Il nostro gruppo, composto da 7 persone, si è appoggiato all’agenzia
ASIATICA TRAVEL (Signora Đinh Huyền Trang (Eva) - Email:
huyen.trang@asiatica.com
- Telefono: +84 2462639966 - Cellulare: (+84) 327 380 230)
a cui ha presentato il nostro programma richiedendo un pulmino con
autista, una guida in lingua italiana, le sistemazioni in albergo
con prima colazione, gli ingressi a musei, pagode, zone
archeologiche e simili. Abbiamo escluso pranzi e cene. L’agenzia si
è dimostrata perfettamente adeguata proponendo ottimi mezzi di
spostamento, per lo più pullman da 25 posti sempre con aria
condizionata, alberghi di ottima qualità, a volte con piscina e
guide turistiche molto preparate.
Il clima è terrificante per il caldo e l’altissimo tasso di umidità
per cui si suda appena fuori dall’albergo. Il tempo è sempre stato
ottimo tranne che in due occasioni in cui una pioggia battente ha
limitato solo parzialmente la nostra attività. Per il resto sempre
sole. In Cambogia si può tranquillamente pagare in dollari mentre in
Vietnam conviene cambiare in Dong una piccola quota per le spese
accessorie. Bene con VISA.
Legenda: *** molto bello, da non perdere; ** bello; * discreto
Sabato 5 agosto:
Siamo partiti da Bologna alle 16.10 con Emirate. Primo scalo a Dubai
alle 20.30 (in realtà sono circa 6 ore se si esclude il fuso
orario). Dopo un paio d'ore siamo ripartiti alla volta di Bangkok
per una tratta di circa sei ore (Bangkok Airways). Lo spostamento,
compresi i tempi di scalo, è durato circa 23 ore da Italia a
Cambogia.
Domenica 6 Agosto:
da Bangkok siamo atterrati all’aeroporto di Siem Reap*** alle 18.40
e abbiamo incontrato la Guida di Asiatica Travel di nome Panga (si
pronuncia Pagna). Ci ha condotti con un enorme pulmino in centro
città per la sistemazione al Royal Crown Hotel. Verso le 20.30
abbiamo raggiunto il movimentato old market, vicinissimo, di là dal
fiume. Le vie del market, piene di gente, di luci colorate e di
musica assordante sono chiuse al traffico. Pub Street è la strada
principale, con ristoranti e negozietti di ogni genere. Abbiamo
cenato con poca spesa. Notte tranquilla con aria condizionata
decisamente esagerata.
Lunedì 7 Agosto:
dopo uno spostamento all'agenzia per regolare la contabilità e
ricevere uno scialle come piccolo regalo, in pulmino siamo arrivati
alla biglietteria dell'estesissimo sito archeologico di Angkor.
Abbiamo ottenuto un permesso con foto della durata di tre
giorni. Attraversato l'antico Ponte con ai lati raffigurazioni
grottesche del bene e del male e superata la Porta Sud, abbiamo
iniziato la visita ad Angkor Thom***, un complesso esteso, di forma
quadrata che al centro ha lo spettacolare Tempio di Bayon***, con i
suoi più di duecento enigmatici volti. A nord ovest, a piedi,
abbiamo visitato il Baphuon**, un'alta piramide con ripide scale che
portano ad una terrazza panoramica. Dopo la Piazza Reale abbiamo
trovato il tempio Pimeanakas, la Terrazza del Re Lebbroso e la
Terrazza degli Elefanti**. Abbiamo continuato a piedi la strada per
arrivare al tempio più bello del “Piccolo Circuito”: Il tempio di Ta
Prohm***, il regno degli alberi. L’incredibile mescolanza tra gli
alberi e il tempio lo rende estremamente suggestivo,
differenziandolo dagli altri.
Abbiamo pranzato in un ristorante nel sito e con il pulmino abbiamo
raggiunto in pochi km Angkor Wat***, il più celebre e vasto
monumento del complesso, con le sue torri slanciate e i suoi
bassorilievi straordinari. Il tempio è circondato da un fossato sui
quattro lati. Meglio visitarlo al pomeriggio quando è illuminato
dalla luce pomeridiana e del tramonto. La struttura è costituita da
vari padiglioni, collegati da chiostri e corridoi. Indimenticabile.
È stata anche l'occasione per fare foto ad alcuni monaci in visita,
e alle scimmie che si arrampicano sui muri e sugli alberi. Rientrati
in hotel, abbiamo cenato decisamente bene al ristorante Chianrai
Tree, molto elegante.
Martedì 8 Agosto:
ripartiti dopo colazione alle 8:30, siamo rientrati nella zona
archeologica cominciando la visita dal tempio di Pre Rup**. A
mezz'ora di strada, 25 km a nord est, è imperdibile il Banteay Srei***
(tempio delle Donne), consacrato a Shiva, la cui architettura e le
cui sculture di graniglia rosa presentano un’opera esemplare
dell’arte khmer. Ritornati a sud est, abbiamo proseguito con la
visita al tempio di Banteay Samre**, un tempio induista nello stile
architettonico di Angkor Wat.
