Abbiamo
prenotato parte del viaggio (parcheggio, volo aereo e hotel con
prima colazione) mediante l'agenzia Tintarella Viaggi di Mirandola.
19/1
domenica:
abbiamo chiuso casa alle 7.00, diretti al parcheggio ParkinGo nei
pressi dell'aeroporto di Orio al Serio. Lasciata l'auto, il pulmino
ci ha accompagnato alle partenze. Ci siamo imbarcati con AirArabian
puntuali alle 12.00 e altrettanto puntualmente siamo atterrati
all'aeroporto di Sharjah alle 18.00 ora Italiana, qui alle 21.00. Ci
attendeva, già sul tunnel dell'aereo, una ragazza che ha gestito con
estrema rapidità le pratiche di sbarco. Il "fast treck" e il
trasporto dall'aeroporto all'hotel erano compresi nel pacchetto di
Tintarella Viaggi. L'aeroporto di Sharjah è secondario rispetto a
quello di Dubai e l'arrivo all'hotel Marina Byblos, a Dubai Marina
ha richiesto circa un'ora. Sharjah è uno dei sette Emirati
dell’Unione. Con un supplemento di 99€ per tutta la settimana,
abbiamo avuto la camera con "visita mare" che poi non era mare ma
una darsena, carina al tramonto. Abbiamo cenato con panini in
camera.
20/1
lunedì:
l'hotel Marina Byblos è di livello medio, con una camera ampia, una
piccola piscina al roof, una prima colazione abbondante ma poco
varia. Cena a buffet di livello medio basso. Vale veramente tanto
per la posizione, essendo situato a 400 mt dalla metropolitana da
una parte e a 400 mt dal mare dall’altra. Dopo colazione siamo
saliti sul terrazzo intorno alla piscina per scattare qualche foto.
I taxi
ufficiali, color sabbia, sono a buon mercato e sono muniti di
tassametro. Attenzione ai taxi non regolari che hanno tariffe
astronomiche e imbrogliano i turisti. Ci siamo fatti accompagnare a
Palm Jumeirah***, un'estesa isola artificiale a forma di palma, nota
per gli hotel sfarzosi, gli eleganti palazzi con appartamenti e i
ristoranti internazionali di lusso. Era nostra intenzione salire
sulla terrazza dell'hotel Palm Tower per ammirare l'isola dall'alto.
Nei pressi dell'hotel c'è la biglietteria con gli ascensori. Con un
piccolo sovrapprezzo abbiamo ottenuto il fast treck, cioè abbiamo
evitato la lunga fila e siamo saliti al 52° piano, l'ultimo. Prima
di uscire sul terrazzo, vengono presentati due video** molto belli,
riguardanti la storia di Dubai e la edificazione di Palm Jumeirah,
il primo in retroproiezione sul pavimento.
Dal
terrazzo del grattacielo, al 52 piano, 240 mt., la veduta è davvero
splendida***. Ogni ramo della Palma ospita centinaia di edifici, per
lo più ville residenziali ma anche alberghi e attività commerciali.
All'estremità della palma lo spettacolare Atlantis Hotel e a fianco
l'avveniristico Atlantis Royal, simile ad una costruzione di Lego.
La vista si estende fino alla ruota panoramica, ai grattacieli di
Dubai Marina, al famoso Hotel Jumeirah Burj Al Arab, il primo
grattacielo realizzato nella città, che si innalza per ben 321 metri
con la caratteristica forma a vela. Con il taxi ci siamo spostati al
Jumeirah Burj Al Arab**, fotografabile solo da lontano perché
l'accesso all'area è proibito. Ritornati in taxi all'hotel, abbia
pranzato proprio di fronte, al Marina Dine Restaurant, economico e
con cucina multietnica.
