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DUBAI

19 - 26 gennaio 2025

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Abbiamo prenotato parte del viaggio (parcheggio, volo aereo e hotel con prima colazione) mediante l'agenzia Tintarella Viaggi di Mirandola. 

19/1 domenica: abbiamo chiuso casa alle 7.00, diretti al parcheggio ParkinGo nei pressi dell'aeroporto di Orio al Serio. Lasciata l'auto, il pulmino ci ha accompagnato alle partenze. Ci siamo imbarcati con AirArabian puntuali alle 12.00 e altrettanto puntualmente siamo atterrati all'aeroporto di Sharjah alle 18.00 ora Italiana, qui alle 21.00. Ci attendeva, già sul tunnel dell'aereo, una ragazza che ha gestito con estrema rapidità le pratiche di sbarco. Il "fast treck" e il trasporto dall'aeroporto all'hotel erano compresi nel pacchetto di Tintarella Viaggi. L'aeroporto di Sharjah è secondario rispetto a quello di Dubai e l'arrivo all'hotel Marina Byblos, a Dubai Marina ha richiesto circa un'ora. Sharjah è uno dei sette Emirati dell’Unione. Con un supplemento di 99€ per tutta la settimana, abbiamo avuto la camera con "visita mare" che poi non era mare ma una darsena, carina al tramonto. Abbiamo cenato con panini in camera.

20/1 lunedì: l'hotel Marina Byblos è di livello medio, con una camera ampia, una piccola piscina al roof, una prima colazione abbondante ma poco varia. Cena a buffet di livello medio basso. Vale veramente tanto per la posizione, essendo situato a 400 mt dalla metropolitana da una parte e a 400 mt dal mare dall’altra. Dopo colazione siamo saliti sul terrazzo intorno alla piscina per scattare qualche foto. 

I taxi ufficiali, color sabbia, sono a buon mercato e sono muniti di tassametro. Attenzione ai taxi non regolari che hanno tariffe astronomiche e imbrogliano i turisti. Ci siamo fatti accompagnare a Palm Jumeirah***, un'estesa isola artificiale a forma di palma, nota per gli hotel sfarzosi, gli eleganti palazzi con appartamenti e i ristoranti internazionali di lusso. Era nostra intenzione salire sulla terrazza dell'hotel Palm Tower per ammirare l'isola dall'alto. Nei pressi dell'hotel c'è la biglietteria con gli ascensori. Con un piccolo sovrapprezzo abbiamo ottenuto il fast treck, cioè abbiamo evitato la lunga fila e siamo saliti al 52° piano, l'ultimo. Prima di uscire sul terrazzo, vengono presentati due video** molto belli, riguardanti la storia di Dubai e la edificazione di Palm Jumeirah, il primo in retroproiezione sul pavimento.

Dal terrazzo del grattacielo, al 52 piano, 240 mt., la veduta è davvero splendida***. Ogni ramo della Palma ospita centinaia di edifici, per lo più ville residenziali ma anche alberghi e attività commerciali. All'estremità della palma lo spettacolare Atlantis Hotel e a fianco l'avveniristico Atlantis Royal, simile ad una costruzione di Lego. La vista si estende fino alla ruota panoramica, ai grattacieli di Dubai Marina, al famoso Hotel Jumeirah Burj Al Arab, il primo grattacielo realizzato nella città, che si innalza per ben 321 metri con la caratteristica forma a vela. Con il taxi ci siamo spostati al Jumeirah Burj Al Arab**, fotografabile solo da lontano perché l'accesso all'area è proibito. Ritornati in taxi all'hotel, abbia pranzato proprio di fronte, al Marina Dine Restaurant, economico e con cucina multietnica.

Alle 15.00, il pulmino dell'agenzia Magic Arabia ci ha prelevato per un tour preliminare per la città. Accompagnati in lingua italiana dalla guida Myriam, una tunisina molto scenografica, siamo ritornati al Hotel Jumeirah Burj Al Arab per qualche foto e qualche spiegazione e poi abbiamo visitato la Moschea di Jumeirah*, la più importante di Dubai, solo all'esterno. Il tour è proseguito passando nei pressi dell'edificio The Frame*, una gigantesca cornice non abitabile, sulla quale si può salire per vedere il panorama della città e per camminare su un pavimento di vetro.

Questi quartieri sono limitrofi al Creek**, un grande canale trasformato da alcuni decenni in un vero porto, ove possono ormeggiare navi per trasporto merci. Proprio sulle rive del Creek sorgeva nell'ottocento il villaggio originale, con le abitazioni dello sceicco. Ora l'area è stata ristrutturata, mantenendo lo stile degli edifici antichi, e trasformata in zona museale, infatti la guida ci ha accompagnato a visitarne uno, all'interno del quale abbiamo assistito ad un filmato storico. 

