Tehran – Qom – Kashan - Lago salato di Maranjab – Natanz – Isfahan –
Na’In – Yazd – Saryazd – Zein-al-Din – Shahdad – Deserto Dash-e Lut
– Kerman – Sarvestan – Shiraz – Persepoli - Nomadi Qashqai
30 marzo:
siamo partiti da Bologna verso le 11 e siamo atterrati a Istanbul
dopo 2 ore e mezza di volo. Abbiamo recuperato i bagagli e con un
pulmino prenotato abbiamo raggiunto un altro aeroporto di Istanbul
distante circa 60 km. Siamo ripartiti verso le 21 e siamo atterrati
dopo due ore. All'arrivo abbiamo trovato la nostra guida Nasser che
con un pulmino molto grande e confortevole ci ha accompagnato
all'hotel prenotato.
31 marzo:
abbiamo alloggiato al Grand Hotel Teheran, abbastanza confortevole,
ma non troppo vicino al centro. Alle 9:30, con l'auto a
disposizione, abbiamo iniziato la visita della città. Abbiamo
visitato il palazzo Golestan**, circondato da un grande parco
e suddiviso in vari padiglioni. Le sale sono arredate e le pareti
sono tappezzate da specchi di tutte le dimensioni che creano un
insieme davvero inverosimile. Molto bella la sala del trono e la
sala dei ricevimenti. Abbiamo visitato il Museo Archeologico,
francamente piccolo e modesto. Per una capitale ci si aspetterebbe
molto di più. Abbiamo pranzato nel cortiletto di un piccolo
ristorante spendendo 2,5 € a testa. Purtroppo nel primo pomeriggio è
cominciata la pioggia. Avremmo potuto visitare il famoso Museo
del Gioiello, ma avremmo dovuto fare una lunga fila sotto la
pioggia e pertanto abbiamo preferito lasciar perdere.
In periferia
una struttura moderna molto suggestiva è costituita dalla Milad
Tower*. Si tratta di una altissima Torre con una terrazza
panoramica all’estremità. Sorge al centro di un grande parco con
fontane, cascate, fiori e con annessa area commerciale. Purtroppo il
tempo inclemente non ci ha aiutato. Abbiamo evitato di raggiungere
la cima della Torre perché non sarebbe stato possibile godere del
panorama. In serata siamo ritornati all'hotel per la cena.
1 aprile:
la giornata è iniziata all'insegna della pioggia e il primo palazzo
che abbiamo visitato, realizzato in una antica villa ristrutturata
da Farah Diba, è stato il bellissimo Museo del Vetro**.
Durante la
mattinata il tempo è migliorato ed è stato possibile visitare il
Palazzo Niavaran dello Scià*, circondato da un bellissimo parco.
Il palazzo è arredato in stile abbastanza moderno. Molto
caratteristico é il tetto scorrevole della sala principale, che
consentiva l'ingresso della luce dall'alto. Le sale sono molto
grandi e arredate con tappeti e quadri. Molto particolari le stanze
dei figli dello Scià. La Palazzina di fianco, più antica, è pure
arredata ma con stanze piccole. L’insieme è bello ma non
eccezionale.
In un altro
quartiere periferico di Teheran sorge un grandissimo parco suddiviso
su due colline, unite dal grandioso Ponte Tabiat**. Il ponte
è costituito da due piani: il piano di sopra è un pedonale mentre il
piano di sotto è caratterizzato da ristoranti e piccoli giardinetti.
Dal ponte si gode una bella veduta sulla parte moderna della città,
con i suoi grattacieli. La pioggia battente ha fortemente limitato
la visita. Abbiamo pranzato in un centro commerciale spendendo €2 a
testa. Dopo pranzo abbiamo raggiunto il Bazar di Teheran
trovando pochissima gente e tanti negozi chiusi perché il 1° Aprile
è un festivo.
