HOME PAGE

 

VAI ALLE FOTO DEL VIAGGIO

Torna a DIARI DI VIAGGIO

 

Albania e Macedonia del Nord

in camper - Marzo - Aprile 2023

  Scarica il DIARIO in formato PDF
 

Durazzo - Scutari - Tirana - Elbasan - Ocrida (Macedonia del Nord) - Korce - Voscopoje - Girokastro - Butrinto - Porto Palermo - Orikum - Valona - Apollonia - Ardenica - Berat - Tirana - Durazzo

Considerazioni Generali

La viabilità in generale è abbastanza modesta, il traffico tende a scorrere molto lentamente per cui anche spostamenti piccoli richiedono un certo tempo. Nei centri abitati le strade sono spesso occupate da veicoli parcheggiati in doppia fila per cui il passaggio del camper può risultare difficoltoso. Può capitare che l'auto che è davanti improvvisamente metta la doppia freccia e si fermi in mezzo alla strada. Non sempre è chiaro il motivo. A volte solo per guardare il cellulare. Dovunque c'è penuria di parcheggi per cui conviene sistemarsi in un campeggio o in un'area camper e girare a piedi o in bici o in scooter, come noi. La moneta è il lek. 100 lek valgono 0.88€ ma se paghi piccole somme in euro a volte fanno il cambio uno a uno. È fondamentale scaricare l'applicazione Osmand con la mappa dell'Albania che permette di programmare gli itinerari e navigare mediante GPS senza collegamento internet.

MARZO

23 giovedì: Siamo partiti da Mirandola verso le 15:30 e abbiamo fatto tappa per la notte a Porto Sant'Elpidio, dopo aver trovato una sistemazione con grande difficoltà presso un Lidl.

24 venerdì: Partiti verso le 9, dopo una sosta pranzo in autostrada, siamo arrivati al porto di Bari alle 17:00. Abbiamo fatto il check-in con i documenti presso Grandi Navi Veloci GNV e alle 19:00, sistemati nel parcheggio del porto, abbiamo dovuto aspettare fino alle 22:00 per imbarcarci. Molto piccola la cabina, con bagno e letto a castello. 

25 sabato: Sbarcati a Durazzo verso le 8:30 e superata la dogana, ci siamo fermati in un casotto per fare l'assicurazione del camper (90€ x 15 giorni) e dello scooter (15€) e acquistare una scheda SIM da 35 giga (20€) che abbiamo applicato al telefono di Maria Rosa. Attraverso hotspot ho collegato anche il mio telefono.

Utilizzando il navigatore Osmand ci siamo diretti a nord e, nella periferia di Scutari*, ci siamo sistemati nel campeggio Legjend, piccolo ma molto bello e ben organizzato. Belle piazzole, ottime docce e ristorante. 22€ al giorno, non poco, visto che siamo fuori stagione. Dal 15 aprile organizzano gite ed escursioni nelle zone turistiche del territorio.

Con lo scooter siamo saliti fino al castello Rozafa**. Vivamente sconsigliato salire in camper per le dimensioni limitate del parcheggio. Si tratta di una enorme antica fortezza in cima alla collina, in gran parte diroccata ma molto suggestiva. Si riconoscono i resti dell'antica moschea ed è ancora in uso un vecchio edificio adibito in parte a museo e in parte a ristorante. Bella veduta dalle mura. Siamo ritornati al camper per il pranzo. Nel pomeriggio, sempre in scooter, costeggiando il lago, siamo arrivati, dopo circa 5 km, al piccolo paese di Shirokë. Sul lungolago bar e piccoli ristoranti. È caratteristico un bunker abbandonato che si protende nel lago.

Abbiamo raggiunto il centro di Scutari, una piazza con una grande fontana, circondata da palazzi decisamente moderni. A poca distanza si trova la moschea Ebu Bekër, una struttura moderna con un interno elegante. La cattedrale ortodossa è situata di fianco ma era chiusa per cui, a pochi centinaia di metri, abbiamo raggiunto la via più caratteristica di Scutari, Rruga Kol Idromeno**, chiusa al traffico e con una bella pavimentazione in pietra bianca levigata. Gli edifici di stile ottomano che si affacciano sulla via sono tradizionalmente a uno o due piani, alcuni di colori pastello. In gran parte sono trasformati in bei negozi e ristoranti. Una laterale, pure pedonale, ci ha condotto alla cattedrale francescana di Santo Stefano*. Questo quartiere veramente insolito vale la pena di essere visitato. Siamo ritornati al camper per la cena.

