La parola “montaggio” richiama aspetti tecnici: l’impiego dei software,
le caratteristiche delle immagini, gli accostamenti tra immagini e
colonna sonora, il ritmo. Molti di questi argomenti sono stati già
oggetto di articoli su Timeline, oltre ad essere stati trattati in
maniera esauriente da Giuliano Mazzanti nel volume L’audiovisivo
Fotografico, realizzato nel 2019, ma molto attuale.
Il termine si riferisce però anche alle modalità di costruzione
del nostro racconto. Cercherò pertanto di affrontare l’argomento da
questo punto di vista, sottolineando l’importanza della creazione di
sequenze e del loro avvicendamento, secondo impostazioni che, nel tempo,
hanno subito e stanno subendo continui cambiamenti.
Realizzare un AV significa attingere dalla memoria, ricercando gli
eventi del passato, sfogliando tra le nostre conoscenze, la nostra
cultura, la nostra sensibilità per costruire un racconto, una narrazione
con immagini, suoni, parole, silenzi. Trasmettiamo informazioni,
opinioni, idee, emozioni. Utilizziamo le fotografie, un linguaggio un
po’ particolare, a metà strada fra il cinema e il romanzo, ma che ha in
comune, con i suoi “cugini”, la narrazione.
Sappiamo che occorre raccontare in modo esauriente e comprensibile ma
l’originalità del nostro racconto, certamente frutto dell’idea, del
contenuto, del messaggio, spesso dipende anche dal montaggio. Un buon
montaggio rende il nostro racconto più intrigante e contribuisce a
mantenere viva l’attenzione.
Anche un romanzo si sviluppa secondo un preciso percorso: pensiamo ai
“capitoli”, una suddivisione certamente non casuale. Può, pertanto,
valer la pena di rispolverare le nostre conoscenze scolastiche riguardo
le componenti di un racconto, di un testo narrativo, per vedere come
queste nozioni possono essere utili per l’AV.
Per una corretta comprensione del contenuto dell’articolo è necessario
prendere visione di questo breve video didattico.
FABULA E INTRECCIO:
YouTube:
https://youtu.be/c4aUh8UzMS0
Pertanto:
LE
SEQUENZE
Ogni racconto è composto da tanti episodi e, per facilità di esposizione
e di comprensione da parte del pubblico, si tende a identificare quelli
più significati, creando delle
SEQUENZE che,
nella fabula, seguono l’ordine cronologico.
Questa impostazione narrativa è tipica del RACCONTO VERBALE, dove le
sequenze sono gli eventi, gli episodi. Nel ROMANZO ritroviamo le
sequenze sotto forma di capitoli.
Nel CINEMA il termine sequenze significa una successione di
scene tra loro omogenee e dotate di una certa autonomia narrativa.
Nell’AUDIOVISIVO infine consideriamo sequenze una successione di
immagini che riguardano uno specifico episodio che l’autore vuole
segnalare e sottolineare.
Le
sequenze pertanto sono gli eventi che costituiscono il nostro
racconto. Proponendo la narrazione attraverso sequenze riusciremo a
sintonizzarci più facilmente con il pubblico, suscitando interesse ed
evitando incomprensioni.
E’ possibile realizzare uno storyboard, cioè una successione di
disegni abbozzati che illustrano ogni sequenza.
Per chi non è bravo a disegnare, le sequenze possono essere
semplicemente elencate oppure si possono raggruppare le fotografie in
cartelle numerate e denominate. Ogni cartella sarà una sequenza.
Esistono
sequenze narrative che riguardano azioni e avvenimenti e raccontano
i fatti.
Le sequenze
descrittive fanno riferimento ad ambienti, a luoghi e ai personaggi
che vivono in questi luoghi.
Le
sequenze riflessive sono inserti utilizzati per esprimere
messaggi, opinioni dell’autore, stati d’animo e sono particolarmente
caratteristiche del montaggio a intreccio.
