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BELGIO in camper

13 - 22 luglio 2011 

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Mirandola – Waterloo – Bruxelles – Lovanio – Mechelen – Anversa – Gand – Bruges – Koksijde-Bad – Marcinelle  – Bois du Luc – Metz (Francia) – Mirandola

La parola Belgio mi ha sempre richiamato cieli cupi carichi di pioggia, case austere grigie, miniere di carbone, spiagge spazzate da vento gelido e in realtà è proprio così. A questo occorre aggiungere una discreta mancanza di parcheggi comodi (tranne che ad Anversa), l’assenza di indicazioni per i più comuni siti turistici o per i campeggi e una scarsa propensione per la gente nei confronti di chi non ha una targa rossa su sfondo bianco (ma perché non hanno ancora uniformato le targhe alla comunità Europea?).  

Per fortuna le località d’arte sono particolarmente affascinanti, caratterizzate da palazzi in stile gotico con facciate riccamente decorate. I Belgi devono avere una particolare propensione per le bandiere, esibite su ogni monumento. Numerose città sono attraversate da romantici canali e le chiese, spesso trasformate in veri e propri musei, ospitano capolavori dei principali pittori fiamminghi. Alcune località poi hanno un interesse storico (Waterloo) e culturale (aree minerarie). 

Per i camper massima tolleranza senza particolari divieti. Indispensabile l’impiego di biciclette e a tale proposito si nota, in ogni città, una fanatica presenza di piste ciclabili. Evidentemente il ricordo di Eddy Merckx è ancora vivo nelle amministrazioni comunali. 

Mercoledì 13 luglio

Siamo partiti da Mirandola puntuali alle 17:30 percorrendo la A14, la A4, la A8 e la A9 fino al confine di Chiasso con la Svizzera (256 km). La Vignette autostradale costa 40 €. Una deviazione dalla autostrada per una frana ha rallentato notevolmente la nostra marcia. Ci siamo sistemati per la cena e la notte verso le 22:30 in un tranquillo parcheggio a Rivera, un paesino poco dopo Lugano. 

Giovedì 14 luglio

Alle 8:30 siamo ripartiti sulla A2 in direzione Basilea (545 km). La A35 è gratuita fino a Strasburgo poi il costo si aggira sui 15 €, seguendo Metz e Thionville fino al confine con il Lussemburgo. Da segnalare che il gasolio in Svizzera è caro: conviene in Lussemburgo o in Belgio fuori dall’autostrada. Siamo arrivati nei pressi di Città del Lussemburgo (895 km) verso le 16:30 tra una schiarita e un acquazzone poi ci siamo impantanati nel traffico della tangenziale per cui siamo arrivati a Waterloo** (1150 Km da Mirandola) verso le 19:30. In realtà abbiamo parcheggiato ai piedi dell'altura detta Butte du Lion (collina del leone), edificata nel luogo ove si svolse la famosa battaglia. E’ un parcheggio gratuito, vasto, silenzioso e piano. L’ideale per una notte tranquilla.  

Venerdì 15 luglio

La collina, rigorosamente conica, è alta 45 metri e sulla cima troneggia un enorme leone di 28 tonnellate rivolto verso la Francia che commemora l’eroe vincitore della battaglia, il Duca di Wellington. Ai piedi della collina, alla biglietteria, vengono proposte varie soluzioni di visita. La più conveniente (12 € per gli adulti) comprende tre pacchetti. Il primo è costituito dalla salita alla Butte du Lion* da cui si gode un discreto panorama della pianura in cui si svolse la battaglia, dalla visione di due filmati evocativi**, interessanti e molto coinvolgenti, dalla visita ad una struttura all’interno della quale è stata sistemata una tela circolare lunga 10 metri che illustra in modo un po’ infantile il panorama della celebre battaglia e dalla visita al Museo delle Cere, situato di fronte alla biglietteria, decisamente modesto.  

Il secondo pacchetto è costituto dalla visita al quartier generale di Napoleone, nella Ferme (fattoria) du Calliou*, situato 4 Km. a sud. Occorre quindi tornare sulla strada percorsa e in breve si trova la fattoria, segnalata da vistose bandiere. Il museo, suddiviso nelle varie stanze che ospitarono Napoleone e la sua guarnigione, è molto interessante, ricco di informazioni e di cimeli.  

