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OMAN

22- 29 aprile 2022 con Avventure nel Mondo

 

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21 giovedì: pomeriggio presso l’Hotel Villa Malpensa (99€ con notte, prima colazione, parcheggio per una settimana, pulmino andata e ritorno dalla Malpensa). Dopo le registrazioni, abbiamo cenato alla pizzeria Samarcanda, poco distante

22 venerdi: Siamo partiti dalla Malpensa alle 10:30 e atterrati a Istanbul dopo due ore e mezza. Ripartiti da Istanbul alle 18:30 e atterrati a Muscat a mezzanotte e venti, (22:20 ora italiana) tenuto conto che ci sono due ore di fuso orario.  

23 sabato: Muscat, Al Qaboos mosque, Mutrah, suq, Royal Palace, Corniche, cambio + spesa

All'uscita dal aeroporto il corrispondente turistico ci ha consegnato 3 Toyota Pajero con le quali in circa 40 minuti siamo arrivati all'hotel Muscat Inn. Camere abbastanza mediocri senza prima colazione a causa del Ramadan. Alle 9:00 siamo partiti per raggiungere la grande moschea (Al Qaboos*) in circa 20 minuti. La moschea è aperta per i visitatori ogni giorno dalle 9:00 alle 11:00. È moderna, in marmo bianco, con grandi spazi e è abbastanza spettacolare senza essere estrema.

Alle 11:00 ci siamo spostati al centro commerciale Lulu per il cambio della moneta e per acquisti di generi alimentari poi, percorrendo il lungomare di Muscat (Corniche), abbiamo raggiunto in 30 minuti circa il Riyam Park dove abbiamo mangiato all'ombra, su grandi tavoloni all’aperto. Accanto al parco, su una collina, è situato un enorme monumento con la forma di una incensiera, a ricordare che l'Oman è il più importante produttore di incenso al mondo.

Nel primo pomeriggio abbiamo fotografato l'esterno del palazzo reale, Royal Palace, una struttura architettonica moderna di stile medio-orientale, situata sul mare, non visitabile. Abbiamo trascorso il pomeriggio al suk di Mutrah*, un dedalo di viuzze con vari tipi di negozietti. I negozi chiudono alla 18.30 per consentire la cena durante il Ramadan e poi riaprono alle 20.00. Abbiamo cenato in piccolo ristorante sul mare, presso l'entrata del suk.

24 aprile: Nakhal Fort - Athawarah Hot Spring - Jabreen Castle - Forte Bahla - Misfat - Al Hamra

Il Nakhal Fort si trova a un paio d'ore di strada da Muscat ma è visitabile solo dall'esterno perché sono in corso lavori di restauro e una parte della struttura è circondata da impalcature. Accanto al forte si può visitare un palmeto di datteri, irrigato con canalizzazioni in muratura, l'antico sistema degli Afalaj che ha consentito di rendere fertili vasti territori del deserto e che, per il suo valore storico, è tra i patrimoni dell'UNESCO. Le Athawarah Hot Spring* sono piccole cascatelle di acqua calda dove molti omaniti della capitale vengono a fare picnic nella fresca oasi. Non è possibile un vero bagno ma è piacevole immergere i piedi nell'acqua. Oltre il torrentello, vecchie abitazioni con un recinto per le capre offrono qualche spunto fotografico.

Da non perdere il Jibreen Castle**, un forte con mura possenti, perfettamente visitabile nei cortili interni e nelle numerose stanze e terrazze raggiungibili con scalinate. Le stanze sono arredate in modo sobrio e alcune di queste conservano affreschi, stucchi e bassorilievi molto evidenti sulle pareti e sui soffitti a cassettoni. Dalle torrette e dalle terrazze superiori si gode una vista molto ampia sui palmeti di datteri intorno fino alle lontane montagne. Molto interessante la camera nuziale con un antico letto a baldacchino. A pochi chilometri, nei pressi della cittadina di Bahla, è situata un'enorme fortezza, il Forte Bahla, patrimonio dell'Unesco. Abbiamo potuto visitare solo l'esterno per motivi di orario. Peccato perché l'interno viene descritto come un immensa Cittadella con vie e scale che collegano i vari padiglioni. 

Abbiamo proseguito per 30 km verso il villaggio di Misfah, un piccolo agglomerato di antichi edifici costruiti sulla roccia e collegati da vicoli, ripide scale, portici e terrazzi, da cui si gode la vista della vallata sottostante con le piantagioni di palme da dattero. Ci siamo sistemati nella cittadina di Al Hamra, in un modesto ma caratteristico hotel. La passeggiata per il paese è stata molto deludente perché parecchi edifici sono pericolanti o semi distrutti e un'unica via principale è dedicata a negozi di uso comune e di scarso interesse.

