Note di
viaggio: La Francia mantiene la sua tradizionale viabilità, con
autostrade poco frequentate e strade dipartimentali a scorrimento
veloce. Occorre segnalare che da qualche anno ai caselli
autostradali non vengono accettate le carte di credito e i bancomat
italiani (viva l’Europa unita) ma solo carte francesi che hanno una
speciale abilitazione (carte bleue). Il pedaggio autostradale andrà
pagato pertanto solo in moneta o in banconote (viene dato il resto).
Analoga situazione si trova ai distributori di benzina per cui
occorre utilizzare distributori con addetti a cui rivolgersi per
abilitare la colonnina ed effettuare poi il pagamento diretto che
potrà essere fatto con le nostre carte. Nei negozi, ristoranti ecc.
tutto funziona perfettamente.
Altra
difficoltà è rappresentata dalla totale assenza, in autostrada, nei
campeggi e nelle aree camper, di scarichi adatti al wc nautico. I
camper come il mio, privi di cassetta thetford, si trovano pertanto
in forte difficoltà. Per fortuna dispongo di una tanica con ruote
della Fiamma che mi ha permesso di ovviare al problema, non senza
qualche fastidio.
Giovedì 8:
siamo partiti da Mirandola alle 10:45 e abbiamo raggiunto la Val di
Susa per la sosta pranzo verso le 14. Abbiamo utilizzato il tunnel
del Frejus spendendo €61, proseguendo poi fino ad un area di
servizio 40 km dopo Lione dove abbiamo cenato e pernottato. In
totale abbiamo percorso 686 km.
Venerdì 9:
continuando in autostrada e poi per strade normali siamo arrivati
nel pomeriggio a Saint-Savin**. È un piccolo villaggio
medievale, noto per l'Abbazia Benedettina** inserita nel
patrimonio UNESCO principalmente per gli affreschi situati sulla
volta, risalenti all'anno 1000. E’ possibile una visita guidata ma
abbiamo preferito esplorare la cattedrale e il monastero da soli. Il
restauro è stato eseguito con modalità abbastanza discutibili specie
per quanto riguarda le colonne della chiesa, dipinte con una grafica
moderna. Nel monastero è presente un'area museale, ricca di pannelli
multimediali che raccontano la storia della Abbazia e le modalità di
recupero della struttura. Abbastanza caratteristico il parco situato
intorno al monastero e il lungo fiume* con un bel mulino e un
ponte medievale*. La visita richiede circa un paio d'ore.
Da Saint-Savin
a Chavigny** sono circa 15 km. Un belvedere, all'ingresso est
del paese, permette una splendida veduta della cittadina
medievale. Ci siamo sistemati in un piccolo parcheggio senza
particolare difficoltà. Il nucleo storico è rappresentato dal
Paese Medievale**, costruito su una Rocca che domina la vallata.
il paese, completamente chiuso al traffico, è caratterizzato da
piccole vie con antichi palazzi, una bella piazzetta, negozi di
artigiani e una bella chiesa. Tra i ruderi del castello è stato
possibile assistere ad uno spettacolo di falconieri.
Siamo
ripartiti verso sera diretti al parco Futuroscope situato a nord di
Poitiers. Il navigatore propone strade strette e impervie per cui è
meglio allungare di poco l'itinerario, raggiungendo la tangenziale
di Poitiers. Ci siamo sistemati nella vastissima area camper
all’interno del parco, a costi prezzi estremamente limitati (€4 la
notte e €9 l'intera giornata). Vi è possibilità di carico e scarico
ma non viene fornita la luce elettrica.
Sabato 10:
la visita al Futuroscope** costa €45 per persona. Apre alle 9
e chiude alle 23. E’ un parco divertimenti abbastanza vasto con un
taglio prevalentemente culturale, anche se vi sono ampie aree con
giostre prevalentemente acquatiche, a disposizione dei bambini
piccoli. La maggior parte dei padiglioni sono dedicati alle scienze,
al progresso e alle acquisizioni tecnologiche. Le attrazioni sono
estremamente tranquille, anche quelle pubblicizzate come paurose. E’
molto interessante anche per gli adulti che vogliono approfondire
aspetti scientifici e culturali. Da segnalare che la maggior parte
delle attrazioni è preceduta da enormi sale di attesa al coperto,
dettaglio importante che permette di visitare il parco anche in
giornate piovose. Ovviamente l’ideale è trovare una bella giornata,
come è capitato a noi. Siamo ritornati al camper verso le 19 e,
grazie ad un timbro sul polso, siamo potuti rientrare per assistere
allo spettacolo notturno sull'acqua con fuochi d’artificio.