Ancora una volta abbiamo pranzato in un comodo ristorante sul
tragitto e, verso le 14:30, abbiamo ripreso il percorso visitando Il
tempo Mebon orientale**, del X secolo, con statue di elefanti. Il
Tempio di Ta Som**, nella giungla, presenta entrate seminascoste da
enormi radici di alberi. Poco distante è il Neak Pean***, un tempio
situato al centro di un'isola, raggiungibile con una passerella.
Notevole il paesaggio intorno al pontile. Nell'isola c'è un lago
artificiale, quadrato, con al centro il piccolo tempio. Abbiamo
visitato il Preah Khan***, molto bello, con un edificio a colonne
che sembrano di epoca romana. Anche qui enormi radici avvolgono gli
antichi muri.
Siamo rientrati in hotel verso le 18:00 e mi sono concesso un
magnifico bagno nella piscina dell'albergo. Dopo una complicata
ricerca, abbiamo cenato nel ristorante situato accanto al Chanrai
Tree, nel roof garden, molto elegante ma abbastanza caro per lo
standard della Cambogia, circa 12 euro a testa.
Mercoledì 9 Agosto:
il Ta Keo** è un'enorme piramide a cinque piani alta 27 metri,
situata a est di Angkor Thom. Molto bello ma altrettanto faticosa la
salita. Il Banteay Kdel**, in arenaria, ha bei bassorilievi mentre
il Sras Srang* è la piscina reale, un terrazzo in riva al lago, con
un tempietto al centro. Il Prasat Kravan* è un tempio minore, del X
secolo, con sculture di animali di fronte e bassorilievi
interni. Questa volta abbiamo pranzato con noce di cocco e gelato in
un ristorante molto carino in mezzo al verde. A sud est, circa 15
km, si trova il gruppo di Roluos, famoso per I suoi templi edificati
con tecniche più rudimentali e primitive rispetto ad Angkor, ma
ugualmente carichi di fascino. L’attrazione maggiore di Rolous è il
Bakong**, un costruzione enorme e imponente, a cinque piani.
Confesso di non essere salito. Ho invece visitato il vicino
monastero, fotografando monaci in preghiera. Nel IX secolo
l’arenaria non era ancora utilizzata e sia il tempio Preah Ko* che
il piccolo Lolei presentano torri interamente edificate in mattoni.
Il Preah Ko è formato da tre torri, una in restauro. Il Lolei* è
discretamente diroccato, a fianco di un tempio buddista moderno.
Questi templi minori, meno famosi, e più piccoli, sono vere opere
d'arte e si visitano senza l’orda di turisti degli edifici più noti.
Ritornati a Siam Reap, abbiamo fatto sosta al tempio buddista di Wat
Preah Prom Rath* per un breve rituale di benedizione dei monaci
buddisti che hanno donato a ognuno di noi un cordino colorato da
polso. Non è una vera cerimonia ma un incontro a pagamento,
realizzato per i turisti. Poco distante da questo monastero c'è l'Artisans
Angkor, una fabbrica di prodotti artigianali cambogiani: dalle
piccole o grandi sculture alle lacche, dalle lavorazioni
dell'argento alla tessitura della seta. Una sosta abbastanza
interessante. C'è annesso il negozio, ma con prezzi decisamente
proibitivi. Abbiamo trascorso il resto del pomeriggio nella piscina
dell'hotel e cenato al ristorante Wild, vicino all'albergo,
specializzato in spring rolls. Molto buono. Pernottamento in hotel.
Giovedì 10 Agosto:
da Siem Reap, con un pullman da 25 posti, abbiamo raggiunto il lago
di Tonle Sap, noto per le isole galleggianti, situato a16 km da Siem
Reap, e ci siamo imbarcati su una piroga fino al villaggio Kompong
Pluck***, costruito su alte palafitte. La piroga ha percorso un
canale sulle cui rive sorgono le palafitte in cui vivono i
pescatori, raggiungendo il lago ove sono ormeggiati agglomerati di
abitazioni sull’acqua. Siamo arrivati poi ad un nuovo imbarcadero e,
con 5$ a testa, siamo saliti su un barca a remi molto colorata, a
due posti per una magnifica escursione di 30 minuti tra le
mangrovie. Il tour è fattibile solo da Agosto a Dicembre quanto il
livello dell’acqua è alto. Ritornati al villaggio di Kompong Pluck,
abbiamo girato nelle strade interne, tra le case a palafitta.
Abbiamo potuto entrare nelle rudimentali e povere abitazioni e
visitare due scuole, dove i bimbi ci hanno accolto con grande
gioia.
Ripreso il pullman, abbiamo salutato l'impareggiabile guida Panga e
ci siamo trasferiti a Phnom Penh solo con l'autista (circa 6 ore).
Abbiamo lasciato una mancia di 40$ alla guida e 20$ all'autista.
