Maledizione! Ancora una volta sono costretto a
rimangiarmi cose già scritte. E forse anche quello che sto
scrivendo ora, tra breve sarà obsoleto. La tecnologia avanza
in modo esponenziale e i grafomani non riescono a stare al
passo.
Ma arriviamo all’episodio. Una serata di
proiezione in uno splendido scenario nientemeno che nel
cortile della reggia di Colorno. L’impianto è già predisposto
dal circolo che mi ospita. Apparecchiature di ultima
generazione, di alto livello. Scheda grafica sofisticata.
Proiettore galattico. Ho con me solo un CD da ottanta
centesimi. Dentro c’è tutto, preparato come dio comanda. Mesi
di lavoro in una plastica da ottanta centesimi. Una specie di
miracolo.
Il folto pubblico rumoreggia. Poi il silenzio,
la breve presentazione e le immagini partono. Dopo pochi
attimi mi accorgo, con profondo stupore, che le fotografie non
coprono lo schermo al 100%. Sono più piccole, al centro,
circondate da una antipatica cornice nera. Cosa succede?
Vorrei fermare tutto, trovare l’inghippo, ricominciare daccapo
ma si sa, lo spettacolo deve andare avanti. A casa tutto
funzionava bene e le dimensioni erano regolari. Faccio buon
viso a cattivo gioco. L’esperienza mi ha insegnato che questi
difetti tecnici passano per lo più inosservati. Parte la
seconda proiezione. Mi aspetto di nuovo un riquadro piccolo,
ma questa volta no, tutto regolare. Meno male.
Tornato a casa, ragiono con calma sull’episodio
e trovo la seguente spiegazione.
Il primo audiovisivo era stato realizzato con
fotografie ridimensionate, secondo i carismi, alla risoluzione
1024x682 (si tratta di scansioni da diapositiva, quindi nel
formato 3:2), ma erano state proiettate mediante un notebook
con monitor 1440x1080. In effetti, anche senza alcun
collegamento con un videoproiettore, su uno schermo impostato
a questa risoluzione, la foto appare più piccola. Sarebbe
stato sufficiente modificare le proprietà dello schermo (tasto
destro del mouse sul desktop/proprietà/avanzate/spostare il
cursore su 1024).
Il secondo lavoro, più recente, era composto
invece da immagini preparate alla risoluzione 1920x1280.
Queste immagini riempiono lo schermo del notebook e il
videoproiettore non fa altro che riprodurre e proporci tale
schermata.
Si può fare una prova: se, con il
visualizzatore di Windows, aprite una foto 800x600 in un PC
con schermo 1024x768, la vedrete con una cornice nera attorno.
Al contrario, una foto 1920x1280 si vedrà full screen.
I programmi che usiamo dispongono di un sistema
per una visualizzazione a schermo intero. Nel caso di Picture
to Exe occorre scegliere Opzioni/Schermo e poi mettere
il segno di spunta nella casella Ingrandisci a schermo
intero. Con altri programmi va spuntato Full screen.
E’ ovvio però che, partendo da una risoluzione più bassa di
quella del monitor, tale ingrandimento comporterà una perdita
di qualità.
In conclusione: utilizzare nell’audiovisivo
fotografie alla risoluzione 1024x768 è un rischio. Questo
soprattutto se il nostro lavoro è destinato ad un concorso o
se viene visionato con impianti che non conosciamo: se il
monitor è più grande, inevitabilmente il risultato sarà una
penalizzazione.
Al contrario, è possibile utilizzare
risoluzioni superiori senza alcun inconveniente. Naturalmente,
in questo caso, il file eseguibile sarà molto “pesante” e
richiederà un PC di buone prestazioni per un adeguato
scorrimento, specialmente se vi sono transizioni complesse e
dissolvenze rapide.
Un altro aspetto del problema è rappresentato
dalla comparsa sul mercato di videoproiettori dotati di una
risoluzione nativa di 1920x1280, impensabile fino a poco tempo
fa. Per questi proiettori le nostre foto 1024x768 sono delle
icone.
Sulla base di queste osservazioni, da un po’ di
tempo ho tralasciato il formato 1024x682 e ho adottato il
1920x1280. Ho riassunto in una tabella le proporzioni a cui
fare riferimento per ridimensionare le immagini.
4:3 |
3:2
(24x36) |
16:9 |
640x480 |
640x426 |
640x360 |
800x600 |
800x533 |
800x450 |
1024x768 |
1024x682 |
1024x576 |
1280x960 |
1280x853 |
1280x720 |
1440x1080 |
1440x960 |
1440x810 |
1600x1200 |
1600x1066 |
1600x900 |
1920x1440 |
1920x1280 |
1920x1080 |
Con una semplice calcolatrice si possono
ricavare anche le proporzioni per formati superiori che, non
dimentichiamo, rendono il file più pesante e pertanto meno
scorrevole e meno fruibile per chi non possiede PC potenti.
La maggior parte degli autori ha abbandonato il
formato televisivo 4:3 per adottare il 3:2, cioè quello della
diapositiva, ma un notevole interesse sta suscitando anche il
formato 16:9, cinematografico, molto spettacolare.
Ricordiamo comunque di tenere sempre, in una
cartelletta, la fotografia con le dimensioni originali, da
utilizzare per la stampa o magari per futuri ulteriori
ridimensionamenti visto che la tecnologia ogni anno ci riserva
nuove sorprese.
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