L'AUDIOVISIVO FOTOGRAFICO NEL WEB |
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“Perchè
affidare al web un diaporama? Per lo stesso motivo per cui
pubblichiamo una foto, una poesia, un articolo. Chi realizza
un’opera e ha riversato nella sua preparazione tanto impegno,
sente certamente il bisogno di proporla agli amici ma anche ad
appassionati che non conosce, per condividerla. E così il web
diventa luogo di confronto, di scambio di esperienze, di
crescita”. |
Un articolo rivolto ad
appassionati di diaporama con discrete conoscenze dei programmi
di fotoritocco e capaci di allestire un audiovisivo fotografico
digitale ad elevata risoluzione. |
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Ho sempre sostenuto che il grosso
limite dell’audiovisivo fotografico in “analogico” fosse
rappresentato dalla scarsa possibilità di diffusione. Per anni
ho pazientemente riempito il baule della mia auto di borsoni,
valigette metalliche, caricatori, scatole di cavetti per
raggiungere, nella nebbia padana, la sala della rassegna
fotografica. Per anni ho pazientemente montato l’impianto tra il
brusio del pubblico, affiancato, ma non aiutato, dai soci del
Circolo ospitante, perchè nessun altro tranne me era in grado di
dipanare il groviglio di fili e raccordi. Il giusto ordine dei
caricatori, le DIA 1/A e 1/B già inserite, il nastro con gli
impulsi, un respiro profondo, un cenno per far spegnere le luci
e lo spettacolo inizia. |
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Mezz’ora,
un’ora, i commenti, le domande, la targhetta e poi ricomincia la
trafila inversa: smonto l’impianto, ricarico l’auto e torno a
casa, con l’audiovisivo nel baule. Al pubblico solo il ricordo
della simpatica serata. Come un cane fedele l’audiovisivo viene
con me, perchè non può fare nulla senza di me. Siamo un blocco
unico. Io, lui e l’automobile (possibilmente station wagon). Ci
dovete prendere tutti assieme. Altro che diffusione !! |
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Senza gli strumenti di diffusione
ogni opera è destinata a scomparire. Senza la stampa non
conosceremmo la Divina Commedia, senza i dischi non potremmo
ascoltare Mozart nel nostro salotto. E poi ci si chiede perchè
l’audiovisivo fotografico non è mai decollato !!
A porre rimedio a tutto questo è
arrivata sulla scena la tecnologia digitale che ha rivoluzionato
il mondo del diaporama, restituendogli gli spazi che si addicono
ad una espressione artistica. E’ sufficiente una busta imbottita
e un francobollo da pochi euro e questa può essere spedita anche
in Australia.
Ma c’è un
altro sistema per far “volare” il proprio lavoro in Australia.
Da qualche anno infatti anche l’audiovisivo digitale ha trovato
una sua collocazione nel “mare magnum” del web. Con semplici
ricerche è possibile trovare siti, per lo più stranieri, dai
quali è possibile scaricare in pochi minuti interi audiovisivi,
talvolta ad elevata risoluzione, in formato eseguibile e
quindi prenderne visione sul proprio PC o riprodurli con un
videoproiettore.
Provate a
collegarvi con il sito
www.beechbrook.com/pte. Troverete a tutt’oggi ben 188
presentazioni realizzate con Picture to Exe, liberamente
scaricabili. Molti altri indirizzi potranno essere reperiti
nella pagina DIAPORAMA del mio sito.
Perchè
affidare al web un diaporama? Per lo stesso motivo per cui
pubblichiamo una foto, una poesia, un articolo. Chi realizza
un’opera e ha riversato nella sua preparazione tanto impegno,
sente certamente il bisogno di proporla agli amici ma anche ad
appassionati che non conosce, per condividerla. E così il web
diventa luogo di confronto, di scambio di esperienze, di
crescita.
Non è necessario possedere un
proprio sito internet: è possibile infatti ricorrere a domìni
telematici del settore che gratuitamente mettono a disposizione
le proprie pagine. Fenomeno discretamente sviluppato all’estero
ma totalmente sconosciuto in Italia.