Dopo una sosta per un pranzo con cocco, patatine e frappè di
avocado, abbiamo ripreso il viaggio. Una breve fermata in un
minuscolo agglomerato di bancarelle con ragni, scorpioni, larve,
scarafaggi e altri insetti fritti, a disposizione per i buongustai
ed eccoci arrivati al Katari Hotel di Phnom Penh verso le 19.00. Per
la cena abbiamo trovato una pizzeria, francamente molto cara, a
poche centinaia di metri dall'hotel.
Venerdì 11 Agosto:
alle 8.30 abbiamo incontrato una nuova guida che, in pullman, ci ha
portato in giro per la visita alla città. Superata la piazza con il
monumento all'Indipendenza, ecco il Palazzo Reale**, costituito da
vari edifici in stili indocinese, di colore oro, con fregi verdi e
blu. Alcuni palazzi, compresa la residenza del re, non sono
visitabili. Si può visitare un edificio trasformato in museo di
abiti e gioielli reali ma soprattutto la Pagoda d'Argento**, con il
pavimento costituito interamente da lastre d'argento, vari altari e
statue di Buddha. Usciti dal palazzo reale, abbiamo visitato la
pagoda di Wat Phnom***, situata su una collinetta, molto suggestiva,
dove i fedeli in preghiera accendono candele e fanno offerte.
A 7 km dalla città si trova il Cheung Ek Memorial (Killing Field)***,
dove i dissidenti e gli intellettuali venivano uccisi e gettati
nelle fosse comuni durante il regime di Pol Poth. Il percorso è
molto scarno ma emozionante. Si visita un ossario e in un piazzale è
stato posto un monumento in memoria. Un breve intervallo per uno
spuntino e, nel pomeriggio, abbiamo visitato il Museo del Genocidio
Tuol Slèng***, una vecchia scuola secondaria trasformata, sotto il
regime dei khmer rossi, in una grande prigione denominata « S 21 ».
Qui migliaia di prigionieri sono stati detenuti, torturati e uccisi.
Si visitano le celle, le sale di tortura ove sono esposte centinaia
di foto dei carcerati. Molto emozionante. Passeggiata al mercato
Tuol Tumpoung* (chiamato anche mercato Russo), il luogo ideale per
acquistare oggetti antichi o souvenir. Il mercato chiude alle
17.00.
Prima di ritornare in albergo, abbiamo fatto una breve sosta in una
pagoda più recente con annessa una scuola, dove è stato possibile
fotografare piccoli monaci e allievi. Inevitabile un bagno nella
piscina dell'hotel, situata nel roof garden al 12° piano. Dalle
terrazze abbiamo assistito ad un magnifico tramonto. Con il tuk tuk
(2€) siamo ritornati al Palazzo Reale, magnificamente illuminato, e
abbia percorso l'animato lungofiume** fermandoci in un ristorante
per la cena. Ritorno all'hotel in tuk tuk.
Sabato 12 Agosto:
mattina di relax in camera poi, alle 11.10, trasferimento al porto
per l’imbarco sulla barca veloce dell'agenzia Hangchau Speed Boat.
Effettuate le pratiche doganali, siamo partiti per Chau Doc alle
12.30. L'agenzia fornisce un piccolo sacchetto con pochi crackers.
Bibite e birra fredde a 1$. Acqua a volontà ma calda. Meglio
portarsi dei rifornimenti.
Verso le 16 ci siamo fermati alla dogana di uscita della Cambogia
dove ci attendevano lunghe pratiche, dovute all'elevato numero di
passeggeri. Dopo altri 10 minuti di barca, si arriva alla dogana del
Vietnam. C'è un ristoro con bibite. E’ apparso l’arcobaleno. Siamo
ripartiti alle 17.00 per arrivare al porticciolo di Chau Doc alle
18.00. Qui abbiamo incontrato la nuova guida Quynh (Quin) e con un
pullman ci siamo sistemati al Chau Pho Hotel. Dopo una passeggiata
per le misere vie del quartiere, abbiamo cenato nei pressi
dell'hotel.
Domenica 13 Agosto:
Dopo colazione, con il pullman, in 20 minuti siamo arrivati ai piedi
alla montagna di Sam per poi salire la gradinata e visitare la
Pagoda di Hang ***. In realtà è una successione di varie pagode,
grotte, terrazze affollate di pellegrini venuti per pregare, fare
offerte o solo per trascorrere la domenica. Ripreso il pullman, in
mezz'ora siamo arrivati all'imbarco per visitare l'oasi naturale di
Tra Su*, all'interno della foresta maleuluca, una varietà di
mangrovie. All'ingresso c'è un orto botanico di orchidee. Si
percorre un primo itinerario in barca a motore per poi seguire i
canali con una barca a remi incontrando, tra i grandi alberi,
numerosi uccelli. La foresta pluviale di Tra Su è caratterizzata da
una flora e fauna unica ed è considerata la riserva naturale più
tipica del delta del Mekong. Non è un gran ché.