Alle
15.00, il pulmino dell'agenzia Magic Arabia ci ha prelevato per un
tour preliminare per la città. Accompagnati in lingua italiana dalla
guida Myriam, una tunisina molto scenografica, siamo ritornati al
Hotel Jumeirah Burj Al Arab per qualche foto e qualche spiegazione e
poi abbiamo visitato la Moschea di Jumeirah*, la più importante di
Dubai, solo all'esterno. Il tour è proseguito passando nei pressi
dell'edificio The Frame*, una gigantesca cornice non abitabile,
sulla quale si può salire per vedere il panorama della città e per
camminare su un pavimento di vetro.
Questi
quartieri sono limitrofi al Creek**, un grande canale trasformato da
alcuni decenni in un vero porto, ove possono ormeggiare navi per
trasporto merci. Proprio sulle rive del Creek sorgeva nell'ottocento
il villaggio originale, con le abitazioni dello sceicco. Ora l'area
è stata ristrutturata, mantenendo lo stile degli edifici antichi, e
trasformata in zona museale, infatti la guida ci ha accompagnato a
visitarne uno, all'interno del quale abbiamo assistito ad un filmato
storico.
Con un
battello abbiamo attraversato il Creek, raggiungendo l'area dei
Suk**, i vasti mercato coperti frequentati dalla popolazione e dai
turisti. Percorrendo un dedalo di viuzze siamo arrivati al Gold
Suk***, costituito da una lunga strada di negozi per la vendita di
oro, argento e pietre preziose. Nelle vetrine sono esposti oggetti
incredibili, diademi, bracciali e veri e proprio copri abiti in oro.
Nel Suk delle spezie abbiamo fatto alcuni acquisti, ricevendo la
classica inevitabile fregatura sul prezzo.
Nel
complesso la visita è stata molto frettolosa. Col battello siamo
ritornati sull'altra riva e qui Myriam ci ha lasciato al Mazmi Cafè,
dove un suo collega fotografo ci ha offerto un the raccontando vari
aspetti dell'organizzazione sociale negli Emirati. Dopo
l'immancabile foto ricordo, mediante un taxi, siamo andati a
Downtown, al Dubai Mall***, il centro commerciale più importante
della città, dominato dal Burj Khalifa*** che, con i suoi 830 mt, è
il grattacielo più alto al mondo. Sulle rive del laghetto,
circondato da enormi grattacieli**, alle 20.30, abbiamo assistito
allo spettacolo di luci laser* sul Burj Khalifa e poi a quello delle
fontane danzanti**. In taxi siamo rientrati all'hotel. Abbiamo
cenato di fronte, al Marina Dine Restaurant.
21/1
martedì:
la fermata DMCC della metropolitana, si trova a 400 mt dall'hotel.
Un sovrappassaggio, fornito di comodi tapis roulant, permette di
superare la superstrada notevolmente trafficata e di arrivare alla
biglietteria. L'interno è perfettamente organizzato. Se si prevedono
vari spostamenti, conviene un abbonamento giornaliero che ha un
prezzo modesto. La metro è velocissima e attraversa vari quartieri
dominati da imponenti grattacieli di vetro e acciaio con forme
spesso bizzarre.
Siamo
usciti alla fermata Mall of Emirates per raggiungere un centro
commerciale, famoso per avere all'interno una pista da sci***. Siamo
stati accolti all'ingresso dell'area da tre renne parlanti.
Attraverso una vetrata si possono ammirare il villaggio con casette
ricoperte di neve, una pista da bob, alcuni orsi bianchi e la
seggiovia. È possibile noleggiare tuta, scarponi e sci per
cimentarsi in una discesa di circa 400 mt.
Ripresa
la metropolitana, siamo scesi a Emirates Towers e, seguendo le
indicazioni, senza nemmeno uscire dalla metro, un lungo e suggestivo
tunnel ci ha condotti nel vasto atrio del Museo del Futuro***. La
visita del Museo richiede la prenotazione di un paio di mesi ma il
solo atrio vale la visita. Altrettanto l'esterno*** che conviene
vedere allontanandosi un po' dalla struttura a piedi.