26 domenica: in camper siamo andati a visitare il ponte ottomano* di Mes. È situato a nord-est di Scutari, circa 15 km, e si può parcheggiare facilmente. Un'escursione interessante e poco impegnativa.

Ci siamo diretti verso Tirana facendo tappa a Kruja, antica capitale dell'Albania, dominata da una grandiosa fortezza* nei pressi della quale l'eroe albanese Skanderbeg (Giorgio Castriota) cercò di frenare l'avanzata degli ottomani, purtroppo senza successo. È uno dei luoghi più turistici dell'Albania e in effetti abbiamo trovato un traffico esagerato. È stato abbastanza complicato districarsi tra le auto parcheggiate in seconda fila per raggiungere un minuscolo parcheggio nei pressi della fortezza. Qui abbiamo pranzato e di seguito siamo andati a visitare la cittadella. All'interno dell'area ci sono le rovine di vari edifici come la moschea e la torre dell'orologio. Il museo* dedicato a Skanderbeg è interessante e ben strutturato. L'area della Cittadella è purtroppo priva di indicazioni e in parte in restauro, quindi abbastanza deludente.

Ci siamo avviati verso Tirana raggiungendo il campeggio Dajt, 7 km a nord est della città. L'accesso al camping è costituito da una stradina stretta in forte salita, con tornati ed è decisamente difficoltoso salire con il camper. Il campeggio poi è estremamente modesto. Cena in camper.

27 lunedì: Abbiamo chiesto un taxi per il centro. In realtà ci ha accompagnato il figlio della proprietaria del campeggio con il quale abbiamo preso accordi per rientrare nel pomeriggio. Giornata particolarmente piovosa.

La nostra visita è cominciata dalla piazza Skanderbeg, circondata da edifici pubblici e ministeri. Da un lato la statua equestre dell'eroe e di fianco l'antica moschea**, molto bella. A poche centinaia di metri abbiamo visitato anche la chiesa ortodossa*, pure interessante. Abbiamo sostato in un bel caffè che si affaccia sulla piazza e, poco dopo abbiamo visitato il Bunk'Art 2***, veramente molto suggestivo. Si tratta del bunker realizzato dal regime e destinato ad accogliere presidente e ministri in caso di attacco dei nemici. I locali molto angusti sono ora adibiti a museo dove vengono raccontati i metodi di controllo e di terrore del regime comunista del dittatore Hoxha. 

Di fianco all'uscita di Bunk'Art 2, si trova un allestimento denominato la Nuvola (Reja - The Cloud). È una struttura in metallo bianco e pannelli di vetro che crea un arredamento urbano in un piccolo parco. Percorrendo un bel tratto pedonale abbiamo raggiunto il ristorante Oda** che ci aveva indicato il nostro accompagnatore. Una trattoria con cucina tipicamente albanese (circa 27€ in due per un buon pranzo estremamente abbondante). 

Dopo pranzo una passeggiata ci ha portato all'antico Ponte dei Conciatori, una vera delusione. Poco distante abbiamo visitato la cattedrale di San Paolo**, decisamente moderna con un interno molto spettacolare. La famosa piramide di Tirana si intravede al di là di grandi recinzioni perché è in restauro. In un piccolo parco è situato il Postblock Checkpoint. Si tratta di tre minuscoli bunker probabilmente controllati da militari all'epoca del regime. La nostra giornata si è conclusa in un grande centro commerciale ultra moderno. Con il nostro autista siamo rientrati in campeggio.

28 martedì: Siamo usciti dal campeggio, scendendo la stradina infernale, verso le 9.30 in direzione Elbasan. La strada è ottima, addirittura con un lungo tratto di autostrada. Dopo un'ora e mezzo, prima della città, ci siamo addentrati nell'estesa area industriale (Metalurgjiku)*** abbandonata dopo la caduta del regime. Trattasi di architettura post industriale molto interessante dal lato fotografico. 

