Uno dei
limiti creati dalla tecnologia digitale applicata
all'audiovisivo è rappresentato dal progressivo abbandono
del formato fotografico verticale. Questo fenomeno è stato
determinato dalla conformazione dei monitor, rigorosamente
orizzontali e ora per lo più in 16:9. Ne risulta che la
nostra immagine verticale appare sul monitor al centro, con
due brutte bande nere laterali e decisamente più piccola
rispetto alle foto in sequenza orizzontale.
Il
soggetto della foto risulta lontano, poco percepibile e a
volte sproporzionato rispetto alle foto orizzontali.Un vero
peccato perchè il formato verticale è dotato di intrinseche
proprietà, in parte tecniche e in parte estetiche. Dal lato
tecnico è in grado di accogliere facilmente soggetti a
principale sviluppo verticale tipo una cascata, la facciata
di una chiesa, una porta, una figura in piedi, un volto.
Anche nel paesaggio il verticale ha una precisa collocazione
infatti permette di includere più piani, da cui consegue una
maggiore sensazione di profondità spaziale.
Dal
lato estetico altresì è più aggressivo ed è in grado di
trasmettere tensione in quanto costringe l'osservatore a
concentrare l'attenzione su uno spazio più ristretto,
visione insolita per l'occhio umano. Il soggetto ne viene
inevitabilmente valorizzato. Ci costringe a fare una
scansione visiva della foto da sopra a sotto (o viceversa)
esplorandone con attenzione i dettagli.
Anni
fa, quando si lavorava in analogico, orizzontali e verticali
mantenevano inalterate le loro proporzioni e gli inevitabili
"incroci" spesso venivano evitati inserendo una foto
quadrata o velocizzando la dissolvenza. Volendo recuperare
pian piano in digitale i miei audiovisivi analogici,
inserire il formato verticale è diventato per me
indispensabile.
Illustrerò alcune modalità di montaggio per rendere
gradevole lo scorrimento delle immagini. In questa
chiacchierata tratterò dell'inserimento del verticale come
icona.
Occorre scegliere una foto orizzontale con un soggetto
abbastanza omogeneo per creare uno sfondo. La foto scelta
dovrà essere messa in dissolvenza con il suo duplicato molto
sfocato. La sfocatura si potrà fare con il sistema messo a
disposizione dal proprio programma oppure con Photoshop
(ricordandosi di salvare la foto sfocata con una diversa
denominazione). Gli utenti di m.objects potranno
ricorrere alla icona B "Blur" (non presente
nella versione Basic), trascinandola sulla foto,
oppure cliccare la barra di base della miniatura sulla pista
e utilizzare il cursore Sfocatura nella finestra "Modifica
immagine". |