21
giovedì: pomeriggio presso l’Hotel Villa Malpensa (99€ con notte,
prima colazione, parcheggio per una settimana, pulmino andata e
ritorno dalla Malpensa). Dopo le registrazioni, abbiamo cenato alla
pizzeria Samarcanda, poco distante
22
venerdi: Siamo partiti dalla Malpensa alle 10:30 e atterrati a
Istanbul dopo due ore e mezza. Ripartiti da Istanbul alle 18:30 e
atterrati a Muscat a mezzanotte e venti, (22:20 ora italiana) tenuto
conto che ci sono due ore di fuso orario.
23
sabato: Muscat, Al Qaboos mosque, Mutrah, suq, Royal Palace,
Corniche, cambio + spesa
All'uscita dal aeroporto il corrispondente turistico ci ha
consegnato 3 Toyota Pajero con le quali in circa 40 minuti siamo
arrivati all'hotel Muscat Inn. Camere abbastanza mediocri senza
prima colazione a causa del Ramadan. Alle 9:00 siamo partiti per
raggiungere la grande moschea (Al Qaboos*) in circa 20
minuti. La moschea è aperta per i visitatori ogni giorno dalle 9:00
alle 11:00. È moderna, in marmo bianco, con grandi spazi e è
abbastanza spettacolare senza essere estrema.
Alle
11:00 ci siamo spostati al centro commerciale Lulu per il cambio
della moneta e per acquisti di generi alimentari poi, percorrendo il
lungomare di Muscat (Corniche), abbiamo raggiunto in 30
minuti circa il Riyam Park dove abbiamo mangiato all'ombra,
su grandi tavoloni all’aperto. Accanto al parco, su una collina, è
situato un enorme monumento con la forma di una incensiera, a
ricordare che l'Oman è il più importante produttore di incenso al
mondo.
Nel primo
pomeriggio abbiamo fotografato l'esterno del palazzo reale, Royal
Palace, una struttura architettonica moderna di stile
medio-orientale, situata sul mare, non visitabile. Abbiamo trascorso
il pomeriggio al suk di Mutrah*, un dedalo di viuzze con vari
tipi di negozietti. I negozi chiudono alla 18.30 per consentire la
cena durante il Ramadan e poi riaprono alle 20.00. Abbiamo cenato in
piccolo ristorante sul mare, presso l'entrata del suk.
24
aprile: Nakhal Fort - Athawarah Hot Spring - Jabreen Castle -
Forte Bahla - Misfat - Al Hamra
Il
Nakhal Fort si trova a un paio d'ore di strada da Muscat ma è
visitabile solo dall'esterno perché sono in corso lavori di restauro
e una parte della struttura è circondata da impalcature. Accanto al
forte si può visitare un palmeto di datteri, irrigato con
canalizzazioni in muratura, l'antico sistema degli Afalaj che
ha consentito di rendere fertili vasti territori del deserto e che,
per il suo valore storico, è tra i patrimoni dell'UNESCO. Le
Athawarah Hot Spring* sono piccole cascatelle di acqua calda
dove molti omaniti della capitale vengono a fare picnic nella fresca
oasi. Non è possibile un vero bagno ma è piacevole immergere i piedi
nell'acqua. Oltre il torrentello, vecchie abitazioni con un recinto
per le capre offrono qualche spunto fotografico.
Da non
perdere il Jibreen Castle**, un forte con mura possenti,
perfettamente visitabile nei cortili interni e nelle numerose stanze
e terrazze raggiungibili con scalinate. Le stanze sono arredate in
modo sobrio e alcune di queste conservano affreschi, stucchi e
bassorilievi molto evidenti sulle pareti e sui soffitti a
cassettoni. Dalle torrette e dalle terrazze superiori si gode una
vista molto ampia sui palmeti di datteri intorno fino alle lontane
montagne. Molto interessante la camera nuziale con un antico letto a
baldacchino. A pochi chilometri, nei pressi della cittadina di Bahla,
è situata un'enorme fortezza, il Forte Bahla, patrimonio
dell'Unesco. Abbiamo potuto visitare solo l'esterno per motivi di
orario. Peccato perché l'interno viene descritto come un immensa
Cittadella con vie e scale che collegano i vari padiglioni.
Abbiamo
proseguito per 30 km verso il villaggio di Misfah, un piccolo
agglomerato di antichi edifici costruiti sulla roccia e collegati da
vicoli, ripide scale, portici e terrazzi, da cui si gode la vista
della vallata sottostante con le piantagioni di palme da dattero.
Ci siamo
sistemati nella cittadina di Al Hamra, in un modesto ma
caratteristico hotel. La passeggiata per il paese è stata molto
deludente perché parecchi edifici sono pericolanti o semi distrutti
e un'unica via principale è dedicata a negozi di uso comune e di
scarso interesse.