Abbiamo pranzato in un ristorante specializzato nella carne di
coccodrillo (Ca Sau Long Xuyen). Annesso al ristorante c'è un
allevamento di coccodrilli**. I rettili sonnecchianti sono accolti
in numerose vasche fortunatamente recintate. Stanno immobili con la
bocca spalancata e sembrano imbalsamati, ma ogni tanto scendono
nell’acqua per una nuotata ristoratrice.Siamo arrivati all'Iris Can
Tho hotel verso le 16.30 e, a piedi, abbiamo raggiunto il lungo
fiume Can Tho per una passeggiata sull’animato pedonale. Una
piazzetta è circondata da un'infinità di bancarelle di generi
alimentari preparati al momento. L'area è letteralmente presa
d'assalto da un'incredibile quantità di motorini per cui occorre
camminare con estrema attenzione. Sul lungofiume c'è un grande
monumento a Ho Chi Minh e, accanto, una bella pagoda*** molto
frequentata da fedeli in preghiera con stranissime spirali
d'incenso. Abbiamo cenato in un bel ristorante sul lungofiume, con
annessi negozietti per turisti. Rientro a piedi all'hotel.
Lunedì 14 Agosto:
Siamo partiti alle 6.00 dall'hotel per imbarcarci con un battello
fluviale e raggiungere il mercato galleggiante di Cai Rang**
costituito da tantissimi sampan carichi di riso, frutta, prodotti
artigianali che si riuniscono per scambiare o vendere la loro merce.
Siamo saliti su uno di questi per assaggiare frutta fresca.
Rientrati all'hotel, dopo colazione, siamo riparti per Ben Tre,
considerata la capitale della noce di cocco in Vietnam, situata sul
primo ramo del delta del Mekong. Lungo la strada ci siamo fermati al
villaggio di My Tho per visitare un centro commerciale Thuan My
specializzato nella produzione e vendita di vari prodotti, dal
dentifricio all'abbigliamento, realizzati sfruttando la noce di
cocco e il bamboo. Gli impieghi di questi materiali sono davvero
straordinari. Prezzi molto alti.
Arrivati al molo di Hung Vuong è iniziato un percorso in barca a
motore per i canali***, un'occasione per ammirare le attività
locali, basate sulla lavorazione della noce di cocco e del bamboo.
Il tour è proseguito comprendendo la visita ad un laboratorio che
produce le caramelle al cocco. Con un tuk tuk abbiamo attraversato i
vicoli di un villaggio e poi, dopo un breve tratto di barca a remi,
abbiamo recuperato il pullman per il trasferimento a Saigon. Ci
siamo sistemati al Queen Ann Sai Gon Hotel, discreto e vicino al
centro della città.
Il traffico di Saigon*** è pazzesco. Le larghe strade sono percorse
da migliaia di motorini che si muovono tutti insieme, come un fiume,
suonando all’impazzata. Viaggiano in strada ma anche sui
marciapiedi, in tre e spesso in quattro, con o senza casco ma sempre
con la mascherina. Molte donne utilizzano una tuta colorata con
cappuccio che le copre dalla testa ai piedi. Con occhiali,
mascherina e guanti non lasciano un centimetro di pelle esposto al
sole allo scopo, secondo la guida, di mantenere la pelle
bianchissima, un segno di bellezza.
A piedi, in circa 20 minuti, siamo arrivati al mercato coperto Ben
Thanh*, molto conosciuto dai turisti per i prezzi estremamente
vantaggiosi. Naturalmente occorre contrattare. Dal mercato, con una
ulteriore passeggiata, siamo arrivati alla piazza centrale**, che
offre una bella veduta sul Municipio in stile francese e un lungo
pedonale molto animato con panchine e aiuole che arriva fino al
fiume Saigon. Cena al ristorante Com Tam Cali con prezzi molto
bassi.
Martedì 15 Agosto:
abbiamo iniziato la nostra giornata con la visita dei Tunnel di Cu
Chi***, situati a 60 km a Nord Ovest di Saigon (Ho Chi Minh ville).
Lungo la strada abbiamo sostato in una fabbrichetta di lacche,
assistendo alla lavorazione di questi prodotti artigianali. I Tunnel
di Cu Chi sono un complesso sistema sotterraneo utilizzato dai
vietcong durante la guerra contro gli americani. Costruito di giorno
e di notte dagli abitanti e dai guerriglieri, è lungo 250 km, su tre
livelli, e permetteva ai vietnamiti di nascondersi nella giungla e
attaccare i nemici. Abbiamo esplorato alcuni tunnel estremamente
angusti, con ingressi piccolissimi e ben mimetizzati, le trincee, le
cucine e i laboratori sotterranei utilizzati per fabbricare armi e
mine. Vengono presentate riproduzioni delle trappole costruite per
neutralizzare i soldati. Dopo aver esplorato le gallerie sotterranee
abbiamo assistito ad un breve video di propaganda. C'è anche un
piccolo museo, un negozio e un tiro a segno, di gusto molto
discutibile.
