Durazzo
- Scutari - Tirana - Elbasan - Ocrida (Macedonia del Nord) - Korce -
Voscopoje - Girokastro - Butrinto - Porto Palermo - Orikum - Valona
- Apollonia - Ardenica - Berat - Tirana - Durazzo
Considerazioni Generali
La
viabilità in generale è abbastanza modesta, il traffico tende a
scorrere molto lentamente per cui anche spostamenti piccoli
richiedono un certo tempo. Nei centri abitati le strade sono spesso
occupate da veicoli parcheggiati in doppia fila per cui il passaggio
del camper può risultare difficoltoso. Può capitare che l'auto che è
davanti improvvisamente metta la doppia freccia e si fermi in mezzo
alla strada. Non sempre è chiaro il motivo. A volte solo per
guardare il cellulare. Dovunque c'è penuria di parcheggi per cui
conviene sistemarsi in un campeggio o in un'area camper e girare a
piedi o in bici o in scooter, come noi. La moneta è il lek. 100 lek
valgono 0.88€ ma se paghi piccole somme in euro a volte fanno il
cambio uno a uno. È fondamentale scaricare l'applicazione Osmand con
la mappa dell'Albania che permette di programmare gli itinerari e
navigare mediante GPS senza collegamento internet.
MARZO
23
giovedì: Siamo partiti da Mirandola verso le 15:30 e abbiamo fatto
tappa per la notte a Porto Sant'Elpidio, dopo aver trovato una
sistemazione con grande difficoltà presso un Lidl.
24
venerdì: Partiti verso le 9, dopo una sosta pranzo in autostrada,
siamo arrivati al porto di Bari alle 17:00. Abbiamo fatto il
check-in con i documenti presso Grandi Navi Veloci GNV e alle 19:00,
sistemati nel parcheggio del porto, abbiamo dovuto aspettare fino
alle 22:00 per imbarcarci. Molto piccola la cabina, con bagno e
letto a castello.
25
sabato: Sbarcati a Durazzo verso le 8:30 e superata la dogana, ci
siamo fermati in un casotto per fare l'assicurazione del camper (90€
x 15 giorni) e dello scooter (15€) e acquistare una scheda SIM da 35
giga (20€) che abbiamo applicato al telefono di Maria Rosa.
Attraverso hotspot ho collegato anche il mio telefono.
Utilizzando il navigatore Osmand ci siamo diretti a nord e, nella
periferia di Scutari*, ci siamo sistemati nel campeggio Legjend,
piccolo ma molto bello e ben organizzato. Belle piazzole, ottime
docce e ristorante. 22€ al giorno, non poco, visto che siamo fuori
stagione. Dal 15 aprile organizzano gite ed escursioni nelle zone
turistiche del territorio.
Con lo
scooter siamo saliti fino al castello Rozafa**. Vivamente
sconsigliato salire in camper per le dimensioni limitate del
parcheggio. Si tratta di una enorme antica fortezza in cima alla
collina, in gran parte diroccata ma molto suggestiva. Si riconoscono
i resti dell'antica moschea ed è ancora in uso un vecchio edificio
adibito in parte a museo e in parte a ristorante. Bella veduta dalle
mura. Siamo ritornati al camper per il pranzo. Nel pomeriggio,
sempre in scooter, costeggiando il lago, siamo arrivati, dopo circa
5 km, al piccolo paese di Shirokë. Sul lungolago bar e piccoli
ristoranti. È caratteristico un bunker abbandonato che si protende
nel lago.
Abbiamo
raggiunto il centro di Scutari, una piazza con una grande fontana,
circondata da palazzi decisamente moderni. A poca distanza si trova
la moschea Ebu Bekër, una struttura moderna con un interno elegante.
La cattedrale ortodossa è situata di fianco ma era chiusa per cui, a
pochi centinaia di metri, abbiamo raggiunto la via più
caratteristica di Scutari, Rruga Kol Idromeno**, chiusa al traffico
e con una bella pavimentazione in pietra bianca levigata. Gli
edifici di stile ottomano che si affacciano sulla via sono
tradizionalmente a uno o due piani, alcuni di colori pastello. In
gran parte sono trasformati in bei negozi e ristoranti. Una
laterale, pure pedonale, ci ha condotto alla cattedrale francescana
di Santo Stefano*. Questo quartiere veramente insolito vale la pena
di essere visitato. Siamo ritornati al camper per la cena.