Nell’AV fotografico raramente vengono inseriti dialoghi. Potremmo
considerare sequenze dialogiche i testi scritti o verbali.
GLI INDICATORI DI PASSAGGIO
Gli
ogni sequenza il lettore dovrebbe essere in grado di identificare
l'inizio e la fine, per cui occorrono INDICATORI DI PASSAGGIO tra una
sequenza e l'altra per introdurre un nuovo argomento. Questi indicatori
potrebbero essere un titolo, un testo scritto, un testo recitato, un
effetto visivo, un cambio musicale. In effetti anche nei romanzi è ben
definita la suddivisione tra un capitolo e l’altro.
Alcuni esempi di
INDICATORI DI PASSAGGIO utilizzati in AV:
• Un testo
scritto, tratto dal Corano, introduce una nuova sequenza e il
cambiamento è sottolineato dal cambio musicale. IRAN, È TEMPO DI PACE
di Gianni Rossi.
https://www.youtube.com/watch?v=LPVwU4op_3Y
• In
NOTE SULLA SCANDINAVIA di Gianni Rossi brevi inserti video in
sovrimpressione, come dissolvenze aprono alla nuova sequenza di
immagini. Anche in questo caso vi è il cambio musicale.
https://www.youtube.com/watch?v=xLPQB1JZG3Y
Può essere utile
un riepilogo operativo e metodologico di riferimento.
LA FABULA
Raccontare
seguendo l’ordine LOGICO e CRONOLOGICO è il procedimento più diffuso tra
gli autori di audiovisivi. Molti di noi hanno cominciato raccontando un
viaggio. l’audiovisivo narrativo è infatti un racconto, espresso
mediante fotografie e colonna sonora.
L’ordine naturale, logico e cronologico, dei fatti che
costituiscono il nostro racconto è chiamato FABULA.
Le occasioni per
costruire un AV secondo questo sistema di narrazione sono numerose:
• Un
VIAGGIO illustrato seguendo l’itinerario
• Un AVVENIMENTO es. sportivo illustrato seguendo le fasi della
competizione
• Una RIEVOCAZIONE STORICA illustrata seguendo le fasi dell’evento
• Una CERIMONIA illustrata seguendo i momenti della giornata,
dalla mattina alla sera
La fabula
è il modo più elementare, più istintivo, di rapida realizzazione e di
immediata comprensione. C’è però il rischio di realizzare un’opera
scontata e priva di originalità, ma non sempre è così. L’autore attento
può ovviare alla prevedibilità del racconto attraverso la scelta di un
sonoro adeguato, di una fotografia di alto livello o di effetti scenici
particolari.
Riepilogando:
VANTAGGI:
• È una costruzione più elementare
• Più istintiva
• Di rapida realizzazione
• Di immediata comprensione
RISCHI:
• È una costruzione più prevedibile
• Più scontata
• Meno originale
• Può ridurre l’attenzione del pubblico
E’ sbagliato
pensare che una costruzione narrativa che segue l’ordine logico e
cronologico sia obbligatoriamente di scarsa qualità. In certi casi è una
necessità, esempio per illustrare le fasi di una cerimonia.
In generale, per
ottenere un buon risultato, occorre considerare alcuni SUGGERIMENTI che
permetteranno di ridurre i “rischi” di cui sopra:
•
Utilizzare una fotografia di alto livello
• Realizzare una colonna sonora molto ricercata
• Inserire effetti scenici spettacolari
• Esplorare generi diversi (storico, comico, concettuale,
altri)
Porto come
esempio L’IRONIA MI SALVERA’ di Raffaella Fuso, un AV narrativo
costituito da sequenze perfettamente definite da indicatori di
passaggio, che mantiene una costruzione rigorosamente cronologica (fabula).
L’autrice
racconta la sua personale esperienza di solitudine e di isolamento
durante il Covid-19 descrivendo la sua giornata in ordine cronologico,
dalla mattina alla sera. L’originalità dell’opera sta nell’aver
ambientato se stessa in un palcoscenico minimalista e surreale, una
sorta di gabbia che richiama le performance dell’arte concettuale.
