
deviato su stradine di campagna verso nord, raggiungendo finalmente
la nazionale n° 60, parallela, ma molto più agibile. Penso sia
meglio seguire la 60 fin dall’inizio, cioè da Brnaze. Il confine
è a Vinjani Gornji (circa 70 km. dall’uscita dell’autostrada).
Dopo altri 50 Km. di montagna siamo finalmente arrivati a MOSTAR***
verso le 17. Entrando in città da sud conviene seguire le
indicazioni verso il centro e deviare poi verso est. Il quartiere
turco, chiuso al traffico, è situato intorno al famoso ponte
sul fiume NERETVA (Stari Most – Ponte Vecchio). Circa 300 mt.
prima del quartiere, su un viale a doppio senso di circolazione, ho
trovato un grande piazzale sterrato, nei pressi di un ospedale tra
case semidistrutte dai bombardamenti. Qui è possibile sostare e
dormire (anche se l’area è molto rumorosa per l’intenso
traffico sul viale). Il numero di palazzi sventrati dai
bombardamenti è impressionante. Sono entrato con prudenza in
qualche androne per fotografare. Nei corridoi senza pavimento
crescono cespugli di rampicanti. Molti palazzi abitati hanno
l’intonaco segnato da proiettili e granate. In pochi minuti a
piedi abbiamo raggiunto il quartiere turco, ormai completamente
restaurato. Alcune viuzze costellate di botteghe di cianfrusaglie di
artigianato arabo conducono al famoso ponte. Il restauro ha
mantenuto lo stile originale ma la pietra utilizzata appare troppo
“recente”. Intorno, moschee, torrette, minareti. Davvero
splendido. Dalla piazzetta prima del ponte siamo scesi al ristorante
Babilon, le cui terrazze si affacciano sul fiume. Abbiamo
assaggiato, con modica spesa, l’ottima “fetta Erzegovina” un
filetto con uovo e formaggio (13 € a persona) in uno scenario
incantevole.
15 luglio, sabato:
SARAJEVO. A poche centinaia di metri dal
parcheggio, in direzione opposta alla stradina che conduce al
quartiere turco, tra le case, ho visitato un piccolo cimitero
musulmano. Centinaia di steli bianche, allineate, accomunate da un
unico anno di morte, il 1994. Donne, bambini, anziani, molti
giovani. Fa pensare. Qualche foto, poi direzione Sarajevo (136 km da
Mostar). La nazionale n° 17 (E73) segue il percorso della Neretva,
incuneandosi tre le montagne in una successione di magnifici
paesaggi. SARAJEVO*** sorge in una piana percorsa dal fiume Miljacka
e si sviluppa in lunghezza. Percorrendo l’arteria principale della
città, lasciato a sinistra l’Holiday Inn, al semaforo successivo,
a destra, si nota un parcheggio custodito (7 € per 24 ore –
Parking Dan-Noć – Magros Veletrgovina), fornito di acqua.
Decisamente strategico. Il quartiere del mercato della Bascarsija,
il mercato turco, è nella parte orientale della città. E’
raggiungibile a piedi, seguendo il lungofiume verso est per un
tratto e poi piegando per una qualsiasi traversa verso sinistra.
E’ un groviglio di stradine, costellate di negozi di artigianato
per lo più arabo, di piccoli ristoranti, intorno ad antiche moschee
e scuole coraniche. Il
bazar coperto, il famoso mercato Markale, di carne e
formaggi, teatro di una delle più gravi stragi della guerra (41
morti), la fontana Sebilj, simbolo della città. Abbiamo
visitato la moschea di Gazi Husrev Bey (1 €), situata
accanto alla torre dell’orologio. Abbiamo visto l’esterno
della Cattedrale neogotica e quello che resta del Municipio,
divenuto poi Biblioteca Nazionale. Abbiamo cenato in un
ristorantino assaggiando la plieskavica, carne macinata e speziata
servita in un panzerotto di pasta sfoglia. Notte tranquilla nel
parcheggio.