Verso sera
abbiamo visitato la torre Azadi*, un monumento moderno,
simbolo della città. Ha la forma di una Y rovesciata ed è stato
edificato in occasione della commemorazione della nascita
dell'impero Achemenide. Causa la pioggia battente, verso le 17 siamo
ritornati all'hotel. Abbiamo cenato in un ristorante molto scarso,
una specie di self-service.
2 aprile:
finalmente è ritornato il bel tempo e siamo partiti
dall'albergo. Abbiamo fatto sosta nella città santa di Qom
(Teheran > Qom
(148 km - 1h 48), dove sorge il Mausoleo di Fatima**, sorella
dell’VIII Imam. Di fronte all'ingresso del mausoleo la strada era
completamente allagata per la recente alluvione. Per entrare nel
mausoleo le donne devono essere coperte da un velo dalla testa ai
piedi. Questo viene fornito all'ingresso. Solo gli islamici possono
entrare nell'area della tomba per cui ci si deve accontentare di
visitare i vari cortili. Il mausoleo era affollato da numerosissimi
pellegrini in preghiera. La visita è estremamente interessante per
la bellezza del luogo e per la presenza di una folla in preghiera.
In tarda
mattinata ci siamo spostati da Qom a Kashan
(111 km - 1h 07)
e
ci siamo sistemati in uno splendido hotel ricavato da una abitazione
tipica persiana. Abbiamo pranzato molto bene nel ristorante
dell'hotel. Le camere, molto spartane, sono in stile persiano, con
un arredamento caratteristico e vetri colorati alle finestre.
Nel primo
pomeriggio siamo andati a visitare la città sotterranea di
Nushabad, situata a 18 km da Kashan. E’ costituita da numerosi
cunicoli che furono utilizzati in passato come rifugio. E’ stata
scoperta per caso 15 anni fa, ma in effetti la visita è scarsa e si
potrebbe tranquillamente evitare.
Molto più
interessante è l'escursione nel deserto verso il lago salato di
Maranjab** per la quale abbiamo utilizzato un fuoristrada preso
a noleggio. Le bellissime luci del pomeriggio e del tramonto e il
percorso tra le dune ci hanno consentito di godere di paesaggi
veramente indimenticabili. Abbiamo trovato pozze rotonde di acqua
dolce e numerosi cammelli in apparente libertà. Il lago salato é
risultato coperto d'acqua per la recente alluvione e un tramonto
spettacolare ha consentito di scattare numerose belle foto.
L'escursione è terminata dopo il tramonto con la sosta ad un
caravanserraglio visitabile solo all'esterno. Abbiamo cenato bene
nel ristorante dell'hotel.
3 aprile:
a piedi abbiamo raggiunto le Antiche Mura e la Casa del
Ghiaccio, una cupola dotata di muri molto spessi adatti a
mantenere per molto tempo il ghiaccio raccolto durante il periodo
invernale. In realtà si tratta di pochi resti situati in un piccolo
parco. Sicuramente più interessante la visita alla Casa Tabatabei**,
appartenuta ad un ricco commerciante del 1800. Dai cortili della
casa si può accedere alle stanze, situate su diversi piani e
caratterizzate da vetrate colorate, maioliche, specchi, in un
insieme veramente stupendo. Nel primo pomeriggio ci siamo addentrati
nel antico Bazar**, all'interno del quale c'è un bel
caravanserraglio.
La visita è
continuata nel meraviglioso Giardino di Fin**, patrimonio
UNESCO. E’ composto da vari padiglioni divisi da piccoli canali che
si superano con ponticelli. In uno dei padiglioni si visita l’antico
Hammam (bagno turco). Abbiamo pranzato nel piccolo ristorante del
giardino, con riso e melanzane. Poco distante, nel cuore della
città, si può visitare un altro Hammam denominato Sultan Mir
Hamad**, molto bello. È caratteristico per il tetto a cupole.
Siamo successivamente ritornati nel Bazar e verso sera all'hotel.
Abbiamo cenato presso il ristorante Melal a buffet.