Non è stato facile trovare un parcheggio in centro, vicino ai resti delle mura della "Fortezza"*** (41.10946° N, 20.07385° E). Superata a piedi la porta delle mura, nel dedalo di vicoli lastricati, abbiamo visitato la chiesa ortodossa di Santa Maria***, risalente al 1400, con annesso chiostro. La perpetua e Nicola, un anziano Pope con il parkinson, ci hanno illustrato gli affreschi, gli intagli, l'ingresso delle catacombe. Da non perdere. Passeggiando, siamo capitati di fronte alla chiesa cattolica. Chiusa. Poco distante l'antica moschea**, trasformata in un teatro durante il regime, ora è stata restaurata e il minareto riedificato. Anche qui un incontro imprevisto con un giovane ci ha permesso di conoscere tanti aspetti della storia della moschea. Il ragazzo ci ha spiegato che in Albania convivono diverse religioni nal pieno rispetto delle diverse convinzioni. All'ingresso della cittadella c'è una piccola trattoria rinomata, con un interno molto caratteristico.

Dopo pranzo siamo ripartiti dirigendoci verso il confine macedone, a circa 50 km. La strada è tortuosa ma in buone condizioni e con poco traffico. Abbiamo superato il confine verso le 17.30. Non occorre fare una nuova assicurazione per l'auto: è sufficiente quella italiana. La scheda SIM invece non funziona. Verso le 18:30, dopo aver conteggiato il lago, siamo arrivati a Ocrida***. Sia il campeggio indicato all'ingresso del paese che l'area camper sono risultati chiusi. Abbiamo cenato e dormito nel comodo parcheggio di un centro sportivo (41.10524° N, 20.81351° E).

29 mercoledì: Dal parcheggio del centro sportivo di Ocrida, a piedi in un paio di km di lungolago, siamo arrivati al centro storico***. Siamo entrati dalla porta meridionale e dopo poche centinaia di metri abbiamo visitato il Museo Nazionale** "Sv.Klimient Okhridski, l'antica abitazione di una ricca famiglia di conciatori di pelli. Nelle sale, ben arredate, sono presenti resti di oggetti di epoca greca e romana e gioielli antichi. A pochi passi la chiesa ortodossa San Nikola Gerakomija**, piccola ma con un interno ricco di affreschi. Più avanti sul lungolago si trova la bellissima chiesa di Santa Sofia***. Ingresso a pagamento. 

Sul promontorio, raggiungibile seguendo le indicazioni, si raggiunge la chiesa ortodossa di San Govanni Kanieo teologo***. È in una posizione panoramica ed è molto bello sia l'esterno che l'interno. Dalla chiesetta, un sentiero nel bosco porta fino alla Cattedrale di san Clemente, non visitata perché in restauro. La salita prosegue fino al castello che domina la città **. Belle le mura viste dall'esterno ma l'interno è vuoto. È solo possibile il giro sulle mura* per cui si può evitare di pagare un inutile biglietto. Scendendo dal castello ci si imbatte nel antico teatro, discretamente conservato**.

Poco distante dal teatro si trova uno dei complessi ortodossi di maggior pregio: la piccola chiesa dei santi Costantina e Elena**, con begli affreschi e la meravigliosa Chiesa d Santa Madre di Dio Peribleptos***, patrimonio UNESCO, con antichi affreschi restaurati da specialisti italiani. Abbiamo pranzato molto bene al ristorante "Kajche"***, vicino alla chiesa di Santa Sofia, sul lago. Siamo ritornati al camper seguendo il lungolago battuto da un vento gelido.

Ci siamo diretti al monastero di San Naum**, 30 km a sud del lago, un ampio complesso circondato dalle mura e costituito da alloggi per i pellegrini e da una piccola chiesa ortodossa** con begli affreschi. Varcato il confine dell'Albania con poche formalità, ci siamo diretti a sud per sistemarci nell'area camper a Korce (Coriza): Camper Site Dorcas Albania (40.63035° N, 20.78302° E). Si trova in un cortile e non è facile da reperire. È ordinato, con scarichi, doccia, Wi-Fi a 12€. 