Con un battello abbiamo attraversato il Creek, raggiungendo l'area dei Suk**, i vasti mercato coperti frequentati dalla popolazione e dai turisti. Percorrendo un dedalo di viuzze siamo arrivati al Gold Suk***, costituito da una lunga strada di negozi per la vendita di oro, argento e pietre preziose. Nelle vetrine sono esposti oggetti incredibili, diademi, bracciali e veri e proprio copri abiti in oro. Nel Suk delle spezie abbiamo fatto alcuni acquisti, ricevendo la classica inevitabile fregatura sul prezzo.

Nel complesso la visita è stata molto frettolosa. Col battello siamo ritornati sull'altra riva e qui Myriam ci ha lasciato al Mazmi Cafè, dove un suo collega fotografo ci ha offerto un the raccontando vari aspetti dell'organizzazione sociale negli Emirati. Dopo l'immancabile foto ricordo, mediante un taxi, siamo andati a Downtown, al Dubai Mall***, il centro commerciale più importante della città, dominato dal Burj Khalifa*** che, con i suoi 830 mt, è il grattacielo più alto al mondo. Sulle rive del laghetto, circondato da enormi grattacieli**, alle 20.30, abbiamo assistito allo spettacolo di luci laser* sul Burj Khalifa e poi a quello delle fontane danzanti**. In taxi siamo rientrati all'hotel. Abbiamo cenato di fronte, al Marina Dine Restaurant.

21/1 martedì: la fermata DMCC della metropolitana, si trova a 400 mt dall'hotel. Un sovrappassaggio, fornito di comodi tapis roulant, permette di superare la superstrada notevolmente trafficata e di arrivare alla biglietteria. L'interno è perfettamente organizzato. Se si prevedono vari spostamenti, conviene un abbonamento giornaliero che ha un prezzo modesto. La metro è velocissima e attraversa vari quartieri dominati da imponenti grattacieli di vetro e acciaio con forme spesso bizzarre. 

Siamo usciti alla fermata Mall of Emirates per raggiungere un centro commerciale, famoso per avere all'interno una pista da sci***. Siamo stati accolti all'ingresso dell'area da tre renne parlanti. Attraverso una vetrata si possono ammirare il villaggio con casette ricoperte di neve, una pista da bob, alcuni orsi bianchi e la seggiovia. È possibile noleggiare tuta, scarponi e sci per cimentarsi in una discesa di circa 400 mt.

Ripresa la metropolitana, siamo scesi a Emirates Towers e, seguendo le indicazioni, senza nemmeno uscire dalla metro, un lungo e suggestivo tunnel ci ha condotti nel vasto atrio del Museo del Futuro***. La visita del Museo richiede la prenotazione di un paio di mesi ma il solo atrio vale la visita. Altrettanto l'esterno*** che conviene vedere allontanandosi un po' dalla struttura a piedi.

Ripresa la metro, siamo scesi alla fermata Burj Khalifa. Una lunga successione di tapis roulant permette di percorrere i 2 km per raggiungere il Dubai Mall. Utilizzando le mappe digitali di informazione, attraversando un labirinto di sale e corridoi con negozi lussuosissimi, siamo arrivati all'acquario, una delle nostre tappe. Già all'esterno, attraverso il vetro, è possibile ammirare una miriade di pesci tropicali. In biglietteria ci è stato proposto un biglietto cumulativo per visita all'acquario e la salita al 124 piano "At The Top" *** del Burj Khalifa. Abbiamo optato per questa soluzione di poco più economica dei due biglietti separati. 

Tenuto conto che si può rimanere sul belvedere del grattacielo solo mezz'ora, volevamo essere in cima al tramonto (ore 18.00) per cui ci siamo incolonnati alle 17.15. Il nostro biglietto era comprensivo del "fast treck" che ci ha permesso di evitare la fila. L'ascensore è velocissimo (10 mt/sec) e in 60 sec siamo arrivati a destinazione. Dall'alto la veduta è straordinaria. Attraverso le vetrate si dominano i grattacieli intorno, i parchi, le superstrade con complicatissimi svincoli e, in lontananza, il mare e il deserto. In realtà si può rimanere sul belvedere ben più di mezz'ora per cui, oltre al tramonto, abbiamo potuto ammirare la città di notte.

Ritornati a terra, siamo andati all'acquario**. La visita inizia attraversando un tunnel di vetro circondati da pesci multicolori, con squali e razze. L'itinerario prosegue al piano superiore dove una piccola chiatta con il fondo di vetro permette di vedere altri pesci ma anche piccoli gruppi di turisti che, muniti di tute da sub e bombole, nuotano nell'enorme acquario. In altri ambienti raggiungibili mediante corridoi, scale e passerelle, scorrazzano nei recinti i pinguini e più avanti gli alligatori. Lungo il percorso a piedi si trovano tantissime vasche con pesci di tutti i generi e ricostruzioni di ambienti tropicali. La visita dura un paio d'ore. Con il lungo percorso di tapis roulant, siamo ritornati alla metro e abbiamo terminato la giornata al solito ristorante.