16 luglio, domenica:
MEĐUGORJE. In taxi (2 €) abbiamo raggiunto
lo stadio delle olimpiadi invernali, attorno al quale sorge
l’esteso cimitero di guerra (KJKP “POKOP” – Gradsko
Groblje Stadion). Si trova a 2 Km circa a nord-est dell’Holiday
Inn. Una impressionante distesa di migliaia di lapidi bianche, tutte
uguali per lo più di giovani, morti dal ‘92 al ’94, croci
mescolate a semilune, nessuna distinzione. C’è la tomba di
Almira, musulmana e Bosko, serbo, uccisi mentre tentavano di fuggire
da una città in cui non potevano amarsi. Sono stati sepolti
insieme. Siamo ritornati al camper a piedi. Partiti da Sarajevo
verso le 11:30, abbiamo sostato verso le 13 al ristorante Orahovica,
sulla nazionale 17, nei pressi di Čelebìci per assaggiare
l’ottimo agnello allo spiedo, spendendo 47 KM in 3 (23 €). Siamo
arrivati a MEĐUGORJE* verso le 17:00 (36 Km da Mostar).
Sistemato il camper nell’enorme piazzale dietro la chiesa, abbiamo
cercato di individuare i luoghi di culto e gli orari delle funzioni.
Le indicazioni sono molto scarse per cui conviene chiedere a qualche
sacerdote o pellegrino. I luoghi da visitare sono: la chiesa di
S. Jacopo, la collina Podbrdo, raggiungibile a piedi
(45’ circa) seguendo la “via dei campi”, luogo della prima
apparizione, la Croce blu, nei pressi, la Croce situata sul monte
Križevac (2 ore circa), la Croce situata dietro la chiesa,
dal cui ginocchio fuoriesce un continuo gemizio di liquido
trasparente che i fedeli raccolgono in boccette. Questo fenomeno è
continuo, fotografabile e lascia dubbiosi. Alle 18 il Rosario, alle
19 la Messa che si ripete in italiano alle 11 del mattino. Non c’è
nulla di clamoroso ma molto raccoglimento e devozione. E’ una
sosta d’obbligo anche per chi non crede.
17 luglio, lunedì:
Siamo ripartiti in tarda mattinata diretti al campeggio Prapratno,
nei pressi di STON www.duprimorje.hr,
poco frequentato, discretamente ombreggiato, in una splendida
insenatura con sabbia. Una sosta ideale se si eccettuano i servizi
di livello modesto.
18 luglio, martedì:
vita di spiaggia.
19 luglio, mercoledì:
STON – DUBROVNIK. Alle 9:30 abbiamo lasciato il
campeggio (400 Kn x 2 notti) e dopo 3 Km abbiamo sostato a STON*
(Stagno), in un vasto parcheggio presso la porta della città. E’
un piccolo paese circondato da mura in fase di restauro per i danni
subiti da un terremoto nel 1996. Un dedalo di viuzze con palazzi
gotico-rinascimentali, case in pietra e chiese medioevali.
Le mura risalgono il colle con un bel impatto visivo. Sono
visitabili, ma ci siamo limitati all’impatto. E’ questa Veliki
Ston, mentre a 1 km. circa sorge il porticciolo di Mali Ston, con fortezza
del 1400 e un arsenale per navi da guerra. Il golfo è
attrezzato all’allevamento delle cozze e infatti ne abbiamo
acquistate lungo la strada a 1 €/Kg. La visita richiede un paio
d’ore. Da Ston a DUBROVNIK*** 62 Km. Seguendo le indicazioni del
Campeggio Solitudo siamo entrati in città ma dopo un paio di Km
abbiamo seguito le indicazioni verso il centro sportivo. Siamo
arrivati in un vasto parcheggio a pagamento (100 Kn/24 ore). Di qui
il centro storico è raggiungibile a piedi (20 m’) o in autobus (n°
4 – parte dal piazzale – 10 Kn). In alternativa, se si vuole
fare campeggio libero, si può proseguire seguendo le indicazioni
dell’ospedale. Dal vasto parcheggio il centro è raggiungibile con
il bus 4. Abbiamo dedicato l’intero pomeriggio e la sera alla
visita della stupenda città. Già colpiscono le possenti mura,
rinforzate da enormi bastioni, ma superata Porta Pile,
l’impatto con lo Stradùn (Placa) è veramente notevole.
Dalla fontana di S. Onofrio alla Luža (piazza della
Loggia) la pavimentazione lucida e riflettente, tra due file di
palazzi semplici e signorili, di pietra bianca, crea un effetto
molto scenografico. Sulla piazza si affacciano alcuni palazzi di
grande pregio, dei Rettori, Palazzo Sponza e la chiesa
di S. Biagio. Notevoli ancora il convento dei Francescani,
con il chiostro e l’antica farmacia e il convento dei
Domenicani. La Cattedrale, altre chiese, piccoli angoli e
piazzette si scoprono percorrendo il dedalo di viuzze laterali allo
Stradùn. Il giro delle mura (50 Kn) faticoso per il caldo,
consente di vedere la città dall’alto. Dal colore delle tetti si
identificano gli edifici che hanno subito i danni della recente
guerra. Le tegole, acquistate in Francia dopo grande selezione, sono
mal intonate. Era meglio cercare in Italia. L’illuminazione
notturna è molto suggestiva. I ristoranti naturalmente si sprecano.