26
domenica: in camper siamo andati a visitare il ponte ottomano* di
Mes. È situato a nord-est di Scutari, circa 15 km, e si può
parcheggiare facilmente. Un'escursione interessante e poco
impegnativa.
Ci
siamo diretti verso Tirana facendo tappa a Kruja, antica capitale
dell'Albania, dominata da una grandiosa fortezza* nei pressi della
quale l'eroe albanese Skanderbeg (Giorgio Castriota) cercò di
frenare l'avanzata degli ottomani, purtroppo senza successo. È uno
dei luoghi più turistici dell'Albania e in effetti abbiamo trovato
un traffico esagerato. È stato abbastanza complicato districarsi tra
le auto parcheggiate in seconda fila per raggiungere un minuscolo
parcheggio nei pressi della fortezza. Qui abbiamo pranzato e di
seguito siamo andati a visitare la cittadella. All'interno dell'area
ci sono le rovine di vari edifici come la moschea e la torre
dell'orologio. Il museo* dedicato a Skanderbeg è interessante e ben
strutturato. L'area della Cittadella è purtroppo priva di
indicazioni e in parte in restauro, quindi abbastanza deludente.
Ci
siamo avviati verso Tirana raggiungendo il campeggio Dajt, 7 km a
nord est della città. L'accesso al camping è costituito da una
stradina stretta in forte salita, con tornati ed è decisamente
difficoltoso salire con il camper. Il campeggio poi è estremamente
modesto. Cena in camper.
27
lunedì: Abbiamo chiesto un taxi per il centro. In realtà ci ha
accompagnato il figlio della proprietaria del campeggio con il quale
abbiamo preso accordi per rientrare nel pomeriggio. Giornata
particolarmente piovosa.
La
nostra visita è cominciata dalla piazza Skanderbeg, circondata da
edifici pubblici e ministeri. Da un lato la statua equestre
dell'eroe e di fianco l'antica moschea**, molto bella. A poche
centinaia di metri abbiamo visitato anche la chiesa ortodossa*, pure
interessante. Abbiamo sostato in un bel caffè che si affaccia sulla
piazza e, poco dopo abbiamo visitato il Bunk'Art 2***, veramente
molto suggestivo. Si tratta del bunker realizzato dal regime e
destinato ad accogliere presidente e ministri in caso di attacco dei
nemici. I locali molto angusti sono ora adibiti a museo dove vengono
raccontati i metodi di controllo e di terrore del regime comunista
del dittatore Hoxha.
Di
fianco all'uscita di Bunk'Art 2, si trova un allestimento denominato
la Nuvola (Reja - The Cloud). È una struttura in metallo bianco e
pannelli di vetro che crea un arredamento urbano in un piccolo
parco. Percorrendo un bel tratto pedonale abbiamo raggiunto il
ristorante Oda** che ci aveva indicato il nostro accompagnatore. Una
trattoria con cucina tipicamente albanese (circa 27€ in due per un
buon pranzo estremamente abbondante).
Dopo
pranzo una passeggiata ci ha portato all'antico Ponte dei
Conciatori, una vera delusione. Poco distante abbiamo visitato la
cattedrale di San Paolo**, decisamente moderna con un interno molto
spettacolare. La famosa piramide di Tirana si intravede al di là di
grandi recinzioni perché è in restauro. In un piccolo parco è
situato il Postblock Checkpoint. Si tratta di tre minuscoli bunker
probabilmente controllati da militari all'epoca del regime. La
nostra giornata si è conclusa in un grande centro commerciale ultra
moderno. Con il nostro autista siamo rientrati in campeggio.
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martedì: Siamo usciti dal campeggio, scendendo la stradina
infernale, verso le 9.30 in direzione Elbasan. La strada è ottima,
addirittura con un lungo tratto di autostrada. Dopo un'ora e mezzo,
prima della città, ci siamo addentrati nell'estesa area industriale
(Metalurgjiku)*** abbandonata dopo la caduta del regime. Trattasi di
architettura post industriale molto interessante dal lato
fotografico.