Ripresa
la metro, siamo scesi alla fermata Burj Khalifa. Una lunga
successione di tapis roulant permette di percorrere i 2 km per
raggiungere il Dubai Mall. Utilizzando le mappe digitali di
informazione, attraversando un labirinto di sale e corridoi con
negozi lussuosissimi, siamo arrivati all'acquario, una delle nostre
tappe. Già all'esterno, attraverso il vetro, è possibile ammirare
una miriade di pesci tropicali. In biglietteria ci è stato proposto
un biglietto cumulativo per visita all'acquario e la salita al 124
piano "At The Top" *** del Burj Khalifa. Abbiamo optato per questa
soluzione di poco più economica dei due biglietti separati.
Tenuto
conto che si può rimanere sul belvedere del grattacielo solo
mezz'ora, volevamo essere in cima al tramonto (ore 18.00) per cui ci
siamo incolonnati alle 17.15. Il nostro biglietto era comprensivo
del "fast treck" che ci ha permesso di evitare la fila. L'ascensore
è velocissimo (10 mt/sec) e in 60 sec siamo arrivati a
destinazione. Dall'alto la veduta è straordinaria. Attraverso le
vetrate si dominano i grattacieli intorno, i parchi, le superstrade
con complicatissimi svincoli e, in lontananza, il mare e il deserto.
In realtà si può rimanere sul belvedere ben più di mezz'ora per cui,
oltre al tramonto, abbiamo potuto ammirare la città di notte.
Ritornati
a terra, siamo andati all'acquario**. La visita inizia attraversando
un tunnel di vetro circondati da pesci multicolori, con squali e
razze. L'itinerario prosegue al piano superiore dove una piccola
chiatta con il fondo di vetro permette di vedere altri pesci ma
anche piccoli gruppi di turisti che, muniti di tute da sub e
bombole, nuotano nell'enorme acquario. In altri ambienti
raggiungibili mediante corridoi, scale e passerelle, scorrazzano nei
recinti i pinguini e più avanti gli alligatori. Lungo il percorso a
piedi si trovano tantissime vasche con pesci di tutti i generi e
ricostruzioni di ambienti tropicali. La visita dura un paio
d'ore. Con il lungo percorso di tapis roulant, siamo ritornati alla
metro e abbiamo terminato la giornata al solito ristorante.
22/1
mercoledì:
l'intera giornata è stata dedicata all'escursione ad Abu Dhabi.
C’eravamo iscritti alla gita con accompagnatore in lingua italiana
mediante l'agenzia Magic Arabia. Siamo stati prelevati all'hotel
alle 8.30. Durante il viaggio la guida, un tunisino molto preparato,
ha raccontato al gruppo tanti aspetti della storia e della
organizzazione degli Emirati.
Siamo
arrivati alla grande Moschea*** in circa due ore. I controlli sono
molto accurati. Il percorso di visita è semplice: gli esterni, con
le fontane, i chiostri, le cupole e poi gli interni, con le sale, i
grandi lampadari e l'immenso tappeto. L'itinerario è obbligatorio e
il flusso di turisti è esagerato per cui si è incolonnati con altri
turisti e non si ha una grande possibilità di fermarsi. Oltretutto
la nostra guida ci teneva molto uniti per paura di perdere qualcuno
del gruppo.
Terminata
la visita, con il pullman ci siamo spostati sulle rive di un canale
dal quale si può vedere lo skyline di Abu Dhabi e il grandioso
palazzo dello sceicco* in lontananza. Abbiamo pranzato in un
ristorante a buffet, dove, pur essendo ammassati con altri turisti,
abbiamo mangiato discretamente bene.
Nel
pomeriggio la guida ci ha accompagnato a visitare l'Abrahamic Family
House*, di recente apertura, un complesso formato da una moschea,
una chiesa cattolica e una sinagoga. Rappresenta l'unione tra le
religioni ed è un simbolo di pace. I tre edifici religiosi sono
estremamente spogli e minimalisti per cui la visita non è un
granché. Giusto per chi ha un po' di tempo in più. All'interno si
può fotografare esclusivamente con il cellulare.