Naturalmente l’audiovisivo deve essere opportunamente preparato
per poter rispondere ad alcuni criteri di seguito elencati. |
A.
RISPETTO DEL
DIRITTO DI PROPRIETA’: qualcuno potrebbe utilizzare
l’audiovisivo spacciandolo per suo. |
B.
LIMITAZIONI
ALL’UTILIZZO PER PROIEZIONI PUBBLICHE: le raccomandazioni di
copyright rimangono per lo più lettera morta. Occorre che
l’audiovisivo mantenga una discreta visibilità sul monitor del
PC ed una scarsa riproducibilità su schermo grande per evitare
che venga utilizzato per proiezioni pubbliche senza il permesso
dell’autore |
C.
LIMITAZIONI
ALL’UTILIZZO DI SINGOLE IMMAGINI: alcuni accorgimenti
impediscono che le fotografie che compongono il lavoro possano
essere scaricate singolarmente o comunque utilizzate |
D.
VELOCITA’ DI
DOWNLOAD: un adeguato allestimento fornisce all’audiovisivo
le necessarie caratteristiche tecniche per un rapido
download. |
E.
RIPRODUCIBILITA’:
anche sistemi operativi semplici devono essere in grado di
riprodurre l’audiovisivo senza rallentamenti, distorsioni o aree
nere.
Questi importanti aspetti verranno via via
sviluppati durante la descrizione dei procedimenti di
allestimento. |
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PROGRAMMI UTILIZZATI
PER L’AUDIOVISIVO DIGITALE |
Il programma utilizzato per la
preparazione delle immagini e a cui si fa riferimento nel
presente articolo è Photoshop, versione CS2. Le funzioni
utilizzate sono comunque comuni anche a versioni precedenti di
Photoshop e ad altri programmi di fotoritocco. |
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L’audiovisivo
digitale può essere stato allestito mediante uno dei seguenti
programmi: Picture to Exe (PTE), Pro Show Gold, M-Object o Wings
Platinum. Questi infatti garantiscono un buon risultato tecnico. |
- PTE
fino alla versione 4.48 consente la massima RIPRODICIBILITÀ del
lavoro perchè non richiede che il “sistema” abbia particolari
caratteristiche. In particolare il diaporama si visualizza senza
difficoltà anche su un Pentium 2 senza una sofisticata scheda
grafica. Risponde quindi perfettamente al requisito indicato con
la lettera [E]: qualsiasi utente potrà visionare il lavoro senza
intoppi. Diversa la versione 5 (beta) che richiede una scheda
video sofisticata che non tutti si possono permettere. |
- Pro Show
Gold viene riprodotto con caratteristiche analoghe anche se
l’effetto di dissolvenza risulta poco fluido specie con
processori poco potenti. |
- M-Object
e Wings Platinum richiedono una scheda grafica di nuova
generazione, con minimo 128 di RAM non condivisa. Chi utilizza
questi programmi deve essere consapevole che non tutti gli
utenti saranno in grado di riprodurre il lavoro sul loro PC. E’
possibile che venga riprodotto con una banda nera oppure che
venga richiesta l’installazione di un file denominato
DINPUT8.dll. In tal caso si può tentare di scaricare e inserire
questo file, reperibile nel sito
www.DLL-files.com. |
OGNUNO DI
QUESTI PROGRAMMI CONSENTE UN ALLESTIMENTO ADATTO AL WEB ANCHE SE
I
LAVORI
REALIZZATI CON M-OBJECT E WINGS PLATINUM VERRANNO VISIONATI
PERFETTAMENTE SOLO SU PC DOTATI DI UNA SCHEDA GRAFICA RECENTE. |
Nell’articolo
farò riferimento al programma PTE che, pure nei suoi limiti,
risponde meglio alle esigenze del web in quanto a
riproducibilità e morbidezza delle dissolvenze. |
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Chi ha dimestichezza con questi
programmi, con pochi e semplici accorgimenti, potrà trasformare
il suo audiovisivo in un file eseguibile adatto a
internet. Dalla pagina “DIAPORAMA” del mio sito (vedi sotto), è
possibile scaricare semplici istruzioni per avvicinarsi al