4 aprile:
siamo ripartiti verso le 8:30 e abbiamo fatto sosta a Natanz,
un piccolo paese dove abbiamo visitato una moschea e un mausoleo
derviscio. Abbastanza caratteristica la struttura esterna mentre
l'interno è caratterizzato da un cortile e da sale spoglie. Dietro
la moschea sorgono i resti del Palazzo del Fuoco di
tradizione zoroastra. A poca distanza siamo entrati in un negozio
artigianale di ceramica dove abbiamo conosciuto l'artigiano che ci
ha spiegato il metodo di lavoro e di cottura della ceramica.
Verso le 12
siamo arrivati a Isfahan** (Kashan > Isfahan 218 Km - 2h 19)
e abbiamo fatto una prima sosta in un grande negozio di tappeti.
Abbiamo pranzato in un bel ristorante tipico, situato nel quartiere
armeno. Straordinaria la visita alla Cattedrale Armena di Vank**,
una grande struttura suddivisa in vari padiglioni. E’ affrescata
interamente con raffigurazioni di tema cristiano. Interessante anche
il Piccolo Museo Armeno situato a fianco. Abbiamo dedicato parte del
pomeriggio alla visita del caratteristico bazar** e poi siamo
arrivati alla grandiosa Moschea del Venerdì* ( Masjed-e Jameh).
Il cortile interno è molto vasto mentre le sale sono spoglie,
tuttavia abbiamo trovato persone anziane in preghiera.
Verso sera ci
siamo sistemati in un albergo caratterizzato da una hall con specchi
e stucchi di gusto incerto. Abbiamo effettuato una visita alla
grandiosa piazza Naqsh-e jahān** ossia "L'immagine del
mondo", chiamata anche Piazza dello Scià o Piazza dell'Imam Alì, circondata
da splendide moschee e palazzi antichi. La piazza è in realtà un
enorme parco con bellissime fontane ed è la seconda più grande del
mondo. La visita notturna, con le fontane in funzione e la sapiente
illuminazione, è indimenticabile. Abbiamo cenato in un piccolo
ristorante poco distante a base di riso e salsine molto scarse.
5 aprile:
durante la mattinata abbiamo visitato nuovamente la grande piazza di
Isfahan e i monumenti che la circondano, la
Moschea dell’Imam**
(era la Moschea dello Scià), la
Moschea dello Sceicco Lotfollah**
(Sheikh Lotfollah) e il
Palazzo di Ali Qapu**
(palazzo
dei ricevimenti), con una splendida veduta dalla terrazza. A piedi
si raggiunge il
Palazzo
Chehel
Sotun**
o palazzo delle 40 colonne. Le colonne in realtà sono
20, raddoppiate dal riflesso sull’acqua. E’ una antico padiglione
per ricevimenti, con la sala del trono e le pareti splendidamente
affrescate.
Dopo un pranzo al volo sul pulmino, alle 13 siamo
andati nei pressi della
Moschea moderna
per la preghiera del venerdì. La moschea è immensa e gli ingressi
sono controllati rigorosamente dalla polizia. Proibito fotografare.
Per prudenza abbiamo preferito non entrare nelle zone dedicate alla
preghiera ma abbiamo comunque sentito i cori che inneggiavano “morte
all'America”.
Nel primo
pomeriggio siamo andati a visitare il Ponte di Khaju** un
grandioso ponte storico per la città. Ha una bellissima architettura
ad arcate ed è suddiviso in due piani percorribili solo a piedi. Per
la festività, lo abbiamo trovato popolato da una grande massa di
persone a passeggio o per un pic-nic. Il fiume che scorre sotto il
ponte era molto impetuoso per le piogge recenti ma in altri periodi
dell'anno pare sia solo un rivolo d'acqua. A poca distanza c'è un
altro ponte pedonale il Ponte dei 33 archi** (Ponte di
Si-o-Seh)
anch'esso molto frequentato dalla popolazione. Siamo ritornati
all'hotel per un breve riposo e verso le 17:30 siamo ritornati a
visitare i due ponti rimanendo a fotografare fino al tramonto
inoltrato. Abbiamo cenato in un locale tipico allietati dalla musica
di violino e di bongo di due suonatori iraniani. Discreta la cena.