Il terzo pacchetto di visita, pure compreso nei 12 €, è il Museo di Wellington*, proprio nel centro di Waterloo, verso nord, sulla strada verso Bruxelles. Il Museo è sulla destra, di fronte alla chiesa. Abbiamo trovato un comodo parcheggio per il camper nei pressi di un supermercato alle spalle del museo. Viene fornita una audioguida in italiano, ricca di informazioni. Decisamente interessante. La visita complessiva ci ha impegnato per tutta la mattinata, calcolando che la biglietteria apre alle 9:30. 

Siamo ripartiti alle 12:30 verso nord fino a Bruxelles** che dista 16 Km e, aiutati dal navigatore, abbiamo trovato un parcheggio non troppo distante dal centro, appena fuori dalla zona a pagamento, in Antewerpsesteenweg (Chaussee d’Anvers – coordinate N 50°51’31” E 04°21’15”), un strada larga dal nome impronunciabile. Ovviamente la scelta è stata motivata dal fatto che avevamo con noi le bici. A piedi il centro risulta discretamente lontano per cui altri equipaggi hanno optato per i parcheggi di Quai aux Pierres-de-Tailles o nei pressi di Piazza delle Erbe. Un’altra soluzione è parcheggiare nella zona dell'Atomium, tanto prima o poi lo si va a vedere, e da lì prendere la metropolitana. Attenzione ai ladri, soprattutto di giorno.  

Spostandoci in bici abbiamo visitato la Chiesa barocca di S. Giovanni Battista del Beghinaggio, del 1600. Nei pressi della chiesa in passato vi era la più numerosa comunità beghina del Belgio, composta da 1200 donne. L’ordine delle Beghine risale al 1100 d.C. pare creato dalle vedove dei Crociati che, dopo la morte dei loro mariti, decisero di condurre una vita pia e comunitaria, senza prendere gli ordini religiosi. Si crearono cosi ampie comunità che disponevano di abitazioni, luoghi di lavoro caritatevole, ricoveri per malati e naturalmente una chiesa per le funzioni religiose. Varie città del Belgio ospitarono per secoli queste comunità.  

La Chiesa di Santa Caterina non è visitabile perché in restauro. Di lato alla chiesa, su una vasta piazza un tempo adibita al mercato del pesce, si affacciano numerosi ristoranti rinomati.  

Visitata la piccola Chiesa di S. Nicola, a piedi abbiamo raggiunto la Grand Place**, il cuore della città. La Grand Place, straordinaria serie di facciate che tra barocco e gotico fiammeggiante disegnano una delle più belle piazze d'Europa, è stata ricostruita dopo l'assedio dei Francesi del 1694. Al mattino si svolge nella bella stagione il Mercato dei Fiori. 

Il Municipio (Hotel de Ville)** è sicuramente il monumento più celebre della piazza. In stile gotico è sormontato da una torre alta 96 metri. Purtroppo non abbiamo potuto visitare l’interno, aperto al pubblico solo di mercoledì e di domenica. L’androne di un palazzo ospita la statua funeraria di Everard’t Serclaes. Pare che toccare il suo braccio porti fortuna. L’abbiamo fatto. Vedremo. A poche centinaia di metri il Manneken-Pis, una statuetta di un putto che fa pipì, è considerato il simbolo della città. Le strade sono chiuse al traffico e molto animate. Numerosi i negozi che vendono gaufre (waffle) con panna, fragole, nutella. Una specialità belga oramai diffusa in tutto il mondo. 

Abbiamo attraversato la Galleria di St. Hubert, in stile liberty, molto caratteristica, e abbiamo raggiunto la Cattedrale di St. Michelle**, di forme gotiche e con interno solenne e grandioso. Tra le grandi vetrate fa spicco il Giudizio Universale. Molto interessante il pulpito in legno. Siamo ritornati alle biciclette attraversando la Rue de Boucers (macellai) caratteristica viuzza con numerosi ristoranti. 

Con l’aiuto del navigatore abbiamo raggiunto il campeggio  di "Grimbergen" in Località Grimbergen (N 50°56’ 6.9” E 4°22’53.2”  Veldkanstraat  64), situato 9 Km a nord-ovest di Bruxelles. Essendo l'unico campeggio di Bruxelles è spesso pieno fino all'inverosimile. Il campeggio è abbastanza piccolo, ma ordinato e pulito. Moderato il prezzo: 19 € per camper e due adulti. 