programma Picture to Exe. |
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ISTRUZIONI PASSO A PASSO |
Questa
trattazione dà per scontato che il lavoro sia stato già
allestito per una normale proiezione pubblica. L’autore possiede
il file eseguibile (.exe) e, assieme a questo, anche tutte le
componenti: foto, colonna sonora e naturalmente il file di
progetto (Project) che coordina il tutto. |
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1. Ridimensionare le foto
dell’audiovisivo al formato 800x600 (800x533 in caso di
diapositive scansionate o reflex 2:3). Questo procedimento può
essere velocizzato mediante il comando Azioni (vedi il
mio articolo: LA DIMENSIONE IMMAGINE NEL DIAPORAMA DIGITALE,
scaricabile dalla pagina “DIAPORAMA” di questo sito). |
Lo standard
minimo per monitor e videoproiettori è rappresentato da una
risoluzione di 1024x768 pixel (1024x682 se diapositiva 24x36).
Portare le foto ad una risoluzione bassa potrà scoraggiare
l’impiego del lavoro per una proiezione pubblica a nostra
insaputa. Le nostre immagini appariranno infatti piccole e “non
a tutto schermo”. Eventuali adattamenti mediante la scheda video
del PC creeranno una discreta caduta di qualità. Sono possibili
anche risoluzioni inferiori ma il rischio è quello di rendere la
nostra immagine una specie di icona. |
La riduzione
delle dimensioni comporta anche un significativo
“alleggerimento” della foto e quindi anche del file
eseguibile, a tutto vantaggio per processo di download. |
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2.
Salvare le foto in
una nuova cartella utilizzando la funzione di Photoshop Salva
per web. Dalla Barra dei menu’ selezionare File/Salva per
web. Si apre la pagina illustrata nella figura. |
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3.
La pagina va
organizzata nel modo seguente: a) attivare la paletta “2
immagini” in alto a sinistra: permette il confronto della
foto prima e dopo il ridimensionamento per web; b) attivare
nella casella Predefinito il formato JPEG
[1]. Le altre funzioni vanno lasciate come nella figura.
Scegliere la qualità dalla casella situata sotto
Predefinito (da Bassa a Massima), oppure mediante il cursore
che compare cliccando la casella Qualità [2]. Nella
posizione [3] troveremo il nuovo “peso” della foto. Consiglio di
portare la foto da un minimo di 40 a un massimo di 60 k.
Il livello di
qualità da scegliere varia da foto a foto e dipende dal numero
dei colori presenti nell’immagine. Mi spiego: 50 k si possono
ottenere per certe foto impostando qualità media, per
altre foto impostando qualità alta. Per questo motivo
ritengo che l’operazione vada eseguita immagine per immagine,
non in automatico. Fatto questo, salvare in una cartella nuova,
creata ad hoc.
Ritornati
su Photoshop, chiudere la foto originale senza salvare le
modifiche effettuate, per mantenere l’originale intatto.
4.
La colonna sonora
deve essere in formato mp3.
5.
Spostare tutte le
fotografie originali in un CD, cancellandole poi dal disco
fisso. In alternativa metterle temporaneamente nel cestino. Non
è sufficiente spostarle in un secondo disco o in un Hard disk
esterno, a meno che questo non venga scollegato dal disco
principale (C:).
6.
La cartella con il
lavoro destinato al web deve avere lo stesso nome e lo
stesso percorso (cioè deve essere situata nella stessa
posizione del PC) di quella che abbiamo utilizzato per allestire
il lavoro originale. Deve contenere: |
a.
Foto salvate per web |
b.
Musica in formato
mp3 |
c.
Project del nostro
audiovisivo |
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7.