25
aprile: Jebel Shams Balcony walk- Nizwa
Colazione
alle 6, partenza da Al Hamra per raggiungere, dopo un ora di
viaggio, il Jebel Shams Balcony walk**, una camminata sul
bordo di un canyon di circa due ore andata e due ore ritorno. Il
tratto di andata è un sentiero sassoso prevalentemente in graduale
discesa, mentre il ritorno risulta ovviamente più faticoso. Il forte
caldo è stato mitigato da raffiche di vento. Bel paesaggio lungo il
percorso. Si raggiungono antiche abitazioni abbandonate, ora rifugio
di caprette.
Riprese
le auto, in un ora di strada sterrata e dopo aver fatto riferimento
di viveri, abbiamo raggiunto Nizwa**, un bel villaggio, e ci
siamo sistemati nel confortevole hotel Antique Inn, dotato di
piscina. Dopo l'inevitabile bagno, abbiamo visitato il suq, un vero
e proprio piccolo quartiere suddiviso in padiglioni ognuno dedicato
a specifici prodotti. La moschea può essere vista solo dall'esterno.
Ottima la cena a buffet sul terrazzo dell'hotel.
26
aprile: Nizwa, suq, moschea e forte - Birkat Al Mawz - Bidiyah -
Wahiba Sands
Dopo una
abbondante colazione alle 8:00, abbiamo attraversato a piedi il
Uadi, secco e trasformato in parcheggio, per andare a visitare una
moschea che in passato era un forte. Siamo saliti sulle mura
intorno alla moschea che all'interno non era visitabile. Tornati in
centro siamo andati a visitare il forte**. E’ un complesso
molto esteso, con varie stanze, sale e terrazze da cui si gode una
bella visuale. Dal cortile si raggiungono i sotterranei dove è
allestito un interessante museo con oggetti antichi di uso comune,
costumi d'epoca, armi eccetera. Siamo ritornati poi al suq per altri
acquisti e per il rifornimento di generi alimentari.
A
Birkat Al Mawz si visita una fortezza, chiusa a mezzodì per il
Ramadan. Abbiamo mangiato in po' di frutta al volo e poi, abbiamo
guidato verso il deserto, e in località Badiya abbiamo trovato il
corrispondente. Dopo una breve sosta per sgonfiare le gomme e
renderle adatte alle piste nel deserto, la guida ci ha condotto al
Wonder Camp, situato nel deserto Wahiba Sands*. Inevitabile
l'esibizione dei beduini che hanno corso con le auto su e giù per le
dune. Poi una sosta per il tramonto.
La tenda
dei beduini ospita 4-5 persone ed è dotata di un piccolo bagno con
doccia. Abbiamo cenato a buffet nel tendone centrale e, dopo cena,
ci siamo distesi su grandi tappeti a guardare le stelle. Visto che
nella tenda c'era un caldo terrificante, abbiamo deciso di dormire
sotto le stelle, portando i letti all’aperto.
27
aprile: Wadi Bani Khalid - Bani Bur Ali - Ras Al Hadd: cena sulla
spiaggia + tartarughe
Partiti
alle 8:45 dall'accampamento di Wahiba Sands nel deserto, abbiamo
fatto sosta in un distributore di benzina per rigonfiare le gomme e,
in un'ora, abbiamo raggiunto il parcheggio del Wadi Bani Khalid**,
una stretta gola di rocce bianche attraverso le quali scorre un
torrente che crea piccole lagune dove si può fare il bagno. Siamo
rimasti nell'acqua fino alle 12.30. Abbiamo fatto una breve sosta a
Bani Bur Ali per vedere una particolare moschea con 52
minareti. Interessante, ma purtroppo non visitabile all'interno.
Abbiamo
proseguito verso Ras Al Hadd una località sul mare distante un'ora e
1/2 di strada. Ci siamo sistemati all'hotel Wave. Poco distante
dall'hotel, raggiunto un gazebo di canne sulla spiaggia, abbiamo
cenato al tramonto e, verso le 23.00 siamo saliti sul pik-up della
guida e abbiamo percorso lentamente la spiaggia per avvistare le
tartarughe. Situato a circa 60 km dalla città di Sur, Ras Al Jinz**
- a pochi chilometri da Ras Al Hadd - è il promontorio estremo della
penisola arabica presso il quale si trova l'oasi protetta per la
riproduzione delle enormi tartarughe verdi, dichiarato Riserva
Naturale nel 1996 con Decreto Reale. Qui si trovano le spiagge dove
si vedono le tartarughe della specie Chelonia Mydas. Dopo aver
girovagato a lungo sulla spiaggia, abbiamo avvistato una gigantesca
tartaruga ** ad alcune decine di metri dall'acqua da cui era
appena uscita. Ci siamo avvicinati al buio per scattare qualche foto
ma la nostra presenza l’ha convinta a ritornare nel mare. Abbiamo
continuato il giro nella sabbia e il nostro autista è riuscito a
individuare e recuperare ben 5 bambini tartaruga**.