30 giovedì: In scooter abbiamo raggiunto il bazar**, un agglomerato di piccole vie in ciottolato, con bar, taverne, negozi di tappeti e molto movimento. Abbiamo comperato un tappeto. A poca distanza la moschea, davvero modesta. A piedi abbiamo visitato la cattedrale ortodossa di "Ringjallja e Krishtit**, molto grande e con decorazioni recenti. Un altro mezzo km a piedi ed eccoci al Museo delle Icone*** veramente splendido, da non perdere. 

Abbiamo pranzato in camper e nel pomeriggio abbiamo percorso 20 km fino a Voscopoje* (Moscopoli). Il paese è molto piccolo ma caratterizzato da numerosissime chiese ortodosse. Sono visitabili solo su appuntamento, telefonando al +355 6999 55149. Non ha risposto nessuno per cui ci siamo limitati a vedere solo gli esterni. In serata siamo tornati in camper per la cena.

31 venerdì: Giornata di grande spostamento da Korce a Girokastro. Sì tratta di 190 km circa ma già il navigatore prevedeva 3 ore e 45 e poi avevamo notizie di pessima strade. Dopo un primo tratto abbastanza accettabile è iniziato il percorso di attraversamento delle montagne con salite e discese e una quantità notevole di tornati. La strada è diventata poi sempre più stretta mantenendo l'asfalto solo nella parte centrale. Per fortuna il traffico era completamente inesistente. Abbiamo perfino trovato alcune ruspe che spostavano dei massi dal centro della strada. Dopo una breve attesa, abbiamo ripreso il viaggio. Ci siamo fermati a Leskovik per un caffè e uno yogurt. Ripreso il viaggio, la strada ora si è dimostrata buona e il viaggio è stato più agevole. Molto bello il panorama**: la vallata percorsa dal fiume Aoos, circondata da vette innevate, come nel punto di veduta Vjosa river bend. Ci siamo fermati al Restaurant Alvi, con terrazzo sul fiume, per uno stufato di manzo e agnello e un'ottima carpa. Verso le 17.00 siamo arrivati a Girokastro*** e ci siamo sistemati nel campeggio "Ora" un po' periferico. 15€ al giorno, ben organizzato e pulito. L'accesso alla città vecchia non è facile per i camper. L'unica possibilità è il parcheggio situato in 40.07671° N, 20.14347°, peraltro abbastanza scosceso. Altri ingressi sono impraticabili per i camper. Siamo saliti con lo scooter fino al bazar** ai piedi del castello, un incrocio di vie lastricate con pietre levigate, circondate da edifici in pietra e legno con tetto di ardesia e ci siamo persi nei negozietti da ricordini, tappeti, vasi ecc. Cena in camper.

APRILE

1 sabato: Cielo coperto con previsioni meteo di pioggia. Siamo saliti in scooter all'ingresso del bazar e di qui, a piedi, al Castello***. È un fortezza molto vasta con enormi mura. Una parte è dedicata a museo storico, etnografico e delle armi. Si visitano le prigioni e, nella struttura centrale, sono esposti cannoni e un piccolo blindato della 2° guerra mondiale. Si arriva poi ad una zona esterna, fino alla torre dell'orologio. Da un lato c'è persino un piccolo velivolo. Dalle mura un bellissimo paesaggio della vallata. 

Usciti dal castello abbiamo percorso una strada verso sinistra e abbiamo raggiunto la Casa Zekate**, un'antica abitazione ottomana del 1600, ben conservata, su diversi piani con arredamento e pareti in parte affrescate. Soffitti in legno fantastici. Un paio di strade più in basso, abbiamo visitato l'abitazione dove era nato e vissuto il dittatore Hoxha, più volte rimaneggiata e poi adibita a Museo Etnografico***, molto interessante sia per la struttura che per gli allestimenti esposti. A un centinaio di metri infine la casa Skenduli***, l'altra casa fortezza rimaste ad Girokastro. Abbiamo effettuato la visita grazie ad una guida che con dovizia di particolari ha spiegato la complessa vita che si svolgeva all'interno di questa struttura, dotata di cucina, cisterne, prigioni, stanze per i numerosi membri della famiglia e sale conviviali. La guida stessa aveva vissuto per trent'anni nell'abitazione che apparteneva alla sua famiglia da alcune generazioni.