Verso le 12 abbiamo ripreso la strada per Saigon fermandoci per
visitare il magnifico Tempio di Ngoc Hoang*** e, di seguito, abbiamo
sostato per il pranzo al Ben Nghe Street Food Market, tanti chioschi
di ristorante con pasti ottimi preparati al momento. A piedi abbiamo
raggiunto e visitato il Palazzo dell'Indipendenza*, la vecchia
abitazione del presidente del governo "fantoccio". In stile anni
'60, è suddiviso in quattro piani, con saloni di riunione, di
ricevimento, sale per la musica, il cinema e lo svago. Bella la
veduta dal terrazzo. Un bunker nel sotterraneo. Purtroppo questa
visita ci ha impedito di vedere l'interessante museo dei Residuati
Bellici.
Abbiamo effettuato un'altra visita molto bella al tempio di Thien
Hau***, caratterizzato da sculture religiose di aspetto mostruoso e
grottesco, purtroppo non fotografabili. Molta devozione dei
fedeli. Una sosta alle Poste Centrali in stile liberty e, alla fine
del tour, un giro di nuovo al mercato Ben Thanh. Abbiamo cenato al
Ben Nghe Street Food Market. Lungo il percorso a piedi ci siamo
imbattuti in un altro piccolo tempio, un misto tra devozione,
incenso e motorini parcheggiati. Pernottamento in hotel.
Mercoledì 16 Agosto:
in mattinata, dopo un volo aereo da Saigon a Hue***, abbiamo
incontrato la nuova guida di nome Anh. Abbiamo depositato i bagagli
all'hotel al Thanh Lich Royal Boutique e, nel pomeriggio, abbiamo
visitato la Cittadella***, circondata da possenti mura e da un
fossato coperto di fiori di loto (purtroppo già appassiti in
agosto). L'interno di questa vastissima area è suddiviso in diversi
padiglioni. Al centro il Palazzo Reale, denominato Città
Proibita***, ora purtroppo in restauro. Altri edifici sono già
restaurati e pertanto visitabili. Molte ragazze amano indossare
abiti tradizionali e si fanno fotografare volentieri.
A mezz’ora di pullman dalla città abbiamo visitato il mausoleo di
Khai Dinh***, uno degli ultimi imperatori, noto per la vita
dissoluta e l'omosessualità. Una splendida sosta. Altri 20 minuti e
abbiamo effettuato una breve escursione in un villaggio
specializzato per la realizzazione di bacchette di incenso profumato
e di cappelli a cono ove si assiste anche alla lavorazione
artigianale.Dopo una sosta di relax in hotel, siamo andati a cena al
ristorante Madame Thu 2, a 20 minuti a piedi dall'hotel. Le vie fino
al fiume sono estremamente animate. Il fiume è costeggiato da un
lungo pedonale da cui si può ammirare il vecchio ponte a 6 arcate
che cambia colore di continuo. Rientro all'hotel.
Giovedì 17 Agosto:
dopo la prima colazione, abbiamo visitato il mercato di Dong Ba**,
un mercato locale, di terra, con prodotti destinati agli abitanti,
molto animato. Con il pullman ci siamo poi diretti a sud est
sostando a Lang Ho, un angusto bar sulla laguna Lap An, dove viene
praticato l'allevamento delle ostriche da perla**. Attraverso il
Tunnel di Hai Van, lungo 6 km, siamo arrivati a Da Nang***, dove,
nei pressi del museo di Cham, abbiamo incontrato l'amico Massimo e
con lui abbiamo visitato il museo di Cham*. Raccoglie numerose
statue, fregi, bassorilievi provenienti dalla antica città di My
Son, appartenente all'etnia Cham, di fede induista, che popolava in
passato questo territorio. L'area archeologica è visitabile ma le
rovine sono scarse.
Pochi km a sud di Da Nang si trovano le Montagne di Marmo (Ngu Hanh
Son)***, una straordinaria area religiosa assolutamente da non
perdere. Si tratta di cinque picchi che simboleggiano i cinque
elementi che compongono l'universo: il Metallo, il Legno, l'Acqua,
il Fuoco e la Terra. Tramite un veloce ascensore siamo saliti
sull’unico picco visitabile e, seguendo sentieri e gradini, abbiamo
esplorato le numerose grotte trasformate in pagode, con statue e
altari scavati nella roccia. Da un tempietto raggiungibile con una
scalinata, si domina la vallata, fino al mare di Da Nang.
Ci siamo poi trasferiti a Hoi An*** al Mulberry Collection Silk Eco
hotel e, nel pomeriggio a piedi, siamo arrivati nella Old City***
costituita da antiche case in stile, cinese, vietnamita e coloniale,
sulle rive del fiume. L'area è chiusa a traffico e percorribile solo
a piedi. Qua e là si trovano abitazioni storiche, appartenenti ad
antiche famiglie, templi e luoghi di culto che si possono visitare
acquistando un biglietto valido per 5 edifici a scelta***. Ne
abbiamo visitati due, molto interessanti, la Old house di Quan Thang
e la Sala dell’assemblea di Quang Trieu, rimandando le ulteriori
visite al mattino successivo. In generale converrebbe visitare tutto
al mattino perché nel pomeriggio le abitazioni sono letteralmente
invase da turisti.