Inevitabili le foto. Siamo ritornati alla spiaggia dove avevamo
cenato e abbiamo liberato i bambini tartaruga nel mare evitando loro
di essere catturati dai gatti predatori. Un'esperienza veramente
indimenticabile.
28
aprile: Ras Al Hadd, escursione in barca per avvistare
numerosissimi delfini e per assistere alla pesca del tonno - Sur
Ripartiti
dall'albergo, con le auto siamo ritornati alla spiaggia e siamo
stati trasferiti su una barca a motore fornita di un tendalino per
un'escursione in un'area a poche centinaia di metri dalla costa
dov'è sono presenti numerosissimi delfini. Nella stessa area erano
presenti piccole barche di legno dei pescatori di tonno**.
Veramente interessante la cattura degli enormi tonni pinna gialla. I
pescatori lanciano una lenza con una sardina e, quando il tonno
abbocca, lo recuperano pian piano tirando la lenza a braccia. Quando
il tonno emerge con il muso dall'acqua, viene arpionato da uno dei
due pescatori mentre l'altro lo bastona fino a tramortirlo. Poi il
tonno, circa 100 kg, viene trascinato sulla barca e
stivato. Seguendo la costa abbiamo raggiunto un insenatura con acqua
cristallina per un bel bagno e poi siamo tornati al punto di imbarco
per un pranzo veramente molto frugale offerto dal pescatore.
Dopo una
siesta prolungata sotto le arelle, siamo ripartiti alla volta di
Sur*, cittadina costiera molto rinomata, dove abbiamo visitato
un vecchio cantiere per imbarcazioni in legno denominato cantiere
Dhow. Dopo una breve visita francamente poco interessante, ci
siamo sistemati al Sur hotel. In auto, con un breve itinerario,
siamo arrivati al vecchio porto raggiungendo poi il faro. Da qui si
ha una bella veduta del golfo e dell'intera cittadina. Rientrati
all'hotel, a piedi abbiamo raggiunto il vicino suq. Si tratta di una
struttura molto moderna, più vicina ad un centro commerciale che ad
un tradizionale suq. Poco interessante. Abbiamo cenato in un
ristorante caratteristico situato nella zona, con una bella veduta
sulla laguna ma con molto caldo.
29
aprile: Qalhat - Wadi al Shab - Bimmah Sinkhole – Muscat
Ripartiti
da Sur in direzione nord abbiamo fatto una breve sosta nel sito
archeologico di Qalhat antica città omanita, patrimonio UNESCO,
di cui rimangono i resti delle mura e il Mausoleo di Bibi Maryam,
un piccolo edificio diroccato non visitabile all'interno. Il sito si
raggiunge attraverso una strada sterrata che attraversa un uadi ed è
difficile da reperire. Qalhat era considerata la prima capitale
dell'Oman ed è descritta come un florido porto da Marco Polo.
L'intera area è in restauro per cui siamo entrati senza un regolare
permesso.
A poche
decine di chilometri più a nord, abbiamo lasciato le auto sotto i
piloni della superstrada e ci siamo imbarcati per attraversare un
corso d'acqua letteralmente coperto di ninfee. Dall'altra riva
inizia un sentiero roccioso che percorre il Wadi al Shab**,
un canyon molto suggestivo quanto caldo. Un percorso accidentato di
un'ora e mezza, con tratti di roccia molto scivolosa, ci ha condotto
fino ad alcune pozze di acqua cristallina freschissima, dove abbiamo
fatto il bagno. Risalendo il corso d'acqua a nuoto si arriva ad una
cascata. Dopo il giusto relax, siamo tornati alle auto per un
frugale pranzo. La strada segue la costa, frastagliata e con belle
insenature di sabbia bianchissima e roccia. Inevitabile un altro
bagno.
Abbiamo
effettuato un'altra fermata presso il Bimmah Sinkhole*, un
vasto pozzo con pareti molto ripide con acqua cristallina salata. È
possibile scendere con una lunga scala di cemento e fare un bagno
rinfrescante. Secondo alcuni il pozzo sarebbe stato originato da una
meteorite (il parco è denominato Hawiyat Najm cioè meteorite che
cade) secondo altri sarebbe stata una grotta il cui soffitto è
crollato. L'area è gratuita, circondata da gazebo e panchine con
aiuole curate.
Ancora
120 kilometri per arrivare a Muscat. Abbiamo affittato alcune stanze
in un hotel per la doccia e il cambio della biancheria, poi abbiamo
cenato con una pizza, peraltro buona. Ci siamo imbarcati verso l'una
di notte per il lungo itinerario di rientro in Italia. |