Domenica 11:
In una giornata decisamente piovosa, abbiamo raggiunto Poitiers**
(si trova a circa 10 km dal Futuroscope) e abbiamo parcheggiato
senza nessuna difficoltà lungo il fiume. La città è piccola e si
visita abbastanza facilmente. E’ un appuntamento decisamente da non
perdere per la bellezza dei monumenti. Abbiamo visitato la chiesa
di Santa Radegonda**, la Cattedrale* e la chiesa di
Notre-Dame la Grande*. Abbiamo visto la bella facciata
dell'Antico Hotel Fumè. Normalmente è possibile visitare
anche il Palazzo di Giustizia, attualmente in restauro. Ci
siamo persi il Battistero di San Giovanni, visitabile ad
orari. La visita richiede una mezza giornata.
Nel pomeriggio
è ritornato il sole e ci siamo spostati a Coulon* un
piccolissimo villaggio attraversato dalla Sévre Niortaise, situato
nel Parco naturale regionale “Du Marais Poitevin”, una zona
naturalistica protetta, un tempo paludosa e ora bonificata. Dispone
di una comoda area camper, con la possibilità della luce elettrica,
a €13 per 24 ore. Il parco è percorso da una complessa rete di
magnifici canali** percorribili con barche a remi ed è
possibile effettuare una gita in barca individualmente o con una
guida che è anche rematore. Abbiamo preferito questa seconda
soluzione al costo di 12,5 euro per un'ora e mezza. L’ambiente è
francamente molto rilassante e la guida ci ha illustrato le
caratteristiche di questo particolare territorio. Anche il paese,
che sorge intorno ad una piccola chiesetta, è grazioso. Abbiamo
cenato con abbondanti porzioni di cozze, lumache e anguilla
spendendo € 55 in due.
Lunedì 12:
da Coulon ci siamo spostati alla periferia di La Rochelle, nella
vana ricerca di un camper service per poter vuotare il WC nautico.
Vista la ricerca infruttuosa, abbiamo superato il lungo ponte a
pedaggio (€16) che divide La Rochelle dalla Ile de Ré** e
abbiamo raggiunto un’area camper. L’unico campeggio disponibile è
stato il Rivedoux Plage che si trova all'ingresso dell'isola, appena
varcato il ponte. L'ideale in realtà sarebbe stato un campeggio a
metà isola, lunga 30 km, per poter raggiungere più facilmente i
luoghi da visitare, ma dopo varie telefonate abbiamo rinunciato. Ci
hanno messo a disposizione solo la luce e gli scarichi per 15 € al
giorno.
La rete di
autobus sull'isola è ben organizzata con passaggi molto frequenti e
minimi tempi di attesa. Ogni tratta costa € 1. In autobus abbiamo
raggiunto il Faro delle Balene* nella punta ovest
dell'isola. Lo spostamento ha richiesto un'ora a causa delle soste
nei paesi attraversati. Vale la pena la salita in cima al faro (3,5
euro) per il bellissimo panorama sulla costa. Dopo una passeggiata
in spiaggia, siamo rientrati verso le 20.
Mercoledì
13:
Lo scooter ci ha permesso di visitare agevolmente tutti i luoghi più
caratteristici dell’Isola. L'Abbazia di Chatellier* si trova
a pochi chilometri a ovest dal campeggio ma, in realtà, rimangono
solo le rovine che sorgono in una spianata vicino al mare e
risultano per questo molto suggestive. A poche centinaia di metri un
altro sito storico è costituita da Fort la Prée*, una
fortezza molto ben conservata, nelle cui stanze sono state allestite
sale espositive. Un paio d’ore per la visita.