Sabato 16 luglio

Siamo partiti dal campeggio alle ore 9:30 diretti verso l’Atomium**, il simbolo di Bruxelles (N 50°53’28” E 04°20’41”), riproduzione di una molecola di ferro ingrandita 165 miliardi di volte, edificata in occasione dell’expo del 1958. Accanto, un grande parco di divertimenti con una Europa in miniatura in scala 1:25.  

L'originale costruzione in ferro ricoperto in alluminio consta di 9 sfere di 18 metri di diametro di cui la più alta, a cento metri da terra, è un eccellente belvedere. Si sale con un ascensore molto veloce (11 €). Effettuate le foto di prammatica dalla sfera più elevata, la visita (11€) continua all’interno delle altre sfere che accolgono  numerosi allestimenti decisamente interessanti sul tema dell’unione dei popoli e della integrazione tra le razze. Visto l’ambiente suggestivo ho scattato molte foto, ideando un possibile audiovisivo fotografico. Vedremo.  

La visita si è prolungata fino alle 12:15, poi abbiamo diretto il camper verso la città alta per raggiungere il Palazzo reale e il Museo d’Arte Antica e d’arte Moderna che ospita il museo Magritte** (Rue de la Regence - Museè d'Art Anciene e Moderne). Purtroppo la zona è rigorosamente a disco orario con costi abbastanza elevati (3 ore = 7 €) e dopo un andirivieni infruttuoso abbiamo deciso di tornare nel parcheggio gratuito del giorno precedente, in Chaussee d’Anvers. Già dal mattino il tempo era incerto e, dopo aver pranzato, è arrivata la pioggia. Approfittando di un momento di tregua, con le bici abbiamo raggiunto il museo (8 €). Il museo è suddiviso in tre piani e raccoglie le opere più significative del pittore surrealista, suddivise nei vari momenti della sua produzione artistica. Molto bello e completo anche se mancano alcuni dipinti famosi che sono ospitati in altri musei.  

All’uscita dal museo siamo incappati in una pioggia battente e in bici siamo rientrati al camper completamente inzuppati. Ci siamo spostati nella zona dell’Atomium che dispone di un piazzale ove i camper abitualmente soggiornano. Abbiamo cenato poco distante (5 minuti a piedi), al ristorante L’Aquarelle – Houba de Stropper, 73 (tartara e “americano”, macinato di manzo con salsa) spendendo 37 € in due.  

Domenica 17 luglio

Alla domenica i parcheggi sono tutti gratuiti per cui abbiamo collocato il camper proprio accanto al Museo del Fumetto*, il Centre Belge de la Bande Dessinèe situato in un palazzo in stile liberty di Victor Horta e, alle 10 esatte, orario d’apertura, abbiamo iniziato la visita (8 €). In realtà si tratta di un museo dedicato al fumetto del Belgio. Accoglie opere di famosi disegnatori di fumetti, tra cui Hervé, autore di Tintin. La visita ha richiesto un paio d’ore. 

A circa 30 Km. a nord est di Bruxelles, percorrendo la A3 e in 32 km, si trova una località molto interessante da non perdere. Lovanio** è sede di una antica università e attualmente gli studenti dimorarono in quello che fu dal Medioevo un grande beguinage (il quartiere in cui risiedevano le beghine). 

Abbiamo trovato senza difficoltà un parcheggio poco distante dal centro in Brouwers St. e, dopo pranzo in bicicletta siamo arrivati nella piazza denominata Grote Markt**, circondata da splendidi edifici tra cui spicca il Municipio tardo-gotico, Stadhauis, la cui facciata è decorata in modo sfarzoso con 300 nicchie in cui sono alloggiate altrettante statue raffiguranti figure allegoriche, bibliche, dignitari e politici locali. Molto belli anche gli altri palazzi che chiudono la piazza.

La visita guidata delle sale del municipio (2 €) avviene alle 15 per cui abbiamo approfittato per visitare St. Pieterskerk del 1400 con un bel pulpito barocco e per passeggiare nelle animate vie del centro. 

La visita al municipio, poche sale affrescate, è aiutata da un testo in lingua italiana che in effetti è risultato molto esauriente ma la guida si è prodigata in lunghi sproloqui in francese, neerlandese, tedesco, inglese aggiungendo qualche strafalcione in italiano per cui siamo rimasti inchiodati nelle sale per più di un’ora.  

