HOME PAGE

012--Tre-insieme.jpg (52533 byte)

VAI ALLE FOTO DEL VIAGGIO

 Torna a DIARI DI VIAGGIO

 

TUNISIA, LE OASI con Francorosso 

DICEMBRE 2002

  Scarica il DIARIO in formato PDF
 

Domenica 22: Ci siamo imbarcati a Bologna alle ore 18:40 con un forte ritardo. Dopo uno scalo tecnico a Monastir siamo arrivati a Djerba in albergo (Hotel Haroun) alle ore 23:00. Siamo stati accolti da una drammatica cena fredda in camera, rappresentata da una foglia di insalata ed una fetta di fontina, oltretutto solo per due. A nulla sono servite le proteste con il cameriere assonnato.

Lunedì 23: Alle 8:00 del mattino abbiamo preso possesso dei fuoristrada (Toyota Land Crouiser) già pronti nel cortile dell’albergo. Il gruppo era molto numeroso: una cinquantina di persone su nove veicoli. Sul ponte romano che unisce l’isola di Djerba alla terraferma il nostro accompagnatore tunisino ha fatto la sua prima noiosissima spiegazione. Il ponte è percorso da una brutta condotta d’acqua. Tutt’intorno vi sono coltivazioni di ulivi. Ci siamo diretti a MEDENINE, ove abbiamo sostato per visitare il piccolo nucleo storico costituito da resti di antichi granai berberi, detti ghorfas, ora trasformati in negozietti per turisti.  In uno di questi ho trovato, con sommo gaudio, il gufetto tunisino che mi sono affrettato ad acquistare per Maria Rosa. Ci siamo poi addentrati tra le case della cittadina, costellate di bancarelle del mercato. In un angolo, abbiamo trovato dei tunisini che, seduti in terra, facevano uno strano gioco con i semi di zucca. Dopo aver mangiato un buon panzarotto ripieno, comprato in una lurida latteria, siamo ripartiti verso TATAOUINE, ove abbiamo visitato la tipica piazzetta con il mercato, delimitata da portici intonacati di bianco. Il posto è magnifico ma la sosta consentita dalla guida (solo mezz’ora) si è dimostrata decisamente insufficiente. Proprio qui abbiamo assaggiato le “corna di gazzella”, tipici dolcetti di mandorle e miele: stomachevoli !!! Mi sono consolato fotografando Elena con un falchetto sul braccio e con una espressione semiterrorizzata. Seguendo un itinerario di colline e basse montagne, abbiamo raggiunto CHENINI, un antico villaggio arroccato sul fianco di una collina e dominato da una moschea bianca. Naturalmente Francorosso non ti fa mancare il pranzo di mezzogiorno, di tono molto modesto e in grado di far perdere un sacco di tempo al gruppo. Molto carino il ristorante ricavato da una grotta. La maggior parte delle case di questo villaggio sono scavate nella montagna. Dopo pranzo siamo saliti alla moschea bianca ove abbiamo dovuto sorbirci una pedante spiegazione da parte della nostra guida. L’itinerario pomeridiano ci ha condotto al villaggio di KSAR HEDADA, ove abbiamo  visitato antichi granai berberi. Ci siamo persi tra i suggestivi cunicoli e le minuscole grotte utilizzate nel 1997 per girare alcune scene di Guerre Stellari. La strada si è poi trasformata in una pista nel deserto che ci ha condotto all’oasi di KSAR GHILANE, ove siamo stati sistemati in un piccolo accampamento di tende beduine con brande. Con una manovra tosta siamo riusciti ad avere una tenda tutta per noi. Non avendo la pila, ci siamo procurati una candela per l’illuminazione. La cena era stata allestita in un grande e squallido stanzone. Mentre attendevamo di essere serviti, abbiamo scoperto che in tavola, per errore, era stato messo olio da lampada al posto dell’olio per condire. Nell’ilarità generale ci siamo accorti che qualcuno, negli altri tavoli, l’aveva già utilizzato sul pane o nella minestra. La serata è poi terminata con musiche berbere a base di cornamuse e tam tam. Ho dovuto utilizzare grosse coperte per chiudere l’entrata della tenda, visto il freddo e la notevole umidità.

Martedì 24: La pista nel deserto ci ha condotto ad una piccola oasi con bar ove abbiamo trovato una gabbietta con due vivacissime volpi del deserto (fennec). A DOUZ siamo arrivati  alle 12:00 e ci siamo sistemati all’ Hotel Sun Palma. Dopo il pranzo e un breve riposo abbiamo visitato un palmeto artificiale per produzione di datteri. Inevitabile lunga spiegazione della guida. Più tardi i nostri autisti si sono esibiti in un fuoripista nella sabbia, con tentativo di salire in cima alle dune.  A ZAAFRANE ci attendevano i dromedari per un breve itinerario fino alle dune più alte. Elena ha provato con un dromedario baby che nel panico generale si è subito impennato.  Ha ripiegato poi su un mezzo più tranquillo. Al tramonto abbiamo raggiunto le dune. Siamo poi rientrati a Douz per la cena della vigilia di Natale, allietata dalla danza del ventre e dalla esibizione di altri ballerini in costumi tradizionali.