Non è
stato facile trovare un parcheggio in centro, vicino ai resti delle
mura della "Fortezza"*** (41.10946° N, 20.07385° E). Superata a
piedi la porta delle mura, nel dedalo di vicoli lastricati, abbiamo
visitato la chiesa ortodossa di Santa Maria***, risalente al 1400,
con annesso chiostro. La perpetua e Nicola, un anziano Pope con il
parkinson, ci hanno illustrato gli affreschi, gli intagli,
l'ingresso delle catacombe. Da non perdere. Passeggiando, siamo
capitati di fronte alla chiesa cattolica. Chiusa. Poco distante
l'antica moschea**, trasformata in un teatro durante il regime, ora
è stata restaurata e il minareto riedificato. Anche qui un incontro
imprevisto con un giovane ci ha permesso di conoscere tanti aspetti
della storia della moschea. Il ragazzo ci ha spiegato che in Albania
convivono diverse religioni nal pieno rispetto delle diverse
convinzioni. All'ingresso della cittadella c'è una piccola trattoria
rinomata, con un interno molto caratteristico.
Dopo
pranzo siamo ripartiti dirigendoci verso il confine macedone, a
circa 50 km. La strada è tortuosa ma in buone condizioni e con poco
traffico. Abbiamo superato il confine verso le 17.30. Non occorre
fare una nuova assicurazione per l'auto: è sufficiente quella
italiana. La scheda SIM invece non funziona. Verso le 18:30, dopo
aver conteggiato il lago, siamo arrivati a Ocrida***. Sia il
campeggio indicato all'ingresso del paese che l'area camper sono
risultati chiusi. Abbiamo cenato e dormito nel comodo parcheggio di
un centro sportivo (41.10524° N, 20.81351° E).
29
mercoledì: Dal parcheggio del centro sportivo di Ocrida, a piedi in
un paio di km di lungolago, siamo arrivati al centro storico***.
Siamo entrati dalla porta meridionale e dopo poche centinaia di
metri abbiamo visitato il Museo Nazionale** "Sv.Klimient Okhridski,
l'antica abitazione di una ricca famiglia di conciatori di pelli.
Nelle sale, ben arredate, sono presenti resti di oggetti di epoca
greca e romana e gioielli antichi. A pochi passi la chiesa ortodossa
San Nikola Gerakomija**, piccola ma con un interno ricco di
affreschi. Più avanti sul lungolago si trova la bellissima chiesa di
Santa Sofia***. Ingresso a pagamento.
Sul
promontorio, raggiungibile seguendo le indicazioni, si raggiunge la
chiesa ortodossa di San Govanni Kanieo teologo***. È in una
posizione panoramica ed è molto bello sia l'esterno che l'interno.
Dalla chiesetta, un sentiero nel bosco porta fino alla Cattedrale di
san Clemente, non visitata perché in restauro. La salita prosegue
fino al castello che domina la città **. Belle le mura viste
dall'esterno ma l'interno è vuoto. È solo possibile il giro sulle
mura* per cui si può evitare di pagare un inutile biglietto.
Scendendo dal castello ci si imbatte nel antico teatro,
discretamente conservato**.
Poco
distante dal teatro si trova uno dei complessi ortodossi di maggior
pregio: la piccola chiesa dei santi Costantina e Elena**, con begli
affreschi e la meravigliosa Chiesa d Santa Madre di Dio Peribleptos***,
patrimonio UNESCO, con antichi affreschi restaurati da specialisti
italiani. Abbiamo pranzato molto bene al ristorante "Kajche"***,
vicino alla chiesa di Santa Sofia, sul lago. Siamo ritornati al
camper seguendo il lungolago battuto da un vento gelido.
Ci
siamo diretti al monastero di San Naum**, 30 km a sud del lago, un
ampio complesso circondato dalle mura e costituito da alloggi per i
pellegrini e da una piccola chiesa ortodossa** con begli affreschi.
Varcato il confine dell'Albania con poche formalità, ci siamo
diretti a sud per sistemarci nell'area camper a Korce (Coriza):
Camper Site Dorcas Albania (40.63035° N, 20.78302° E). Si trova in
un cortile e non è facile da reperire. È ordinato, con scarichi,
doccia, Wi-Fi a 12€.