Recuperato il camper, abbiamo trovato un parcheggio nei pressi del Groot-Begjinhof **, il Beghinaggio più antico del Belgio (1232);  ha ancora la chiesa, l'infermeria, le case d'abitazione e gran parte delle mura originarie ed è uno dei più belli del Belgio. E’ chiamato "asilo della pace" e vanta una chiesa in stile gotico e ben seicento costruzioni. Le casette sono basse, di mattone rosso, con il tetto spiovente e sono circondate da giardinetti molto curati. Il quartiere è circondato da mura e attraversato da piccoli canali. Durante la visita siamo stati colti da un acquazzone e siamo ritornati al camper. 

Da Lovanio siamo ripartiti in direzione Anversa prendendo la N26, ma abbiamo effettuato una piccola deviazione per visitare Mechelen* che si raggiunge dopo 28 km. Abbiamo piazzato il camper fortunosamente in Keizer str. e a piedi abbiamo raggiunto l’ampia Grote Markt per ammirare la bella facciata del municipio. Poco distante la chiesa di St. Rombout, pure gotica, del 1200, dominata da una stupenda torre alta 97 metri, il monumento più importante della cittadina. Visto l’orario, non è stato possibile visitare l’interno. 

In 48 km siamo arrivati ad Anversa**. Si parcheggia con estrema facilità sul fiume Schelda (N51°12’57” E04°23’32”) senza alcun vincolo di tempo e senza nessun pagamento. Abbiamo cenato di fronte ad un bel tramonto sul fiume. Fortuitamente sono risuscito a trovare una connessione libera ad internet e ho avuto modo di organizzare alcune successive tappe del viaggio. Mi hanno sconsolato le pessime previsioni meteo ma del resto si poteva immaginare. 

Lunedì 18 luglio

A piedi ci siamo avviati verso il centro che dista dal parcheggio pochi minuti. Molto bella la Grote Markt** con il municipio (Stadhuis) di aspetto rinascimentale (del 1500) e riccamente decorato. Al centro della piazza una bella fontana dedicata a Silvius Brabo, e intorno splendidi palazzi con le facciate a  sormontate da statue dorate**. 

La cattedrale gotica (De Kathedraal) ** è la più vasta del Belgio. E’ sormontata da un alto campanile e l’interno, slanciato e solenne (5 €), accoglie quattro grandi capolavori di Rubens**.  Sono esposti molti altri quadri, un vero e proprio museo, e la visita è facilitata da una mappa descrittiva in italiano.  

La passeggiata nel quartiere ci a consentito di ammirare la facciata della Casa dei Macellai, in restauro, e il castello (Steen) sul fiume Schelda, molto imponente ma con interno poco interessante. Molto caratteristiche ed animate le viuzze intorno alla cattedrale e la Meir, chiusa al traffico e con negozi alla moda. Purtroppo non è stato possibile visitare la casa-museo di Rubens (Rubenshuis), chiusa di lunedì.  

Proprio accanto alla stazione ferroviaria, in Koningin Astrid Plein, abbiamo visitato il Museo dei Diamanti** (8 € l’ingresso). Anversa è forse il centro mondiale più importante del commercio dei diamanti e il museo illustra in modo molto completo il processo di lavorazione, dalla estrazione alla lavorazione con la possibilità di assistere alla fresatura di piccoli diamanti. Sono inoltre esposte copie dei gioielli più famosi. Poco distante abbiamo pranzato alla pizzeria San Remo (15 €) e ci siamo poi persi per negozi.  

Gand (Gent)** dista da Anversa circa 60 Km di autostrada. La ricerca di un parcheggio vicino al centro è risultata vana per cui abbiamo sistemato il camper in periferia e ci siamo serviti delle biciclette. E’ una delle mete turistiche più importanti del Belgio per la straordinaria architettura ma il centro storico è risultato letteralmente invaso da giganteschi allestimenti e da una quantità enorme di bancarelle per il festival della musica rock e jazz. Senza parlare della folla di persone assiepata nelle vie e della musica assordante a tutto volume.  

Impossibile visitare la Cattedrale di Sint Baafs (San Bavone), la chiesa di St. Jacobs: chiusi gli edifici e irraggiungibili le facciate totalmente nascoste dai giganteschi palcoscenici del concerto. Dal Pont Saint Michel normalmente si ammira uno splendido colpo d'occhio cittadino: un canale fiancheggiato da due strade, la Graslei e la Korenlei, considerate le più belle di tutta la Fiandria ma anche in questo caso i palazzi risultavano nascosti. Chiuso anche il Castello di Gravensteen, eretto dai Conti di Fiandra verso la fine del XII secolo.  

