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LA LANTERNA DI MOCABALU

 

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DIAPORAMA IN FORMATO ANALOGICO NON SCARICABILI

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

LE RADICI DI KALINGA

9' 30" - ANNO 2004

Analogico

Un viaggio in India, nella regione dell’Orissa alla scoperta degli “Adivasi”. Sono gli “abitanti originari” di tutto il sub continente indiano che, sfuggendo nei secoli alle varie ondate di invasioni esterne, sono riusciti a  mantenere intatte tutte le  loro tradizioni.

In Orissa, chiamata anticamente Kalinga, si trovano ristrette aree tribali  nei luoghi più inaccessibili, nelle quali vivono numerose tribù, tutte divise tra loro e caratterizzate da usi e costumi diversi.  I monili, i tatuaggi, la religiosità, il modo di indossare il sari o di pettinarsi, il sistema di costruire e decorare le case, l’organizzazione del lavoro diventano segni di riconoscimento tra una tribù e l’altra.

2° premio al Concorso Nazionale “Diapofestival di Misterbianco”  nel 2006, con le seguenti motivazioni: - “per la coerenza stilistica adottata, ovvero, la corretta documentazione reportagistica, sviluppata attraverso una fotografia assolutamente di pregio, sia come scelta di soggetto e composizione, sia come selezione Visiva. Apprezzata l’asciuttezza del linguaggio, ancorché a scapito di un’immediata comunicabilità, ma senz’altro a favore di un approccio conoscitivo corretto e mediato”.


 

I PESCATORI DEL GOLFO DEL BENGALA

5’ 30” - ANNO 2005

Analogico

Tra le città di Puri e di Konark, in balia dei capricci del tempo e del mare su una lunga striscia di spiaggia si adagia, con le capanne ammassate le une vicino alle altre, il “VILLAGGIO DEI PESCATORI”. Un agglomerato di circa 50.000 persone totalmente dedite alla pesca, loro unica risorsa.

Fin dalle prime luci del giorno la spiaggia si anima e diventa un caleidoscopio di colori: le barche, le reti, la gente. Tra le capanne le donne preparano i cibi, i bimbi giocano, gli uomini riparano le reti. Gesti quotidiani ripetuti all’infinito. Nell’aria il fumo si mescola agli odori ed ai rumori. Questa è la vita del villaggio.


 

CALCUTTA, SPECCHIO DELL'INDIA

8’ 07” - ANNO 2006

Analogico

Pensando all’India, dalla mente affiora subito un nome: Calcutta. Non la ricca Dehli o l’industrializzata Bombay, non la sacra Varanasi o l’aristocratica Madras. Solo Calcutta. La città dove le contraddizioni sono più evidenti; la ricchezza è enorme, la povertà estrema.

Profughi ricchi solo di Bambini vivono per le strade sotto teli di plastica, quartieri in cui artigiani “inventati” lavorano giorno e notte, mercati colorati templi affollati. Traffico, a dir poco, impossibile per noi occidentali tra risciò scampanellanti, taxi e bus sferraglianti.

La suggestione dell’Hoogli, le abluzioni mattutine e Suor Teresa, elevata a simbolo. E cosi Calcutta, sinonimo anche di cultura, religione, tradizioni è diventata nell’immaginario comune lo specchio dell’India.


 

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