A questo
punto il gruppo si è diviso e alcuni hanno preferito, secondo il
loro programma, visitare il mercato dei datteri mentre noi siamo
stati accompagnati al museo Louvre Abu Dhabi***. Si trova in
periferia, su un canale, e deve la sua denominazione ad un accordo
che è stato preso da Abu Dhabi con il governo francese che ha
fornito diverse opere di scultura, pittura, ceramica prelevate per
l'appunto dal Louvre di Parigi. Nelle sale si possono ammirare le
opere suddivise in senso cronologico ma il punto di forza del museo
è la struttura architettonica. La cupola è un'immensa struttura in
metallo con pannelli intrecciati che permettono il passaggio della
luce all'interno e le sale in parte si alternano a scalinate,
particolari pontili sull'acqua, corridoi, creando effetti molto
scenografici.
In un
paio di ore siamo ritornati a Dubai all'albergo. A poche centinaia
di metri dall'hotel una scalinata conduce alla darsena***, un lungo
canale, circondato da altissimi grattacieli, dove sono ormeggiati
yacht di tutti i generi. È possibile passeggiare sul bordo della
darsena dove si affacciano ristoranti e ritrovi per la sera. È un
ambiente molto frequentato anche se gli spazi limitati dai
grattacieli creano un alto livello di inquinamento con possibili
difficoltà respiratorie.
23/1
giovedì:
era nostra intenzione visitare l'area museale di Dubai che si trova
nei pressi del Creek. Abbiamo utilizzato la linea rossa della
metropolitana e di seguito la linea verde scendendo alla fermata Al
Ghubaiba. Veramente utile l'abbonamento giornaliero per la metro. Ci
siamo incamminati a piedi in questo vasto quartiere (Al Shindagha
historical district**) dove aveva preso origine la comunità di Dubai
e che ora è stato ristrutturato nello stile delle povere abitazioni
dell'epoca, pareti color terra e tetto a terrazza. È opportuno fare
un abbonamento nel primo museo perché questo permette di visitare
anche tutti gli altri. Girando per i vicoli i musei sono ben
indicati. Alcuni raccontano la storia di Dubai, altri sono raccolte
archeologiche, ben poca roba peraltro, un museo dei profumi, il
museo Al Maktoum Residence dove viene raccontata la storia della
famiglia dell'attuale sceicco. Abbiamo pranzato in un piccolo
ristorante sul Creek.
Nel
pomeriggio siamo ritornati a Dubai Marina. A poche centinaia di
metri dal nostro hotel, si raggiunge a piedi la spiaggia. La
posizione è molto bella*** perché si trova in una cornice di
altissimi grattacieli mentre a sinistra l'orizzonte è chiuso dalla
piccola isola sulla quale sorge la gigantesca ruota panoramica.
La
spiaggia in sé invece è decisamente molto modesta e il mare poco
invitante. Abbiamo passeggiato attendendo il tramonto, tra turisti e
moltissimi gabbiani evidentemente attratti dal cibo. Dopo il
tramonto, mediante un pedonale e un ponte sospeso siamo arrivati
sull'isola della ruota panoramica. Da qui si ha una estesa visione
di tutta l'insenatura con i grattacieli che fanno da cornice. Vista
da vicino la ruota*** risulta veramente impressionante con cabine
gigantesche in grado di ospitare 20-30 persone ciascuna. Su un
grande palcoscenico di fronte alla ruota abbiamo assistito ad un
bellissimo spettacolo proiettato su schermo gigante. Passeggiato tra
i negozi e seguendo il pedonale al bordo dell'isola, siamo pian
piano rientrati all'hotel per la cena nel solito ristorante
multietnico.