22/1 mercoledì: l'intera giornata è stata dedicata all'escursione ad Abu Dhabi. C’eravamo iscritti alla gita con accompagnatore in lingua italiana mediante l'agenzia Magic Arabia. Siamo stati prelevati all'hotel alle 8.30. Durante il viaggio la guida, un tunisino molto preparato, ha raccontato al gruppo tanti aspetti della storia e della organizzazione degli Emirati. 

Siamo arrivati alla grande Moschea*** in circa due ore. I controlli sono molto accurati. Il percorso di visita è semplice: gli esterni, con le fontane, i chiostri, le cupole e poi gli interni, con le sale, i grandi lampadari e l'immenso tappeto. L'itinerario è obbligatorio e il flusso di turisti è esagerato per cui si è incolonnati con altri turisti e non si ha una grande possibilità di fermarsi. Oltretutto la nostra guida ci teneva molto uniti per paura di perdere qualcuno del gruppo. 

Terminata la visita, con il pullman ci siamo spostati sulle rive di un canale dal quale si può vedere lo skyline di Abu Dhabi e il grandioso palazzo dello sceicco* in lontananza. Abbiamo pranzato in un ristorante a buffet, dove, pur essendo ammassati con altri turisti, abbiamo mangiato discretamente bene. 

Nel pomeriggio la guida ci ha accompagnato a visitare l'Abrahamic Family House*, di recente apertura, un complesso formato da una moschea, una chiesa cattolica e una sinagoga. Rappresenta l'unione tra le religioni ed è un simbolo di pace. I tre edifici religiosi sono estremamente spogli e minimalisti per cui la visita non è un granché. Giusto per chi ha un po' di tempo in più. All'interno si può fotografare esclusivamente con il cellulare. 

A questo punto il gruppo si è diviso e alcuni hanno preferito, secondo il loro programma, visitare il mercato dei datteri mentre noi siamo stati accompagnati al museo Louvre Abu Dhabi***. Si trova in periferia, su un canale, e deve la sua denominazione ad un accordo che è stato preso da Abu Dhabi con il governo francese che ha fornito diverse opere di scultura, pittura, ceramica prelevate per l'appunto dal Louvre di Parigi. Nelle sale si possono ammirare le opere suddivise in senso cronologico ma il punto di forza del museo è la struttura architettonica. La cupola è un'immensa struttura in metallo con pannelli intrecciati che permettono il passaggio della luce all'interno e le sale in parte si alternano a scalinate, particolari pontili sull'acqua, corridoi, creando effetti molto scenografici. 

In un paio di ore siamo ritornati a Dubai all'albergo. A poche centinaia di metri dall'hotel una scalinata conduce alla darsena***, un lungo canale, circondato da altissimi grattacieli, dove sono ormeggiati yacht di tutti i generi. È possibile passeggiare sul bordo della darsena dove si affacciano ristoranti e ritrovi per la sera. È un ambiente molto frequentato anche se gli spazi limitati dai grattacieli creano un alto livello di inquinamento con possibili difficoltà respiratorie.

23/1 giovedì: era nostra intenzione visitare l'area museale di Dubai che si trova nei pressi del Creek. Abbiamo utilizzato la linea rossa della metropolitana e di seguito la linea verde scendendo alla fermata Al Ghubaiba. Veramente utile l'abbonamento giornaliero per la metro. Ci siamo incamminati a piedi in questo vasto quartiere (Al Shindagha historical district**) dove aveva preso origine la comunità di Dubai e che ora è stato ristrutturato nello stile delle povere abitazioni dell'epoca, pareti color terra e tetto a terrazza. È opportuno fare un abbonamento nel primo museo perché questo permette di visitare anche tutti gli altri. Girando per i vicoli i musei sono ben indicati. Alcuni raccontano la storia di Dubai, altri sono raccolte archeologiche, ben poca roba peraltro, un museo dei profumi, il museo Al Maktoum Residence dove viene raccontata la storia della famiglia dell'attuale sceicco. Abbiamo pranzato in un piccolo ristorante sul Creek.

Nel pomeriggio siamo ritornati a Dubai Marina. A poche centinaia di metri dal nostro hotel, si raggiunge a piedi la spiaggia. La posizione è molto bella*** perché si trova in una cornice di altissimi grattacieli mentre a sinistra l'orizzonte è chiuso dalla piccola isola sulla quale sorge la gigantesca ruota panoramica. 