YouTube:
https://youtu.be/LT3hDCUcIag
L’INTRECCIO
L’INTRECCIO nell’AV sovverte completamente l’ordine logico e cronologico
del nostro storyboard: l’autore utilizza le sequenze secondo una scelta
personale e creativa che permette di rendere la sua presentazione meno
scontata e più originale, sottolineando momenti particolarmente
significativi. L’intreccio è comunemente utilizzato nei video e nel
cinema.
PULP FICTION di
Tarantino rappresenta un’icona della narrazione a intreccio, tutt’ora
utilizzata a scopo didattico nelle scuole.
L’INTRECCIO nell’AV di viaggio.
Anche chi ama realizzare audiovisivi
“di viaggio” può evitare la sequenza cronologica dei luoghi
visitati, scegliendo di realizzare una narrazione basata sull’intreccio.
Questo può essere fatto raggruppando immagini di ambienti omogeni, come
paesaggi, mercati, luoghi di culto, personaggi, senza considerare dove
sono state scattate le foto. Si lavora così per argomenti che verranno
proposti come capitoli di un racconto, secondo una logica personale e
creativa.
Ne risulterà un’alternanza di
sequenze NARRATIVE (avvenimenti, episodi) e sequenze DESCRITTIVE
(personaggi, luoghi, ambienti). Sarà possibile inserire sequenze
RIFLESSIVE (idee personali, messaggi) e utilizzare sequenze DIALOGICHE,
cioè testi recitati o scritti.
L’intreccio offre la possibilità di
sviluppare e approfondire tematiche particolari. In una storia infatti
possono inserirsene altre, creando un racconto nel racconto. Questa
tecnica è definita narrazione a incastro.
L’intreccio consente salti indietro
nel tempo, definiti analessi o flashback. Esempio: THE LOOP di
Antonio Grassi e Andrea Colleoni GIEFFESSE (2011).
https://youtu.be/CrRop05Xx4I .
Sono possibili anche salti in avanti
nel tempo, proiezioni nel futuro, definite prolessi o flashforward.
Esempio: A.D. 2797 di RAL ’81 (2010).
https://youtu.be/MxcgD57pC3w
Anche in questo caso riconosciamo dei
VANTAGGI:
• La costruzione risulterà più
originale
• Sarà in grado di mantenere viva l’attenzione
• La narrazione sarà meno prevedibile e meno scontata
Consideriamo naturalmente alcuni
SVANTAGGI:
• La realizzazione dell’opera
risulterà più complicata
• Viene richiesta fantasia e creatività
• Dal punto di vista del pubblico la comprensione potrà risultare non
immediata
TRASFORMAZIONE DEI CONTENUTI
DELL’AV – EVOLUZIONE DEL MONTAGGIO
Da diversi anni stiamo assistendo ad
una trasformazione dei contenuti dell’audiovisivo. Da una fase in cui
prevaleva la narrazione dei fatti, sempre più emerge negli autori il
desiderio di esprimere se stessi per descrivere i propri sogni e le
proprie esperienze personali.
L’intreccio risponde meglio alle
caratteristiche del nostro tempo e alla nuova sensibilità dell’uomo che
si trova di fronte a incertezze e instabilità. Le sequenze riflessive
assumono un ruolo preponderante rispetto alle sequenze narrative.
LA NARRAZIONE SI TRASFORMA DA
OGGETTIVA A SOGGETTIVA
Questa trasformazione può essere
colta in audiovisivi come 365 GIORNI AL VOLANTE di Gianni Rossi
(1993) ove il protagonista è l’autore stesso, un pendolare in una logica
claustrofobica e frustrante.
https://www.youtube.com/watch?v=3Qjl3w2gyIs.
Fin dalla sua prima uscita, in analogico, fu definito da Ivano Bolondi
un “giro di boa” nel mondo dell’AV perché, per la prima volta, l’autore,
invece di descrivere, raccontava di se stesso.