Raggiunto il
villaggio di La Flotte*, abbiamo parcheggiato lo scooter
vicino al centro e, a piedi, abbiamo visitato il bel porticciolo, il
lungomare e il mercato medievale, molto animato, con strutture in
legno. Interessante l’interno della chiesa. Abbiamo pranzato sul
lungomare a base di ostriche e cozze.
Dieci Km più a
ovest si trova il centro più importante dell'isola,
Saint-Martin-de-Ré**, patrimonio UNESCO, circondato da splendide
mura con due porte di accesso. Il paese è un intrico di vicoli con
case bianche, un bel lungomare molto animato, un faro, un bellissimo
porticciolo e una strana chiesa* con elevate guglie sul
portale. Sul lato orientale del lungomare sorge la Cittadella,
visitabile solo nelle sue fortificazioni esterne perché la struttura
centrale accoglie un carcere. Nei pressi della porta ovest soggiorna
un gruppo di asini pelosissimi in un recinto. Siamo ritornati al
camper verso sera e abbiamo sistemato, non senza qualche difficoltà,
gli scarichi del camper mediante la tanica della Fiamma.
Giovedì 14:
siamo partiti dalla area camper verso le 9, attraversando nuovamente
il lungo ponte che divide l'isola dal continente. L’uscita
ovviamente non è a pagamento. Abbiamo sistemato il camper in un
parcheggio gratuito denominato Port des Minimes nella zona
sud di La Rochelle*. Una alternativa a questa sistemazione
gratuita è rappresentata da una importante area camper a pagamento
(1 Avenue Jean Moulin) dalla quale a piedi o con una navetta si può
raggiungere il centro storico. Noi ci siamo serviti dello scooter
con cui, in circa 10 minuti, abbiamo parcheggiato nei pressi
dell'ufficio del turismo. Muniti di una mappa della città, a piedi,
abbiamo visitato il vecchio porto** con la Torre di San
Nicola, la Torre delle Catene e la Torre della
Lanterna.
Abbiamo
raggiunto la Cattedrale Saint Louis, che non è un granché, e
percorso le vie del centro fino a Place du Marché, uno
storico mercato coperto. Una caratteristica di La Rochelle è
costituita dai lunghi i portici antichi nelle viuzze del centro,
aspetto urbanistico abbastanza insolito in Francia. La zona più
bella della città è situata comunque intorno al vecchio porto.
Dopo pranzo ci
siamo diretti verso sud facendo una breve sosta presso l'abbazia di
San Ippolito, indicata da un segnale lungo la strada. Bella
la facciata della chiesa. Poco distante, nei pressi di
St-Porchaire, si può visitare uno splendido castello
rinascimentale denominato La Roche Courbon**. E’ sicuramente
una tappa da non perdere. Il parcheggio è vasto e gratuito.
L'ingresso al castello con visita guidata parte ogni 30 minuti e
costa €12. Dura circa un'ora ed è estremamente interessante perché
vengono fornite tantissime informazioni storiche e perché le stanze
sono ben arredate. Bellissimo il parco in stile francese. La visita
complessiva richiede circa 2 ore. Si potrebbero visitare liberamente
anche le grotte ma questo avrebbe richiesto sicuramente un'altra
ora.
Abbiamo
raggiunto Saintes* e ci siamo sistemati nella area camper
municipale nei pressi del Parco Atlantico. E’ prevista una spesa di
€5 che non abbiamo pagato perché la macchina per il pagamento è
risultata guasta.
Giovedì 15:
la visita della città si può effettuare a piedi. Poco distante
dall’area camper si visita dalla
Abbey of Sainte-Marie-des-Dames*,
un convento di monache benedettine risalente al mille.
Poi abbiamo raggiunto la Porta Germanica, deturpata da
allestimenti moderni. Attraversato il fiume con un ponte pedonale,
abbiamo visitato la cattedrale di San Pietro* ,
l'Anfiteatro Romano e, a poche centinaia di metri, la
Basilica di Sant'Eutropio** forse
il monumento più bello della città, con una magnifica cripta.