La spiaggia in sé invece è decisamente molto modesta e il mare poco invitante. Abbiamo passeggiato attendendo il tramonto, tra turisti e moltissimi gabbiani evidentemente attratti dal cibo. Dopo il tramonto, mediante un pedonale e un ponte sospeso siamo arrivati sull'isola della ruota panoramica. Da qui si ha una estesa visione di tutta l'insenatura con i grattacieli che fanno da cornice. Vista da vicino la ruota*** risulta veramente impressionante con cabine gigantesche in grado di ospitare 20-30 persone ciascuna. Su un grande palcoscenico di fronte alla ruota abbiamo assistito ad un bellissimo spettacolo proiettato su schermo gigante. Passeggiato tra i negozi e seguendo il pedonale al bordo dell'isola, siamo pian piano rientrati all'hotel per la cena nel solito ristorante multietnico.

24/1 venerdì: con un taxi partito direttamente dall'hotel siamo arrivati al Miracle Garden**. È molto spostato rispetto alla metropolitana e non ci sono altri sistemi per arrivarci. Difficile descrivere a parole questo grande parco costituito da fiori colorati. Ha una forma perfettamente rotonda con stradine disposte a raggiera intercalate con altre disposte a cerchi concentrici. Si cammina tra cavalli, elefanti, orsi totalmente rivestiti da fiori, in gran parte petunie e girasoli. Al centro si può salire verso una pagoda ovviamente ricoperta di fiori oppure in cima ad un castello. Non mancano il villaggio dei puffi e quello delle ballerine. Molte bancarelle, pure rivestite da fiori, piccoli angoli di relax sulle panchine. Ancora una volta Dubai stupisce per la realizzazione di un ambiente molto originale, principalmente adatto per i bambini ma sicuramente molto interessante anche per gli adulti.

La visita ha richiesto un paio d'ore dopodiché, mediante un taxi, ci siamo fatti accompagnare al Dubai Mall, il grande centro commerciale di Downtown, e abbiamo pranzato nel padiglione di Chinatown. Servendoci delle mappe digitali di informazione abbiamo potuto raggiungere e ammirare la grande pista di pattinaggio sul ghiaccio e, poco distante, l'enorme cascata che costituisce una grande attrazione del centro commerciale. 

Usciti all'aperto in riva al lago, una lunga ma bellissima passeggiata tra i grattacieli ci ha condotto allo Sky View***, un grattacielo sulla cui cima è situata una terrazza panoramica a trecento metri dal suolo. La terrazza sporge tutti intorno al grattacielo per una visione a 360 gradi.

La pavimentazione su cui si cammina è di vetro ed è veramente impressionante vedere sotto i propri piedi le strade trafficate, i pedoni e le auto come piccole formiche. Da un lato è stato creato uno scivolo totalmente di vetro per utenti particolarmente coraggiosi ed è anche possibile vestirsi da operaio lavavetri e camminare sul vetro senza protezione, con un solo gancio di sicurezza. Siamo rimasti sul grattacielo fino alle 18:30 per vedere il tramonto*** sul Burj Khalifa e su tutta la città che pian piano si illumina mentre arriva la notte. Accanto allo Sky View c'è l'ingresso della metropolitana con la quale siamo ritornati per una cena modesta al ristorante dell'hotel.

25/1 sabato: una giornata di relax nella quale siamo ritornati sulle rive del Creek che abbiamo potuto visitare con tranquillità. Siamo ritornati al suk delle spezie e dell'oro che il primo giorno avevamo visto in modo molto frettoloso. Dopo uno splendido caffè assaggiato in un povero bar locale, ci siamo persi tra negozietti e bancarelle di vario genere fino alle vetrine colme di oggetti d'oro nel Gold suk. Abbiamo pranzato in modo frugale in una zona relax sulle rive del Creek e nel pomeriggio, con un ulteriore spostamento in metropolitana, abbiamo raggiunto l'altra sponda. Anche qui si visita un suk meno interessante del precedente. Ne abbiamo approfittato per un momento di tranquillità sorseggiando un mojito tragicamente analcolico e mangiando un gelato gigantesco. Un’antica torre di avvistamento (Al Shandagah Tower) e la casa dello sceicco Khalifa bin Saeed Al Maktoum** con stanze arredate e raccolte di oggetti personali d’epoca, hanno completato la vista pomeridiana. Con la metropolitana siamo ritornati all'hotel e dopo una sosta in camera siamo ritornati al ristorante multietnico per la cena di fine vacanza. 

26/1 domenica: alle tre di notte il pulmino dell'agenzia ci ha accompagnato dall'hotel all'aeroporto di Sharjah con un itinerario di quasi un'ora. Senza difficoltà e senza ritardi ci siamo imbarcati e con un volo di sei ore siamo arrivati a Orio al Serio. Con una telefonata abbiamo richiamato l'agenzia di parcheggio ParkinGo e, recuperata l'auto, in una giornata tristemente piovosa siamo ritornati a Mirandola.

 

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