25 aprile: Jebel Shams Balcony walk- Nizwa

Colazione alle 6, partenza da Al Hamra per raggiungere, dopo un ora di viaggio, il Jebel Shams Balcony walk**, una camminata sul bordo di un canyon di circa due ore andata e due ore ritorno. Il tratto di andata è un sentiero sassoso prevalentemente in graduale discesa, mentre il ritorno risulta ovviamente più faticoso. Il forte caldo è stato mitigato da raffiche di vento. Bel paesaggio lungo il percorso. Si raggiungono antiche abitazioni abbandonate, ora rifugio di caprette.

Riprese le auto, in un ora di strada sterrata e dopo aver fatto riferimento di viveri, abbiamo raggiunto Nizwa**, un bel villaggio, e ci siamo sistemati nel confortevole hotel Antique Inn, dotato di piscina. Dopo l'inevitabile bagno, abbiamo visitato il suq, un vero e proprio piccolo quartiere suddiviso in padiglioni ognuno dedicato a specifici prodotti. La moschea può essere vista solo dall'esterno. Ottima la cena a buffet sul terrazzo dell'hotel.

26 aprile: Nizwa, suq, moschea e forte - Birkat Al Mawz - Bidiyah - Wahiba Sands

Dopo una abbondante colazione alle 8:00, abbiamo attraversato a piedi il Uadi, secco e trasformato in parcheggio, per andare a visitare una moschea che in passato era un forte. Siamo saliti sulle mura intorno alla moschea che all'interno non era visitabile. Tornati in centro siamo andati a visitare il forte**. E’ un complesso molto esteso, con varie stanze, sale e terrazze da cui si gode una bella visuale. Dal cortile si raggiungono i sotterranei dove è allestito un interessante museo con oggetti antichi di uso comune, costumi d'epoca, armi eccetera. Siamo ritornati poi al suq per altri acquisti e per il rifornimento di generi alimentari.

A Birkat Al Mawz si visita una fortezza, chiusa a mezzodì per il Ramadan. Abbiamo mangiato in po' di frutta al volo e poi, abbiamo guidato verso il deserto, e in località Badiya abbiamo trovato il corrispondente. Dopo una breve sosta per sgonfiare le gomme e renderle adatte alle piste nel deserto, la guida ci ha condotto al Wonder Camp, situato nel deserto Wahiba Sands*. Inevitabile l'esibizione dei beduini che hanno corso con le auto su e giù per le dune. Poi una sosta per il tramonto.

La tenda dei beduini ospita 4-5 persone ed è dotata di un piccolo bagno con doccia. Abbiamo cenato a buffet nel tendone centrale e, dopo cena, ci siamo distesi su grandi tappeti a guardare le stelle. Visto che nella tenda c'era un caldo terrificante, abbiamo deciso di dormire sotto le stelle, portando i letti all’aperto.

27 aprile: Wadi Bani Khalid - Bani Bur Ali - Ras Al Hadd: cena sulla spiaggia + tartarughe 

Partiti alle 8:45 dall'accampamento di Wahiba Sands nel deserto, abbiamo fatto sosta in un distributore di benzina per rigonfiare le gomme e, in un'ora, abbiamo raggiunto il parcheggio del Wadi Bani Khalid**, una stretta gola di rocce bianche attraverso le quali scorre un torrente che crea piccole lagune dove si può fare il bagno. Siamo rimasti nell'acqua fino alle 12.30. Abbiamo fatto una breve sosta a Bani Bur Ali per vedere una particolare moschea con 52 minareti. Interessante, ma purtroppo non visitabile all'interno. 

Abbiamo proseguito verso Ras Al Hadd una località sul mare distante un'ora e 1/2 di strada. Ci siamo sistemati all'hotel Wave. Poco distante dall'hotel, raggiunto un gazebo di canne sulla spiaggia, abbiamo cenato al tramonto e, verso le 23.00 siamo saliti sul pik-up della guida e abbiamo percorso lentamente la spiaggia per avvistare le tartarughe. Situato a circa 60 km dalla città di Sur, Ras Al Jinz** - a pochi chilometri da Ras Al Hadd - è il promontorio estremo della penisola arabica presso il quale si trova l'oasi protetta per la riproduzione delle enormi tartarughe verdi, dichiarato Riserva Naturale nel 1996 con Decreto Reale. Qui si trovano le spiagge dove si vedono le tartarughe della specie Chelonia Mydas. Dopo aver girovagato a lungo sulla spiaggia, abbiamo avvistato una gigantesca tartaruga ** ad alcune decine di metri dall'acqua da cui era appena uscita. Ci siamo avvicinati al buio per scattare qualche foto ma la nostra presenza l’ha convinta a ritornare nel mare. Abbiamo continuato il giro nella sabbia e il nostro autista è riuscito a individuare e recuperare ben 5 bambini tartaruga**. Inevitabili le foto. Siamo ritornati alla spiaggia dove avevamo cenato e abbiamo liberato i bambini tartaruga nel mare evitando loro di essere catturati dai gatti predatori. Un'esperienza veramente indimenticabile.