Abbiamo
pranzato molto bene in centro, in un piccolo ristorante e, dopo
pranzo, ci siamo spostati più a est, fino a Cognac*, un
villaggio arcinoto per le distillerie del famoso liquore. Abbiamo
parcheggiato sul fiume ed effettuato una visita alle distillerie
Hennessy** (20 €, visita ad orari con prenotazione) dove viene
spiegato con modalità multimediale il procedimento della produzione
di questo famoso liquore con degustazione finale. La visita dura
circa un ora e ½. Visto l’orario (verso sera), non è stato possibile
visitare il paese che comunque ci ha dato, all’impronta, una buona
impressione.
Diretti a sud,
in 2 ore e ½, abbiamo percorso i 190 km fino alle Dune de Pilat. Il
parcheggio è chiuso durante le ore notturne, per cui abbiamo
trascorso la notte nel parcheggio di un vicino supermercato.
Venerdì 16:
E’ preferibile effettuare la visita della Dune de Pilat* al
mattino perché dopo le 11 l'accesso al parcheggio comporta una lunga
fila ed una inevitabile perdita di tempo. Il parcheggio è a
pagamento, sulla base del numero di ore in cui si rimane, mentre la
visita alla Duna è gratuita. E’ una salita per nulla faticosa,
facilitata da una scalinata di legno. Dalla cima della duna, alta
poco più di 100 m. il panorama è molto bello: il mare di fronte con
alcuni isolotti di sabbia e, tutt’intorno alla duna, una fitta
boscaglia, con un contrasto notevole. E’ possibile scendere fino al
mare, ma noi abbiamo preferito rientrare al camper poco prima di
mezzogiorno.
Ad una
quindicina di km a nord si trova Arcachon*, la cittadina di
riferimento della omonima laguna, rinomata stazione balneare, famosa
per le coltivazioni delle ostriche. Seguendo le indicazioni si
raggiunge una magnifica area camper in periferia (3€ al giorno),
dalla quale una navetta gratuita, ogni ½ ora, trasporta i turisti in
centro, alla stazione ferroviaria.
Sul porto
abbiamo prenotato una gita in barca sulla laguna. Tra le varie
soluzioni proposte abbiamo scelto quella apparentemente più
completa, della durata di 2 ore circa, al costo di 16€. Il percorso
attraversa l’area di allevamento delle ostriche e costeggia i
porticcioli dei paesi che si affacciano sulla laguna, fino quasi al
faro. Di qui è possibile ammirare la Dune de Pilat da un punto di
vista insolito.
Lasciata Arcachon, in un paio d’ore, abbiamo raggiunto la zona sud
di Bordeaux per sistemarci nel Camping Caravaning Beau Soleil,
10 km a sud della città, riproponendoci di raggiungerla con lo
scooter. Il campeggio è molto piccolo ma decisamente ordinato. E’
stato utile telefonare preventivamente per prenotare l'unico posto
ancora disponibile.
Sabato 17:
abbiamo raggiunto con lo scooter la città, impiegando una ventina di
minuti. L'alternativa sarebbe stata servizi di un autobus che hanno
la fermata accanto al campeggio, ricorrendo poi alla rete
tranviaria.
Bordeaux**
è suddivisa in vari quartieri percorribili a piedi. Abbiamo
parcheggiato sul fiume Gironda e visitato la Basilica di
San Michele**, con le sue vetrate colorate, e il quartiere
magrebino animato da un bel mercato etnico. Molto interessanti
alcune porte rinascimentali, la
Porta Cailhau
e la Porta Grosse Cloche*. Da non perdere l’antico Pont de
Pierre*, un pedonale sulla Gironda, dalla cui estremità la
veduta del profilo della città è molto bello. Abbiamo effettuato uno
spostamento in scooter alla Cité du Vin**, Il famoso museo
del vino. L'ingresso costa € 20 e comprende una degustazione
all'ottavo piano. Dal terrazzo una bella veduta della parte nord
della città e in particolare del ponte mobile
Jacques-Chaban-Delmas*,
che costituisce una interessante attrazione moderna. Abbiamo
visitato la mostra temporanea dedicata all'Argentina e la vasta
mostra permanente, articolata in vari padiglioni alcuni molto
interessanti, altri meno. Per la visita occorre calcolare un minimo
di 3 ore.