La città vecchia*** è un vero incanto. Strade ed edifici sono
arredati da lanterne rosse e gialle, a palloncino, illuminate di
sera. Sul fiume*** moltissimi sampan a remi, illuminati dalle
lanterne colorate, portano i turisti per un breve tour. Donne
anziane e bimbi vendono cestini colorati con una candelina accesa
che vengono lasciati alla corrente del fiume.L'atmosfera è fuori dal
tempo. L'antico ponte giapponese purtroppo è in restauro mentre il
fiume è attraversato da un ponte pedonale ad arco, illuminato e
gremito di turisti. Abbiamo cenato molto bene sul terrazzo del
ristorante Morning Glory, in riva al fiume, indicato da Marinella,
amica di Massimo, che abbiamo conosciuto nel suo negozio di
abbigliamento.
Venerdì 18 Agosto:
utilizzando le biciclette messe a disposizione gratuitamente
dall'hotel, alle 6.30, in 15 minuti, abbiamo raggiunto il mercato
del pesce***, un luogo per niente turistico e molto
autentico. Tornati all'hotel per la colazione, in bici ci siamo di
nuovo addentrati nella old city per visitare gli altri tre antichi
edifici previsti dal biglietto, La Cappella della famiglia Tran, La
sala dell’assemblea Phuc Kien e la vecchia casa Tan Ky. Anche di
giorno la città è ricca di fascino.
Verso le 11.30, in bicicletta, siamo usciti dalla città per
raggiungere il mare, a 5 km. La spiaggia di sabbia** è dotata di
ombrelloni di paglia e di lettini, messi a disposizione dal
ristorante in cambio del pranzo. Ottimo bagno in acqua calda e
cristallina e ottimo relax. Nel pomeriggio, dopo la doccia in hotel,
a piedi, siamo ritornati nella città vecchia per passeggiare per i
vicoli, sul lungofiume e per fare una breve e indimenticabile
navigazione sul sampan tra le lanterne e le luci del tramonto.
Abbiamo cenato in un piccolo ristorante sulla riva.
Sabato 19 Agosto:
alle 7 di mattina, ci siamo trasferiti all'aeroporto con solo
l'autista per il volo delle 10.15 su Hanoi***, la capitale del
Vietnam. Abbiamo incontrato una nuova guida, Quynh (Quin), molto
scarsa, che ci ha accompagnato in pullman a visitare l'antico Tempio
della Letteratura*** (risale al 1070) dedicato a Confucio ed ai
Letterati, che divenne la prima università reale del Vietnam nel
1076. Una breve sosta all'hotel Hong Ngoc Dynastie per scaricare i
bagagli e poi, a piedi, siamo andati fino al lago di Hoan Kiem detto
anche Lago della Spada Restituita**. Attraverso un ponte di stile
cinese siamo andati visitare il Tempio di Ngoc Son**, situato
nell'isola in mezzo al lago. Tra i vari altari e le statue di
Buddha, in una teca, sono conservate due enormi tartarughe
imbalsamate a cui era collegata la leggenda della spada restituita.
Abbiamo assaggiato il tradizionale caffe d'uovo, una specialità di
Hanoi, nel Cafe Giang e cenato nel ristorante situato accanto
all'hotel, molto elegante ma con estremo ritardo nel servizio.
Domenica 20 Agosto:
dopo la prima colazione abbiamo incontrato la nuova guida, Paolino,
(Nguyen Binhnguyen) molto competente e preparato, e siamo partiti da
Hanoi per la provincia di Ninh Binh***, uno dei siti più noti del
Vietnam per le sue vestigia ed i suoi sorprendenti picchi calcarei.
Era l'antica capitale. Bich Dong è un complesso turistico importante
del Vietnam. Tutta la zona è costituita da montagne di calcare a
forma di panettone e costellata di siti storici della dinastia di
Tran.Dopo due ore di pullman abbiamo visitato i templi dei Re Dinh**
e Le**, del X secolo e, a pochi km di distanza, la pagoda di Bich
Dong*** composta da antichi edifici in legno e straordinari altari
nelle grotte, raggiungibili salendo 150 gradini.
Era previsto un percorso sul fiume in barca partendo da Tam Coc ma
non è stato possibile effettuarlo perché chiuso per motivi politici.
Al suo posto la guida ci ha accompagnato a Trang An (si pronuncia
cian an). Purtroppo è arrivato un fortissimo acquazzone che ci ha
costretto a cambiare programma. Su consiglio della guida abbiamo
effettuato un itinerario alternativo imbarcandoci a Thung Nham***,
su piccoli sampan condotti da donne che remano straordinariamente
con i piedi. Il percorso di 1 ora e 1/2 è estremamente affascinante
perché sulle rive c'è una folta vegetazione e si attraversano le tre
grotte di Trang An, molto suggestive, con stalattiti e pipistrelli.