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giovedì: In scooter abbiamo raggiunto il bazar**, un agglomerato di
piccole vie in ciottolato, con bar, taverne, negozi di tappeti e
molto movimento. Abbiamo comperato un tappeto. A poca distanza la
moschea, davvero modesta. A piedi abbiamo visitato la cattedrale
ortodossa di "Ringjallja e Krishtit**, molto grande e con
decorazioni recenti. Un altro mezzo km a piedi ed eccoci al Museo
delle Icone*** veramente splendido, da non perdere.
Abbiamo
pranzato in camper e nel pomeriggio abbiamo percorso 20 km fino a
Voscopoje* (Moscopoli). Il paese è molto piccolo ma caratterizzato
da numerosissime chiese ortodosse. Sono visitabili solo su
appuntamento, telefonando al +355 6999 55149. Non ha risposto
nessuno per cui ci siamo limitati a vedere solo gli esterni. In
serata siamo tornati in camper per la cena.
31
venerdì: Giornata di grande spostamento da Korce a Girokastro. Sì
tratta di 190 km circa ma già il navigatore prevedeva 3 ore e 45 e
poi avevamo notizie di pessima strade. Dopo un primo tratto
abbastanza accettabile è iniziato il percorso di attraversamento
delle montagne con salite e discese e una quantità notevole di
tornati. La strada è diventata poi sempre più stretta mantenendo
l'asfalto solo nella parte centrale. Per fortuna il traffico era
completamente inesistente. Abbiamo perfino trovato alcune ruspe che
spostavano dei massi dal centro della strada. Dopo una breve attesa,
abbiamo ripreso il viaggio. Ci siamo fermati a Leskovik per un caffè
e uno yogurt. Ripreso il viaggio, la strada ora si è dimostrata
buona e il viaggio è stato più agevole. Molto bello il panorama**:
la vallata percorsa dal fiume Aoos, circondata da vette innevate,
come nel punto di veduta Vjosa river bend. Ci siamo fermati al
Restaurant Alvi, con terrazzo sul fiume, per uno stufato di manzo e
agnello e un'ottima carpa. Verso le 17.00 siamo arrivati a
Girokastro*** e ci siamo sistemati nel campeggio "Ora" un po'
periferico. 15€ al giorno, ben organizzato e pulito. L'accesso alla
città vecchia non è facile per i camper. L'unica possibilità è il
parcheggio situato in 40.07671° N, 20.14347°, peraltro abbastanza
scosceso. Altri ingressi sono impraticabili per i camper. Siamo
saliti con lo scooter fino al bazar** ai piedi del castello, un
incrocio di vie lastricate con pietre levigate, circondate da
edifici in pietra e legno con tetto di ardesia e ci siamo persi nei
negozietti da ricordini, tappeti, vasi ecc. Cena in camper.
APRILE
1
sabato: Cielo coperto con previsioni meteo di pioggia. Siamo saliti
in scooter all'ingresso del bazar e di qui, a piedi, al Castello***.
È un fortezza molto vasta con enormi mura. Una parte è dedicata a
museo storico, etnografico e delle armi. Si visitano le prigioni e,
nella struttura centrale, sono esposti cannoni e un piccolo blindato
della 2° guerra mondiale. Si arriva poi ad una zona esterna, fino
alla torre dell'orologio. Da un lato c'è persino un piccolo
velivolo. Dalle mura un bellissimo paesaggio della vallata.
Usciti
dal castello abbiamo percorso una strada verso sinistra e abbiamo
raggiunto la Casa Zekate**, un'antica abitazione ottomana del 1600,
ben conservata, su diversi piani con arredamento e pareti in parte
affrescate. Soffitti in legno fantastici. Un paio di strade più in
basso, abbiamo visitato l'abitazione dove era nato e vissuto il
dittatore Hoxha, più volte rimaneggiata e poi adibita a Museo
Etnografico***, molto interessante sia per la struttura che per gli
allestimenti esposti. A un centinaio di metri infine la casa
Skenduli***, l'altra casa fortezza rimaste ad Girokastro. Abbiamo
effettuato la visita grazie ad una guida che con dovizia di
particolari ha spiegato la complessa vita che si svolgeva
all'interno di questa struttura, dotata di cucina, cisterne,
prigioni, stanze per i numerosi membri della famiglia e sale
conviviali. La guida stessa aveva vissuto per trent'anni
nell'abitazione che apparteneva alla sua famiglia da alcune
generazioni.