Mediante un doppio
click sulla icona del Project si apre la timeline di PTE (vedi
figura). Se nella finestra di sinistra non compare l’elenco
delle foto, è possibile che non sia stato rispettato il percorso
di cui al punto [6]. In questo caso, mediante i comandi in alto
(cartella con freccia – leggi il mio articolo su PTE)
individuare la posizione delle foto e dare OK. ATTENZIONE: il
Project non è in grado di capire che le foto sono state
ridimensionate ma accetta le foto in base al loro nome. Questo
crea un grosso problema perchè il salvataggio per web di
Photoshop comporta l’inserimento di un antipatico trattino tra
ogni spazio (es.: la foto originale denominata 037 Paesaggio
della Toscana con Salva per web diventa
037-Paesaggio-della-Toscana). Le foto salvate per web,
proprio a causa del trattino, non vengono riconosciute dal
Project di PTE. Come risolvere questa penosa situazione? |
a.
utilizzare anche nel lavoro originale una denominazione
priva di spazi tra una parola ed un’altra o in alternativa
sostituire gli spazi con un trattino.
Esempio: 037PaesaggioDellaToscana oppure
037-paesaggio-della-Toscana. |
b.
Se le nostre foto avevano già una loro denominazione non
rispondente alle caratteristiche descritte, per non dover
rinominare tutte le foto, si può evitare il procedimento di
salvataggio per web e salvare tradizionalmente in formato
jpeg scegliendo nella finestra di Photoshop (v. figura) Opzioni
immagine [1] una Qualità media e nelle Opzioni
formato [2] la voce Linea di base ottimizzata (file
più leggero con colori ottimizzati). Si dovrà creare un file con
Dimensione [3] da 40 a 60 k (vedi figura). |
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8.
Anche la colonna
sonora può non essere riconosciuta se nell’originale era in
formato wav ed è stata trasformata in mp3 nel lavoro destinato a
internet. Conviene quindi creare fin dal principio un lavoro con
musica in formato mp3. E’ comunque possibile, con PTE, aprire
dalla Timeline la finestra Opzioni/Audio e inserire il nuovo
sonoro in mp3 con il comando Aggiungi, togliendo la
colonna sonora esistente (in wav) mediante il comando Elimina.
9.
Una volta
ricostruito il Project con foto di piccole dimensioni e sonoro
in mp3 si potrà creare il file eseguibile (.exe) cui si
darà ovviamente un nome diverso per evitare che si sostituisca
all’originale. Il lavoro ottenuto è molto più leggero
dell’originale e pertanto potrà essere scaricato moto
rapidamente dal sito internet in cui è stato immagazzinato.
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COME EVITARE CHE LE
IMMAGINI VENGANO UTILIZZATE DA ALTRI: PROTEZIONE DELLA
PRESENTAZIONE |
Le dimensioni ridotte possono
costituire un deterrente sufficiente per evitare proiezioni non
autorizzate. Gli accorgimenti descritti di seguito sono un utile
complemento per la protezione del proprio lavoro. |
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INSERIMENTO DI UN LOGO |
Può essere utile contrassegnare
alcune o tutte le immagini con una scritta in filigrana
semitrasparente, ad esempio riportando il nome dell’autore, o un
logo in un angolo della foto. Questa operazione è prevista da
PTE ma occorre naturalmente prima preparare un logo con
Photoshop. Per fare questo è sufficiente aprire in Photoshop un
nuovo documento fotografico mediante File/Nuovo e, con lo
strumento Testo, scrivere all’interno, ad esempio, il
proprio nome. Ci si può sbizzarrire nei colori delle lettere e
dello sfondo, proprio come quando si fa un titolo. Poi si
uniscono i livelli (Livello/Unico livello) e si ritaglia
con larghezza di circa 200 pixel salvando in jpeg nella solita
cartella.