Siamo ritornati al camper a piedi, dopo una cena in pizzeria.
20 luglio, giovedì:
MONTENEGRO: Kotor – Podgorica – Cetinje – Budva. Lasciato Dubrovnik, dopo 16 Km
abbiamo raggiunto CAVTAT (Ragusavecchia) e parcheggiato sul molo.
Ben poco da vedere. La dogana dista 15 Km (carta d’identità). Da
due mesi, dopo un referendum, il MONTENEGRO (Crna Gora) è divenuta
repubblica indipendente dalla Serbia. Dopo pochi Km si raggiungono
le BOCCHE DI CÁTTARO, un profondo fiordo che costituiva un
inespugnabile rifugio per le flotte. E’ possibile superarlo con un
traghetto (7 €) ma abbiamo preferito percorrere tutto il litorale
(30 Km), facendo sosta a PERAST**, un antico porticciolo con palazzi
veneziani. A breve distanza dalla costa, due magnifiche isolette,
con chiesa e monastero (S. Giorgio e Madonna di Scrpiela). Abbiamo
parcheggiato all’ingresso del paese accanto ad un bar (Pirata), da
cui è possibile raggiungere le isole per una breve visita (3 €).
Dopo pranzo abbiamo parcheggiato (60 cent/h) a KOTOR***. La città
antica è circondata da alte mura che proseguono sul crinale della
montagna fino a raggiungere una fortezza che domina il porto.
Acquistata una guida del Montenegro (10 €) tradotta in un assurdo
e ridicolo italiano, ci siamo addentrati per le viuzze della città,
patrimonio dell’UNESCO. Monumenti di rilievo sono la Cattedrale
di S. Tripuna, la chiesa di S. Luca e quella ortodossa di
S. Nicola, in una splendida piazzetta, ma altrettanto belli
sono gli antichi palazzi che si affacciano sulle strette vie. Il
nucleo antico è poco esteso per cui la visita si completa in un
paio d’ore. Proseguendo sulla litoranea, ci siamo sistemati
nell’Autocamp NADA poco dopo Petrovac. Abbiamo pagato
l’ospitalità per la notte 10 €. Il nome del campeggio esprime
esattamente quanto offre. Credo di non aver mai visto servizi più
indecenti.
21 luglio, venerdì:
la strada verso la capitale, PODGORICA, sale fino a 800 mt per
scendere poi in una vasta pianura che fiancheggia il Lago di
Scutari. La città (61 Km dalla costa) non offre gran chè e appare
di viabilità complessa per cui abbiamo preferito puntare sulla
vecchia capitale CETINJE** (32 Km da Podgorica). Abbiamo
parcheggiato liberamente presso il Museo Etnologico e raggiunto il
vicino monastero di cui abbiamo visitato la bella chiesa
ortodossa. Poco distante il mausoleo ove è sepolto il re
Nicola I° Petrovic Njegos e la consorte. Sulla grande piazza,
chiusa al traffico, la residenza reale della famiglia
Petrovic. La visita
guidata in italiano (3 €) permette di conoscere interessanti
aspetti della storia recente (fine ‘800) del Montenegro. Il
palazzo presenta ancora gli arredi originali ed è arricchito con
abiti d’epoca, cimeli, bandiere, armi appartenute alla famiglia.
Qui è nata Elena Petrovic, figlia di Nicola I°, divenuta poi
moglie del re Vittorio Emanuele II° di Savoia e quindi regina
d’Italia. Vi è un unico erede della dinastia Petrovic, un
architetto che vive a Parigi. La piccola fortezza che si affaccia
sulla piazza, la Biljarda, era sede del governo. E’
visitabile con biglietto cumulativo, assieme al Museo etnologico
ma non presenta reperti di particolare interesse. Nel pomeriggio
abbiamo raggiunto (30 Km) BUDVA**, sistemando il mezzo in un
parcheggio a pagamento presso la città vecchia. E’
circondata da antiche mura che si affacciano sul mare, con grandi
bastioni. Un dedalo di viuzze conduce alla Cittadella. Bella
la facciata della chiesa ortodossa, visitabile ad orari.