Dopo varie peripezie in bici nelle contorte vie cittadine e sotto una pioggia a certi tratti battente, siamo riusciti a ritrovare il parcheggio del camper e, verso le 21:00, abbiamo lasciato la città a dir poco avviliti.  

Percorsi altri 55 Km siamo arrivati a Bruges** ma per pochi minuti non siamo riusciti ad entrare nella area camper segnalata (chiude alle 22 ed erano le 22:05). L’area è vicino alla stazione ferroviaria e risulta stranamente ben indicata. Non è molto grande e viene fornita l’elettricità. Costa però 22 €/24 ore, quindi più che un campeggio. Abbiamo cercato una sistemazione nei dintorni e a sud, appena fuori dal centro storico (delimitato da un canale), abbiamo parcheggiato in un tranquillo e silenzioso quartiere di villette (N51°11’39” E03°14’17” nei pressi di Baron Ruzettelaan), abbiamo cenato e trascorso la notte. Da segnalare anche il Camping di Memling, in località di Sint Kruis e un altro campeggio situato vicino a Loppen, in località St. Michiels. 

Martedì 19 luglio

Finalmente una bella giornata di sole. In bicicletta, in pochi minuti abbiamo attraversato il ponte sul canale e, a sinistra della Kaatelijnestraat, abbiamo raggiunto il Begijnhof **, il Beghinaggio di Bruges, situato in una bellissima area verde circondata da piccoli canali. L'accesso avviene attraversando il Ponte della Vigna, a tre archi, sul fiume Rei. Nella città in miniatura, marcata dalle case disposte attorno al grande spazio verde centrale, regna un atmosfera di profondo raccoglimento, come doveva essere nel 1245, anno della fondazione dell’ordine, dovuta al volere della contessa di Fiandra Margherita di Costantinopoli e al vescovo di Tornai. L'ultima beghina di Bruges è morta nel 1918. il beghinaggio, divenuto ora il Monastero della Vigna, ospita una ventina di monache che vivono la loro religiosità in modo intenso, così come avveniva nei secoli passati. Abbiamo visitato un piccolo museo (apertura alle 10, costo 2 €) che consiste nella abitazione di una beghina, con cucina, camera da letto, sala di ricevimento e chiostro personale con orticello. Niente male. Molto interessante anche la Chiesa del Beghinaggio, unica navata e stile semplice. La visita richiede poco meno di un’ora. 

Proseguendo sulla Kaatelijnestraat, abbiamo parcheggiato nei pressi della Chiesa Onze Lieve Vrouwekerk** che ospita una Madonna con Bambino di Michelangelo e altri opere, quadri e sculture, di pregio. E’ possibile accedere alla chiesa da due ingressi, uno libero e uno a pagamento (5 €) per la visita alla parte museale. L’interno è caratterizzato da diversi stili e conserva un altare e un pulpito barocco. La Cattedrale di S. Salvatore è attualmente in restauro. Bella facciata. La città è attraversata da numerosi canali ed è stato inevitabile effettuare un giro in barca* risultato peraltro molto interessante perché consente vedute particolari dei palazzi e degli edifici storici della città. 

La Markt * è circondata da edifici antichi e tra questi spicca il Belfort, l’alto e massiccio campanile simbolo della città. E’ possibile salire in cima per una veduta della città dall’alto. A poche centinaia di metri un’altra magnifica piazza denominata Burg**, circondata su tre lati da stupendi edifici. Al centro lo Stadhuis**, il municipio, con bella facciata gotica e interno (2 €) visitabile con audioguida (noiosa) in italiano. Alcuni quadri e un bel salone (Sala gotica**) al primo piano. Guardando il municipio, a destra vi è l’ingresso della Cancelleria del Franc** che presenta una magnifica facciata decorata con statue dorate in due ordini (non visitabile l’interno). A sinistra il Palazzo di Giustizia, sede di antiche corporazioni, con una sala arricchita di affreschi e di uno splendido camino** (Sala degli Scabini). Per la solita mancanza di indicazioni non siamo riusciti a trovare la Basilica del Sangue Santo, forse chiusa per restauro. 