Mercoledì 25: La prima sosta del mattino è stata dedicata ad una lunga spiegazione sulla avanzata del deserto, che in effetti per questi villaggi è un grave problema. La sabbia forma alte dune che ricoprono le palme fino alle foglie più alte. Poco distante la strada attraversa il DESERTO SALATO. Il paesaggio è risultato poco suggestivo perché il sale è in gran parte ricoperto da un sottile strato di sabbia. Arrivati a TOZEUR abbiamo effettuato un breve itinerario in carrozzella per visitare un palmeto. Siamo poi andati al Museo Etnologico Dar El Chraiet, che accoglie interessanti ricostruzioni di ambienti tunisini del passato. Molto bello il patio. Proprio qui abbiamo cominciato a conoscere le abitudini di un nostro compagno di viaggio, una specie di piacione, sempre alla ricerca di un lembo di sole per potersi abbronzare. Inevitabilmente è stato soprannominato “lucertola”. Ci siamo sistemati all’hotel Ras el Ain e, dopo pranzo a buffet abbiamo raggiunto il centro in carrozzella per una breve visita al SUK. E’ qui che ho incontrato le più incredibili orecchie a sventola mai viste. Alle 15:00 siamo ripartiti per un lungo fuoripista in auto attraversando un piccolo lago salato che fu utilizzato come pista di atterraggio nel film “Il Paziente Inglese”. Abbiamo scalato una bassa altura a forma di dromedario. Gli autisti poi si sono sbizzarriti in incredibili salite e salti tra le dune con i fuoristrada. Più tardi abbiamo raggiunto una spianata ove si visitano i resti delle scenografie di Guerre stellari, edizione 1977. Il tramonto tra le dune è stato indimenticabile. Siamo poi rientrati all’hotel dopo una  sosta serale a NEFTA per vedere il palmeto detto “Corbeille”.  

Giovedì 26: La Medina di Tozeur è costituita da stretti vicoli con negozietti e personaggi caratteristici. Vi è una piccola piazza ove hanno girato scene di film. Dopo la breve visita, ci siamo incamminati con i fuoristrada verso est, sostando all’OASI DI CHEBIKA, la prima oasi di montagna. Il paesaggio in questa area è molto bello. Siamo saliti fra le rocce, discendendo poi in un canyon ricco di vegetazione. Qui scorre un ruscelletto e vi è una piccola cascata tra le palme.  Abbiamo proseguito nel deserto roccioso fino a TAMERZA, effettuando una breve sosta per visitare una grande cascata in un palmeto. In Tunisia ovviamente fanno visitare tutte le cascate che risultano una grande attrazione turistica al pari di un antico monumento. Abbiamo percorso a piedi un canyon per un breve tratto. Sicuramente avrebbe meritato una passeggiata di un paio d’ore ma la nostra amata guida ci ha richiamato al dovere. Così la lunga colonna di auto ha proseguito fino a MIDES, al confine con l’Algeria. A poche centinaia di metri dal confine abbiamo attraversato un villaggio abbandonato, arrivando fino al bordo superiore di un alto canyon che alcuni turisti più fortunati di noi si accingevano ad esplorare.  Ritornati a TAMERZA, ci siamo sistemati in uno splendido Hotel, il Tamerza Palace. Tutte le camere dell’albergo sono rivolte verso la vallata e dominano un vecchio villaggio abbandonato situato tra le palme. Abbiamo avuto tutto il pomeriggio a disposizione per visitare il villaggio abbandonato e il palmeto, dove ci siamo persino perduti tra le canne, nel tentativo di raggiungere un piccolo lago che si vedeva in lontananza. Recuperata la strada principale, siamo arrivati al paese. Qui abbiamo trovato i nostri autisti alle prese con i narghilè e con loro abbiamo preso un the alla menta. Molto suggestiva la veduta notturna del villaggio dalla finestra della camera.

Venerdì 27: Siamo partiti molto presto al mattino perché era previsto un lungo percorso fino a KAIROUAN. E’ questa una città santa per i musulmani.  Abbiamo visitato il vasto cortile della Moschea di Okba ove sono riuscito a immortalare con la macchina fotografica il nostro compagno di viaggio ben piazzato, con gli occhi socchiusi, alle prese con la tintarella.  Poco distante abbiamo visto i Bacini degli Aglabiti. Ci siamo sistemati presso l’Hotel La Casba e, dopo pranzo, siamo ripartiti per la visita della Moschea del Barbiere. Il programma prevedeva poi la visita alla fabbrica di tappeti, ma abbiamo preferito percorrere la Medina perdendoci tra i numerosi negozietti. In un piccolo bar abbiamo assaggiato panzarotti e altre strane tartine. Siamo poi rientrati in albergo per provare l’emozione del bagno turco.

Sabato 28: La partenza come al solito era programmata per le 6:00. Abbiamo sostato a GABES, presso la stazione degli autobus. Poco distante, nel gran bazar abbiamo potuto fare gli ultimi acquisti a prezzi davvero ragionevoli. Un’altra ora di viaggio ci ha portati tra le montagne, fino ai villaggi trogloditi di MATMATA. E’ questo uno dei luoghi più rinomati della Tunisia. I trogloditi in questione abitavano in profonde cavità del terreno, accessibili dall’alto mediante funi. Queste cavità sono dotate di piccole grotte laterali a varie altezze che ospitavano il troglodita e la sua famiglia. Anche in questo caso la visita è stata molto breve e si è limitata ad un solo complesso. Poco distante abbiamo raggiunto il villaggio moderno per il pranzo. Dopo un breve percorso in auto ed una traghettata siamo ritornati all’hotel Haroun di Djerba. Con i nostri nuovi amici abbiamo prenotato alcuni taxi che ci hanno condotto a HOUMT SOUK, il centro della cittadina, ove abbiamo trascorso una gradevole serata tra le bancarelle. Dopo un the, siamo ritornati all’albergo per la cena.

Domenica 29: Tanto per cambiare la sveglia era prevista per le 4:00. Il volo era in orario: siamo arrivati a Bologna alle 9:40, puntuali.

Inizio pagina