24/1
venerdì:
con un taxi partito direttamente dall'hotel siamo arrivati al
Miracle Garden**. È molto spostato rispetto alla metropolitana e non
ci sono altri sistemi per arrivarci. Difficile descrivere a parole
questo grande parco costituito da fiori colorati. Ha una forma
perfettamente rotonda con stradine disposte a raggiera intercalate
con altre disposte a cerchi concentrici. Si cammina tra cavalli,
elefanti, orsi totalmente rivestiti da fiori, in gran parte petunie
e girasoli. Al centro si può salire verso una pagoda ovviamente
ricoperta di fiori oppure in cima ad un castello. Non mancano il
villaggio dei puffi e quello delle ballerine. Molte bancarelle, pure
rivestite da fiori, piccoli angoli di relax sulle panchine. Ancora
una volta Dubai stupisce per la realizzazione di un ambiente molto
originale, principalmente adatto per i bambini ma sicuramente molto
interessante anche per gli adulti.
La visita
ha richiesto un paio d'ore dopodiché, mediante un taxi, ci siamo
fatti accompagnare al Dubai Mall, il grande centro commerciale di
Downtown, e abbiamo pranzato nel padiglione di Chinatown. Servendoci
delle mappe digitali di informazione abbiamo potuto raggiungere e
ammirare la grande pista di pattinaggio sul ghiaccio e, poco
distante, l'enorme cascata che costituisce una grande attrazione del
centro commerciale.
Usciti
all'aperto in riva al lago, una lunga ma bellissima passeggiata tra
i grattacieli ci ha condotto allo Sky View***, un grattacielo sulla
cui cima è situata una terrazza panoramica a trecento metri dal
suolo. La terrazza sporge tutti intorno al grattacielo per una
visione a 360 gradi.
La
pavimentazione su cui si cammina è di vetro ed è veramente
impressionante vedere sotto i propri piedi le strade trafficate, i
pedoni e le auto come piccole formiche. Da un lato è stato creato
uno scivolo totalmente di vetro per utenti particolarmente
coraggiosi ed è anche possibile vestirsi da operaio lavavetri e
camminare sul vetro senza protezione, con un solo gancio di
sicurezza. Siamo rimasti sul grattacielo fino alle 18:30 per vedere
il tramonto*** sul Burj Khalifa e su tutta la città che pian piano
si illumina mentre arriva la notte. Accanto allo Sky View c'è
l'ingresso della metropolitana con la quale siamo ritornati per una
cena modesta al ristorante dell'hotel.
25/1
sabato:
una giornata di relax nella quale siamo ritornati sulle rive del
Creek che abbiamo potuto visitare con tranquillità. Siamo ritornati
al suk delle spezie e dell'oro che il primo giorno avevamo visto in
modo molto frettoloso. Dopo uno splendido caffè assaggiato in un
povero bar locale, ci siamo persi tra negozietti e bancarelle di
vario genere fino alle vetrine colme di oggetti d'oro nel Gold suk.
Abbiamo pranzato in modo frugale in una zona relax sulle rive del
Creek e nel pomeriggio, con un ulteriore spostamento in
metropolitana, abbiamo raggiunto l'altra sponda. Anche qui si visita
un suk meno interessante del precedente. Ne abbiamo approfittato per
un momento di tranquillità sorseggiando un mojito tragicamente
analcolico e mangiando un gelato gigantesco. Un’antica torre di
avvistamento (Al Shandagah Tower) e la casa dello sceicco Khalifa
bin Saeed Al Maktoum** con stanze arredate e raccolte di oggetti
personali d’epoca, hanno completato la vista pomeridiana. Con la
metropolitana siamo ritornati all'hotel e dopo una sosta in camera
siamo ritornati al ristorante multietnico per la cena di fine
vacanza.
26/1
domenica:
alle tre di notte il pulmino dell'agenzia ci ha accompagnato
dall'hotel all'aeroporto di Sharjah con un itinerario di quasi
un'ora. Senza difficoltà e senza ritardi ci siamo imbarcati e con un
volo di sei ore siamo arrivati a Orio al Serio. Con una telefonata
abbiamo richiamato l'agenzia di parcheggio ParkinGo e, recuperata
l'auto, in una giornata tristemente piovosa siamo ritornati a
Mirandola.
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