6 aprile:
verso le 8:15 siamo partiti in direzione Yazd facendo sosta in un
piccolo villaggio per visitare una piccola moschea poco interessante
e il laboratorio di un fornaio. In questi piccoli villaggi molte
case solo di fango e paglia. Lungo il percorso abbiamo fatto sosta
nel villaggio Na’in per visitare la Moschea del Venerdì.
La moschea è spoglia ma interessante, con una bella cripta. Accanto
alla moschea sorge un museo di Arte Contadina. Si possono
visitare varie stanze arredate e il cortile interno. Nel villaggio
siamo stati poi ospitati nella casa di un amico della nostra guida
Nasser, dove abbiamo assistito alla lavorazione dei tappeti.
Da Isfahan a
Yazd sono 330 Km.
A pochi Km prima di Yazd abbiamo
visitato una zona funeraria di origine zoroastriana dominata da due
colline denominate Torri del Silenzio**. Una lunga scalinata
porta in cima alla collina dove venivano condotti i cadaveri per
essere scarnificati dagli avvoltoi. Nella spianata si possono
visitare vari edifici funerari molto interessanti. L'ambiente è
molto suggestivo.
A Yazd sorge
anche il Tempio del Fuoco** di Zarathustra, un edificio
abbastanza modesto, sulla cui facciata appare il simbolo religioso.
All'interno si visita una sala dove arde il Fuoco Sacro dal 470
d.C., mantenuto acceso dai sacerdoti. Casualmente abbiamo assistito
alla cerimonia in cui il fuoco viene ravvivato. Poco distante, un
piccolo museo con foto e oggetti religiosi.
Il
giardino Dolat Abad**
(Patrimonio UNESCO) accoglie una grande villa dominata dalla torre
del vento. Molto belle le vetrate policrome all’interno della casa.
Le torri del vento sono una caratteristica di questa città: sono
molto alte con numerose aperture sulle pareti che permettono di
incanalare il vento per portarlo ai piani bassi e rinfrescare le
sale. Abbiamo cenato in un bel ristorante tipico. Ha molto colpito
in un angolo del ristorante un iraniano in preghiera. Dopo cena
abbiamo sostato nella caratteristica Piazza Amir Chakmaq**
che costituisce il cuore della città.
7 aprile:
abbiamo percorso un itinerario nella zona vecchia della città, un
dedalo di piccole vie. La Prigione di Alessandro, un edificio
con una bella cupola, non è visitabile. Abbiamo incontrato una
scuola coranica per sole donne che entravano e uscivano dalla
piccola porta. Le donne del nostro gruppo sono state invitate
all'interno mentre noi siamo stati rifocillati con the e biscotti.
Abbiamo poi
visitato la Masjed-e Jameh** (o Moschea della congregazione)
e, poco distante, il mausoleo di Sayyed Roknaddin*, l’Imam
che fece costruire la moschea. Attraverso un negozio di tappeti
siamo saliti sulla terrazza che ci ha permesso una bella visuale su
quella parte della città. Alcuni hotel sono stati costruiti in
antiche ville ed è possibile visitare i giardini che di solito sono
molto affascinanti. Siamo ritornati nella piazza principale di
fronte alla straordinaria moschea Amir Chakmaq** per pranzare
con frutta.
La piazza, con
giardini e fontane, è circondata da locali molto caratteristici e
abbiamo pertanto sostato in uno di questi per il caffè e il gelato.
Il Bazar era chiuso e alle 16:30 siamo andati ad assistere allo
spettacolo alla Casa della Forza. La palestra ove si svolge
questo spettacolo è stata ricavata all'interno di una Antica
Cisterna* che abbiamo ovviamente visitato. Poco distante il
Museo dell’Acqua propone disegni, fotografie, progetti,
ricostruzioni di strutture che nei secoli hanno permesso di
canalizzare l’arido altopiano iraniano. Abbiamo cenato in un
ristorante con un arredamento molto originale costituito da una
piccola piscina nella parte centrale, legno alle pareti e tavoli
situati sul ripiano di passerelle come su palafitte.