Attraverso piccole porte nelle mura si accede alla spiaggia
ghiaiosa, affollata all’inverosimile. Di nuovo sulla litoranea,
questa volta rivolti a nord, abbiamo traghettato raggiungendo in
breve la dogana. Nessuna formalità. Ci siamo sistemati ancora una
volta nel bel campeggio Prapratno, vicino a Ston.
22 - 23 luglio:
totale relax. Cena nel ristorante del campeggio a base di un buon
risotto al nero di calamaro. Modica spesa.
24 luglio, lunedì:
SPLIT (SPALATO) - TROGIR. Lasciato il campeggio al mattino
ci siamo diretti verso SPLIT (SPALATO)*** seguendo la litoranea.
Nonostante la modesta distanza chilometrica (165 Km), la strada
tortuosa e il continuo attraversamento di paesi hanno notevolmente
condizionato la durata del viaggio. Arrivando a Spalato da sud,
conviene uscire dalla tangenziale alla prima indicazione verso il
centro, seguire il vialone fino al porto e parcheggiare. I
parcheggi, rigorosamente a pagamento, erano però tutti pieni.
Seguendo il senso unico del porto, verso sinistra, siamo risaliti
tra le vecchie case e finalmente abbiamo trovato una sistemazione.
Prendere o lasciare, la tariffa per i camper era di 15 Kn all’ora.
Dal parcheggio, in pochi minuti, ecco il PALAZZO DI DIOCLEZIANO
(patrimonio UNESCO). Superate le alte mura attraverso la Porta
Argentea, in breve abbiamo raggiunto il Peristilio. Le facciate
delle abitazioni rinascimentali si fondono con le colonne del
peristilio creando una commistione di stili estremamente
scenografica. Splendida la attigua Cattedrale di S. Doimo, già
mausoleo di Diocleziano, e l’attiguo campanile. Poco lontano il Battistero
di S. Giovanni. Le visite sono a pagamento (5 Kn) ma il prezzo
è ben giustificato. Percorrendo le viuzze, tra splendidi palazzi
gotico-rinascimentali, si supera la porta Ferrea che si apre sulla Piazza
del Popolo (Narodni trg). Visitabili anche i sotterranei del
palazzo. Frastornati dal gran caldo, abbiamo recuperato il camper.
TROGIR** (UNESCO) dista 25 Km e all’ingresso del paese, sul
lungomare, è possibile sostare liberamente. Dopo pranzo, a piedi,
eccoci all’isolotto fortificato che costituisce il nucleo storico
antico. La Porta di Terraferma introduce al dedalo di viuzze
con piccole piazze in stile veneziano ed angoli deliziosi. Splendida
la Piazza Giovani Paolo II° sulla quale si affacciano la Loggia,
alcuni antichi palazzi e la Cattedrale di S. Lorenzo, con il
bel Portale e l’attiguo Battistero. Di rilievo anche
la Loggia della Pescheria, S. Domenico e il Palazzo del
Camerlengo. Purtroppo l’intero paese è invaso da sedie,
tavolini e mega-ombrelloni dei bar e dei ristoranti che limitano
notevolmente la visuale, ostacolando addirittura il passaggio dei
visitatori. Ritornati verso Spalato si ritrovano le indicazioni
autostradali e in 14 Km si entra al casello di Prgomet. E’ il modo
migliore per avvicinarsi al parco nazionale di Krka. Poco prima
dell’uscita di Šibenik, abbiamo sostato in un’area autostradale
con belvedere.
25 luglio, martedì:
PARCO NAZIONALE DI KRKA. Parcheggiato
il camper a pagamento (5 Kn x ora) all’ingresso di Skradin (non
c’è alternativa), si attraversa il bel paesino fino al
porticciolo. Il battello è gratuito e conduce all’ingresso del
PARCO NAZIONALE DI KRKA***. Superata la biglietteria (100 Kn gli
adulti), una vasta area pic-nic precede le cascate Skradinski Buk.
In un attimo ci siamo immersi nell’acqua per uno splendido bagno.