Abbiamo
pranzato in un ristorante nel bazar e dopo pranzo abbiamo visitato
il Tunnel della Guerra Fredda***, un enorme bunker destinato ai
gerarchi del regime in caso di attacco nucleare. Le gallerie sono
molto lunghe a passano a 60 mt sotto il castello con 4 uscite di cui
la principale presso la moschea. La guida ci ha raccontato la storia
del bunker, mostrandoci le singole stanze, il centro di
ventilazione, le stanze delle guardie e degli ufficiali, l'ufficio
del commissario, del sindaco, la sala riunioni, ecc. Vieni
trasportato nel tempo in un'altra epoca.
Terminata la visita siamo ritornati con lo scooter al campeggio e
siamo ripartiti verso Ksamil, una località balneare poco distante
dal confine con la Grecia. I campeggi indicati dalla cartina sono
risultati fatiscenti e inadeguati per cui, dopo una discussione con
ragazzotto che pretendeva di essere pagato per fermarci sul mare,
abbiamo dormito in una stradina del paese.
2
domenica: Ad una decina di km ci siamo sistemati nel parcheggio
dell'area archeologica di Butrinto***, patrimonio UNESCO, davvero
fantastica. Una mappa dettagliata indica il percorso ad anello di
questa antica città greca. Il sito archeologico, immerso in una
fitta vegetazione, sorge sulle rive della laguna. Si possono
osservare i resti di un teatro greco, di case romane, le terme, un
ninfeo e un battistero, in buone condizioni di conservazione. Nella
parte alta è presente un piccolo museo. Di qui il panorama è molto
bello.
Abbiamo
ripreso il viaggio facendo tappa a Porto Palermo, per visitare il
Castello di Alì Pasha di Tepeleni***, situato sulla cima di un
promontorio. Era il temuto sovrano dell'Epiro fino al 1820. La vista
sul mare dal terrazzo è magnifica. Il castello è molto particolare,
spoglio, ma con una distribuzione circolare delle stanze. È stato
utilizzato nella seconda guerra mondiale anche dall'esercito
invasore italiano, come guarnigione e come prigione.
Dopo
pranzo abbiamo affrontato le incredibili salite con tornanti per
superare il famigerato passo di Llogara, un dislivello di oltre
mille metri in pochi km. Molto stressante. Superato il passo, il
percorso è più agevole e in breve abbiamo raggiunto Orikum,
sistemandoci nel campeggio Baro Beach, piccolo ma comodo. Cena di
basso profilo al ristorante del campeggio.
3
lunedì: Il lungomare di Valona è molto bello, con un pedonale che
abbraccia parte del golfo. Il tratto più a nord è caratterizzato da
un enorme bosco di pini marittimi. Lo abbiamo attraversato per
arrivare al Monastero di Zvernec**. Dal piccolo parcheggio di
sterrata, con una lunga passerella in legno, si raggiunge l'isolotto
su cui sorge la chiesa bizantina, piccola ma suggestiva, e il
monastero, in ristrutturazione. La laguna*** è abitata da
fenicotteri in una ambientazione notevole.
Abbiamo
lasciato la costa per visitare il sito archeologico di Apollonia**,
patrimonio UNESCO. Seguendo le indicazioni, siamo arrivati ad un
vasto parcheggio lastricato. Un sentiero tra le pecore ci ha
condotto alla strada principale e finalmente abbiamo raggiunto
l'ingresso dell'area. Il museo era chiuso (lunedì), ma accanto
all'ingresso erano allineati antichi fregi. Nei pressi del museo,
un'antica chiesa bizantina**. Sulla collina abbiamo raggiunto
l'anfiteatro, i resti del tempio di Apollo** e altri edifici
dall'antica città greco-romana. Purtroppo mancano le indicazioni e
le rovine appaiono in degrado.