8 aprile: abbiamo
lasciato Yazd verso le 8 e, lungo la strada, abbiamo sostato nella
fortezza di Saryazd* dove In passato le persone ricche
depositavano, come in una cassetta di sicurezza di una banca, il
denaro e le ricchezze. Proseguendo lungo la strada abbiamo
effettuato una ulteriore sosta al Caravanserraglio di Zein Al Din,
una visita che richiede al massimo mezz'ora. Abbiamo poi proseguito
verso il deserto nella regione di Kerman. Procedendo verso est dopo
un valico di 2400 m. siamo scesi nel deserto raggiungendo
Shahdad. Superato questo villaggio, abbiamo raggiunto la
località Kalout in pieno deserto. Verso le 17 ci siamo
sistemati nelle stanze di un accantonamento tra le palme che è
difficile definire hotel. Abbiamo passeggiato fino a sera per il
paese visitando il caravanserraglio. Per cena, riso e fagioli in
umido con carne.
9 aprile:
siamo partiti dall'hotel alle 5:30 con fuoristrada per raggiungere
il Deserto Dasht-e Lut**. I kalut sono rocce verticali
che sporgono dalla sabbia. Il percorso nel deserto è risultato
abbastanza difficoltoso perché le piogge recenti avevano inondato le
zone più basse tra le dune. Gli autisti ci hanno portato in un punto
particolarmente strategico e abbiamo così potuto assistere ad una
meravigliosa alba. Ci hanno offerto la colazione e successivamente
ci siamo spostati in un'altra zona di dune ovali di aspetto
straordinario. Anche in questo caso la sabbia si alternava al fango
dovuto alla pioggia dei giorni precedenti.
Verso le 9:30
siamo ritornati al camp per la colazione e alle 10 siamo ripartiti
verso Kerman* (Yazd -> Kerman (369 Km). A sud di Kerman
abbiamo visitato il Giardino di Mahan**, con bellissime
fontane e cascate. Era una residenza estiva, trasformata ora in
ristorante e hotel. Anche questa è patrimonio UNESCO. Arrivati a
Kerman ci siamo sistemati presso l'hotel Turistic e
successivamente visitato l'antico Bazar**, molto bello, con
il caravanserraglio e la Jameh Moschea* al termine di una
scalinata in discesa. Abbiamo cenato in hotel.
10 aprile:
partiti al mattino verso le 8 in direzione Shiraz, abbiamo potuto
ammirare, lungo la strada, bellissimi panorami e uno splendido lago
salato. Abbiamo pranzato al sacco in un piccolo giardinetto con
giostre. Lungo il percorso abbiamo sostato nei pressi del Palazzo
Sarvestan uno dei più antichi dell’Iran, risalente alla civiltà
Sasanide. Questo palazzo, risalente al 400 dopo Cristo, sorge in
mezzo al deserto ed è in gran parte diroccato. Nell'antichità era
una residenza di caccia e ora è patrimonio UNESCO come primissimo
esempio di palazzo con architettura a cupole. Abbiamo effettuato una
breve sosta nei pressi di un altro lago salato dove numerosi
iraniani effettuavano romantiche escursioni utilizzando strane
barchette a forma di cigno.
Siamo arrivati
a Shiraz** verso le 18 e ci siamo sistemati in un hotel molto
bello, inaugurato di recente. Abbiamo cenato in un ristorante
situato tra le rocce in periferia della città, a base di costine di
agnello e pollo alla spada. Dalla terrazza del ristorante una
bellissima veduta della città illuminata di notte.