Attraversato poi il ponte, abbiamo percorso il sentiero che consente
punti di veduta sulle altre cascate, ritornando poi a quella
principale per un ulteriore, prolungato bagno. Bellissima la natura,
straordinario il bagno. Dal porticciolo è acquistabile un ulteriore
tours su battello, fino all’isolotto di Visovac, con monastero
e alle cascate di Roski Slap. Conviene ora riprendere
l’autostrada fino all’uscita di Pirovac per evitare di perderci
tra i monti come abbiamo fatto noi. Murter dista circa 40 Km ed è
la punta estrema di una isoletta collegata alla terraferma con un
ponte. E’ un classico porticciolo dal quale partono le escursioni
alle isole Kornati (Incoronate). I parcheggi sono rigorosamente a
pagamento e con chiari divieti durante la notte, ma, giunti al
porto, lasciato il distributore sulla sinistra, si può seguire il
lungomare fino al piazzale antistante il cimitero per le ore
notturne. L’alternativa è uno dei tanti campeggi della zona.
Numerosi botteghini propongono l’escursione, ad un prezzo che
varia dalle 200 alle 240 Kn (metà i ragazzi), in base alle
dimensioni della barca e alla presenza di una guida in italiano.
Abbiamo prenotato un tour a 200 Kn, l’unico che prevedeva 2
soste-bagno.
26 luglio, mercoledì:
ISOLE INCORONATE (KORNATI). Lasciato il piazzale del
cimitero, abbiamo parcheggiato sul molo (45 kn per 9 ore, procurarsi
la moneta!) e ci siamo imbarcati alle 9:00. Il Parco Nazionale
Kornati è una successione di isole rocciose e aride, percorse
da muretti a secco e punteggiate qua e là di cespugli. La barca ha
zigzagato tra le isolette, sostando per i bagni previsti. L’acqua
è limpida ma priva di colori suggestivi. I fondali, molto profondi,
mi sono apparsi poveri di fauna, se si eccettuano i ricci e le
oloturie. Forte delusione. Abbiamo pranzato con carne e merluzzo in
un ristorante improvvisato, circondati dalle api. Sconsiglio
l’escursione. Al rientro, ci siamo sistemati nell’Autocamp
“JAZINA” (167 Kn), sulla costa (superato il ponte di Tisno a
sinistra) in una bella insenatura.
27 luglio, giovedì:
LAGHI DI PLITVICE. Ripartiti
nel pomeriggio, dopo 180 km. circa, in gran parte d’autostrada,
abbiamo raggiunto il Parco Nazionale PLITVIČKA JEZERA***.
Superato l’ingresso 2° e poi il 1°, nella direzione dall’autocamp,
si trova un ristorante sulla sinistra (Degenija). Abbiamo potuto cenare (70 kn
a testa per pesce) e sostare gratuitamente nel silenzioso
parcheggio.
28 luglio,
venerdì: All’ingresso del parco il parcheggio è spazioso e
gratuito. Abbiamo utilizzato l’ingresso n° 1 ma, col senno di
poi, è più strategico il n° 2. 100 Kn gli adulti e 60 i ragazzi.
20 Kn la cartina i cui itinerari corrispondono solo in parte alle
tabelle del percorso, creando confusione. A piedi siamo scesi fino
alla grande cascata, con splendide vedute sull’area inferiore dei
laghi. Dall’imbarco P3 parte il battello che attraversa il lago più
esteso. Il bosco costeggia tutto il percorso che pertanto è
ombreggiato. Siamo risaliti fino al lago più alto, in senso
antiorario, tra magnifici angoli, laghetti, cascate. Un pranzo a
sacco nell’area picnic e poi la discesa fino al punto P1. Nel
pomeriggio una certa nuvolosità e qualche scroscio d’acqua hanno
attenuato i colori e i riflessi. Dal punto P1 un autobus ci ha
condotto in prossimità del parcheggio, a conclusione del giro.
Seguendo la direzione nord, dopo pochi chilometri, sulla sinistra,
una improbabile strada in salita (indicazione Korana, Kuselj,
Saborsko), rappresenta la D42, il modo più veloce per arrivare
all’autostrada. I primi 10 km sono di strada stretta, in uno
splendido bosco, ma poi migliora, anche se il fondo e le curve non
consentono velocità elevate. Si entra nella A1 a Ogulin, dopo 55
Km. Altri 130 Km di superstrada, superato Fiume, portano al confine
con la Slovenia e poi in 30 Km eccoci in Italia. Nessuna fila alla
dogana. Evitato Trieste, ci siamo sistemati per la notte nei pressi
di Aquileia, a Terzi, un tranquillo borgo. Fortunati, perchè la
serata è stata funestata da un ciclone su Trieste, con danni a
persone ed auto.
29 luglio,
sabato: Tranquillo rientro a Mirandola in mattinata.
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