Ora, dalla Timeline di PTE, aprire
Opzioni/Avanzate e mettere lo spunto nella casella Mostra
Logo (vedi [1] nella figura). Cliccare poi Personalizza
logo (freccia) aprendo la finestrella indicata con
[2]. Cliccando sulla cartellina che ho cerchiato, individuare il
logo, scegliere la Posizione (es. Destra-Basso) e l’Opacità
(es. 50) e dare OK. |
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Già in
anteprima troveremo il nostro logo in basso a destra di ogni
foto. Ricordo che il logo può essere salvato in formato Jpeg,
Gif o Bmp.
PTE propone
una seconda soluzione: dalla Timeline aprire Opzioni/Commenti.
Cliccare Carattere per impostare il font e le dimensioni
(es. 28). Impostare il colore del carattere e di una eventuale
ombra. La posizione Bottom è in basso. Questa funzione
consente solo l’inserimento del nome o del numero della foto.
Per chi non
utilizza PTE come programma di montaggio, una
alternativa elegante è l’inserimento del proprio nome su ogni
foto dell’audiovisivo, mediante lo strumento Testo di
Photoshop. Occorre aprire la foto in Photoshop e procedere come
per fare un titolo. Suggerisco un testo di colore bianco. Una
volta scritto il nome, aprire la Palette Livelli e, nel
Livello Testo, utilizzare una opacità del 30% (agendo sul
cursore). Il procedimento foto per foto è molto noioso ma,
servendosi del comando Azioni e File/Automatizza/Batch
il procedimento può diventare velocissimo. |
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INSERIMENTO
DI UNA SCADENZA |
Mediante PTE è
possibile creare una scadenza della nostra presentazione. Dalla
Timeline scegliere Opzioni/Avanzate e spuntare Abilita
scadenza presentazione (punto [3] nella figura) scegliendo
poi Imposta opzioni scadenza. Esistono tre possibilità: |
1.
definire una data
dopo la quale la presentazione non potrò essere riprodotta (Expire
date) |
2.
definire il numero
di giorni per i quali è consentita la visione (Expire after...days) |
3.
definire il numero
massimo di riproduzioni del lavoro (Numbers of runs) |
Naturalmente
il lavoro rimane in internet per cui, una volta scaduto, potrà
essere scaricato altre volte. |
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INSERIMENTO DI UNA PASSWORD |
Nella stessa
finestra è possibile inserire una password [4] che consente la
visione del lavoro solo a chi la conosce.
ELIMINAZIONE DEL
FERMOIMMAGINE |
Se, durante la
proiezione del lavoro viene premuto il tasto Pausa, lo
scorrimento delle immagini si interrompe e si cera un “fermoimmagine”.
Pessima cosa perchè con semplici programmi tipo PrintKey, la
nostra foto può essere ritagliata dallo schermo e utilizzata da
estranei. Per evitare questo, occorre impostare PTE nel seguente
modo: dalla Timeline Opzioni/Principale; spuntare
Sincronizzazione con la colonna sonora e togliere lo spunto
(se c’è) a Consenti controllo manuale. Poi passare a
Opzioni/Avanzate e mettere lo spunto a Non permettere la
copia col tasto <Stamp>.
FURTO DELLA COLONNA
SONORA |
Non credo
sia possibile evitare questo rischio. Le schede audio più
avanzate (es. Creative SB Audigy 2 per Notebook) sono dotate di
una funzione di registrazione che viene definita <Quel che
senti...> con la quale è possibile registrare qualsiasi musica
“risuoni” nel nostro PC, indipendentemente dalla provenienza
(Internet, film in DVD) immagazzinandola in formato wav. Si
accettano suggerimenti per ovviare a questo pericolo. Del
resto anche noi, creando la nostra colonna sonora, qualche
birbanteria l’abbiamo fatta... |
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Articoli utili per una migliore
comprensione del presente testo possono essere reperiti e scaricati dalla pagina
“DIAPORAMA” di questo sito.
Sono gradite osservazioni o
suggerimenti da inviare al mio indirizzo di posta elettronica. |
Mirandola, –
28/3/2007 |
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