La
visita successiva è stato il Monastero di Ardenica**, nei pressi di
Kolonje. Abbiamo sistemato il camper in un piccolo parcheggio vicino
all'ingresso. Il monastero è circondato da alte mura e, solo
bussando all'enorme portone, il custode ci ha aperto e ci ha
consentito di visitare la bella chiesa di Santa Maria. È una chiesa
del 1200, molto importante per la storia dell'Albania perché,
secondo la tradizione, proprio qui si sarebbe sposato, nel 1400,
l'eroe nazionale Skanderbeg. Il monastero aveva un'importante
biblioteca, distrutta in un incendio.
Una
cinquantina di kilometri ed eccoci a Berat***, pure patrimonio
UNESCO. Abbiamo trovato posto nel campeggio Yuri, a pochi minuti dal
fiume e dal centro. Piccolo, spartano ma pulito e ordinato.
4
martedì: Berat è uno stupendo esempio di città ottomana ben
conservata. Gli edifici, bianchi, con numerosissime finestre, si
inerpicano sul pendio delle montagne da un lato e dall'altro del
fiume, collegati da due ponti pedonali. Il colpo d'occhio è
notevole. Viene chiamata la "città dalle 100 finestre". Dopo un giro
preliminare lungo il fiume, con lo scooter, siamo saliti in cima
alla montagna per visitare la Cittadella di Kalaja***, un borgo
circondato dalle mura, molto esteso e tutt'ora abitato. Attenzione
per chi farà il percorso a piedi perché il dislivello è notevole.
Superato il portale d'ingresso, camminando nel dedalo di vicoli
abbiamo raggiunto la Cattedrale ortodossa della Dormizione di Santa
Maria***, ora adibita a museo Onufri. Bellissima la iconostasi di
legno intarsiato e dorato e le preziose icone. Le stradine in
ciottolato, sono un vero labirinto e, non senza qualche difficoltà,
abbiamo seguito un percorso fino all'acropoli, passando davanti a
numerose chiesette bizantine, rigorosamente chiuse. Dalle mura il
panorama è molto bello. Purtroppo la visita è stata limitata da una
pioggerellina insistente.
Nel
pomeriggio abbiamo percorso il lungofiume, attraversando i ponti
pedonali e visitato la cattedrale ortodossa* e la Moschea di Piombo,
chiamata così per la cupola. L'interno è decisamente modesto. Per la
pioggia, siamo ritornati al camper e abbiamo cenato.
5
mercoledì: Accompagnati dalla ormai solita pioggerellina, ci siamo
avviati verso Tirana seguendo la strada che lambisce Durazzo. Da
Berat è di poco più lunga ma ben più scorrevole. Abbiamo raggiunto
il Bunk'Art 1*** che si trova nella periferia nord-est della
capitale. Il parcheggio è ampio e comodo e viene utilizzato anche
per la funivia diretta al monte Dajti. In pochi minuti a piedi si
raggiunge l'ingresso del bunker che è preceduto da una lunga
galleria. Era destinato al presidente Hoxha e alle massime autorità
dello stato in caso di attacco militare. È vastissimo, costituito da
numerosi stretti corridoi con stanze abitative, uffici, sale
riunioni perfettamente arredate. Sulle pareti delle stanze foto
d'epoca raccontano la storia dell'Albania nel Novecento. Non mancano
bandiere, divise, cimeli. In alcune stanze vengono proiettati vecchi
filmati con le musiche e i suoni dei vari periodi storici di questa
tormentata repubblica. Un museo assolutamente da non perdere, chiuso
il lunedì e il martedì.
Usciti
da Tirana, abbiamo raggiunto il porto di Durazzo per l'imbarco. Le
formalità doganali sono estremamente confuse. Siamo passati dalla
polizia portuale per un primo controllo e, dopo una lunga attesa, un
poliziotto in moto ci ha guidato in un’altra zona dove ci siamo
ammassati con camion, pullman e auto per passare lo “scanner”. In
effetti, quando è stato il nostro turno, siamo entrati in un
capannone dove un gigantesco scanner è passato sopra il camper. Di
seguito, un auto della polizia ci ha portato alla dogana e infine
alla nave per l’imbarco. Il procedimento ha richiesto diverse ore di
attesa. La nave è partita verso le 23.00.
6
giovedì: siamo sbarcati a Bari alle 8.30 e, senza particolari
formalità, siamo usciti dal porto. Siamo arrivati a Mirandola verso
le 18.30. |