Questa scelta sì è dimostrata vantaggiosa perché su questo fiume
secondario non c'erano turisti. Ci siamo difesi dalla pioggia
battente con ombrelli e con il poncho impermeabile.
Per fortuna la pioggia è cessata e con maggiore tranquillità siamo
saliti per i 500 scalini raggiungendo il picco della montagna dove,
da un piccolo tempio, si abbraccia il panorama** della provincia di
Ninh Binh. Al ritorno ci siamo fermati nella suggestiva grotta di
Hang Mua. Pernottamento in hotel Lalita Boutique, bello, con una
piscina sul terrazzo che ovviamente abbiamo sfruttato. Cena nel
ristorante dell'hotel.
Lunedì 21 Agosto:
dopo la prima colazione siamo partiti per la Baia di Halong***.
Lungo la strada abbiamo sostato in una coltivazione di perle* con
annesso negozio. Abbiamo assistito alla preparazione delle ostriche
con l'inserimento della madreperla da parte delle abili addette.Dopo
circa tre ore siamo arrivati a Vinh Ha Long e ci siamo imbarcati
sulla giunca per la crociera nella baia. Si tratta di una piccola
nave da crociera a 3 piani più il terrazzo, con ottime cabine e
dotata di ogni confort, la Victory Cruise. Abbiamo incontrato una
nuova guida che ci ha accompagnato a bordo. In inglese ci ha
illustrato l'itinerario e l'organizzazione prevista durante la
navigazione. Il paesaggio è costellato di una miriade di piccole
isole a forma di panettone, rivestite da una folta vegetazione. Uno
spettacolo indimenticabile. Abbiamo pranzato con abbondante buffet
e, nel pomeriggio, mediante una piccola barca di appoggio, in
dotazione della nave, siamo sbarcati su un'altra isoletta per
visitare la Laguna di Luon**. Al molo si può scegliere di visitare
la laguna in kayak o in barca a remi. Ovviamente abbiamo optato per
la seconda possibilità. La barca supera una grotta ed entra nella
laguna, molto affascinante, nonostante l'enorme quantità di turisti.
Abbiamo avvistato alcuni macachi sugli alberi.
Il nostro itinerario pomeridiano prevedeva l’escursione su un’altra
isoletta con la salita (150 gradini) al piccolo Tempio Ti Dop*** e
successivo bagno. Una bella fatica, premiata da un panorama
stupendo. Abbiamo rinunciato al bagno e, al rientro sulla nave,
abbiamo potuto assistere ad un magnifico tramonto. Molto abbondante
la cena a bouffe seguita da relax sul terrazzo.
Martedì 22 Agosto:
con la barca d'appoggio, ci siamo spostati su un altro isolotto per
la visita della famosa grotta Sung Sot, la Grotta della Sorpresa**.
Con sale, cunicoli, stalattiti e stalagmiti illuminate, è la più
grande di tutto l'arcipelago. Verso le 10,30 una doccia e poi un
abbondante brunch sulla nave, durante il ritorno sulla
terraferma. Abbiamo ritrovato Paolino e con il pullman, in tre ore,
siamo rientrati ad Hanoi, dopo una breve sosta in un centro
commerciale per un caffè. Ad Hanoi, ci siamo sistemati in hotel a 2
stelle vicino alla stazione, a disposizione fino alle 20:00 per
riposo e doccia (Ha Noi Emotion Hotel).
Abbiamo approfittato del pomeriggio per andare al mausoleo di Ho Ci
Minh**, molto vicino all'hotel. E’ visitabile solo al mattino con
una lunga fila per cui ci siamo limitati a qualche foto della
facciata dalla piazza antistante. L'accesso alla piazza è
controllato dalla polizia con il metal detector ed è consentito solo
con abbigliamento "castigato". Avevo una canottiera per cui ho
dovuto acquistare una maglietta nel baracchino di turno. Accanto al
mausoleo c'è il palazzo presidenziale e poco oltre il Tempio di Quan
Thanh, purtroppo chiuso da pochi minuti. Siamo arrivati fino al lago
per poi rientrare all'hotel per sistemarci. Abbiamo cenato in un bar
e, alle 21.00, Paolino con il pullman ci ha condotto alla stazione.
Avevamo una prenotazione per due scompartimenti con cuccetta. Il
treno (Day-use room Livitrans Express, da Hanoi a Lao Cai)
attraversa incredibilmente i vicoli di Hanoi, sfiorando abitazioni,
negozi, trattorie. Il viaggio notturno non è stato davvero
confortevole causa il treno molto "barcollante".
Mercoledì 23 Agosto:
siamo arrivati alla stazione di Lao Cai verso le 6.00 e abbiamo
fatto colazione in un ristorante locale, a un centinaio di metri. Un
nuovo pullman ci ha trasferiti in circa 1 ora a pochi chilometri da
Sapa***, nei pressi di un villaggio di montagna. Da qui, a piedi,
percorrendo sentieri e stradine sterrate tra le risaie, in un
itinerario** di circa tre ore, tra salite e discese, abbiamo
attraversato i villaggi di Hau Chu Ngai - Hang Da - Sa Seng, abitati
dagli H’Mong neri, Dzao rossi, Giay, Tay, le varie minoranze etniche
che popolano la campagna. Rientrati a Sapa, abbiamo pranzato al
ristorante Red Giau per poi sistemarci al Sapa Relax Hotel, molto
comodo perché vicinissimo al centro.