Ne ALL’OMARINO IGNOTO di
Luciano Bovina (2004) l’autore parla in prima persona e anima il suo
racconto di personaggi perdenti, fotografati di spalle, alla ricerca del
vero volto dell’uomo.
https://www.youtube.com/watch?v=WfQ2Epqmi-8.
Emergono temi particolari che
sottolineano conflitti interiori come ANIMO INQUIETO di Gianluca
Bufardeci (2015)
https://www.youtube.com/watch?v=OiCtyEUxfSo “Quando si ha
l’animo inquieto cambia la prospettiva… vivi in un mondo capovolto e in
un corpo che non riconosci”. Un montaggio privo di regole asseconda e
sottolinea il contenuto.
In una società sempre più
massificata, l’attenzione viene rivolta all’individuo, al suo
isolamento, alle sue frustrazioni. Ne è un esempio HIKIKOMORI
RELOADED di Federico Palermo (2018)
https://youtu.be/53ejzxkAeaM?si=JQLZeXu4CY_z7WEY.
Vengono affrontati temi sociali che
incidono profondamente nella nostra formazione etica, considerati in
passato dei tabù. Ecco METAMORFOSI FAMILIARE di Massimiliano
Falsetto (2020).
https://www.youtube.com/watch?v=FLB0z0PwHR4.
I social, negli ultimi anni, hanno
invaso la nostra esistenza creando una forma di comunicazione veloce e
immediatamente fruibile che a volte si presenta utile e costruttiva ma
che spesso diventa teatro di scontro e di frustrazione. A questo si
accosta una generale percezione di manipolazione informativa che fa
emergere una sensazione di impotenza. Ecco quindi SIAMO UMANI
https://www.youtube.com/watch?v=KBOFUbEwwTg
(2019) e VEROFALSO (2023)
https://www.youtube.com/watch?v=Vcp89S4mX2Q
di Paolo Cambi.
IL MONTAGGIO - DALLA COMPRENSIONE
ALLA PERCEZIONE
Da ultimo è necessario riflettere sul
fatto che alcuni autori, di fronte alla composizione disorganica del
mondo, esprimono nell’audiovisivo un "flusso dei pensieri" e di
riflessioni in maniera diretta, immediata. Le sequenze si alternano
senza un’evidente logica, a “spot”, tentando di rendere la caoticità, la
confusione, i salti temporali che la mente fa in pochi attimi.
Costruzioni analoghe, del resto, si
ritrovano in letteratura, come in “Cent’anni di solitudine” di
Gabriel Garcia Márquez, un impasto magico di realtà e leggende dal
sapore mitico e popolare, e nella pittura astratta del novecento,
dove la descrizione viene sostituita dalla percezione.
Prendendo spunto dalle più avanzate
acquisizioni scientifiche che ipotizzano una possibilità di interazione
con il metaverso, un mondo virtuale parallelo, nasce MULTIVERSO,
DIMENSIONI PARALLELE (2022),
https://www.youtube.com/watch?v=fKV5QEtB5sg
. Il montaggio è volutamente caotico e risulta perfettamente in linea
con il contenuto. Gabriele Pinardi da sempre ha utilizzato questa
tecnica compositiva e di montaggio.
Nascono composizioni basate
esclusivamente sull’armonia: giochi di forme e di colori, a volte
incomprensibili, senza aspetti descrittivi o messaggi, ma fortemente
evocativi. Sono gli AV estetico-creativi di Ivano Bolondi, in grado di
sorvolare i territori della comprensione, raggiungendo direttamente
l’area delle emozioni.
In conclusione la nostra narrazione
audiovisiva passa attraverso fondamentali scelte di montaggio che, negli
anni, si sono progressivamente aperte a nuovi percorsi che ci consentono
di raccontare sempre più di noi stessi e di esprimere maggiormente la
nostra sensibilità.
Ne risulta un invito a passare da una
valutazione basata sulla comprensione ad una valutazione basata
sulla percezione.
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