Un panino per pranzo e poi una passeggiata in bicicletta nei quartieri nord orientali della città, poco frequentati dai turisti ma molto affascinanti. Seguendo la Spinolarei e la St-Annarei abbiamo visitato la St Annakerk* molto graziosa e la Jeruzalemkerk, con uno strano campanile a torre. Una fila di basse casette bianche in Balstraat ospita il museo del folklore. Pedalando verso est siamo arrivati al parco che delimita la città, dove sorgono alcuni mulini a vento

Siamo ripartiti verso nord, diretti al mare e abbiamo fatto un rapida tappa nei pressi di Koksijde-Bad (80 Km da Bruges). Il mare è decisamente poco interessante. Spiaggioni piatti preceduti da dune erbose dove tira vento e spogliarsi non è molto consigliabile. Qualche coraggioso faceva il bagno. Abbiamo raccolto la sabbia per la nostra collezione. 

La ricerca di un campeggio è stata particolarmente difficoltosa. Molti campeggi non ospitano tende o camper ma solo bungalow. La scelta d’obbligo è ricaduta su una sistemazione di livello modesto e a costi molto elevati (30 € per una notte con docce mal funzionanti a pagamento). 

Mercoledì 20 luglio

Nei pressi di Veurne si può visitare il Abdijmuseum Ten Duinen nei pressi di Koksijde, abbazia cistercense tra le dune di sabbia, con annesso museo (N51°06’34” E02°37’41”). Vi è una notevole difficoltà di reperimento del luogo che comunque è privo di qualsiasi interesse. Le dune non ci sono, la chiesa è ridotta a poche pietre. Tra i resti della chiesa  enormi ed incredibili conigli colorati di plastica. Il museo annesso (5 €) invece è magnifico e racconta la vita dei monaci con vari audiovisivi, multivisioni, sale allestite con manichini e ricostruzioni dell’ambiente. E’ evidentemente possibile creare una attrazione turistica dal nulla. 

Siamo ripartiti verso sud, diretti alla zona mineraria del Belgio, uno spostamento di 200 Km. fino a Marcinelle**, in località Bois du Cazier, nei pressi di Charleroi (Rue du Cazier, 80), luogo di una tremenda tragedia mineraria ove, nel 1956, persero la vita 262 uomini di cui 136 italiani. 

Dopo pranzo abbiamo intrapreso la vista (6 €) dell’area esterna e successivamente dei vari padiglioni ove sono illustrate le modalità di estrazione del carbone. Ma particolarmente commovente risulta un padiglione dedicato alla tragedia, con foto, voci registrate e filmati. Siamo rimasti fino all’orario di chiusura, le 17, poi, in 34 Km, abbiamo raggiunto la località Bois du Luc** (rue Saint-Patrice, 2 – La Louviere), per visitare l’ecomuseo minerario. Abbiamo cenato molto bene al ristorante Arlecchino con buffet e carni varie, a La Louviere, spendendo 58 € in due. 

Giovedì 21 luglio

L’apertura (7,5 €) è alle 9 nei giorni feriali ma essendo il 21 una festa nazionale abbiamo iniziato la visita guidata alle 10. La guida si è dilungata in una dettagliata descrizione della complessa organizzazione dell’area mineraria, strutturata come una piccola città del tutto autosufficiente e con un sistema gerarchico molto autoritario. Abbiamo poi visitato le varie aree di lavorazione con interessanti ricostruzioni, foto, disegni e spettacoli di suoni e luci.  

Abbiamo lasciato il museo quasi a mezzogiorno e siamo ripartiti verso sud, diretti a Metz (Francia), distante 277 Km, per visitare il nuovissimo Centre Pompidou-Metz* (Av. De Anphitheatre – 7 €). Arrivati verso le 17 (parcheggio in un quartiere nelle vicinanze e spostamento in bici), abbiamo prolungato la visita fino alle 19, visto che il giovedì, venerdì e sabato il museo chiude alle 20. Non straordinaria l’architettura del museo ma molto spettacolari gli allestimenti. Siamo ripartiti ancora una volta verso sud e abbiamo fatto tappa per la cena e la notte in un piccolo paese dopo Strasburgo. 

Venerdì 22 luglio

Siamo rientrati in Italia percorrendo i rimanenti 858 Km, trovando discrete file in Germania, al Gottardo e intorno a Milano.

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