Di fronte al museo ci sono alcuni fast food dove si può pranzare con
una spesa modesta. Siamo ritornati in centro alla Piazza della
Borsa* di fronte alla quale vi è un piazzale dalla cui
pavimentazione esce ad orari acqua nebulizzata per il divertimento
collettivo dei bambini. Poco distante siamo incappati in un gruppo
di abitanti del Camerun che festeggiavano il matrimonio di una
coppia. Nel pomeriggio abbiamo visitato la Place Des Quinconces,
fino al monumento dei Girondini*, con annessa fontana. Infine
la monumentale Cattedrale
Saint-André**.
Siamo rientrati in serata al campeggio.
Domenica 18:
verso le 9 siamo partiti dal campeggio per un itinerario nella
regione del Medoc**, famosa per vigneti e i castelli dove è
possibile effettuare una visita guidata con degustazione del vino
Bordeaux. In realtà solo pochissimi castelli permettono la visita
per cui il sistema migliore è raggiungere l'ufficio del turismo di
Pauillac e prenotare una visita in base alle cantine disponibili.
Occorre
chiarire che in questa zona le “cantine” sono in realtà degli
Chateau, veri e propri castelli rinascimentali, giganteschi e
lussuosi, circondati da estesi parchi con boschi e laghi. I
proprietari sono dei privati che producono le rinomate bottiglie, i
cui costi possono raggiungere centinaia di euro. Intorno ai
castelli, immense distese di vigneti.
Alcune cantine
effettuano visite ad orari ma per essere più liberi abbiamo
prenotato presso lo Chateau La Crocq* che si trova a 10 km
più a nord del paese. Qui la visita con guida non ha orari definiti
e il costo di € 7 comprende la degustazione di tre qualità di vino.
E’ un'esperienza molto interessante, da non perdere.
Abbiamo
pranzato in camper e successivamente ci siamo spostati a
Saint-Émilion**,
situato a est di Bordeaux, al centro di una zona vinicola
estremamente rinomata tanto che l’area è entrata nel patrimonio
UNESCO. Ci si può sistemare in un parcheggio dove non è facile
trovare posto. Per noi, arrivati di sera, non ci sono stati
particolari problemi. Abbiamo fatto una passeggiata nel centro
storico e visitato una caratteristica cantina completamente scavata
nella roccia, sotto il negozio della vendita dei vini. Poco distante
l’Eglise
Collégiale**
con il suo bel chiostro. Dalla piazza situata di fronte all’Ufficio
del Turismo, di fianco al Campanile, si possono ammirare i vicoli e
le antiche case della sottostante città.
Lunedì 19:
la città è abbastanza piccola e si visita tranquillamente a piedi.
E’ una città medioevale molto interessante situata su due livelli.
Conviene raggiungere l’ufficio del turismo e fornirsi di una mappa.
Nell'ufficio stesso abbiamo prenotato una visita guidata alle
principali attrazioni del paese. Vengono proposte due formule ad
orari diversi: la prima riguarda la chiesa monolitica e gli
edifici annessi**, l’altra è estesa anche ad altri siti della
cittadina. Abbiamo preferito la prima soluzione che ha una durata di
circa un'ora e un quarto con un costo di € 8. La visita a questi
siti può essere fatta solo con un guida. Alle 10:30. la guida, molto
competente, ci ha accompagnato nell’Eremo del santo, nella
Cappella della Santissima Trinità, nelle Catacombe e
nella Chiesa Monolitica. Quest'ultima è stata scavata
interamente nella roccia ed è situata esattamente sotto l'enorme
campanile per cui le colonne che sorreggono la volta sono state
rinforzate con strutture di ferro esteticamente molto discutibili.
Abbiamo
proseguito la visita del paese percorrendo vicoli ed esplorando
negozietti e abbiamo pranzato al ristorante L’Envers du Décor,
rinomato ma deludente per la qualità scarsa e il prezzo elevato. Ci
avevano consigliato il ristorante da Pascal ma occorreva la
prenotazione. Dopo pranzo verso le 15:30 siamo partiti per Il
rientro in Italia. Abbiamo sostato in un'area di servizio prima di
Lione.
Martedì 20:
sotto una pioggia battente abbiamo raggiunto il confine italiano
superato il quale, in un bel pomeriggio finalmente soleggiato,
abbiamo percorso la pianura padana fino a Mirandola.
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