Abbiamo pranzato in un ristorante nel bazar e dopo pranzo abbiamo visitato il Tunnel della Guerra Fredda***, un enorme bunker destinato ai gerarchi del regime in caso di attacco nucleare. Le gallerie sono molto lunghe a passano a 60 mt sotto il castello con 4 uscite di cui la principale presso la moschea. La guida ci ha raccontato la storia del bunker, mostrandoci le singole stanze, il centro di ventilazione, le stanze delle guardie e degli ufficiali, l'ufficio del commissario, del sindaco, la sala riunioni, ecc. Vieni trasportato nel tempo in un'altra epoca. 

Terminata la visita siamo ritornati con lo scooter al campeggio e siamo ripartiti verso Ksamil, una località balneare poco distante dal confine con la Grecia. I campeggi indicati dalla cartina sono risultati fatiscenti e inadeguati per cui, dopo una discussione con ragazzotto che pretendeva di essere pagato per fermarci sul mare, abbiamo dormito in una stradina del paese.

2 domenica: Ad una decina di km ci siamo sistemati nel parcheggio dell'area archeologica di Butrinto***, patrimonio UNESCO, davvero fantastica. Una mappa dettagliata indica il percorso ad anello di questa antica città greca. Il sito archeologico, immerso in una fitta vegetazione, sorge sulle rive della laguna. Si possono osservare i resti di un teatro greco, di case romane, le terme, un ninfeo e un battistero, in buone condizioni di conservazione. Nella parte alta è presente un piccolo museo. Di qui il panorama è molto bello.

Abbiamo ripreso il viaggio facendo tappa a Porto Palermo, per visitare il Castello di Alì Pasha di Tepeleni***, situato sulla cima di un promontorio. Era il temuto sovrano dell'Epiro fino al 1820. La vista sul mare dal terrazzo è magnifica. Il castello è molto particolare, spoglio, ma con una distribuzione circolare delle stanze. È stato utilizzato nella seconda guerra mondiale anche dall'esercito invasore italiano, come guarnigione e come prigione.

Dopo pranzo abbiamo affrontato le incredibili salite con tornanti per superare il famigerato passo di Llogara, un dislivello di oltre mille metri in pochi km. Molto stressante. Superato il passo, il percorso è più agevole e in breve abbiamo raggiunto Orikum, sistemandoci nel campeggio Baro Beach, piccolo ma comodo. Cena di basso profilo al ristorante del campeggio.

3 lunedì: Il lungomare di Valona è molto bello, con un pedonale che abbraccia parte del golfo. Il tratto più a nord è caratterizzato da un enorme bosco di pini marittimi. Lo abbiamo attraversato per arrivare al Monastero di Zvernec**. Dal piccolo parcheggio di sterrata, con una lunga passerella in legno, si raggiunge l'isolotto su cui sorge la chiesa bizantina, piccola ma suggestiva, e il monastero, in ristrutturazione. La laguna*** è abitata da fenicotteri in una ambientazione notevole.

Abbiamo lasciato la costa per visitare il sito archeologico di Apollonia**, patrimonio UNESCO. Seguendo le indicazioni, siamo arrivati ad un vasto parcheggio lastricato. Un sentiero tra le pecore ci ha condotto alla strada principale e finalmente abbiamo raggiunto l'ingresso dell'area. Il museo era chiuso (lunedì), ma accanto all'ingresso erano allineati antichi fregi. Nei pressi del museo, un'antica chiesa bizantina**. Sulla collina abbiamo raggiunto l'anfiteatro, i resti del tempio di Apollo** e altri edifici dall'antica città greco-romana. Purtroppo mancano le indicazioni e le rovine appaiono in degrado.