Sapa è situata a 1650 mt per cui la temperatura cambia
completamente. Fu il luogo di villeggiatura dei francesi durante il
periodo coloniale. E’ un importante luogo di coabitazione delle
etnie montane che si installarono principalmente ai piedi del Monte
Fan Xi Pan (il più alto dell’Indocina: 3143 m.). Le minoranze
etniche arrivarono dal Sud della Cina tra il 18° e il 19° secolo.
Vivono tutt’ora in autarchia principalmente coltivando riso e mais,
che piantano nelle risaie a terrazza e sulle pendici delle montagne.
Vestono ancora con i costumi tradizionali colorati e dai villaggi
vengono a Sapa per vendere i loro prodotti artigianali. Nel
pomeriggio abbiamo passeggiato per la città, molto animata,
esplorando i negozietti ove si trovano prodotti di marca a prezzi
bassissimi. C'è una chiesa cattolica e un laghetto, con un bel
lungolago. Di sera le vie si illuminano con centinaia di lanterne
colorate. Abbiamo cenato in una pizzeria.
Giovedì 24 Agosto:
dopo colazione il pullman ci ha accompagnati in un nuovo trekking
dei villaggi etnici***. Camminando tra le nuvole e in parte sotto la
pioggia, abbiamo visitato bellissime risaie, attraversando i
villaggi di Y Linh Ho, Lao Chai, Ta Van ma anche piccole case rurali
dove queste popolazioni svolgono le loro attività, dalla vendita di
prodotti agricoli, all'allevamento di bufali, alla tessitura. Nel
pomeriggio ci siamo concessi un massaggio total body e poi di nuovo
a fare acquisti nei negozietti di Sapa. Abbiamo cenato molto bene
con Paolino al ristorante Indigo. Pernottamento in hotel.
Venerdì 25 Agosto:
a circa 45 minuti da Sapa, si trova il passo di O Quy Ho**, 2160 mt.,
uno dei 4 passi più alti al Nord del Vietnam. Dal parcheggio si sale
una gradinata e, in 20 minuti, si arriva alla pagoda**, circondata
da decine di statue colorate che danno un tono da parco
divertimenti. Siamo saliti sotto la pioggia e purtroppo abbiamo
perso il panorama per la nebbia e le nuvole basse.A pochi minuti di
pullman si trova la Cascata d'Argento**, alta circa 200 mt. Si sale
a lato mediante una ripida grandinata che la costeggia e permette di
vedere i salti dell'acqua. Anche questa visita purtroppo è stata
funestata dalla pioggia. Un paio d'ore in giro per Sapa poi, alle
14, siamo ritornati ad Hanoi con un bus tipo limousine. Dopo 6 ore,
siamo arrivati ad Hanoi verso le 20 al solito Hong Ngoc Dynastie
Hotel. Cena in un ottimo ristorante, Sam Cafè, vicino all'hotel.
Sabato 26 Agosto:
dopo colazione abbiamo raggiunto la cattedrale cattolica di San
Giuseppe*, situata in una piazza estremamente animata. Vicino a
questa, si trova un angusto passaggio, poco evidente dalla strada,
che conduce alla Pagoda Ba Da***, bellissima. Era in corso una
funzione religiosa con monaci e fedeli in preghiera. Un'occasione
molto emozionante. Abbiamo poi costeggiato il lago, incontrando un
gruppo di bimbi con le maestre in occasione di una manifestazione di
sensibilizzazione sanitaria.
Nel pomeriggio, a piedi, abbiamo raggiunto in 20 minuti la Train
Street Entrance, punto di accesso per vedere il Treno di Hanoi***
che, uscendo dalla stazione, sfiora le abitazioni, un'attrazione
caratteristica molto suggestiva. Per accedere al marciapiede occorre
farsi accompagnare da qualche ragazzino che ti sistema in un bar
chiedendo la consumazione di un caffè. Il treno passa alle 15:10 e
verso sera. E’ un’esperienza assurda da non perdere. Un'ulteriore
passeggiata di 20' ed eccoci al teatro delle Marionette sull'Acqua*,
che Paolino ci aveva prenotato (costo di 4$ nelle prime file). È
sicuramente molto originale, con musica dal vivo. Siamo ritornati
all'hotel dove avevamo due camere a disposizione per la doccia. Cena
al Sam Cafè, poi, alle 21:00, un pullman in un’ora ci ha condotto
all'aeroporto per il volo di rientro in Italia previsto alle 1.30 di
mattina del giorno 27
Domenica 27 Agosto:
volo delle 1:30 da Hanoi a Dubai poi, dopo un sosta di 3 ore e 1/2,
da Dubai a Bologna.
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