28 aprile: Ras Al Hadd, escursione in barca per avvistare numerosissimi delfini e per assistere alla pesca del tonno - Sur

Ripartiti dall'albergo, con le auto siamo ritornati alla spiaggia e siamo stati trasferiti su una barca a motore fornita di un tendalino per un'escursione in un'area a poche centinaia di metri dalla costa dov'è sono presenti numerosissimi delfini. Nella stessa area erano presenti piccole barche di legno dei pescatori di tonno**. Veramente interessante la cattura degli enormi tonni pinna gialla. I pescatori lanciano una lenza con una sardina e, quando il tonno abbocca, lo recuperano pian piano tirando la lenza a braccia. Quando il tonno emerge con il muso dall'acqua, viene arpionato da uno dei due pescatori mentre l'altro lo bastona fino a tramortirlo. Poi il tonno, circa 100 kg, viene trascinato sulla barca e stivato. Seguendo la costa abbiamo raggiunto un insenatura con acqua cristallina per un bel bagno e poi siamo tornati al punto di imbarco per un pranzo veramente molto frugale offerto dal pescatore. 

Dopo una siesta prolungata sotto le arelle, siamo ripartiti alla volta di Sur*, cittadina costiera molto rinomata, dove abbiamo visitato un vecchio cantiere per imbarcazioni in legno denominato cantiere Dhow. Dopo una breve visita francamente poco interessante, ci siamo sistemati al Sur hotel. In auto, con un breve itinerario, siamo arrivati al vecchio porto raggiungendo poi il faro. Da qui si ha una bella veduta del golfo e dell'intera cittadina. Rientrati all'hotel, a piedi abbiamo raggiunto il vicino suq. Si tratta di una struttura molto moderna, più vicina ad un centro commerciale che ad un tradizionale suq. Poco interessante. Abbiamo cenato in un ristorante caratteristico situato nella zona, con una bella veduta sulla laguna ma con molto caldo.

29 aprile: Qalhat - Wadi al Shab - Bimmah Sinkhole – Muscat

Ripartiti da Sur in direzione nord abbiamo fatto una breve sosta nel sito archeologico di Qalhat antica città omanita, patrimonio UNESCO, di cui rimangono i resti delle mura e il Mausoleo di Bibi Maryam, un piccolo edificio diroccato non visitabile all'interno. Il sito si raggiunge attraverso una strada sterrata che attraversa un uadi ed è difficile da reperire. Qalhat era considerata la prima capitale dell'Oman ed è descritta come un florido porto da Marco Polo. L'intera area è in restauro per cui siamo entrati senza un regolare permesso.

A poche decine di chilometri più a nord, abbiamo lasciato le auto sotto i piloni della superstrada e ci siamo imbarcati per attraversare un corso d'acqua letteralmente coperto di ninfee. Dall'altra riva inizia un sentiero roccioso che percorre il Wadi al Shab**, un canyon molto suggestivo quanto caldo. Un percorso accidentato di un'ora e mezza, con tratti di roccia molto scivolosa, ci ha condotto fino ad alcune pozze di acqua cristallina freschissima, dove abbiamo fatto il bagno. Risalendo il corso d'acqua a nuoto si arriva ad una cascata. Dopo il giusto relax, siamo tornati alle auto per un frugale pranzo. La strada segue la costa, frastagliata e con belle insenature di sabbia bianchissima e roccia. Inevitabile un altro bagno.

Abbiamo effettuato un'altra fermata presso il Bimmah Sinkhole*, un vasto pozzo con pareti molto ripide con acqua cristallina salata. È possibile scendere con una lunga scala di cemento e fare un bagno rinfrescante. Secondo alcuni il pozzo sarebbe stato originato da una meteorite (il parco è denominato Hawiyat Najm cioè meteorite che cade) secondo altri sarebbe stata una grotta il cui soffitto è crollato. L'area è gratuita, circondata da gazebo e panchine con aiuole curate. 

Ancora 120 kilometri per arrivare a Muscat. Abbiamo affittato alcune stanze in un hotel per la doccia e il cambio della biancheria, poi abbiamo cenato con una pizza, peraltro buona. Ci siamo imbarcati verso l'una di notte per il lungo itinerario di rientro in Italia.

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