11 aprile:
verso le 8:45 abbiamo lasciato l'hotel è raggiunto Persepoli**,
una vasta area archeologica patrimonio UNESCO. L'area è molto estesa
e suddivisa in vari Palazzi ornati da bassorilievi e con alti
colonnati. Una lunga scalinata porta alla Tomba di Artaserse II, da
cui si gode una bellissima veduta sull’intera area. A distanza di
alcuni chilometri in pieno deserto si raggiunge la Tomba di Ciro**
molto semplice ma estremamente suggestiva. Nel percorso di ritorno
abbiamo visitato un'altra area funeraria con le Tombe di Serse,
Artaserse, Dario 1 e Dario 2, tutte scavate nella roccia su una
parte rocciosa. Di fronte sorge un Tempio del Fuoco di
Zarathustra. Verso sera siamo ritornati a Shiraz e sostato presso la
porta Quaram, elegante e caratteristica, e successivamente il
bellissimo Mausoleo del Poeta Hafez** all’interno di un
parco.
Siamo
ritornati all'hotel e abbiamo cenato a buffet. Dopo cena siamo
usciti per raggiungere il mausoleo of Sayyed Alaeddin Hossein**,
molto suggestivo con pareti a specchi e la famosa moschea di
Shah Cheragh**,
circondata da un parco con bellissime fontane, meta di pellegrinaggi
e zona di importante devozione. E’ possibile fotografare gli esterni
ma all'interno della Moschea solo con il cellulare. Queste moschee
sono veri e propri luoghi di preghiera, affollati di pellegrini.
12 aprile:
grazie agli accordi presi dalla guida abbiamo potuto visitare un
villaggio di Nomadi Qashqai**. Il villaggio si chiama
Mollaifale e si trova nei pressi di Firusabad. Lungo la strada
abbiamo incontrato numerosissimi greggi di pecore e capre. E’ questa
infatti una zona di allevamenti. Il villaggio dei nomadi è
costituito da grandi tende tipo yurtas ma anche da edifici in
lamiera. E’ evidente che i nomadi hanno perso pian piano la
tradizione migratoria e diventano sempre più stanziali. Abbiamo
assistito alla tosatura, alla mungitura e anche alla nascita di una
capretta. Capre e pecore vivono all'interno del villaggio nei
recinti.
In tarda
mattinata, con le auto, abbiamo raggiunto un secondo piccolo
villaggio Qashqai abbastanza simile al precedente, poi, a piedi tra
le colline, siamo ritornati al primo agglomerato dove ci attendeva
un abbondantissimo pranzo rigorosamente consumato sui tappeti nella
yurta. Verso sera siamo ritornati a Shiraz incontrando tantissimo
traffico e pioggia battente. Per superare le lunghe colonne di auto
ferme, abbiamo assistito a scene micidiali con auto che varcavano i
fossati entrando nei campi al lato della strada. Siamo arrivati
all'hotel alle 19:30 e abbiamo cenato.
13 aprile:
durante la giornata abbiamo visitato la moschea Nasir-al Molk,
meglio conosciuta come Moschea Rosa**, con le splendide
vetrate colorate, la Madrassa Ye Khan*, con un vasto cortile
interno con fontane e alberi di arance, il giardino Bagh-e
Naranjestan**, un palazzo per ricevimento arredato con le pareti
a specchi, situato in un grande parco. Abbiamo pranzato in un
ristorante tipico all'interno del Bazar e successivamente ci siamo
persi nel Bazar nei pressi del quale c’è la Moschea Vakil* e
l’Hammam Vakil*, interessante bagno turco con una belle
struttura interna ma purtroppo arredato con manichini dai costumi
tipici. Un monumento storico di Shiraz è la possente fortezza
Arg-e Karim Kan*, visitabile solo all’esterno. Abbiamo trascorso
il resto del pomeriggio all’interno del Bazar che è veramente molto
variopinto. Abbiamo cenato nell'hotel e successivamente ci siamo
imbarcati alle 23:30.
14 aprile:
dopo un volo tranquillo con scalo a Istanbul, siamo sbarcati a
Bologna alle 10:40 senza alcun problema.
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