La visita successiva è stato il Monastero di Ardenica**, nei pressi di Kolonje. Abbiamo sistemato il camper in un piccolo parcheggio vicino all'ingresso. Il monastero è circondato da alte mura e, solo bussando all'enorme portone, il custode ci ha aperto e ci ha consentito di visitare la bella chiesa di Santa Maria. È una chiesa del 1200, molto importante per la storia dell'Albania perché, secondo la tradizione, proprio qui si sarebbe sposato, nel 1400, l'eroe nazionale Skanderbeg. Il monastero aveva un'importante biblioteca, distrutta in un incendio.

Una cinquantina di kilometri ed eccoci a Berat***, pure patrimonio UNESCO. Abbiamo trovato posto nel campeggio Yuri, a pochi minuti dal fiume e dal centro. Piccolo, spartano ma pulito e ordinato.

4 martedì: Berat è uno stupendo esempio di città ottomana ben conservata. Gli edifici, bianchi, con numerosissime finestre, si inerpicano sul pendio delle montagne da un lato e dall'altro del fiume, collegati da due ponti pedonali. Il colpo d'occhio è notevole. Viene chiamata la "città dalle 100 finestre". Dopo un giro preliminare lungo il fiume, con lo scooter, siamo saliti in cima alla montagna per visitare la Cittadella di Kalaja***, un borgo circondato dalle mura, molto esteso e tutt'ora abitato. Attenzione per chi farà il percorso a piedi perché il dislivello è notevole. Superato il portale d'ingresso, camminando nel dedalo di vicoli abbiamo raggiunto la Cattedrale ortodossa della Dormizione di Santa Maria***, ora adibita a museo Onufri. Bellissima la iconostasi di legno intarsiato e dorato e le preziose icone. Le stradine in ciottolato, sono un vero labirinto e, non senza qualche difficoltà, abbiamo seguito un percorso fino all'acropoli, passando davanti a numerose chiesette bizantine, rigorosamente chiuse. Dalle mura il panorama è molto bello. Purtroppo la visita è stata limitata da una pioggerellina insistente.

Nel pomeriggio abbiamo percorso il lungofiume, attraversando i ponti pedonali e visitato la cattedrale ortodossa* e la Moschea di Piombo, chiamata così per la cupola. L'interno è decisamente modesto. Per la pioggia, siamo ritornati al camper e abbiamo cenato.

5 mercoledì: Accompagnati dalla ormai solita pioggerellina, ci siamo avviati verso Tirana seguendo la strada che lambisce Durazzo. Da Berat è di poco più lunga ma ben più scorrevole. Abbiamo raggiunto il Bunk'Art 1*** che si trova nella periferia nord-est della capitale. Il parcheggio è ampio e comodo e viene utilizzato anche per la funivia diretta al monte Dajti. In pochi minuti a piedi si raggiunge l'ingresso del bunker che è preceduto da una lunga galleria. Era destinato al presidente Hoxha e alle massime autorità dello stato in caso di attacco militare. È vastissimo, costituito da numerosi stretti corridoi con stanze abitative, uffici, sale riunioni perfettamente arredate. Sulle pareti delle stanze foto d'epoca raccontano la storia dell'Albania nel Novecento. Non mancano bandiere, divise, cimeli. In alcune stanze vengono proiettati vecchi filmati con le musiche e i suoni dei vari periodi storici di questa tormentata repubblica. Un museo assolutamente da non perdere, chiuso il lunedì e il martedì.

Usciti da Tirana, abbiamo raggiunto il porto di Durazzo per l'imbarco. Le formalità doganali sono estremamente confuse. Siamo passati dalla polizia portuale per un primo controllo e, dopo una lunga attesa, un poliziotto in moto ci ha guidato in un’altra zona dove ci siamo ammassati con camion, pullman e auto per passare lo “scanner”. In effetti, quando è stato il nostro turno, siamo entrati in un capannone dove un gigantesco scanner è passato sopra il camper. Di seguito, un auto della polizia ci ha portato alla dogana e infine alla nave per l’imbarco. Il procedimento ha richiesto diverse ore di attesa. La nave è partita verso le 23.00.

6 giovedì: siamo sbarcati a Bari alle 8.30 e, senza particolari formalità, siamo usciti dal porto. Siamo arrivati a Mirandola verso le 18.30.

Inizio pagina